Cotonificio Benigno Crespi [prima ragione sociale] ( 1877 - 1972 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Altre denominazioni:

  • Società anonima Benigno Crespi [dal 1910 al 1932]
  • Stabilimenti tessili italiani - Gruppo Benigno Crespi [dal 1932 al 1940]
  • Stabilimenti tessili italiani [dal 1940 al 1969]
  • Manifattura Rossari & Varzi [dal 1970 al 1972]

Condizione: privato [Gestione in comodato d'uso a scadenza al Comune di Capriate San Gervasio]

Sede: Capriate san Gervasio, frazione di Crespi d'Adda

Abstract

La storia del Cotonificio di Crespi d’Adda inizia nel gennaio del 1877, quando Cristoforo Benigno Crespi, acquistava 85 ettari di terreno boschivo, situato tra i comuni di Canonica d’Adda e di Capriate d’Adda. Il primo reparto ad essere costruito fu quello della filatura e lo stabilimento fu inaugurato nel luglio del 1878, e nel 1894 lo stabilimento si ampliava con la costruzione della tessitura.
Già allora si era delineata anche l’idea del Villaggio sociale e, nel 1892, fu ultimata la costruzione delle prime quattro villette di via Marconi; sette anni dopo, nell’89 l’agglomerato di case otteneva il riconoscimento ufficiale di “frazione”. Tra il ‘25 e il ’27 l’inizio di un periodo difficile e nel marzo del 1931 ci fu la fusione con il Cotonificio veneziano e le Manifatture toscane riunite, con il cambiamento di ragione sociale in Stabilimenti tessili italiani. La gestione di Bruno Canto (1937) sembrò finalmente far riprendere quota alla società e al proposito realizzativo. Da quella data lo stabilimento si avvalse della favorevole congiuntura economica e nel Villaggio si procedette a degli ammodernamenti nelle abitazioni e nei servizi, ma con la sua morte in un incidente stradale nel 1957 la situazione andò progressivamente peggiorando. Prima la procedura di Amministrazione controllata, seguita – a partire dal 1970 – da numerose fusioni che di fatto portarono nel 1972 alla vendita dello stabilimento a Addafilo e Inditex e al cambiamento, nel 1982, di ragione sociale in Legler industria tessile spa di Ponte S. Pietro.

Profilo storico / Biografia

La storia del Cotonificio di Crespi d’Adda inizia nel gennaio del 1877, quando Cristoforo Benigno Crespi, acquistava 85 ettari di terreno boschivo, situato tra i comuni di Canonica d’Adda e di Capriate d’Adda 1. Contemporaneamente all’acquisto del terreno Cristoforo acquisiva dai Visconti di Modrone la concessione d’acqua sul fiume Adda 2, e, sempre nel 1877, iniziava la costruzione dello sbarramento per il canale di derivazione, necessario per azionare l’impianto di turbine idrauliche che avrebbero fatto funzionare i macchinari del Cotonificio 3. Il primo reparto ad essere costruito fu quello della filatura con 10.000 fusi acquistati dall’azienda Platt Brothers, macchinari che sfruttavano l’energia idraulica presente sul territorio 4.
Fu durante l’inaugurazione del 25 luglio 1878 che il figlio adolescente di Cristoforo, Silvio Benigno (1868 – 1944), diede formalmente inizio all’attività gettando una manciata di cotone all’interno dei nuovi macchinari 5. Già in quella data, 1878, le maestranze alle dipendenze dei Crespi raggiungevano il numero di 300 operai 6.
Ben presto cominciò a delinearsi anche l’idea del Villaggio sociale e, nel 1892, fu ultimata la costruzione delle prime quattro villette di via Marconi. Inizialmente non esisteva un progetto definito di Villaggio, fu il figlio di Silvio a promuovere la realizzazione di un piano più vasto e organico e, nell’arco di vent’anni, il paese acquisì una fisionomia completa, seppur non definitiva. Con la legge dell’aprile 1889 l’agglomerato di case fino ad allora costruite, ottenne il riconoscimento ufficiale di “frazione”, assumendo il nome di Crespi d’Adda. Nel 1892 gli edifici abitativi risultavano già 15 e ospitavano circa 600 persone, due anni prima, inoltre, erano stati completati gli edifici della scuola e dell’asilo, mentre i lavori per la Chiesa erano appena cominciati (1891) 7.
Nel 1894 lo stabilimento si ampliava con la costruzione della tessitura con iniziali 300 telai, che nell’arco di poco tempo aumentarono progressivamente 8.
Giungendo al periodo bellico, similmente all’industria in genere, il periodo fu sostanzialmente favorevole. La “Benigno Crespi”, infatti, godette delle commesse statali di tessuti per aeroplani e nel 1919 iniziarono i lavori per un nuovo ampliamento 9.
La prima vera crisi intervenne tra il ‘25 e il ’27, a causa della politica del Duce legata alle esportazioni, che limitò fortemente l’attività dei Crespi e portò a numerosi licenziamenti 10. Passato anche il ‘29, l’anno successivo nasceva la Società anonima commerciale dei cotonifici Benigno Crespi, veneziano e toscano. Nell’aprile del 1931 ci fu la fusione con il Cotonificio veneziano e le Manifatture toscane riunite, con il cambiamento di ragione sociale in Stabilimenti tessili italiani (con 21 stabilimenti di filatura, tessitura e finissaggio)11. Pochi mesi dopo – per problemi interni – i Crespi lasciarono definitivamente il complesso industriale, che nel 1935 si sciolse passando sotto il controllo dell’IRI, con la denominazione di Società anonima STI, già Benigno Crespi 12. Due anni dopo, nel 1937, la direzione passò a Bruno Canto 13. La gestione di Canto sembrò finalmente far riprendere quota alla società e al proposito realizzativo. Da quella data lo stabilimento si avvalse della congiuntura economica favorevole e nel Villaggio si procedette a degli ammodernamenti sia nelle abitazioni quanto nei servizi.
Con l’aprile del 1940 la società modifica nuovamente la denominazione in S.A. Stabilimenti tessili italiani, scomparendo dopo 135 anni il nome Benigno Crespi; l’impresa restava proprietaria sia della fabbrica che del Villaggio con i terreni annessi 14. Subito dopo la guerra, nel fervore della ricostruzione generale e della ripresa economica, sembrò, inoltre, che si potesse finalmente completare l’originario e incompiuto progetto di “Villaggio ideale”. Ma dopo aver realizzato solo parte del progetto, tutto si arenò nuovamente a causa dell’incidente stradale in cui perse la vita Bruno Canto (1957). In ogni caso è già del novembre del 1954 la richiesta di ammissione della società alla procedura dell’Amministrazione controllata 15.
Con la fine del 1970 la STI fu incorporata per fusione nella Manifattura Rossari &Varzi con sede in Galliate, società che di fatto venne sciolta e messa in liquidazione il 28 giugno 1972 16 . A seguito della costituzione di Inditex spa e Addafilo con sede in Milano del 24 ottobre 1972, le due costituende società, Addafilo spa e Inditex spa, acquistarono da MR&V in liquidazione il complesso industriale di Crespi il 22 dicembre 1972 17. Addafilo acquistò la parte a nord dell’ingresso centrale e i Servizi tecnici, la Inditex il rimanente. Tutte le altre proprietà del Villaggio rimasero alla MR&V che ne curò la vendita, in prima istanza, agli abitanti del Villaggio e poi anche ad esterni 18.
Le operazioni della Manifattura erano funzionali all’acquisto dello stabilimento da parte della Legler industrie tessili (alla cui scheda soggetto produttore si rimanda).

1 E. Luna, P. Viscusi, L. Colombo, Centenario di Crespi d’Adda, p. 3.
2 Cinquant’anni di operosa e feconda armonia fra capitale e lavoro solennemente celebrati a Crespi d’Adda, in “Il popolo d’Italia”, 28 ottobre 1928, citato in L. Costi, G.D. Sciortino, Il padronpadre e la comunità pragmatica. Ricerca sulle matrici economiche, sociali e ideologiche dei villaggi operai durante la prima industrializzazione, in alcune regioni del Nord Italia con uno studio specifico su Crespi d’Adda, relatore E. Vittorio Trapanese di Sociologia dell’Università degli studi di Urbino, a.a. 1988-89.
3 Ordine del giorno al Consiglio provinciale: permesso per la costruzione del canale, in “Gazzetta provinciale di Bergamo”, 10 febbraio 1877, in A. Bricchi, Risalendo un tratto dell’Adda, p. 4.
4 Ascal, fogli Crespi, 1892.
5 Cinquant’anni di operosa e feconda armonia fra capitale e lavoro solennemente celebrati a Crespi d’Adda, cit.
6 Statistica sulla filatura e tessitura del cotone, 1878, Archivio storico della Camera di commercio di Bergamo.
7 Ascal, fogli Crespi, 1892.
8 Cotonificio Benigno Crespi Società Anonima, p. 6.
9 S. Crespi, Alla difesa d’Italia in guerra e a Versailles, p. 4 e p. 236.
10 Cfr. G. Tattara, G. Toniolo, Lo sviluppo industriale tra le due guerre, pp. 400-401 e P. Melograni, Gli industriali e Mussolini, pp. 183-184.
11 Ascal, “Stabilimento di Crespi d’Adda. Storia della ditta. Varie” in b. 45 in 4b.
12 Delibera del CdA della STI dell’11 aprile 1931, Archivio del comune di Capriate, 1931, cart. 43/b, e Associazione cotoniera italiana, Contributo alla storia dell’industria cotoniera. Benigno Crespi e la sua discendenza, in “Industia cotoniera”, a IV, ottobre 1969, vol. 10.
13 R. Ragora, I Crespi “Tengiti”, p. 105.
14 Ascal, “Stabilimento di Crespi d’Adda. Storia della ditta. Varie” in b. 45 in 4b.
15 Ibidem.
16 Ascal, Atto di fusione mediante incorporazione nella MR&V della STI, 26 novembre 1970, b. 28 in 4b.
17 Ascal, Atto di costituzione della società Inditex spa con sede in Milano, 24 ottobre 1972, b. 41 in 4b.
18 Ascal, “Stabilimento di Crespi d’Adda. Storia della ditta. Varie” in b. 45 in 4b.

Soggetti produttori

Compilatori

  • Prima redazione: Lavinia Parziale - Data intervento: 08 aprile 2016