Partito comunista italiano (PCI), Federazione di Como ( 1921 - 1991 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale
Condizione: privato
Sede: Como
Profilo storico / Biografia
La sezione comasca del Partito Comunista d’Italia – Sezione dell’Internazionale Comunista, viene fondata pochi giorni dopo la scissione di Livorno dal Partito socialista italiano del 21 gennaio 1921. È nominato segretario Ettore Quaglierini; tra gli esponenti principali sono l’avv. Francesco Tacchi, il medico psichiatra dott. Alfredo Montanari e il prof. Umberto Pozzoni, tutti di tendenza bordighiana. L’organo di stampa ufficiale è il settimanale “La Comune”.
Dal 1922 al 1924 la Federazione comunista comasca viene guidata da Bernardo Regazzoni di Rebbio, operaio che dopo un’aggressione fascista è costretto a rifugiare in Francia, e da Anita Pusterla, arrestata il 10 ottobre 1924, coinvolta nel “processone” contro il gruppo dirigente del Partito comunista d’Italia, insieme a Battista Tettamanti, e condannata a dieci anni di confino.
Il 12 maggio 1924 si tiene alla Capanna Mara (1) la I conferenza nazionale del Partito comunista d’Italia alla presenza di Antonio Gramsci. A ottobre dello stesso anno, a Monte Piatto, sopra Torno, si svolge il convegno nazionale del Soccorso rosso per l’assistenza ai detenuti e ai loro familiari.
In piena clandestinità, e fino al 1943, l’azione del Partito nel comasco è rivolta soprattutto a garantire i passaggi lungo la frontiera svizzera e a introdurre in Italia materiale di propaganda, giornali antifascisti nonché i fondi del Soccorso rosso.
Durante gli anni Venti e Trenta la polizia fascista riesce più volte a infiltrare propri agenti provocatori e spie nell’organizzazione comunista, formata da poche cellule attive ma isolate, provocando la cattura di numerosi militanti, in seguito condannati al carcere e al confino. Nel maggio 1937 vengono condannati rispettivamente a 14 e a 8 anni di carcere Gaetano Invernizzi e Francesca Ciceri, entrambi di Lecco, i quali avranno poi un ruolo importante nella lotta di Liberazione nel lecchese e a Milano.
Almeno ventitré militanti antifascisti comaschi, quasi tutti comunisti, raggiungono le Brigate internazionali in Spagna a difesa della Repubblica Spagnola.
Si calcola che gli iscritti al Partito dal 1921 al 1943 siano stati complessivamente circa centoventi.
Il 12 settembre 1943 è inviato da Milano, in veste di segretario federale, Sergio Marturano “Silvio”, che resterà a Como fino alla primavera del 1944.
Dal maggio del 1944 la Federazione è diretta da Dante Gorreri “Guglielmo – Berto”, che ha lasciato Parma e da Milano viene incaricato di occuparsi del Partito comasco.
In seguito all’arresto di Gorreri e alla sua fuga in Svizzera nel gennaio del 1945, la Federazione resta sguarnita. Il compito di guidare il partito viene assolto da Giovanni Aglietto, arrivato a Como nel marzo del 1945. Successivamente al 25 aprile, al suo ritorno dalla Svizzera, Dante Gorreri riassume il ruolo di segretario della Federazione.
Dopo la caduta del fascismo riprende l’attività dei comunisti. Al I congresso provinciale del dopoguerra, tenutosi tra il 7 e il 9 ottobre 1945, viene confermato segretario Dante Gorreri.
Il 2 e il 3 novembre 1946 si svolge la Conferenza di organizzazione e il nuovo Comitato federale, tenutosi il 24 novembre, nomina segretario provinciale l’on. Giuliano Pajetta e vice segretario Dalife Mazza.
Il 7 e l’8 dicembre 1947 si tiene il II congresso provinciale, che conferma alla segreteria Giuliano Pajetta. Dopo pochi giorni però, il 28 gennaio 1948, dopo aver preso atto delle dimissioni di Giuliano Pajetta, destinato ad altro incarico nel Partito, il Comitato federale nomina il nuovo segretario della Federazione nella persona di Benvenuto Santus. Nato nel 1909 a Neuchatel (CH), aveva in precedenza coperto l’incarico di segretario provinciale a Novara e Biella.
Al III congresso provinciale, tenutosi tra il 6 e il 7 gennaio 1951, sono presenti Umberto Terracini per la Direzione nazionale e Nella Marcellino del Comitato regionale; viene eletto segretario Medardo Masina. La Federazione di Como conta in quel momento 130 sezioni e quasi 7.000 iscritti.
Tra il 17 e il 18 febbraio 1954 si svolge il IV congresso provinciale alla presenza di Giancarlo Pajetta e Teresa Noce; viene confermato segretario federale Masina.
Il 25 e 26 novembre 1956 si tiene il V congresso provinciale. Nella riunione del Comitato federale del 4 dicembre è eletto segretario Gabriele Invernizzi, primo comasco a ricoprire questo incarico. Invernizzi resta in carica fino al novembre 1958, quando viene sostituito da Mario Brambilla, già segretario della Camera del lavoro.
Il 16 e il 17 gennaio 1960 si effettua il VI congresso provinciale, alla presenza di 134 delegati e 153 invitati. Il 25 gennaio il Comitato federale conferma Mario Brambilla segretario della Federazione che però, il 6 settembre dello stesso anno, chiede di essere sollevato dall’incarico. Al suo posto il Comitato federale nomina Vincenzo Corghi.
Il VII congresso del PCI comasco si tiene il 17 e 18 novembre 1962. Sono presenti 175 delegati e 152 invitati; interviene anche Achille Occhetto, allora segretario nazionale della Federazione giovanile comunista italiana. Viene confermato segretario Vincenzo Corghi, che, in seguito alla candidatura alla Camera dei deputati, nel febbraio del 1963 però lascia la segreteria a Domenico Mella.
L’VIII congresso federale si svolge l’8 e 9 gennaio 1966, alla presenza di Pietro Secchia del Comitato Centrale. Domenico Mella viene confermato segretario provinciale il 18 gennaio.
Il IX congresso si tiene il 14 e 15 dicembre 1968 e vede rieletto all’unanimità alla segreteria Domenico Mella, che, nel luglio del 1970, a seguito dell’elezione a consigliere regionale, lascia la carica. Il Comitato federale e la Commissione federale di controllo eleggono nuovo segretario Gianfranco Tagliabue.
A Villa Olmo, il 29 e 30 gennaio 1972 si tiene il X congresso provinciale alla presenza di 296 delegati e 200 invitati, con la riconferma a segretario di Gianfranco Tagliabue, ulteriormente riconfermato nell’ambito dell’XI congresso della Federazione svoltosi il 22 e 23 febbraio 1975.
Il XII congresso provinciale si tiene il 12 e 13 marzo 1977, alla presenza di 285 delegati (48 donne) e 174 invitati. Gli organismi dirigenti confermano nuovamente Tagliabue alla segreteria della Federazione, così come al XIII congresso provinciale del 24 e 25 febbraio 1979. Tagliabue lascia l’incarico a seguito dell’elezione a deputato ottenuta dopo le elezioni politiche del 3 giugno. Viene sostituito da Gianstefano Buzzi che gli organismi dirigenti eleggono segretario provinciale il 21 settembre 1979.
Tra il 4 e il 6 febbraio 1983 si svolge il XIV congresso provinciale, nell’ambito del quale, per la prima volta, gli organismi dirigenti sono eletti con voto segreto: viene confermato segretario Gianstefano Buzzi.
Il XV Congresso provinciale si tiene tra il 14 e il 16 marzo 1986, con l’ulteriore rielezione di Gianstefano Buzzi. Il 12 luglio 1986 gli organismi dirigenti della Federazione provvedono però a sostituire Buzzi, chiamato nella Segreteria regionale del Partito, nominando nuovo segretario Giorgio Carrion, che viene confermato anche a seguito del XVI Congresso provinciale del 24 – 26 febbraio 1989.
Il XVII Congresso provinciale (straordinario) si svolge il 17 e 18 febbraio 1990 alla presenza di 175 delegati. Vengono illustrate le tre mozioni presentate al XIX Congresso nazionale: per la Mozione 1 (Occhetto, “Dare vita alla fase costituente di una nuova formazione politica”) interviene Emilio Russo, per la Mozione 2 (Ingrao, “Per un vero rinnovamento del PCI e della sinistra”) Elio Quercioli e per la Mozione 3 (Cossutta, “Per una democrazia socialista in Europa”) Bruno Saba. Il 12 marzo 1990 il Comitato federale elegge segretario Emilio Russo con 29 voti, Giuseppe Calzati ottiene 26 voti.
Il 9 ottobre 1990 la Direzione nazionale, su proposta del Segretario generale Achille Occhetto, decide di cambiare il nome del partito: è adottata la denominazione di Partito Democratico della Sinistra (PDS).
Il XVII congresso (ordinario) della Federazione si svolge tra il 19 e il 20 gennaio 1991. Le tre mozioni nazionali, illustrate da Adria Bartolich, Giuseppe Calzati e Antonio Urti, hanno ottenuto nei congressi di sezione le seguenti percentuali: la Mozione 1 (Occhetto, “Per il Partito Democratico della Sinistra”) il 57,2%, la Mozione 2 (Bassolino, “Per un moderno partito antagonista e riformatore”) il 3,2%, la Mozione 3 (Cossutta, “Rifondazione comunista”) il 39,6%. Al congresso provinciale le mozioni ottengono rispettivamente 117, 6 e 78 voti. Il Congresso sancisce il cambio di denominazione da Partito comunista italiano a Partito Democratico della Sinistra.
Il 31 gennaio 1991 si svolge a Rimini l’ultimo Congresso del Partito comunista italiano, il XX. Il 3 febbraio avviene la scissione degli aderenti al Movimento per la Rifondazione Comunista, contrari allo scioglimento del PCI.
Note redatte da Giuseppe Calzati, febbraio 2018
con aggiornamenti a cura di Domenico Quartieri e Michele Fragiacomo
Note:
1. Rifugio situato tra i monti Bollettone e Palanzone in località Bocchetta di Lemna, in comune di Erba.
Complessi archivistici
- Partito Comunista Italiano (PCI), Federazione di Como (1906 - 1998)
- Partito Comunista Italiano (PCI), Federazione di Como (Fondo Perretta) (1899 - 1991)
Compilatori
- Prima redazione: Domenico Quartieri (archivista) - Data intervento: 30 marzo 2018
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/7656