Causa Pia Del Sesto ( 1802 - 1864 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza
Altre denominazioni: Opera Pia Del Sesto
Profilo storico / Biografia
Donna Maria Valcarzel y Cordoba marchesa de Los Balbases duchessa Del Sesto (1) con testamento 16 novembre 1801 a rogito del notaio Bartolomeo Guerrini di Milano, tra le altre disposizioni d’ultima volontà, istituì erede universale del suo patrimonio l’Ospedale Maggiore di Milano, con l’onere di alcuni legati e con la condizione che il Capitolo ospedaliero non potesse “ingerirsi in alcun modo” nell’amministrazione della sua eredità. Tutta la sostanza della duchessa venne affidata agli esecutori testamentari nominati, al fine di essere devoluta “al mantenimento dei convalescenti” purché “la loro malattia nell’Ospitale sia stata durevole per tre settimane e siano veramente poveri”, all’aumento del numero e del salario delle nutrici per gli esposti, a selezionare tra le bambine esposte le “più atte a ricevere una proporzionata educazione”.
L’Ospedale Maggiore entrò in possesso dell’eredità nel 1802, quando si rese defunta la duchessa. Il patrimonio ricevuto venne separatamente gestito dai tre esecutori testamentari con incarico a vita e con la facoltà ai superstiti di nominare e di sostituire in perpetuo gli amministratori defunti. Con una disposizione ministeriale del 14 aprile 1802 (2) venne modificata la posizione giuridica degli amministratori/esecutori testamentari scelti dalla benefattrice, stabilendo la nomina governativa per i successori e la loro aggregazione all’Amministrazione ospedaliera, alla quale si sarebbero deferite le questioni non risolte per disaccordo dei tre esecutori testamentari.
Il patrimonio Del Sesto fu incrementato nel 1828 grazie ad una convenzione stabilita fra gli amministratori della Causa pia e gli eredi del marchese d’Alcanizes, secondo la quale l’Amministrazione ospedaliera non avrebbe avanzato diritti sull’eredità del duca Carlo Gioachino Del Sesto, marito della duchessa, in cambio della somma di lire 116.000 (istrumento 4 giugno 1829).
Nel 1803 l’Ospedale Maggiore bisognoso di liquidità, vendette all’Amministrazione dell’Opera pia i poderi di Arcagnago (3) e di Pontesesto (4). Successivamente la Causa pia, avendo a disposizione una certa liquidità, investì nell’acquisto di diverse proprietà immobiliari: nel 1805 il podere Ronchetto nei Corpi Santi di Porta Ticinese, nel 1818 una casa con orto ad Arcagnago (1818) ed infine nel 1860 la possessione di Gratosoglio nei Corpi Santi di Porta Ticinese (5).
In epoca post unitaria l’assetto amministrativo della Causa pia fu soggetto alle riforme del nuovo Governo in materia di enti assistenziali; l’Amministrazione della Causa pia Del Sesto venne infatti sciolta in seguito al decreto sovrano 30 agosto 1863, con il quale fu aggregata, insieme ad altre opere pie (6), al neo istituito Consiglio degli Istituti Ospitalieri di Milano (7).
L’aggregazione fu confermata dal Ministero dell’interno nell’agosto del 1864, nonostante il reclamo interposto dall’Amministrazione della Causa pia e il voto contrario della Deputazione provinciale di Milano.
La denominazione di opera pia si trova attribuita all’eredità Del Sesto in epoca recente: nei documenti antichi si parla di amministrazione della sostanza Del Sesto; nel decreto ministeriale del 14 aprile 1802 si definisce Causa pia come in quello del 1863 per la costituzione del Consiglio degli Istituti ospitalieri, mentre il decreto del 1864 del Consiglio di Stato la cita come Opera pia.
L’Amministrazione Del Sesto ebbe, fino al 1864, un protocollo proprio, in seguito le pratiche Del Sesto fecero parte del protocollo ordinario dell’Ospedale mentre l’Archivio fu conservato come fondo autonomo.
L’intestazione catastale dei beni dell’Opera pia fu rettificata il 23 maggio 1951 (atti 1472/51, ripr. in atti 1162/87), incorporando così tutti i beni già considerati di proprietà della Causa Pia nel patrimonio dell’Ospedale (8).
Le pratiche d’ufficio relative alla gestione dei beni già della Causa pia vennero classificate fino a poco tempo fa mantenendo la denominazione Opera pia Del Sesto.
Note
(1) Donna Maria Valcarcel y Cordova marchesa de los Balbases duchessa del Sesto, figlia del fu Pietro Valcarzel di Cordoba e di donna Anna de Herrera et Osorio, originari della città di Murzia.
Maria sposò in prime nozze Giuseppe Michele de Ledesma (Cadice 23 luglio 1759) tenente nel reggimento di cavalleria del principe, che morì a Barcellona il 27 maggio 1770. In seconde nozze si unì a don Carlo Gioachino Spinola marchese de los Balbases duca Del Sesto grande di Spagna il 10 agosto 1786. La duchessa portò in dote lire 503166 imperiali in denaro e gioielli (istrumento dotale 8 agosto 1788). Il duca come dono di nozze accrebbe la somma dotale con dichiarazione che tale aumento dovesse “sortire il privilegio e la natura di vera ed effettiva dote”.
(2) Si veda il fascicolo Amministrazione. “Concentrazione di essa nella Amministrazione dell’Ospitale nel 1802”.
(3) Si veda il fascicolo Patrimonio attivo. Case e poderi. Arcagnago. “Acquisti e convenzioni”.
(4) Si veda il fascicolo Patrimonio attivo. Case e poderi. Pontesesto. “Acquisti e convenzioni. Carte di antica provenienza” 1803-1871.
(5) Si veda il fascicolo Patrimonio attivo. Case e poderi. CC.SS. di Milano. Porta Ticinese. Gratosoglio. “Acquisti e convenzioni” al 1860.
(6) Ospedale Maggiore, Causa pia Macchi, Causa Pia di Santa Corona, Legato Pio Secco – Comneno, Ospedale Fatebenefratelli, Causa Pia Agnesi, Pia casa di Santa Caterina e Senavra.
(7) Si veda il fascicolo Amministrazione. “Concentrazione di questa nel Consiglio Ospitaliero nel 1864”.
(8) Rapporti d’archivio e dell’Ufficio legale sulle istituzioni impropriamente dette Opere Pie con particolare riguardo all’O.P. Macchio e Del Sesto, in Fondo Macchi 82 (Atti 10783/1940, 432/1946, 1472/1951); Statuto dell’Ospedale Maggiore del 1867 all’art. 1.
Complessi archivistici
- _Causa pia Del Sesto - parte antica (1426 - 1975)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/8251