Delegazione provinciale di Lodi e Crema (1816 - 1859)
582 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Consistenza archivistica: fascc. 579, regg. 3 in bb. 193
Documentazione prodotta e acquisita dalla Delegazione provinciale di Lodi e Crema nell'esercizio della propria attività istituzionale. Le carte sono relative ai diversi ambiti in cui si esplicava tale attività, comprendenti, secondo il titolario ricostruito dell'ente:
− gestione degli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria di "acque e strade", ovvero relativi a strade di competenza "regia", strade comunali, argini dei fiumi, lavori su fiumi,rogge e colatori, ponti, interventi straordinari dovuti a danni causati dalle piene delle acque (in particolare del fiume Po);
− controllo delle attività di beneficenza o di aspetti relativi al culto;
− controllo sul censo dei comuni;
− gestione di varie operazioni relative alla coscrizione e leva militare;
− gestione di vari aspetti dell'istruzione pubblica nei diversi ordini e gradi di scuole site sul territorio provinciale (elementari, ginnasi, istituti educativi privati), con particolare riguardo alle funzioni di raccordo nelle comunicazioni fra il governo centrale e le istituzioni locali (direttori degli istituti, ispettorato provinciale, ispettorati distrettuali);
− gestione di vari aspetti della salute pubblica, quali epidemie e altre attività definibili in senso lato "di polizia";
− attività definibili come "politiche", compresa la concessione della cittadinanza austriaca, conferme di nobiltà, controllo dell'emigrazione ed immigrazione etc.;
− affari camerali e finanza.
L'attività della Delegazione si intersecava per buona parte degli ambiti (p.es. acque e strade, beneficenza, censo e comuni etc.) con quelli della Congregazione provinciale.
Storia archivistica:
Per la storia archivistica delle carte della Delegazione cfr. la storia archivistica complessiva del fondo. Si forniscono qui di seguito alcune note sull’organizzazione della documentazione, ulteriormente dettagliate in Nota dell’archivista.
L’archivio della Delegazione provinciale appare, fin dall’inizio dell’attività della magistratura (1816), organizzato secondo un titolario a nove voci, ricostruito nel corso del presente intervento sulla base della documentazione lacunosa e comprendente i seguenti titoli:
I. Acque e strade; II. Beneficenza; III. Censo e comuni; IV. Militare; V. Culto; VI. Istruzione pubblica; VII. Polizia (dal 1854 denominato Sanità pubblica); VIII. Affari politici; IX. Affari camerali. Si aggiungono, fuori titolario, gli atti di massima, ovvero le disposizioni a carattere generale, tenute – a quanto appare dalla documentazione conservata – in serie annuali comprendenti tutti i titoli d’archivio.
A partire dal 1854 – a seguito del protrarsi di una situazione di precaria organizzazione dell’archivio e conseguente impossibilità a reperire gli atti (soggetti comunque a parziali riordini documentati già dai primi anni della Delegazione) – le attività di protocollo furono riorganizzate. La cosiddetta “Nuova registratura” prevedeva la creazione di fascicoli aperti (di fatto serie), precisamente individuati, a far data proprio dal 1854. Lo schema – rigidamente applicato fino alla fine del domino austriaco alla metà del 1859 – si evince dalla classificazione apposta sulle carte e dalle camicie prestampate, nonché da rimandi e note archivistiche reperite all’interno dei fascicoli.
La documentazione della Delegazione si può pertanto dividere (da un punto di vista della gestione) in due periodi:
- dal 1816 al 1853, con fascicoli sommari, creati secondo le necessità degli uffici o a seguito delle attività di riordino affidate a impiegati con incarico straordinario (documentati anche presso gli atti conservati presso l’Archivio di Stato di Milano, Atti di governo, Uffici e tribunali regi);
- dal 1854 al giugno 1859, con fascicoli coerenti e precostituti, uguali per ogni annata.
Le lacune dell’archivio della Delegazione così come pervenuto non hanno consentito la divisione in due sezioni. Si è pertanto ritenuto opportuno schedare la documentazione secondo il titolario in uso fino al 1853, creando una sottoserie a parte per ogni titolo denominata sempre “Atti dal 1854”.
Nota dell'archivista:
Organizzazione e ordinamento delle carte della Delegazione provinciale
La documentazione della Delegazione provinciale è costituita da carte sciolte raccolte per tipologia o competenza annuale (carteggio; autorizzazioni etc.) e da pratiche relative ad affari specifici (appalti per la manutenzione di strade, argini e rogge; vertenze, liti) (1).
Nei primissimi anni della Delegazione fu utilizzato un sistema a fascicoli numerati, che tuttavia erano da intendersi – secondo l’uso ottocentesco – come fascicoli aperti (2). La numerazione fu presto abbandonata e negli anni successivi i fascicoli sembrano formati da carte archiviate per lo più per oggetto e riferite ad anni diversi (tipica è l’indicazione del contenuto seguita dall’espressione “[fino] al 1831” e simili), senza che traspaia una chiara struttura di base dell’archivio.
L’impressione di una non precisa organizzazione è certamente in parte dovuta alle numerose lacune del fondo – che è di fatto uno scarto (e non ciò che resta di uno scarto) – e accentuata dai rimaneggiamenti subiti dalle carte nel corso del Novecento. Sono peraltro noti interventi di riordino effettuati sulla documentazione della Delegazione provinciale già nei primi anni Trenta dell’Ottocento, ad opera di personale preposto allo scopo, contestuali ad operazioni di scarto della documentazione napoleonica pregressa (3).
Fu molto probabilmente proprio l’estremo disordine e la difficoltà del reperimento degli atti che dovette suggerire nell’anno 1854 il ricorso ad una nuova procedura, definita in alcuni foglietti di rimando reperiti “nuova registratura”. Si trattò di una riorganizzazione complessiva delle procedure di formazione e archiviazione dei fascicoli. Il 1854 rappresentò l’anno d’inizio dei nuovi fascicoli, ancora una volta numerati, come nei primi anni della Delegazione, e tenuti aperti, in relazione a varie materie e competenze dell’ente. Dove opportuno e necessario, furono assunti e uniti al nuovo fascicolo gli atti precedenti prodotti in merito alla stessa materia od oggetto. Sulla copertina del nuovo fascicolo erano riportati, suddivisi per anno, i numeri di protocollo degli atti contenuti (4). La procedura descritta andò avanti fino alla cessazione, nel giugno 1859, della Delegazione provinciale, a seguito della fine del dominio austriaco.
Nella fase successiva al ritiro degli Austriaci e alla soppressione della Delegazione provinciale, i fascicoli furono per lo più continuati dall’Intendenza generale quindi dall’Intendenza del Circondario di Lodi senza alcuna cesura. E’ talora rinvenibile anche in questo caso la pratica consolidata di “trascinare in avanti” come antecedente, la documentazione pregressa utile per il disbrigo degli affari in corso, talora conservata nella nuova copertina di fascicolo o ancora nel vecchio fascicolo, riutilizzato e continuato. Si tratta in particolare delle carte degli ultimi anni della Delegazione, mentre gli atti più antichi furono accantonati.
Note
(1) Le pratiche – secondo l’uso invalso – erano costituite da atti inserti l’uno dentro l’altro, con la carta meno recente interna. Man mano che la pratica procedeva i nuovi documenti venivano aggiunti a quelli precedenti, in modo da inglobarli.
(2) Il fascicolo era aperto in un dato anno e raccoglieva negli anni successivi la documentazione delle singole pratiche relative ad una medesima materia od oggetto. Il fascicolo non veniva mai chiuso e la numerazione rimaneva la stessa negli anni seguenti. A titolo d’esempio, il fasc. 6 nel 1816 era dedicato, nell’ambito del titolo Acque e strade, alle strade comunali. All’interno la documentazione era divisa per comuni appartenenti ai singoli distretti. Tale sistema è ancor più evidente nei fascicoli creati nel 1854, di cui è conservata la documentazione anche per gli anni successivi. Anche in questo caso sotto il titolo I – Acque e strade era aperto il fascicolo 8, dedicato alle strade comunali, comprendente sottofascicoli riservati ai comuni dei vari distretti. Del comune di Borghetto, per esempio, è conservata nella medesima carpetta documentazione degli anni 1854, 1855, 1857, 1858 e 1859, afferente a singole “pratiche”, come il ripristino del ponte di legno levato sulla roggia Barbavara (1854, con antecedenti) e l’appalto novennale di manutenzione delle strade comunali denominate Panigata, Barazzina, Vicolo del Dosso e Monteguzzo tutte nel comune di Borghetto (1855 con antecedenti).
(3) Cfr. il corposo fascicolo “Riordinamento d’archivio” relativo all’archivio della Delegazione contenuto in ASCLo, Archivio della Sottoprefettura di Lodi, b. 122; inoltre cfr. Archivio di Stato di Milano, Atti di governo, Uffici e tribunali regi, b. 257, dove è conservata la documentazione di autorizzazione agli scarti proposti dalla Delegazione.
(4) I numeri di protocollo segnati sulle camicie consentono spesso di ricostruire i fascicoli, le cui carte possono trovarsi disaggregate e disperse anche in più buste. Risultano tuttavia numerosi atti mancanti.
Soggetti produttori
- Delegazione provinciale di Lodi e Crema 1816 - 1859 giugno
Fonti
- Fava - Gamba 2016 = Sara Fava, Ermis Gamba, "L'Archivio della Sottoprefettura di Lodi e le carte dell'Imperial Regia Delegazione di Lodi e Crema. Un progetto di riordino", Archivio Storico Lodigiano, 2016, pp. 107 - 124
Compilatori
- Prima redazione: Ermis Gamba (archivista) - Data intervento: 01 dicembre 2016
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/121457