Deliberazioni consiliari sec. XIV - 1797

La deliberazione è il tipico documento che riferisce la decisone di un organo, in genere assemblea o collegio, del governo comunale. Il registro è la unità su cui, ad opera dei cancellieri, vengono mano a mano trascritti gli atti; le eventuali minute, se conservate, possono essere raccolte in fascicoli o filze, talora unite ad altri atti pertinenti l’attività dei consigli.
A seconda del periodo e del contesto territoriale le deliberazioni consigliari, e dunque le serie documentarie a cui afferiscono, assumono denominazioni diverse: parti, partiti, provvisioni, ordini, ordinamenti. Il termine deliberazione si afferma n modo uniforme solo nei primi anni del XIX.
Nonostante alcune varietà locali si rilevano diversi tratti comuni negli aspetti formali/diplomatistici. L’esordio è dato dalla datazione e dalla formula di convocazione: “convocato et congregato”, a cui segue l’intitolazione del collegio adunato. Spesso viene specificata anche l’autorità che ordina la chiamata, “de mandato magnifici domini …” che può essere un console, un reggente, un vicario ecc. Viene poi declinata la località della adunanza: la pubblica piazza o un luogo ampio e coperto per le assemblee generali dei capi famiglia, la casa del comune per i vari tipi di consiglio ristretto. Non è infrequente, per le comunità più piccole e povere, che il consiglio si ritrovi in segrestia oppure nella sala di una caneva (cantina) o addirittura in una privata abitazione.
A queste formule d’esordio, che talora comprendono anche la modalità di convocazione (messo, suono delle campane …), segue l’elenco dei presenti e degli assenti.
Le deliberazioni dell’adunanza sono indicate con modalità che differiscono da luogo a luogo. Talora viene riportata semplicemente la decisione assunta, altre volte invece viene dato conto del consigliere che presenta la proposta e, se del caso, l’esito delle votazioni, le cosiddette “ballottazioni” in ragione del fatto che per conteggiare favorevoli o contrari venivano inserite nelle urne “balle” di diverso colore.
Raramente il notaio cancelliere che effettua la registrazione appone il proprio signum.

Complessi archivistici