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Cavazzi della Somaglia

Cavazzi della Somaglia (sec. XIV - sec. XX)

Fondo

Metri lineari: 100.0

Consistenza archivistica: bb. 500 ca, scatole 2, mappe 11, disegni 6, fotografie 33, oggetti 2

Comprende le seguenti sezioni:
− Cavazzi della Somaglia;
− Orio Litta;
− Somaglia;
− Mellerio;
− Banzi;
− Mappe, disegni e fotografie;
− Atti sciolti e registri.

Storia archivistica:

L’archivio fu dichiarato di notevole interesse storico nel 1969.
Nel 1990 fu proposta, da parte degli eredi della contessa Guendalina Spalletti Trivelli, nata Cavazzi della Somaglia, la sua cessione allo Stato ex L. 2 agosto 1982, n. 512, a parziale scomputo dell’imposta di successione e delle relative imposte catastali, ipotecarie e Invim.
Con decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali del 3 maggio 1994 l’archivio, conservato nel castello della famiglia a Somaglia, fu quindi ceduto all’AS MI, competente per territorio.
Dal verbale di presa in carico del 20 gennaio 1995, risultano essere pervenute 377 buste contenute in 124 scatoloni, 11 mappe di grande formato, di cui 9 con cornice e 2 con sostegno in legno, 2 cornici e 2 scudi in metallo con lo stemma di famiglia dipinto.
Date le pessime condizioni di conservazione (danni da umidità e da parassiti), il materiale, in seguito a parere tecnico, fu sottoposto a lavaggio in autoclave.
All’atto dell’acquisizione l’archivio si presentava in parte ordinato, in parte formato da registri e atti sciolti. La documentazione sarebbe stata conservata già così, almeno parzialmente, nel castello di Somaglia, stando a quanto risulta da una visita ispettiva nel 1989. Durante il sopralluogo fu constatato ugualmente un probabile depauperamento dell’archivio, privato dei pezzi più importanti destinati al mercato antiquario.
Una parte meno cospicua di documenti sciolti proviene invece verosimilmente da alcune buste, presenti in precedenti elenchi, risultate poi mancanti.
La parte d’archivio pervenuta ordinata appare organizzata in nuclei ben distinti, secondo criteri attuati probabilmente nell’ultimo riordino, e corredata da descrizione in appositi inventari.
Questi ultimi testimoniano almeno due precedenti riordini: uno relativo ai documenti Cavazzi della Somaglia, attuato verosimilmente verso la fine del XIX secolo o agli inizi del XX, a cura di P. Bellini, ed uno posteriore, collocabile all’incirca nella metà del secolo XX, relativo agli altri nuclei documentari (Mellerio, Orio Litta, Somaglia, Banzi), di cui non è noto l’autore.
La sezione Cavazzi della Somaglia (secc. XIV – XX) – cioè l’archivio familiare Cavazzi della Somaglia propriamente detto – fu organizzata per titoli e fascicoli, alcuni dei quali riportano comunque una segnatura precedente, e, all’atto della cessione, risultava condizionata in buste rigide (o scatole) dotate di etichette dorsali recanti lo stemma della famiglia, il titolo, altre indicazioni di contenuto e il numero progressivo.
I restanti nuclei documentari recavano tracce inequivocabili, sulle buste e sulle camicie dei fascicoli, di almeno due riordini: quello già citato, che ha prodotto il secondo inventario denominato “supplementare” verso la metà del secolo scorso, ed uno tardo-settecentesco.
Si può ipotizzare, in base all’aspetto delle buste originali, tutte uguali, alle altre indicazioni dorsali e alla numerazione progressiva unica (nascosta dall’etichetta posteriore), che tali nuclei facessero parte dapprima di un unico fondo, che fu nell’ultimo intervento suddiviso nelle sezioni Mellerio, Banzi, Orio Litta e Somaglia, così come risulta dalle etichette a stampa, apposte sopra quelle originali, e dall’inventario, dove si dà conto della suddivisione operata e delle sigle assegnate a ciascun nucleo documentario.
Non è dato ancora sapere quanto del primitivo impianto sia stato mantenuto nei successivi riordini.
Per quanto riguarda invece la grande quantità di documenti (poco più di 180 buste) pervenuti non ordinati o fuori ordine, essi furono imbustati al momento della loro collocazione nel deposito dell’AS MI.
E forse proprio qui, fra il materiale condizionato solo dopo la cessione, potrebbe trovarsi il contenuto di quelle buste risultate mancanti.
Da una sommaria analisi si è potuto verificare che, comunque, anche questa parte dovette a suo tempo essere stata riordinata: parte del materiale risulta infatti fascicolato in camicie recanti oggetto e segnatura.
Le buste contengono anche numerosi registri e filze.
Si segnalano notevoli danni da umidità per gran parte delle buste e dei documenti relativi a Mellerio, Orio, Somaglia e Banzi, mentre meno danneggiati appaiono quelli della sezione Cavazzi della Somaglia.
Assieme al materiale d’archivio furono acquisite dall’AS MI anche mappe di tipo catastale.
Nel corso della revisione delle presenti schede descrittive, la precedente denominazione attribuita al complesso: “Archivio Cavazzi della Somaglia” è stata modificata nell’attuale “Cavazzi della Somaglia”.

Codici identificativi:

  • MIBA002D85 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
  • asmi4590 (ASMI Anagrafe) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Note alla condizione di riproduzione:

E’ presente documentazione non consultabile.
Cattivo stato di conservazione.

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Prima redazione: Raimonda Cuomo (archivista) - Data intervento: 21 dicembre 1999
  • Rielaborazione: Ermis Gamba (archivista) - Data intervento: 28 giugno 2004