Cusano nei Ricordi - Vol 4 - Monumento ai caduti per la liberazione (1943-45) (2000 novembre)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Scheda speciale: F - Fotografia
Segnatura definitiva: LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 4 pag 29
Monumento ai partigiani caduti nella Guerra di Liberazione 1943-45. Eretto nel 1981 dalla amministrazione comunale nell’aiuola antistante la casa comunale in Piazza Martiri di Tien-An-Men, é opera di Benito Asquini scultore, pittore incisore, cusanese d’adozione.
Fu inaugurato il 31 maggio 1981.
Sul basamento in marmo é incisa una frase di Piero Calamandrei:
… SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI MORTI E VIVI CON LO STESSO IMPEGNO POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI CHAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA.
Poi la dedicazione e l’elenco dei caduti
AI CADUTI CHE HANNO OPERATO SUL SUO TERRITORIO
CUSANO MILANINO DEDICA 1943-1945
ABELE MERLI, DANTE CESANA
ENRICO PEDRETTI, ANGELO VIGANÓ
ERNESTO BERETTA, BRUNO COLZANI
PARIDE GALLINA, GIUSEPPE DALL’OCCO
MAURIZIO MACCIANTELLI, ALDO TESSARO
ALFREDO ANDREASI BASSI, VITTORIO FIGINI
CARLO SORMANI, GIACOMO BALCONI
SERENO TAGLIABUE, CARLO RICCI
Piero Calamandrei (1889-1956), avvocato, giurista, accademico, cofondatore del Partito d’Azione, fu membro della Assemblea Costituente.
Benito Asquini nasce in Friuli, a Basagliapenta, frazione di Basiliano, un piccolo paese vicino a Udine, nel 1929. Frequenta la Facoltà di Medicina alla Statale di Roma, ma abbandona gli studi per dedicarsi alla scultura, sotto la guida dello scultore e incisore Aurelio Mistruzzi. Si trasferisce per lavoro a Cusano nel 1954. Ha realizzato molte sculture e incisioni e esposto in mostre di vario genere. Suo è anche il monumento in onore di Padre Marcellino e Padre Castelli in Piazza Marcellino.
Leggiamo come l’autore stesso spiega quest’opera in un’intervista rilasciata a Paolo Toppan e pubblicata su La Voce di Cusano Milanino del febbraio 1983.
Signor Asquini, quando e perché è nato questo monumento?
Fu il Comune di Cusano Milanino che nel marzo del 1981 mi chiese di realizzare un monumento ai partigiani caduti nella seconda guerra mondiale. Devo confessare che fui molto contento di ricevere questa richiesta. Erano infatti moltissimi anni che avevo in mente di realizzare tale soggetto.
Pertanto non è stata solo un’esplicita richiesta del nostro Comune a darle la motivazione per eseguire questo monumento.
Certamente! Non eseguirei mai una scultura solo dietro commissione. Un lavoro lo devo sentire dal profondo del cuore, soltanto l’amore per la scultura per il creare mi ha spinto a realizzare ogni mio lavoro.
La fiamma della libertà, un pesce che salta verso l’alto; queste e numerosissime altre interpretazioni sono state date alla sua scultura. Qual è il messaggio che dobbiamo trarne?
È un ritmo verticale. Rappresenta pertanto qualcosa che si eleva verso l’alto: ed è la libertà che si erige al di sopra dei valori abituali, diventando addirittura cosmica nell’oltrepassare il sole che è rappresentato dal foro in cima alla stele. I partigiani, veri conquistatori della libertà, hanno lottato sacrificando la loro vita per ottenerla; ciò è rappresentato dai fori di pallottola, dalla cicatrice, dal filo di sangue che percorre in parte il bordo della stele.
Non si tratta allora di un oggetto o di simbolo. È semplicemente una rappresentazione astratta di ciò che i partigiani hanno conquistato anche a costo della vita.
Sì certo. Però vede, come ogni astrattismo, anche questa scultura può avere diverse interpretazioni. Ciò che conta è capire che i partigiani hanno lottato, hanno sofferto, sono morti, perché solo con sacrificio ed abnegazione, solo con dinamismo si può ottenere la libertà. Chi accetta qualsiasi situazione senza controbattere sarà sempre schiavo, non otterrà mai la libertà.
Perché ha realizzato la stele in acciaio e non ha utilizzato materiali più pregiati quale ad esempio il bronzo?
La scelta dell’acciaio rappresenta un fattore molto importante. Infatti questo materiale consente di raggiungere un’elevata specularità. Ciò è fondamentale in quanto chi guarda la stele si vede in essa riflesso, sentendosi di conseguenza direttamente coinvolto.
Fino ad ora abbiamo preso in considerazione solo la parte superiore della scultura. Può spiegarci cosa è rappresentato sul basamento?
È molto semplice. Oltre ai nominativi dei partigiani cusanesi caduti, il basamento riporta i motivi principali che hanno indotto questi uomini a sacrificarsi, e cioè: la libertà, la famiglia, e la pace. Il primo è rappresentato da due figure di uomini che si elevano fino a raggiungere le stelle, ciò per richiamare quel concetto di elevazione assoluta che solo la libertà può dare. Il secondo è raffigurato da un uomo ed una donna uniti a forma di cerchio, questo per porre l’accento sull’armonia e sulla bellezza della famiglia. Il terzo molto più semplicisticamente l’ho rappresentato con la classica colomba e col rametto di olivo.
Non le sembra che quest’ultima rappresentazione sia stata realizzata con uno stile troppo diverso dalle altre raffigurazioni?
Sì, è vero. Ho commesso un’incoerenza ma l’ho fatto per cercare di rendere la scultura più divulgativa, ho cercato in tal modo di introdurre l’osservatore alla scoperta del significato dì questa mia realizzazione.
Fotografia di Armando Ripamonti
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Piero Calamandrei
Cusano Milanino
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Soggetto: Cusano Milanino - monumento ai caduti nella Guerra di Liberazione 1943-45
Autori:
- Armando Ripamonti (fotografo principale)Motivo dell'attribuzione
- documentazione
Supporto: gelatina ai sali d'argento/carta
Altezza: 18.0
Larghezza: 24.0
Descrizione estrinseca:
OGTD=positivo
OGTS=esemplare singolo
MISU=cm
MTX=b/n
Compilatori
- Inserimento dati: Gabriele Marazzini - Data intervento: 29 dicembre 2021
Immagini
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/117539/units/1410970