Barbero, Walter ( Roma (RM), 1941 ottobre 4 - Bergamo (BG), 2010 settembre 3 )

Tipologia: Persona

Profilo storico / Biografia

Walter Barbero nasce a Roma il 4 ottobre 1941.
Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel dicembre del 1969 dove riconosce come maestri Ernesto Nathan Rogers e Franco Albini. Nel 1967 viene invitato a collaborare da Giuseppe Gambirasio e Giorgio Zenoni: da questo incontro e dall’arrivo, l’anno successivo, di Baran Ciagà prende forma il gruppo di progettazione la cui attività si prolunga, anche se non sempre con la totalità dei componenti, per circa quindici anni. Le opere di questo periodo sono tutte pubblicate nelle maggiori riviste europee di architettura degli anni Settanta e segnalano l’esito positivo di un modo “jazzistico” di progettare in gruppo: dove leader è, di volta in volta, chi meglio sa interpretare da “solista” il tema progettuale. I suoi interessi, si allargano anche alla sfera teorica e storica e, dal 1973, con la collaborazione all’Enciclopedia dell’Arte e il ritorno all’università questi assumono un peso sempre più rilevante. Basti ricordare la collaborazione scientifica ai volumi dell’Enciclopedia Europea e l’ordinamento e l’allestimento della mostra Le trasformazioni del centro e della periferia: Torino e Bergamo alla XVI Triennale di Milano. Dal 1981 è ricercatore di ruolo al Politecnico di Milano, dove insegna Progettazione Architettonica. Dal 1979 si occupa anche di progettazione per lo sviluppo, operando in Algeria, Belgio, Brasile, Burundi, Libano, Mali, Marocco, Mauritania, Niger, Portogallo, Repubblica Domenicana, Siria, Tunisia e Turchia. A questi interessi si aggingono, negli ultimi anni, quello per la museografia, con allestimenti di grandi mostre e settori museali, e l’archeologia con l’incarico di studiare ipotesi di ricostruzione dei templi dell’Ara della Regina a Tarquinia.
Collaborazione scientifica e redazionale, relativamente all’architettura moderna, all’Enciclopedia dell’arte Garzanti”, Milano 1973
Collaborazione scientifica e redazionale, relativamente all’architettura e all’urbanistica, a tutti i volumi (I-XI) dell’Enciclopedia Europea, Garzanti, Milano 1976-81
Membro del comitato di redazione dei “Quaderni del Dipartimento di Progettazione dell’architettura” per la nuova serie (n. 4-9), CLUP, Milano 1987-88
Collaboratore “Enciclopedia dell’architettura”, Garzanti, 1996

“Sono nato a Roma nel 1941, non lontano da Piazza di Spagna. Quand’ero piccolo andavo, nelle sere d’estate, a prendere il fresco con mia nonna sulla scalinata di Trinità dei Monti e, andando e tornando, passavamo accanto al palazzo di Propaganda Fide di Bernini e Borromini. Mio Nonno, invece, mi mostrava il tiburio di S. Andrea delle Fratte e poi mi portava a Piazza Navona, e ho finito con fare l’architetto. Poi dal 1973 al 2006, ho anche insegnato alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Sembra un itinerario a una sola dimensione e lo sarebbe stato se, da piccolo, non ci fossero stati i coperchi delle scatole delle scarpe sui quali dipingevo navi e, poi, verso i 14 anni, uno zio fotoincisore che mi insegnò a usare la sua vecchia Leica. Il fascino della scrittura lo avevo già scoperto in prima media: scrivere per raccontare, come mi insegnavano i libri di viaggi, i racconti storici di mio nonno e quelli di navogazione di mio padre.
Questo l’imprinting e, per questo, disegnare scrivere fotografare; progettare: saper vedere quello che ancora non c’è in architettura, disegno, scrittura, fotografia. E viaggiare, per stupirsi del diverso e imparare a rispettarlo.
Il raccontare diventa, col tempo, sempre più complesso e, allora, affiora per frammenti: in architettura, disegni, fotografie, scitture. Ogni tanto un particolare stato di grazia fa emergere il racconto, tutto intero, da una sola di queste attività, ma è raro. Bisognerebbe, altrimenti, essere grandi artisti”.
il complesso tema del rapporto fra architettura e paesi in via di sviluppo.
la dimensione della sua personalità di uomo e di ricercatore
produzione teorica manifestata, attraverso articoli, saggi e libri, nella pubblicazione di oltre cinquanta titoli.
Tito Sciattella della ONG “Africa 70”, con cui ha collaborato per molti anni.
Barbero sia stato uno dei massimi esperti mondiali degli insediamenti urbani e dei centri storici dei paesi in via di sviluppo, con particolare riferimento all’Africa francofona
Numerosi i suoi interventi sia teorici che di opere effettivamente realizzate, nei paesi del Maghreb, in Mauritania, nel Mali, in Niger, in Libano e in Siria, in Brasile e nella Repubblica Domenicana
Nell’introduzione alla guida Clup sulla Tunisia, paese che amava particolarmente e che conosceva in modo approfondito, ricordava, per esempio, come viaggiare costituisca una: “situazione nel quale essere disponibili a prendere in considerazione tutti gli aspetti del reale, è condizione indispensabile perché l’esperienza quotidiana sia fonte di conoscenza o, se si preferisce, perché la storia del viaggio possa, almeno un po’, identificarsi in un viaggio nella storia”.

Complessi archivistici