Amministrazione Porta (1364 - 1906)
Fondo
Metri lineari: 7.0
Consistenza archivistica: bb. 44
Documentazione concernente l'amministrazione dei beni nell'Oltrepò pavese di ragione della famiglia Porta, poi Porta Spinola. Il fondo è costituito da un nucleo preponderante di provenienza Arnaboldi Gazzaniga (Pavia), giunto in seguito al matrimonio di Enrico Porta Spinola (1860 − 1918) con la contessa Elena nel 1891, e dalle carte relative ai tenimenti della famiglia milanese dei Porta, del ramo che ebbe poi dimora a Mariano Comense. Altra documentazione è confluita per eredità diverse (famiglie Beccaria, Bossi, Delfinoni). Sono presenti, in particolare:
− corrispondenza e conti dell'amministrazione (nucleo Porta);
− livelli attivi e passivi nel Pavese (Stradella, Broni, Cigognola, etc., nucleo Arnaboldi Gazzaniga per lo più).
La famiglia Arnaboldi Gazzaniga, di origine pavese, possedette una parte consistente dei territori dell'Oltrepò a partire dalla fine del 1700, quando l'avvocato Stefano Pompeo Gazzaniga acquistò beni e terreni della zona già appartenuti a famiglie di antica e facoltosa nobiltà, come gli Isimbardi e i Belgioioso.
Una piccola parte di documentazione Arnaboldi Gazzaniga, recuperata dopo essere stata utilizzata per farne camicie per sottofascicoli dall'archivista Arturo Faconti nella seconda metà dell'Ottocento, è costituita da lettere di mano di Agostino Depretis (Mezzana Corti Bottarone, 1813 − Stradella 1887), o a lui indirizzate. Depretis nei primi decenni dell'Ottocento aveva ricoperto − prima di dedicarsi alla carriera politica − l'incarico di agente generale dei conti Arnaboldi Gazzaniga a Cascina Bella.
Storia archivistica:
Non sono note le circostanze in cui la documentazione pervenne presso l’Archivio di Stato di Milano, risultando mancante la pratica d’ingresso. Le prime menzioni di un fondo denominato “Amministrazione Porta” risalgono ai primi anni ‘70 del Novecento.
Il fondo è giunto provvisto delle buste originali. All’epoca di una prima schedatura, estremamente sommaria, effettuata nell’anno 2000 in occasione del progetto Anagrafe informatizzata degli Archivi di Stato italiani e dovuta all’archivista Daniela Bernini, la documentazione risultava contenuta in 35 buste.
Dalla prima schedatura, si evidenziava che esistevano nuclei di documentazione già individuabili ma sparsi e commisti ad altri, anche nello stesso contenitore; non era presente un ordine specifico nelle buste così come descritte, le quali si presentavano secondo un ordine casuale; la documentazione copriva un arco cronologico molto ampio, dal sec. XIV al sec. XX; nuclei evidenti erano costituiti da eredità di famiglie diverse.
Quando fu intrapreso il riordino del fondo nel 2006 a cura dell’archivista Ermis Gamba, risultò che le buste in cui si trovava la documentazione erano originali, ma senza corrispondenza per lo più fra etichette sulla costa e carte contenute, ad eccezione di pochi casi tutti riferibili a documentazione Porta. L’analisi della costa delle buste rimandava ad un archivio piuttosto stratificato, come testimoniavano le diverse etichette, e forse poco rigoroso. Le scritte sulle coste menzionavano talora atti e documentazione di cui non si è conservato nulla (“Curatela Porta – Dal Verme”, “Beni di Mariano” “Donna Maria Quartara Porta” etc). Accanto a contenitori con stampigliature, erano presenti anche buste di tipo informale: “Società Tiro al piccione e Tutela Martinez”, “Cataloghi” etc. Le buste con le stampigliature sono verosimilmente quanto resta dell’archivio di famiglia Porta, prima della divisione dei beni fra i due fratelli Carlo e Luigi (avvenuta nel 1870). Le buste informali paiono invece essere state utilizzate all’epoca di Enrico Porta Spinola, figlio di Luigi, cui appartiene la documentazione più recente.
Furono ritrovati inoltre alcuni foglietti (mezzi fogli o quarti di foglio) ricavati da documentazione appartenente al fondo stesso e su cui si trovava a matita rossa la scritta “Archivio di Stato”. I foglietti, premessi alla documentazione, marcavano con tutta probabilità i pacchi o pezzi all’atto della consegna in AS MI. La scritta “Archivio di Stato” è da intendersi come destinazione del materiale documentario, il quale subì prima della consegna un corposo scarto e, in parte, un rimescolamento delle carte.
La documentazione è giunta in AS MI priva di strumenti di corredo, se si eccettuano elenchi di documenti contenuti in singole buste (cfr. per esempio le buste dell’Eredità Beccaria) e risalenti alla fine dell’Ottocento o ai primi anni del Novecento. Il riordino ha evidenziato che le carte non avevano un ordinamento complessivo e sistematico, ma che si trovavano anzi – in estremo disordine – distinte in due nuclei fondamentali:
- il nucleo Arnaboldi Gazzaniga, relativo alle terre portate in dote da Elena, moglie di Enrico Porta (o comunque di proprietà di quella famiglia), che rispecchia – pur nelle ampie lacune che si riscontrano – la struttura dell’archivio di provenienza. Tale struttura è testimoniata da alcune camicie originali con intestazione a stampa dei titoli, e soprattutto dalla classificazione a matita di gran parte della documentazione (per cui si rimanda alla scheda sezione Arnaboldi Gazzaniga);
- il nucleo Porta (poi Porta Spinola), composto da un numero molto esiguo di buste, comprendenti solo corrispondenza con i vari amministratori – sporadicamente anche del periodo in cui la proprietà (e l’amministrazione della stessa) era mantenuta indivisa fra i due fratelli Carlo e Luigi, padre di Enrico -, nonché carte concernenti la possessione di Rea, di eredità diretta. Ugualmente le buste contenenti le eredità (senz’altro Beccaria e Delfinoni, presumibilmente Bossi) sono di derivazione Porta.
Una delle buste originali riporta sulla costa “Cigognola, 1914 – 1918”: la documentazione corrispondente non è presente nel fondo, ma la costa indica che la possessione, di derivazione Arnaboldi Gazzaniga, fino a quella data era tenuta ancora dai Porta Spinola.
Le carte moderne erano a quanto sembra mantenute distinte dalle antiche e il fondo fu dunque acquisito dall’AS MI solo dopo il 1918.
Si rileva, infine, la totale mancanza nel fondo di registri, che certo dovevano accompagnare il carteggio. Uno o due libri di prima nota o “dare – avere” della sezione Arnaboldi Gazzaniga sono parzialmente ricostruibili in quanto ne furono riutilizzati i fogli come camicie informali dei livelli dall’archivista Arturo Faconti. (cfr. b. 41, fasc. 7, dove i fogli significativi sono stati riuniti e per il Faconti la scheda sezione Arnaboldi Gazzaniga).
Codici identificativi:
- MIBA002D98 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
- asmi4640 (ASMI Anagrafe) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Soggetti conservatori
Progetti
Fonti
- MICA0003A1 = Amministrazione Porta, 2008
Compilatori
- Prima redazione: Daniela Bernini (archivista) - Data intervento: 08 febbraio 2000
- Rielaborazione: Ermis Gamba (archivista) - Data intervento: 24 maggio 2005
- Integrazione successiva: Ermis Gamba (archivista) - Data intervento: 24 ottobre 2007
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/127