Rosa e Ballo Editori ( 1943 aprile 7 - 1964 luglio 31 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Sede: Milano

Codici identificativi

  • MIDB001294 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

La casa editrice Rosa e Ballo è costituita fin dal 7 aprile 1943, a rogito Notaio Filippo Andronico" a Milano. Legali rappresentanti della Società in nome collettivo sono Achille Rosa, “socio e direttore amministrativo”, e Ferdinando Ballo, “socio e direttore tecnico”.

Achille Rosa, imprenditore, titolare della Filati Serici e affini (che si occupava di commercio di filati), ha dal 1935 Ballo come collaboratore amministrativo.

Dopo i primi bombardamenti del 1942, Rosa decide la chiusura dell’attività industriale per non essere costretto a venire a patti con le autorità fasciste. I suoi interessi culturali si incontrano con quelli molteplici di Ballo, dando avvio alla progettazione della piccola realtà editoriale Rosa e Ballo sin dal 1942.

La casa editrice ha sede, nel periodo di preparazione, in via Fiori Oscuri, per poi passare, per ragioni contingenti alla guerra, da via Fatebenefratelli a via Filangieri, e dopo essersi trasferita a Treviglio nel periodo dei bombardamenti su Milano, tornare a Milano in via Quintino Sella.

La società editrice è dotata di mezzi sufficientemente larghi e di collaboratori scelti fra coloro che dimostrassero uno spirito “non fazioso ma vivamente e audacemente liberale, anzi meglio liberal-socialista”.

Achille Rosa e Ferdinando Ballo sono – sulla carta e nei ricordi dei famigliari – due personaggi così diversi, seppur entrambi dotati di un “elegante aristocratica ironia”, che sembra difficile capire le ragioni di un loro progetto comune.

Entrambi i fondatori della casa editrice sono coinvolti nello stesso periodo in diverse attività. Il lavoro permette loro di superare l’avvilimento dei giorni oscuri che il Paese attraversava, dimostrando d’aver ancora volontà e coraggio e cercando una via d’uscita, un modo attivo di sfuggire al dolore cupo dei tempi per celare le proprie paure e ridare speranza e slancio ai propri ideali politici e umani.

Ferdinando Ballo (Nando) è un musicologo, cultore di cinema, instancabile organizzatore culturale di quegli anni, pronto a cogliere ogni stimolo d’apertura nel campo artistico.

Il suo impegno nei confronti della società editoriale è articolato e oneroso.

Ballo raccoglie intorno alla casa editrice un gruppo eterogeneo di intellettuali antifascisti che collaborarono a vario titolo al reperimento di testi, alla cura di traduzioni e introduzioni critiche.

Nell’entourage dei due fondatori si legano luoghi d’incontro della bohème milanese come il Caffè Craja, in piazzetta Filodrammatici, che aggregò pittori, fotografi, scrittori, aspiranti registi, scultori, letterati alle prime armi, atelier come la Galleria Bardi di via Solferino o la Galleria del Milione ritrovo degli astrattisti milanesi, o vivacissime redazioni di riviste quali Domus e Casabella, spazi per verifiche artistiche ma anche civili, sociali e umane.

La sede di via Filangieri è testimone di passaggi di numerosi talenti che operarono una rottura di pensiero negli anni trenta, pensatori originali come Raffaello Giolli, critico d’arte noto negli ambienti innovatori dell’elite culturale meneghina che morì a Mauthausen, o Edoardo Persico, redattore di “Casabella”, ritenuto da tutti un maestro e sostenitore appassionato dei nuovi indirizzi artistici, Luigi Veronesi pittore scenografo che studierà il marchio Rosa e Ballo, e la sorella Giulia, critico dell’architettura e di cinema, che curerà i rapporti con scrittori come Luzi, Pratolini, Gadda e Montale.

Altri personaggi che diedero un apporto al nuovo editore furono poi Mario Bonfantini, italianista molto operativo fin dagli esordi della casa editrice e il poeta-pittore Alfonso Gatto amico di Vittorini che verrà arrestato per antifascismo, senza dimenticare di citare altri grandi artisti come Bo, Quasimodo, Mila, Ferrata, Levi, Cecchi, Cantimori, Cordiè, Dal Fabbro, Carrieri, D’Amico, Saraceno, Solmi, i giovani Comencini e Soldati.

Furono scelti con attenzione traduttori di grande livello come Linati, Pocar, Castellani, Pellegrini, Guerrieri, Budigna, Spaini, Viazzi.

I testi dedicati ai documenti d’arte s’avvalsero del contributo di Luciano Anceschi,

Giancarlo De Carlo e di Ferdinando Giolli e le tavole iconografiche richieste a Carrà, Casella, Rognoni, Tomea, Migneco e allo stesso Veronesi.

L’ambito della musica è ricco di artisti legati da rapporti d’amicizia con Ballo fra cui Petrassi, Gavazzeni, Togni, Magnani, Dallapiccola, Pizzetti.

Sul fronte teatrale emergerono nomi che entrarono nella storia quali Bragaglia, Ferrieri, Pandolfi, ma sopra a tutti – per l’irruente personalità – Paolo Grassi che diventa motore a macchia d’olio di relazioni e progetti. Curerà le Collane Teatro e Teatro moderno (ancor oggi feticci di lettori di testi drammatici) ma avrà grande influenza anche nella promozione della casa editrice nel suo complesso fustigando gli editori per gli aspetti organizzativi – ed economici – dell’impresa.

Gli Editori certamente si imposero per criteri di cura tipografica, e raffinato corredo critico in opere che tradiscono anche una indicazione nuova di commistione delle arti. Si proposero la diffusione di testi letterari italiani e stranieri tradotti dai più noti scrittori italiani del periodo, di autori della letteratura universale accanto ad autori minori, di testi narrativi, lirici e di pensiero “che possano dare un carattere, un gusto, alla biblioteca di ogni persona di cultura largamente umana”.

La parabola della storia della casa editrice comprende gli anni dell’anteguerra, della guerra e della liberazione ma le pubblicazioni si concentrano in pochi anni, fra il 1944 e il 1947.

Dal 1947 le collane teatrali vengono assorbite da La Fiaccola che esce con qualche volume ancora con il doppio marchio.

La prematura scomparsa di Achille Rosa e gli impegni in altre direzioni di Ballo concludono l’esperienza editoriale.

Le vicende posteriori riguardano la vendita dei diritti di alcune traduzioni e la ripresa di alcuni titoli.

I titoli che nei decenni successivi si imposero al successo, più volte ristampati da altri editori furono quelli d’argomento teatrale ( fra tutti le opere di Strindberg, Buchner, Brecht, Toller, Wedekind), di musica (“Cent’anni di musica moderna” di Massimo Mila, storico titolo di Einaudi e “L’armonioso labirinto” di Gian Francesco Malipiero sempre d’Einaudi uscito in “Il filo d’Arianna”), di architettura (“Architettura e democrazia” di Frank Lloyd Wright passato alla Mondadori ), di politica (“Le libertà locali” di Mario Boneschi ripubblicato dalla Franco Angeli).

Il catalogo offre specularmene l’occasione d’approfondire tematiche e segmenti di periodo fatti emergere dalla memoria della Rosa e Ballo.

Note bibliografiche

- Anna Modena, Breve storia (con catalogo) della casa editrice Rosa e Ballo, estratto da Studi di Storia dell’editoria, a cura di Gianfranco Tortorelli, Ed. Baiesi, Bologna, 1995

- Stella Casiraghi, Rosa e Ballo editori tra spettacolo e poesia, in “Wuz”, n. 4, lug.-ago. 2005

- Un sogno editoriale: Rosa e Ballo nella Milano degli anni Quaranta, a cura di Stella Casiraghi, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2006

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • Casiraghi 2005 = Stella Casiraghi, Rosa e Ballo editori tra spettacolo e poesia, in "Wuz", n. 4, luglio-agosto 2005
  • Casiraghi 2006 = Un sogno editoriale: Rosa e Ballo nella Milano degli anni Quaranta, a cura di Stella Casiraghi, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2006
  • Modena 1995 = Anna Modena, Breve storia (con catalogo) della casa editrice Rosa e Ballo, estratto da Studi di Storia dell'editoria, a cura di Gianfranco Tortorelli, Ed. Baiesi, Bologna, 1995

Compilatori

  • Anna Lisa Cavazzuti (archivista)