Banfi, Arialdo ( Milano (MI), 1913 - Milano (MI), 1997 )

Tipologia: Persona

Profilo storico / Biografia

Arialdo Banfi (Ambrogio), avvocato, antifascista, fu tra i dirigenti del movimento Giustizia e libertà e del Partito d’Azione. Tenente addetto a un reparto che operava in zona di “guerra non guerreggiata” dal 1941 al 1943, prima in Sicilia e poi nelle zone di occupazione italiana in Francia, partecipò nel 1943 a Milano al congresso di fondazione del Movimento federalista europeo insieme a Ernesto Rossi e Altiero Spinelli.
Dopo l’armistizio si dedicò all’organizzazione della Resistenza in Val Pellice (Torino), arrestato nel maggio del 1944, fu trasferito a Milano nel carcere di San Vittore, da cui riuscì a evadere con l’aiuto di Sergio Kusmann che lo tenne nascosto finché poté raggiungere, grazie a nuovi documenti, Sale in provincia di Alessandria dove comandò le formazioni Giustizia e libertà con il nome di battaglia di Ambrogio.
Arrestato nuovamente a Biella nel novembre 1944, riuscì ancora una volta a fuggire e durante l’insurrezione fu uno dei comandanti delle formazioni Gl a Torino.
Segretario del PdA a Milano subito dopo la guerra, nel 1945 assunse la segreteria organizzativa nazionale del partito. Entrato nel Psi nel 1947, partecipò alle elezioni del 1953 per il Senato e fu eletto sempre senatore per il Psi nel collegio di Rho nel 1958 e nel 1963 e nel collegio di Milano nel 1968. Fece parte del primo governo Moro come sottosegretario agli Affari esteri. Membro dell’Esecutivo e del Direttivo della Federazione socialista di Milano e componente del Comitato direttivo del Gruppo parlamentare, ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente dell’Anpi nazionale e di presidente della Fédération internationale des résistants (Fir).

Complessi archivistici