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Carte Ugo Da Como

Carte Ugo Da Como (1848 - 1946)

4.100 unità archivistiche di primo livello collegate

Complesso Di Fondi

Metri lineari: 100.0

Consistenza archivistica: 600 buste

L’archivio Ugo Da Como conserva i documenti prodotti, ricevuti e raccolti dallo statista; esso comprende oltre 600 buste e 350 pergamene per un totale di circa 100 m lineari di documentazione. Gli estremi cronologici dei documenti corrispondono come è immaginabile con le date estreme della vita del soggetto produttore, tuttavia non mancano antecedenti anche molto risalenti (per via delle carte dei genitori e di altre la cui presenza nell’archivio è frutto dell’attività di collezionista e studioso di Ugo Da Como) e successivi al 1946 (le carte della moglie Maria Glisenti che gli sopravvisse).
L’archivio contiene: la corrispondenza di carattere personale e professionale ricevuta dal Da Como fino all’anno della sua morte (oltre 30.000 lettere), le carte relative alle cariche pubbliche ricoperte (che hanno dato vita a non meno di 22.000 pratiche), gli atti delle cause patrocinate dal Da Como avvocato (oltre 4000 fascicoli), e, ancora, documenti di tipo diverso – memorie, appunti, scritti autografi − che abbracciano il campo della storia, dell’arte, della politica e dell’economia, frutto dell’alacre attività di studioso di Da Como.
Oltre alla documentazione prodotta e ricevuta da Ugo Da Como è confluita nell’archivio anche documentazione prodotta da soggetti altri, in tempi e per motivi diversi, in particolare in seguito all’attività di collezionista cui dedicò molta parte della sua vita. Inoltre, come spesso accade negli archivi di persona, in questo archivio, sono conservati lacerti degli archivi personali dei genitori Giuseppe Da Como e Fanny Biseo e della moglie Maria Glisenti.

Storia archivistica:

L’archivio di Ugo Da Como – le carte personali, le pratiche professionali e quelle dei ministeri, oltre 600 buste per un totale di circa 100 m lineari – è custodito a Lonato, presso la sede della Fondazione a lui intitolata. Il palazzo, storica dimora dei podestà della Repubblica Veneta, era stato acquistato dallo statista nel 1906. Da Como vi abitò, via via in maniera sempre più stabile, fino alla morte e ne fece il luogo eletto dei suoi studi e delle sue ricerche. Aderendo alle sue ultime volontà (1), già nel 1942, a un anno dalla morte, l’importante complesso fu trasformato nella sede della Fondazione a lui intitolata (2).
Destinato nelle intenzioni del suo produttore a rimanere negli ambienti dell’abitazione, l’archivio (3) ha subito nel tempo alcuni spostamenti. Dopo le vicende degli anni di guerra (4) – che ancora richiedono un approfondimento – una prima notizia certa sui suoi cambiamenti di sede è contenuta nel verbale di seduta del Consiglio della Fondazione del 4 aprile 1959 (5), dove si legge dell’intenzione di levare l’archivio dai locali attigui alla chiesa di Sant’Antonio Abate a Lonato, dove a quel tempo evidentemente di trovava. Alla fine del 1986, «per evitare dispersioni o danneggiamenti […] a causa della mancanza di spazio e di locali adatti a una corretta collocazione e sicura conservazione [delle carte]», la Fondazione firma una convenzione con l’Archivio di Stato di Brescia per il deposito di 450 buste comprendenti in particolare le carte professionali e le pratiche dei Ministeri (6).
I documenti restarono a Brescia fino al gennaio 2003 quando, dopo il recupero e la messa a norma dei locali della Foresteria, poterono ritornare nel luogo dove Ugo Da Como aveva voluto rimanessero a beneficio dei posteri (7).
Oggi le carte si trovano parte in questi locali su apposite scaffalature, parte nella Casa del Podestà, nello studio privato del senatore, all’interno di un armadio a parete. Esse non sono mai state oggetto fino ad oggi di alcun intervento di riordino e inventariazione ma disponevano soltanto di un elenco descrittivo che consente esclusivamente di valutare consistenza e estremi cronologici delle diverse serie ma non si spinge a descriverne il contenuto (8).

(1) Il testamento del 21 aprile 1929.
(2) Eretta in ente morale con regio decreto 4 maggio 1942.
(3) La sua parte più consistente.
(4) Un riferimento allo spostamento della biblioteca e degli oggetti d’arte durante l’occupazione della Casa del Podestà si legge nell’introduzione di Antonio Benedetto Spada alla monografia Ugo Da Como (Brescia 1869 – Lonato 1941), I Quaderni della Fondazione Ugo Da Como Monografie, Rodengo Saiano, dicembre 2012, pp. 10-12.
(5) In Archivio della Fondazione Ugo Da Como (d’ora in avanti AFUDC), “Registro degli originali delle deliberazioni. Fondazione Ugo Da Como. Lonato. Dal 5 settembre 1955 al 18 dicembre 1960”.
(6) In AFUDC, copia della convenzione di deposito trasmessa con lettera 29 ottobre 1986 dall’Archivio di Stato di Brescia.
(7) In ibidem, Archivio di Stato di Brescia, Verbale di consegna 5 febbraio 2003.
(8) C. Patucelli, Censimento dell’archivio privato del senatore Ugo Da Como (1869-1941), Tesi di laurea discussa presso l’Università degli Studi di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, Laurea specialistica in gestione dei beni archivistici e librari, Anno accademico 2007-2008, relatrice Professoressa Giorgetta Bonfiglio Dosio.

Lingua della documentazione:

  • ita

Condizione di accesso:

liberamente accessibile

Note alla condizione di accesso:

Liberamente accessibile su appuntamento.

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • UDC = Fondazione Ugo Da Como, Ugo Da Como (Brescia 1869 - Lonato 1941), I Quaderni della Fondazione Ugo Da Como Monografie, Fondazione Ugo Da Como Editore, Dicembre 2012
  • ICZ = Studio associato Scrinia, Inventario del fondo “Carte Zanardelli”
  • RNA = Fabiano Quagliaroli, Risarcire la nazione in armi. Il ministero per l'assistenza militare e le pensioni di guerra (1917-1923), Unicopli, Biblioteca di storia contemporanea, 2018
  • PGM = La prima guerra mondiale, Einaudi, 2014

Compilatori

  • Schedatura: Cazzoli Sara (Archivista)
  • Schedatura: Roberta Gallotti (Archivista)