Comune di Strozza ( [sec. X ?] - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Condizione: pubblico

Sede: Strozza BG

Collegamenti

Codici identificativi

  • 016208 (ISTAT)

Profilo storico / Biografia

I primi segni della presenza umana sul territorio risalgono all’epoca romana, come documentato dal ritrovamento di un acquedotto posto sulle pendici del monte Albenza, situato sulla destra orografica del paese.
I vari nuclei abitati che formano il comune posto all’imbocco della valle sono sorti nel corso del Medioevo. Qui i monti si avvicinano notevolmente creando una strozzatura, per poi aprirsi in quella che è la valle Imagna. Da questa situazione si ipotizza derivi il toponimo Strozza.
È in epoca medievale che il paese comincia ad assumere una fisionomia ben precisa, anche se nei secoli precedenti vi erano alcuni insediamenti abitati sparsi.
In quel periodo nella zona vi furono forti scontri e contrasti tra guelfi e ghibellini. Questo per il fatto che la valle Imagna, prevalentemente guelfa, era in netta contrapposizione con l’attigua valle Brembilla, schierata con i ghibellini. In tutta la zona sorsero castelli e fortificazioni, e Strozza non fu da meno: a tal riguardo esistono alcuni resti di costruzioni, tra le quali spiccano case-torri e nuclei fortificati risalenti ad un periodo compreso tra il XII ed il XIII secolo.
I primi scontri videro prevalere i guelfi, tanto che i ghibellini chiesero aiuto ai Visconti, signori di Milano. Questi riuscirono a sconfiggere gli avversari e ad estendere il proprio dominio sulle valli della zona.
Dopo continui ribaltamenti di fronte il dominio dei Visconti e dei ghibellini fu definitivo, anche se il rancore guelfo dava spesso seguito a rivolte popolari, spesso soffocate con le armi.
La situazione si rovesciò la valle passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia che, in contrapposizione con i Visconti, sosteneva lo schieramento guelfo. Seguirono distruzioni nei confronti dei possedimenti ghibellini, mentre i paesi guelfi, tra cui Strozza, ebbero un trattamento di favore come citato in documenti dell’epoca.
Il comune era amministrato durante il Dominio Veneto dall’assemblea dei capifamiglia originari che venivano convocato al suono della campana e votavano in segreto con le ballotte. A capo della comunità vi era un console, eletto dall’assemblea, che amministrava il comune. Nel territorio comunale vi sono nuclei edilizi isolati con rustiche costruzioni, case-fortezze, torri e un mulino. Nella frazione di Amagno vi era in passato la sede di un notaio, del dazio e della posta. Nella frazione di Cà Campo, di origine medievale, si trova la Chiesa di S. Pantaleone, denominato volgarmente Momà, metà di pellegrinaggi soprattutto delle donne incinta.

Storia della circoscrizione comunale (1)
Fino alla metà del XV secolo la porzione della circoscrizione attuale a destra del torrente Imagna faceva parte della Valdimania (*), un’entità sovracomunale comprendente le comunità ricadenti nel bacino imbrifero del torrente Imagna di cui vengono definiti i confini nel 1456. La porzione a sinistra del citato torrente restava inclusa nel territorio di Valle Imagna Bassa. Come comune distinto è menzionato nell’estimazione generale del 1476 (Istituzioni del territorio, 1997) ed in quella del 1575. Secondo alcuni tale emancipazione è documentata già a partire dal 1430, quando vengono registrate come sue contrade Carbonera, Cacap, Ca Liger, Ca Pizzoni, Amanio, Roncola (Gualandris, 1986). Nel 1543 si separò dalla valle, per quanto riguardava il fisco e la manutenzione delle strade, il cui onere gravò sul console. Come comune autonomo con 123 fuochi e 627 abitanti è descritto nella relazione di fine mandato del capitano Da Lezze del 1596.
Con tale circoscrizione è elencato in tutte le fonti successive fino alla riorganizzazione amministrativa francese, quando annette la porzione a sinistra del torrente Imagna e raggiunge l’attuale estensione territoriale
Nel 1809 aggrega i comuni di Bedulita, Roncola e Capizzone, dove nel 1812 si trasferisce la sede comunale. Con il Compartimento territoriale della Lombardia del 1816 i quattro comuni vengono ricostituiti. Da questa data il comune non subisce altre variazioni.
Inserito nel cantone di Almenno nell’aprile 1797, fu collocato nel distretto II di Almenno nel marzo 1798, mentre nel settembre di quello stesso anno fu posto nel distretto V dell’Imagna. Nel maggio 1801 fu inserito nel distretto I di Bergamo per essere poi posto nel distretto VII dell’Imagna nel giugno 1804 e in seguito nel cantone IV di Almenno San Salvatore del distretto I di Bergamo. Nel 1805 contava 462 abitanti. Nel 1809 ne contava 450. Inserito nel cantone IV di Almenno San Salvatore del distretto I di Bergamo, aggregò nel gennaio 1810 Capizzone, Bedulita e Roncola. Nell’aprile 1812 il centro del comune venne spostato a Capizzone.
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Bergamo, in base al compartimento territoriale del regno lombardo-veneto, venne collocato, con 471 abitanti, nel distretto IV di Almenno San Salvatore; fu confermato nel medesimo distretto in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853 fu inserito nel distretto VIII; a quella data era comune, con convocato generale, di 602 abitanti.
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Strozza con 552 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VI di Almenno San Salvatore, circondario I di Bergamo, provincia di Bergamo. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 607 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale disposta nel 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Popolazione residente nel comune: abitanti 633 (Censimento 1871); abitanti 667 (Censimento 1881); abitanti 805 (Censimento 1901); abitanti 833 (Censimento 1911); abitanti 836 (Censimento 1921).
Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Bergamo della provincia di Bergamo. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 884 (Censimento 1931); abitanti 762 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Strozza veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 923 (Censimento 1951); abitanti 824 (Censimento 1961); abitanti 767 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Strozza aveva una superficie di ettari 385.

Profilo storico istituzionale del comune
Si rinvia alle descrizioni riportate in LombardiaBeniCulturali della Regione Lombardia raggiungibili ai seguenti indirizzi:
sec. XV-1797 – http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/100019/
1815-1859 – http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/100001/
1859-1971 – http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/300010/

Note
Cfr. Oreste Belotti e Paolo Oscar, Atlante storico del territorio bergamasco: geografia delle circoscrizioni comunali e sovracomunali dalla fine del 14. secolo ad oggi, Monumenta Bergomensia, LXX, Provincia di Bergamo, 2000, p. 287.

Complessi archivistici

Fonti

  • Gualandris Strozza 1986 = Arnaldo Gualandris, Strozza Storia, arte, tradizioni, Comune di Strozza, 1986

Compilatori

  • Schedatura: Sergio Primo Del Bello (archivista) - Data intervento: 13 gennaio 2020