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Comune di Clusone

Comune di Clusone (1460 - 1819)

Fondo

Consistenza archivistica: unità 190

Storia archivistica:

Le fonti statutarie indicano nello scrittore del comune l’estensore di tutta la documentazione prodotta dagli uffici del comune. Si legge, infatti, alla rubrica 50 dello statuto: “…lo scrittore sia ligato ogni carta e scriptura che ocorera al comune di que sorte vola che sa”. Una verifica “orizzontale” delle serie componenti l’archivio rivela altresì la somiglianza delle grafie per gruppi di documenti coevi, testimonianza inequivocabile di come la stesura redazionale venisse in questi casi affidata ad una sola persona.
“Legalis notarius”, lo scrittore del comune era tenuto ad osservare una normativa rigorosa che regolamentava dettagliatamente la sua funzione (durata annuale della carica, obbligo di presenziare a tutte le riunioni dell’arengo e del consiglio di credenza, stesura dei registri di contabilità, delle accuse, dei dazi, ecc.), la quale era sottoposta al diretto controllo degli ufficiali del comune. Il ruolo del notaio-scrittore spiega, inoltre, il fondamentale concetto di “predisposizione” o “designamento” utile a comprendere la formazione della serie più consistente dell’archivio storico, la serie dei “Libri del Designamento”.
Improntata a principi di salvaguardia e tutela scrupolosa, la conservazione della documentazione era affidata, in antico regime, ad un “maserolum”, il quale riceveva in affido le carte, depositate nella cassa del comune, con l’incarico di mostrarle ai richiedenti.
Grazie al recente lavoro di riordino ed inventariazione fatto da Antonio Previtali, le carte dell’archivio erano conservate, al momento dell’intervento di Archidata, in un armadio presso la casa di riposo Sant’Andrea.
Prima di tale collocazione, come si evince dall’introduzione all’inventario di Previtali, il materiale, pressochè in stato di completo abbandono, si trovava frammisto ad altro carteggio dell’archivio di deposito del comune; da un confronto con l’inventario del 1787 o dalla lettura degli stessi documenti, risulta evidente che la consistenza del materiale disperso, trafugato o indebitamente conservato in archivi privati di notabili locali, è tutt’altro che esigua.
L’intervento di inventariazione attuato da Archidata si è svolto su materiale già debitamente ordinato in seguito al lavoro precedentemente citato, portato a termine nel 1986 dal Previtali. Il metodo storico utilizzato per tale intervento ha fatto sì che si seguissero nuovi criteri nella costituzione delle serie, superando e determinando un nuovo ordinamento rispetto alla recente inventariazione di Previtali, la quale non ha subito però radicali stravolgimenti a livello delle singole unità archivistiche.

Codici identificativi:

  • MIBA00058C (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Claudio Galante
  • Antonio Rossi