Congregazione di carità di Verdello ( sec. XIX - 1937 )
Tipologia: Ente
Sede: Verdello
Profilo storico / Biografia
La Congregazione di Carità di Verdello, erede della Misericordia, istituita in attuazione al decreto di Napoleone Bonaparte del 21 dicembre 1807 per supplire ai bisogni degli ospedali, orfanotrofi, istituti elemosinieri, disponeva di un proprio patrimonio derivante da lasciti e donazioni. Il suo patrimonio era formato esclusivamente dai beni del Luogo Pio Pisoni, il più antico e da quelli della successiva Commissaria Ubiali composta dai lasciti di Bartolomeo Ubiali del 1526 e di don Giovanni Martino Ubiali del 1783. Il primo viene fondato con testamento 21 agosto 1495 da Cristoforo Pisoni, fu Giannino, detto Zoppo (notaio Giovanni Battista fu Groni Vavassoni di Medolago), con il quale nomina eredi del suo patrimonio gli uomini e i vicini abitanti di Verdello con l’obbligo del mantenimento in perpetuo di un cappellano in Verdello che dovrà celebrare una messa quotidiana nella chiesa di S. Pietro, uffici in suo suffragio e due dispense di sussidi all’anno per i poveri del comune, dispone beni per i propri parenti e nomina i legatari (3 amministratori di cui scelto fra i parenti discendenti). La seconda è formata con il lascito di Bartolomeo Passaggio Ubiali con testamento 3 luglio 1526, rogato dal notatio Giacomo Zanchi, che come Pisoni, nomina erede universale il Comune di Verdello Maggiore con l’obbligo della celebrazione di una messa quotidiana nella chiesa di S. Pietro e dispone l’erogazione con il residuo, per mezzo degli amministratori del Legato Pisoni, a favore di poveri. Successivamente alla Commissaria si aggiunge il lascito del sacerdote Giovanni Martino Ubiali, istituito con testamento nuncupativo datato 9 aprile 1783 (atti Pietro fu Giacomo Zanchi notaio di Bergamo) con il quale dispone l’erogazione di elemosine ai poveri di Verdello. Entrambe le opere pie sono amministrate dalla Congregazione di Carità che ne mantiene separato sia il patrimonio che la gestione.
In applicazione della legge 17 luglio 1890 (art. 54 e 56) che imponeva la riduzione delle spese di amministrazione delle opere pie (1) nel 1893, con RD del 23 ottobre, il Legato Giovanni Martino Ubiali viene concentrato nella Congregazione di Carità e con decreto luogotenenziale 9 gennaio 1916, vengono concentrati anche il Luogo Pio Pisoni e il Legato Bartolomeo Passaggio Ubiali nonostante le forti opposizioni del cav. Vittore Daminelli e di mons. Pietro Grassi.. Il patrimonio era formato quasi esclusivamente da case concesse in affitto. In un prospetto delle rendite del 1829, i Luoghi Pii Elemosionieri, detti eredità Pisoni ed Ubiali, hanno una rendita di beni e case di L. 2144, livelli, censi e decime di L. 329 per un totale di L. 2473 mentre le uscite ammontano a L. 1567. In prospetto economico de L.P.E. del 1846 si riposta che le rendite vengono utilizzate per erogare elemosine ai poveri del comune detratti però l’importo dei legati di una messa quotidiana e di altri 3 uffici liturgici annuali, comprese le spese di amministrazione assorbono più della metà delle rendite (entrate L. 3314, uscite L. 2530). Nel 1910, anno della concentrazione delle opere pie, la rendita ammontava a L. 5000. Dopo il concentramento viene redatto un nuovo statuto che verrà approvato più tardi nel 1922 (R.D. del 12 agosto 1922).
Sulla base del regolamento interno del 1905 risulta che vengono distribuiti sussidi consistenti in denaro o generi alimentari ai poveri infermi e inabili al lavoro, fornite doti a nubende povere, distribuiti vesti e materiali scolastici agli alunni poveri, somministrati letti a famiglie povere e medicinali ai poveri infermi e assegni di baliatico a madri povere. L’elenco dei poveri bisognosi viene ritirato dal comune che annualmente ne cura la compilazione. Tutte le erogazioni e distribuzioni sono regolarmente registrate e rendicontate e gli elenchi dei beneficiati e sussidiati sono periodicamente pubblicati all’albo. Con la rendita del Legato Ubiali, dopo la sua concentrazione avvenuta nel 1893, si erogano sussidi ai poveri.
La pianta organica dell’ente è composta da un segretario, un esattore e un impiegato che in genere sono dipendenti del comune e vengono distaccati per i periodi di tempo necessari all’espletamento delle pratiche amministrative e contabili.
Con legge 3 giugno 1937, n. 847 la Congregazioni di carità viene soppressa, le sue competenze ed il suo patrimonio passano ai nuovi enti comunali di assistenza (ECA).
Note:
(1) Nel decreto si consideravano enti di beneficenza pubblica anche quelli in cui solo in parte venivano erogati sussidi.
Complessi archivistici
- Congregazione di Carità di Verdello (1808 - 1937)
Fonti
- Chiodi Verdello 1918 = Luigi Chiodi, Ricerche per una breve storia di Verdello dalle origini al 1918, SESA, 1963
Compilatori
- Responsabile scientifico, riordinatore: Sergio Del Bello (Archivista) - Data intervento: 10 ottobre 2014
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/8314