Cusano nei Ricordi - Vol 5 - Stabilimento Dino Fanciulli - 1981 (1981)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Scheda speciale: F - Fotografia
Segnatura definitiva: LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 5 pag 28
Lo stabilimento Dino Fanciulli produceva mobili per ufficio. Era in via Alemanni 4.
Fu demolito insieme agli altri edifici, sede di artigiani, del complesso ormai dismesso nel 1998. Parte dell’area fu ceduta per l’allargamento del parco comunale; sul resto furono costruite palazzine residenziali.
DINO FANCIULLI
Lo stabilimento era in via Alemanni 4 e produceva mobili per ufficio.
Dino Fanciulli nasce a Chiusi (Siena) il 1.05.1884. Nel gennaio 1913 registra a Milano una attività dedita alla produzione di “Mobili per ufficio e accessori diversi” con sede in via Principe Umberto n. 16 e ben 15 operai. Con altri soci gestisce anche attività commerciali sempre nel settore dei mobili, arredamento ed attrezzature “per banche e uffici, studi in Italia e all’estero”, che però lascia nel 1917. Alla data lo stabilimento è ancora a Milano, in via Sammartini 44.
Non abbiamo una data precisa per il trasferimento a Cusano. Riteniamo sia databile alla prima metà degli anni ’20. Infatti è documentato dalla carta intestata del 1927; però Dino Fanciulli era morto il 5 ottobre 1926 e la gestione della ditta era passata in mano alla vedova Ettorina Morassutti. Difficile pensare che sia stata lei, appena subentrata, con i figli piccoli ad imbarcarsi nell’impresa dell’apertura di un nuovo stabilimento.
La direzione resta a Milano, così come il negozio di vendita, dal 1927 in Corso Italia 3. A Cusano i dipendenti oscillano tra i 50 e i 100. La produzione di eliche in legno per aerei, durante la seconda guerra mondiale, le valse la qualifica di produzione di interesse militare e quindi l’esonero dal richiamo alle armi per i dipendenti.
Nel 1953, a seguito della divisione ereditaria, la ditta passa formalmente in proprietà ai figli Enzo Dino e Gabriele, sulla base del testamento del padre Dino. Contestualmente, riteniamo noi, la moglie lascia ai figli la gestione operativa dell’azienda. Gli immobili di via Alemanni (i capannoni e la casa di abitazione) passano invece al nipote Alberto Castoldi, il figlio, all’epoca ancora minorenne, dell’altra figlia, Ines, premorta.
Il 1° gennaio 1956 lo stabilimento è trasferito, con impianti più moderni, da via Alemanni a Paderno sulla Valassina, alla curva del bottiglione, dove ancora oggi si vede la ciminiera dei forni di evaporazione ed essicazione. L’investimento non basta a rilanciare l’azienda, che declina. Nel 1960 Gabriele Fanciulli cede al fratello Enzo Dino la sua quota. Nel 1963 cassa l’attività. Il 20.02.1964 è dichiarato il fallimento.
Via la Fanciulli, i capannoni di via Alemanni verranno riutilizzati da diverse aziende artigiane: Sangalli (officina meccanica lampadari), Bosio (verniciatura), Donzelli (commercio legnami). Il complesso viene demolito per la costruzione di un edificio residenziale affacciato sul parco Matteotti, al cui allargamento è ceduta una porzione dell’area, alla fine degli anni ‘90.
fotografia di Armando Ripamonti
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Cusano Milanino
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Supporto: gelatina ai sali d'argento/carta
Altezza: 18.0
Larghezza: 24.0
Descrizione estrinseca:
OGTD=positivo
OGTS=esemplare singolo
MISU=cm
MTX=b/n
Compilatori
- Inserimento dati: Gabriele Marazzini - Data intervento: 03 gennaio 2022
Immagini
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/117551/units/1411246