Carte del collegio notarile di Crema (1450 marzo 28 - 1758 maggio 14)
6 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Consistenza archivistica: 4 fascc., 2 regg.
Storia archivistica:
Le carte dell’Archivio del collegio notarile di Crema sono conservate presso il Fondo notarile sussidiario di Lodi e Crema, nel quale confluirono, a seguito delle leggi franco-italiane del primo decennio del XIX secolo, i documenti dei notai cremaschi (1).
Queste poche carte costituiscono, assieme a quelle conservate presso la Biblioteca comunale di Crema (2), quel che rimane dell’archivio del Collegio cremasco e possono contribuire, seppur in modo frammetario, a ricostruirne la storia. Infatti le provvisioni del collegio conservate coprono un arco importante della storia di Crema, quello cioè del passaggio definitivo della città alla dominazione veneta e al consolidarsi del potere di Venezia sui residui di quello locale. Importante è anche l’inventario delle scritture dei notai morti depositate presso l’archivio del collegio nel 1615 (registro al n. 4) che è stato compilato, dai notai cremaschi Nicolò Maggi e Camillo Zucchi a partire dal 12 novembre 1615, in esecuzione delle deliberazioni del Senato veneto che, obbligavano al versamento degli atti dei notai deceduti, che depositati presso gli eredi o altri archivi, all’archivio del collegio. Il registro descrive le tipologie dei documenti versati e le scritture di alcune associazioni ed enti cremaschi che si pensava fossero andate perdute. E’ possibile attraverso lo spoglio dell’inventario ricostruire parte dell’archivio dei Consoli dei Mercanti (3), parte della documentazione del Tribunale pretorio e del Podestà e Capitano di Crema a partire dal 1442, parte degli atti rogati in Fiera, parte delle carte della Commissaria Verdelli, inoltre vari atti rogati dai notai per conto delle Chiesa di Crema prima dell’istituzione della diocesi a partire dal 1445 e gli atti e le memorie dei francesi in città nel 1510. Nelle carte dei notai citati nell’inventario si trova puntualmente la documentazione descritta. Le carte del Collegio furono inserite nel piccolo fondo archivistico intitolato Crema (4).
Note
(1) Relativamente alle notizie sull’Archivio notarile sussidiario di Lodi si veda il volume segnalato in bibliografia: I fondi…, op. cit. p. 491-492.
(2) Biblioteca comunale di Crema, Archivio storico del Comune di Crema, b. 15, fasc. 1: il fascicolo è costituito da documenti cartulati, per un totale di 247 carte comprese anche le bianche, provenienti dall’ex collegio.
(3) Il Collegio dei Mercanti di Crema fu istituito il 1° gennaio 1451 con parte presa dal General Consiglio della città e confermato con rescritto da Venezia il 13 maggio 1454. Tanti sono i documenti e i registri descritti da costituire un vero e proprio archivio . Le considerazioni che si possono fare da una presenza così notevole di documenti presso i notai sono molteplici. Dal punto di vista archivistico è importante notare come alcune istituzioni cremasche, sulla scorta di una tradizione consolidata non solo a Crema, non provvedevano a formare un archivio proprio, ma lasciavano presso i notai la documentazione da loro prodotta a garanzia di conservazione e di autenticità che la stessa assumenva se lasciata presso il notaio. Per quanto riguarda poi il caso specifico gli statuti del collegio mercantile cremasco prevedevano che l’ufficio di cancelliere fosse ricoperto da un notaio cittadino presso il quale evidentemente si rogavano e conservavano gli atti. I notai cremaschi hanno ricoperto questo ruolo dal 1532 al 1708 e sono: Bernardino Calcagno, Lodovico Terenzano, Giorgio Arnoldi, Tullio Arnoldi, Ottavio Guarino, Battista Mantova di Benedetti, Fulvio Cassano, Giovanni Battista Pisotti, Andrea Pieranici, Giovanni Battista Fiorenzano, Giuseppe Mandricardi. Le notizie circa il collegio e i cancellieri sono tratte da: Antonio Ronna, Saggio sull’origine … onorando Collegio dei signori Mercanti di Crema […], Crema, A. Ronna, 1793, in Miscellanea Braguti (Cr. 15), presso la Bibliotecca comunale di Crema. L’utilizzo di un notaio come cancelliere fu fatto proprio anche dalla curia vescovile di Crema all’orquanto, a partire dal 1580, dovette provvedere all’organizzazione della diocesi e fino alla prima metà del XVIII secolo, sull’argomento si veda il volume segnalato in bibliografia: Archivio storico…
(4) Il piccolo fondo archivistico intitolato Crema, dall’omonima città in proovincia di Cremona, è stato costituito con i documenti che erano parte di una più ampia miscellanea, conservata presso l’Archivio storico comunale di Lodi, formata da residui di doccumentazione degli ordinamenti, e scarti, dell’Archivio storico del Comune di Lodi e con carte provenienti da altri archivi e enti cremaschi che confluirono nel primi decenni del XIX secolo alla Biblioteca laudense.
Codici identificativi:
- MIBA00C989 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Collegio notarile di Crema 1451 - 1806
Progetti
Fonti
- Livraga 1998 = Carte cremasche conservate all'Archivio storico comunale di Lodi, a cura di Mauro Livraga, in "Insula Fulcheria", XXVIII, 1998, p. 191-212
- Livraga 1996 = Archivio storico diocesano di Crema. Inventario (1274-1993), a cura di Mauro Livraga, Crema, Tipolito Uggé
- Ronna 1793 = Antonio Ronna, Saggio sull'origine ... onorando Collegio dei signori Mercanti di Crema [...], Crema, A. Ronna, 1793
- Fondi speciali, 2 = I fondi speciali delle biblioteche lombarde: censimento descrittivo, a cura dell'Istituto lombardo per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea di Milano, Milano, Bibliografica, 1998, vol. 2: Province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio, Varese.
Compilatori
- Mauro Livraga (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/120566