Zardi, Federico (1880 - 2001)
825 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Metri lineari: 6.5
Consistenza archivistica: 825 unità archivistiche conservate in 70 fascicoli e, a loro volta, contenuti in 20 scatole lignee
Abstract:
Il Fondo Fedeerico Zardi è stato donato nel 1999 dalla moglie del commediografo, Clara Beccato Zardi, al Centro manoscritti dell’Università di Pavia.
Il Fondo conserva un cospicuo corpus di materiali manoscritti e dattiloscritti relativi a sceneggiature e opere del drammaturgo. Sono presenti anche testi inediti, come il romanzo “Il bisogno di morire” (la cui stesura definitiva fu ritirata in copisteria dalla moglie Clara pochi giorni prima della morte dell’autore), stesure di articoli giornalistici, soggetti per il cinema, la radio e la televisione. Il Fondo conserva, inoltre, un ricco epistolario, testimonianza viva dei rapporti di Zardi con personalità del panorama culturale del tempo, materiali iconografici (schizzi, fotografie personali e di scena, locandine, programmi di sala e manifesti), documenti personali, agende, cassette VHS, bobine e pellicole.
L’intervento di riordino e inventariazione delle carte del Fondo Federico Zardi è stato avviato nel febbraio 2022 ed è stato concluso nel mese di dicembre 2022.
Il lavoro è stato preceduto da un’analisi preliminare della documentazione archivistica, effettuata da CAeB e trasmessa al Centro manoscritti in data 22 ottobre 2021 (prot. n. 400−2021 COR), che ha tenuto conto degli strumenti di corredo esistenti e che ha permesso la redazione di un progetto di riordino e inventariazione secondo criteri stabiliti in accordo con la Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia (il progetto è stato approvato con lettera prot. n. 0012654 del 2 febbraio 2022).
Al momento dell’avvio dei lavori il Fondo Federico Zardi – in precedenza oggetto di studi e di riordino da parte della dott.ssa Cristina Nesi – risultava costituito da circa 873 unità archivistiche.
Durante il presente intervento, laddove possibile, è stata mantenuta la struttura dei fascicoli allo stato di fatto, cercando di rispettare il vincolo archivistico presente tra le varie carte. Nel caso di carte “disordinate”, sono stati individuati tutti i collegamenti possibili con la parte apparentemente ordinata, tentando, ove possibile, di ricostruire l’ordine originario delle carte.
Al momento dell’avvio dei lavori la corrispondenza risultava già schedata per mittente. In particolare, tutte le lettere erano state cartulate durante l'intervento effettuato da Nesi (su ciascun documento, in alto a destra, è presente il numero di cartulazione) e su ciascuna lettera era stata segnata a matita la segnatura assegnata e, in alcuni casi, erano stati aggiunti il nome del mittente, la data o il riferimento alle opere di Zardi, tema della corrispondenza.
Durante il riordino e la ricognizione del vincolo archivistico effettuata nel corso del presente intervento, le carte conservate nella sottoserie creata da Nesi “Corrispondenza inviata a Zardi per conoscenza” sono state inserite nella loro posizione di origine, come allegati a lettere facenti parte della corrispondenza in entrata di Federico Zardi. Si veda il caso della lettera inviata da Ivo Chiesa a Federico Zardi il 9 maggio 1958 (ZAR−01−049): la lettera inviata dallo stesso Chiesa a Luigi Gatti l’8 maggio 1958 era stata scorporata e inserita nella sottoserie “Corrispondenza inviata a Zardi per conoscenza”.
In altre circostanze, sono stati riunificati al carteggio alcuni documenti inseriti, durante il precedente riordino, in serie contenenti scritti. Si veda il caso della lettera inviata da Vittorio Chesi a Federico Zardi il 14 aprile 1964 (ZAR−01−046): il documento allegato “Il convegno dei cinque” sulla crisi del teatro, presieduto da Ettore Della Giovanna con la partecipazione di Zardi, Sergio Pugliese, Paolo Stoppa e Diego Fabbri era stato scorporato da Nesi e inserito nel Faldone 1 denominato “Scritti vari”.
Relativamente ai nominativi presenti nell'epistolario, gli pseudonimi sono stati schedati con il nome presente nella lettera; in casi particolari, per la maggior parte segnalati da specifiche note redatte a matita da Nesi o di chiara fama, si è segnalato il nome reale nel campo note. Si veda il caso di Stefano Landi, pseudonimo di Stefano Pirandello (ZAR−01−368). Al contrario, in caso di soprannomi, si è valorizzato il nome reale. Si veda il caso di Carlo Alberto Cappelli, chiamato da Zardi affettuosamente “Lallo” (ZAR−01−304).
Per le personalità femminili si è scelto di inserire il nome da nubile, salvo rimandare in nota il legame di parentela con il personaggio maschile. Si veda il caso di Thea Prandi, seconda moglie di Eduardo De Filippo (ZAR−01−425), indicizzata da Nesi come Thea De Filippo, o quella di Maria Di Furia (ZAR−01−335), moglie di Libero Bovio, indicizzata da Nesi come Maria Di Furia Bovio.
In alcuni casi, il mittente indicizzato da Nesi è stato modificato. Si veda il caso dell’unità ZAR−01−397, indicizzata in precedenza come lettera a Giorgio Morandi ma contenente in realtà una lettera indirizzata da Zardi alla sorella del pittore Dina Morandi, o l’unità ZAR−01−316, indicizzata in precedenza come lettera di Zardi a Francesco Casamassima ma contenente una lettera inviata più generalmente al Circolo di cultura di Bologna.
All’interno dei fascicoli, le recensioni e gli articoli di giornale – descritti da Cristina Nesi cronologicamente e per autore, secondo un riordino virtuale che non trovava riscontro con l’ordinamento fisico delle carte – sono stati ordinati cronologicamente. Gli articoli con medesima data sono stati ordinati alfabeticamente per titolo del contributo; gli articoli con medesima data e medesimo titolo sono stati ordinati alfabeticamente per nome dell'autore.
Per quanto riguarda la datazione dei documenti, in generale, quando non evidente, è stata riportata, tra parentesi quadre, la data segnalata a matita da Nesi, mentre a proposito dei titoli, quando non presenti, sono stati valorizzati gli incipit dei testi.
Per le opere teatrali e televisive, così come per i soggetti e gli originali cinematografici, radiofonici e televisivi e, in generale, per tutti gli scritti di Federico Zardi è stato mantenuto o si è cercato di ricostruire, laddove possibile, l’ordine dato alle proprie carte dall’autore, dando conto delle varie versioni degli scritti e della filiera produttiva e promozionale delle opere (appunti, bozze dattiloscritte, copioni, soggetti, originali e scalette, recensioni e rassegna stampa, bozze tipografiche, pubblicazioni e traduzioni). Eventuale corrispondenza è stata mantenuta nel fascicolo creato dal soggetto produttore e sono state elencate le lettere conservate nell’unità, con indicazione della data cronica, della data topica e se si trattasse di lettera dattiloscritta o manoscritta. Allo stesso modo, sono state mantenute all’interno dei fascicoli eventuali pubblicazioni e documentazione di altra natura, come bozzetti scenografici e programmi di sala. Nel campo “Note” sono state riportate, laddove possibile, le informazioni essenziali relative alle prime rappresentazioni e alla messa in onda delle opere.
L’attività di schedatura ha prodotto 825 unità archivistiche, conservate in 70 fascicoli e 20 scatole lignee collocate all’interno di una cassaforte. Sono presenti, inoltre, un’unità e un fascicolo fuori formato: ZAR−03−026 e il Fascicolo 1 della Serie 8 (da ZAR−08−001 a ZAR−08−070).
Durante la fase di inventariazione sono stati eliminati materiali potenzialmente dannosi per le carte (graffette, plastiche, elastici); ogni unità archivistica è stata raccolta da una fascetta di carta non acida su cui è stata apposta un’etichetta. Le fotografie sono state ricondizionate con bustine in polipropilene certificate PAT.
La segnatura assegnata a ciascuna unità archivistica è costituita dalla sigla ZAR (che identifica all’interno del Centro Manoscritti il soggetto produttore Federico Zardi) seguita dal numero di serie (da 01 a 09) e da un numero progressivo di fascicolo per ogni serie.
Storia archivistica:
Il Fondo Federico Zardi è stato donato nel 1999 dalla moglie del commediografo, Clara Beccato Zardi, al Centro manoscritti dell’Università di Pavia, dove è tuttora conservato.
All’inizio dei lavori il Fondo disponeva di due strumenti di corredo legati ciascuno a due interventi che, nel corso degli anni Duemila, hanno interessato le carte:
- “Prima catalogazione (a cura di Cristina Nesi)”: si tratta di un file Word di 85 pagine, contenente una descrizione del contenuto di ogni singolo fascicolo, realizzato dalla dott.ssa Cristina Nesi a casa dell’autore prima della donazione delle carte al Centro manoscritti. Si presenta come un elenco di consistenza molto dettagliato (è descritto, infatti, anche materiale non prettamente archivistico, come i volumi della biblioteca e le tesi di laurea). Al fine conoscitivo dell’intero Fondo si è unito certamente un fine prettamente di studio e di prima analisi filologica dei documenti, come dichiarato nell’introduzione alla descrizione del Fondo, infatti, il “lavoro di archiviazione ha avuto solo uno scopo catalogatorio, ma una prima ricostruzione di tipo filologico-critico è stata necessaria per la catalogazione delle foto e dell’epistolario, dato il numero consistente di lacune nelle datazioni e nei mittenti, che hanno reso indispensabile un impegno di ricerca”.
La documentazione risulta classificata in 32 serie/sottoserie e la descrizione delle 873 unità archivistiche, costituite dai fascicoli (a eccezione delle Recensioni e degli Articoli pubblicati da Zardi), è molto analitica per quanto riguarda la consistenza, le dimensioni e la forma del documento, ma meno accurata nell’indicazione degli estremi cronologici, del contenuto e dei titoli, previsti dagli standard descrittivi ISAD.
- Banca dati in Archimista: si tratta di una banca dati, compilata in parte dal dott. Lorenzo Donghi (materiale cinematografico e teatrale) e in parte a cura del Centro manoscritti (materiale fotografico a cura della dott.ssa Patrizia Regorda ed epistolario a cura della dott.ssa Nicoletta Trotta), contenente la descrizione archivistica di 700 unità e pubblicata sui sistemi informativi del Centro manoscritti e sul portale Lombardiarchivi. I documenti del Fondo, costituito da 2 scatole e 23 faldoni, sono stati classificati in 7 serie e 5 sottoserie (sono presenti, inoltre, 3 serie “vuote”, non contenenti unità archivistiche), senza un ordinamento preciso e razionale dettato da un progetto di riordino e inventariazione (ad esempio per estremo cronologico, per titolo, ecc.). Fanno eccezione i fascicoli dell’”Epistolario”, ordinati alfabeticamente.
Le unità archivistiche presentano la segnatura da ZAR-01-001 a ZAR-01-0604.
Le fotografie riportano, invece, la segnatura da FFZ fot I 001 a FFZ fot I 0070 e da FFZ fot II 0001 a FFZ fot II 0026. La presenza di dati relativi alla collocazione fisica assegnata nel corso dell’intervento effettuato da Cristina Nesi nel campo “Note dell’archivista” ha fatto supporre un riordino esclusivamente virtuale. Sono presenti, infatti, unità archivistiche contenenti al loro interno la descrizione relativa a più fascicoli/unità archivistiche recuperate dal primo intervento. Si porta come esempio il fascicolo ZAR-01-0556 classificato nella serie “Teatro”: la descrizione archivistica dell’unità è costituita dalle descrizioni archivistiche in precedenza redatte da Cristina Nesi e relativa a 8 differenti unità archivistiche. Nelle “Note dell’archivista” è, infatti, presente il riferimento alla collocazione fisica delle 8 unità descritte in precedenza.
In generale, la banca dati, pur importante per il primo intervento sulle carte di Zardi, risulta priva di alcuni requisiti “minimi” per la descrizione di qualità.
Nota dell'archivista:
Per quanto riguarda il materiale audiovisivo (registrazioni delle puntate dell’opera televisiva “I grandi camaleonti” e della prima puntata del ciclo televisivo “Venti anni di teatro americano”) si segnala che in fase di inventariazione non è stato possibile verificare il corretto funzionamento dei supporti, mentre per quanto concerne il materiale fotografico (fotografie di famigliari di Federico Zardi o di Zardi da bambino e da adulto, fotografie riguardanti le collaborazioni giornalistiche e l’impegno politico, fotografie legate all’attività teatrale e alla collaborazione con la RAI – Radiotelevisione italiana), per la descrizione sono stati utilizzati i seguenti campi: Materia e tecnica (MTC), Altezza (MISA), Larghezza (MISL), Autore (AUF), Data (LRS), Iscrizioni (ISR), Collocazione (UBFC) e Fondo (UBFP) e nel campo “Provenienza” sono state mantenute le segnature attribuite da Nesi.
Lingua della documentazione:
- ita
Condizione di accesso:
accessibile previa autorizzazione
Condizione di riproduzione:
consentita per uso studio
Stato di conservazione:
ottimo
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Zardi, Federico 1912 ottobre 25 - 1971 ottobre 27
Progetti
- “Archivi letterari in rete”: descrizione tramite l’applicativo Archimista del fondo Federico Zardi (2022)
Compilatori
- Revisione: Gabriele Locatelli (Archivista) - Data intervento: 20 gennaio 2023
- Prima redazione: Stefany Sanzone (Archivista) - Data intervento: 20 gennaio 2023
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/131626