Archivio di transizione del Comune di Vigevano (1599 - 1896)
1.353 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Consistenza archivistica: bb. 188, regg. 306
Storia archivistica:
Con il nome “Archivio di mezzo o di transizione” si indica convenzionalmente quella sezione dell’Archivio storico del Comune di Vigevano che comprende, a grandi linee, le carte successive al 1848 (anno di chiusura della “Parte antica”) e precedenti il 1885 (anno da cui inizia la “Parte moderna”).
La denominazione “Archivio di mezzo o di transizione” trova quindi ragione proprio dalla natura di collegamento tra due più ampie e definite sezione d’archivio.
La “Parte antica” è composta di circa 600 faldoni e 1050 registri e copre un arco cronologico dal 1227 al 1848 circa.
L’archivio è stato riordinato a metà del secolo XIX da Luigi Bonino, archivista della Camera dei Conti di Torino, che ha organizzato il fondo con il sistema peroniano allora vigente in base a titoli divisi per materia.
La “Parte moderna”, che conserva gli atti dal 1885 al 1950, organizzata secondo il Titolario Astengo. Questa parte dell’archivio è stata interessato da un intervento di riordino e inventariazione ad opera della CAeB terminato nel 2002.
L’Archivio di mezzo o di transizione" è un fondo quindi non omogeneo, dai limiti cronologici non ben definiti, suddiviso prima di questo intervento in quattro tronconi, secondo il seguente schema:
1) 101 faldoni di carteggio suddivisi per materie: acque, agricoltura, ecc.
Si tratta di carteggio dal 1830 circa al 1865 circa, con inserzioni di documenti precedenti.
Di questa parte esiste un elenco di consistenza, abbastanza dettagliato e preciso, manoscritto, redatto verso la fine sec. del XIX; non è stato possibile rinvenire nell’Archivio di transizione o nella sezione “Parte moderna” notizie relative al riordino del fondo, ai criteri adottati e alla compilazione dell’elenco di consistenza, che si presume essere stato realizzato da personale interno all’Archivio comunale.
2) 90 faldoni circa di carteggio estrapolati dalla Parte moderna nel corso dell’intervento di riordino ed inventariazione. Questo materiale è ordinato secondo le 15 categorie del titolario del 1897 (senza arrivare alle classi, cioè al successivo livello di classificazione).
Tale titolario è stato applicato a Vigevano solo a partire dal 1911. L’opera di riordino terminata nel 1950 ha inglobato nelle categorie ministeriali anche i documenti antecedenti a tale data. Gli atti relativi a questo spezzone erano stati collocati in testa alle singole categorie.
Rispondendo a un quesito posto in data 20 luglio 1998 la Soprintendenza archivistica indicava di procedere comunque nella descrizione analitica dei fascicoli ma di fare confluire le carte dal 1865 al 1884 nel cd. Archivio di mezzo.
3) 180 registri circa riguardanti materie economiche, la Guardia Nazionale e argomenti vari, dal
1840 al 1880 circa. Si possiede un sommario elenco di consistenza redatto circa vent’anni fa. Parte del materiale di questa sezione si collega direttamente con alcune serie sia della parte antica che della moderna, quali i mandati del 1846, il libro mastro del 1845, il Conto esattoriale del 1848, ecc.
4) 120 registri circa di recapiti del Conto esattoriale (1845/63), Protocolli (1845/50), Liste di leva (classi 1792/1859), Guardia Nazionale (1859/1867). Si tratta di buona parte delle serie particolari del carteggio descritto al punto 1). Non esiste un inventario né un elenco di consistenza di questo materiale. Come già detto per alcuni registri del punto 2, parte dei registri del punto 3 sono strettamente collegati con le serie della parte antica e di quella moderna, costituendo un vero tramite tra le due parti maggiori.
Al momento della redazione di questo inventario erano dunque disponibili i seguenti strumenti di corredo.
- per la parte peroniana un elenco di consistenza, abbastanza dettagliato e preciso, manoscritto, redatto verso la fine sec. del XIX;
- per la parte “Astengo” una schedatura analitica operata durante l’intervento di riordino ed inventariazione della “Parte moderna”.
Criteri di ordinamento
L’archivio è stato organizzato in due sezioni di carteggio e una di registri. Le singole unità sono state organizzate per classificazione, all’interno di ognuna delle tre sezione, e ordinate per estremo cronologico iniziale.
Tra le tre parti quella che presenta sicuramente un maggiore interesse è soprattutto la I sezione (“Peroniana”), che corrisponde al nucleo proprio dell’Archivio di transizione, di cui, nel presente intervento, si è mantenuta quasi inalterata la struttura originale peroniana, ricavata dall’elenco di consistenza ottocentesco, limitandosi ad aggiungere i titoli che in questa risultavano assenti ma che sono stati rinvenuti durante la schedatura e a correggere le imprecisioni presenti nella struttura (1).
La II sezione “Astengo” presenta caratteristiche strutturali di minore interesse, dato che conserva solo i documenti estrapolati dalla Parte moderna e a cui si era applicato, ex post, il titolario del 1897.
La III sezione conserva i registri e non presenta significative particolarità, ad eccezione di alcuni faldoni in cui sono state organizzate più unità documentarie in epoca coeva, di cui si dà però conto nelle relative schede descrittive.
Vale quindi la pena di soffermarsi per mettere in rilievo qualche particolarità della I sezione che, anche quantitativamente, costituisce il cuore dell’Archivio.
In qualche caso si è rilevata la mancanza di fascicoli rispetto all’elenco di consistenza; in questa situazione si è deciso di creare comunque una scheda e, dopo avere riportato il contenuto presente nell’elenco di consistenza, di segnalare in un apposito campo lo smarrimento del fascicolo. Tale procedimento è stato adottato in considerazione della sporadicità delle lacune, in modo da lasciare aperta la possibilità di un futuro ritrovamento degli atti smarriti e, data la specificità peroniana della classificazione, per non creare voci di classificazione prive di unità.
I fascicoli mancanti al momento della redazione dell’inventario sono i seguenti: 63/12, 72/7, 83/1, 96/9, 101/5 .
Notizie di intervento
La descrizione delle unità archivistiche è stata realizzata in maniera dettagliata desumendo dagli atti tutti gli elementi necessari.
La descrizione inventariale ha incontrato due tipologie fondamentali:
a) documentazione raccolta in fascicoli (carteggio)
Questi atti, relativi ad uno specifico oggetto di attività attinente alle competenze del soggetto produttore, si sono presentati già raccolti da una camicia che riportava generalmente un titolo coevo.
Per queste unità sono stati indicati i seguenti elementi:
titolo;
descrizione/contenuto;
data cronica (nella forma estesa);
segnatura precedente(preceduta dalla voce di classificazione);
definizione archivistica;
classificazione;
segnatura archivistica.
eventuali note
b) registri e volumi
L’unità di base per l’inventario è costituita dal singolo registro ed è stata prevista la descrizione dei seguenti elementi:
titolo;
descrizione (qualora il titolo non sia esaustivo);
data cronica (in forma sintetica);
definizione archivistica e supporto;
classificazione;
segnatura archivistica.
Sono state redatte inoltre le schede relative al fondo e alle sue partizioni (categorie e classi).
L’opera è stata completata con la redazione degli indici (nomi di persona, luoghi, istituzioni).
Per quanto riguarda la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro:
- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);
- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;
- alle norme presenti nella “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale” a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;
- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.
Avvertenze per gli indici
L’inventario cartaceo (depositato presso la Soprintendenza archivistica per la Lombardia) è corredato dai tre classici indici: l’indice delle persone, l’indice dei toponimi e l’indice degli enti (istituzioni politico-territoriali e culturali, imprese e società commerciali, ecc. ).
Persone
Nell’indice dei nomi di persona sono riportati i nomi nella dizione presente nei documenti.
Sono stati omessi tutti i titoli di studio, le qualifiche, i titoli onorifici, le cariche sociali (ing. , dott. , direttore, presidente, ecc. ).
Tutte le qualifiche sono naturalmente presenti nel corpo della scheda.
I termini generici come fratelli, eredi, eccsono posposti al nome proprio (Barone, fratelli; Cellotti, eredi).
Se, come a volte succede, nel documento è presente solo il cognome o il cognome e l’iniziale del nome, si è cercato per quanto possibile di completare il cognome con il nome.
Toponimi
Per quanto riguarda l’indice dei nomi dei luoghi, va innanzitutto precisato che si sono riportati in indice tutti i toponimi presenti nelle singole schede, ad eccezione di Vigevano come macrotoponimo.
Tale scelta deriva dal fatto che non ci è sembrato utile per la ricerca fare comparire nell’indice questa voce, presente praticamente in tutte le schede.
Sono invece posti a lemma i microtoponimi urbani di Vigevano e di altre città.
Per quanto riguarda i toponomi urbani (via, piazze, quartieri, rioni, cascine, località, ecc. ) essi sono stati indicizzati di seguito al nome della città di cui sono parte (Vigevano, via San Paolo; Vigevano, frazione Morsella).
Per quanto riguarda i toponimi del territorio (valli, fiumi, laghi, monti, rogge, ecc. ) sono posti generalmente a lemma sotto il nome proprio, seguito dal nome comune preceduto da virgola (Agogna, fiume).
Le frazioni, le località, ecc. sono precedute dal nome del comune (Vigevano, contrada Gravellona).
Le strade sono poste a lemma sempre a partire da Seregno (Vigevano, strada per Mortara; Vigevano, strada di Bergonzone).
Le linee ferroviarie sono poste a lemma a partire dagli estremi della tratta nella dizione presente nella scheda (Vigevano – Milano, linea ferroviaria).
I luoghi sono stati indicizzati seguendo le norme presenti nella Guida operativa per l’ordinamento e l’inventariazione degli archivi storici di enti locali (Milano, Regione Lombardia, 1992).
Enti
Per quanto riguarda l’indice delle istituzioni politico-territoriali e culturali, delle imprese e società commerciali, si avverte che questi enti sono stati posti a lemma sotto il nome e nella lingua con cui sono presenti nei documenti.
Le qualificazioni onorifiche tipo reale, regio, eccse costituiscono la prima parola della forma dell’ente, sono state omesse.
Vista l’appartenenza dell’archivio al Comune di Vigevano non ci è sembrato utile fare comparire nell’indice questa voce, presente praticamente in tutte le schede.
Sono stati invece indicizzati gli uffici comunali, i comitati, le commissioni, le ripartizioni, ecc. che sono posti a lemma preceduti dall’ente superiore (Comune di Vigevano, Commissione di sindacato per i redditi di ricchezza mobile; Comune di Vigevano, Ufficio ragioneria; ecc. ).
Il nome dell’ente è seguito dall’indicazione del luogo in cui esso ha sede tutte le volte che serva a distinguerlo da altri enti analoghi (Intendenza di finanza di Milano).
Le sigle generalmente sono state sciolte.
Enti sottoposti gerarchicamente ad altri enti sono posti a lemma preceduti dall’ente superiore (Ministero dei lavori pubblici, Direzione generale dei telegrafi).
Se nei nomi delle istituzioni, delle imprese (che vengono riportati per intero nell’indice) è presente il nome di persona, da questo si è fatto rinvio (Merula vedi Orfanotrofio Merula; Crespi Giuseppe vedi Cotonifici Giuseppe Crespi & C. ).
Per la schedatura si è utilizzato il programma Sesamo, software predisposto per l’inventariazione degli archivi storici dalla Regione Lombardia e messo a disposizione gratuitamente dalla Regione stessa.
© Comune di Vigevano Archivio storico comunale – Cooperativa CAeB
Inventario dell’Archivio di transizione
Progetto e direzione lavori:
Pier Luigi Muggiati (responsabile dell’Archivio storico comunale)
Paolo Pozzi (responsabile settore archivi CAeB)
Riordino e inventariazione
carteggio-sezione peroniana e registri: Gabriele Locatelli.
carteggio-sezione Astengo: Paola Fontana, Antonio Maria Orecchia, Paola Zocchi.
(intervento CAeB 2002 – Archivio storico-parte moderna).
CON IL CONTRIBUTO DI REGIONE LOMBARDIA
Si autorizza la riproduzione, per fini di studio, con il vincolo della completa citazione della fonte e del rispetto integrale del testo.
Note
(1) Nella voce “Acque” è stata aggiunta la classe “1.8 – Vigevano”, nella voce “Commercio” è stata aggiunta la classe “6.6 – Comizio agrario”, nella voce “Finanze” si è aggiunta la classe “8.6 – Dazi – Canone gabellario”, e “8.7 – Dazi – Contravvenzioni”, nella voce "Militare – Guardia nazionale " si è aggiunta la voce “11.10 – Istruzione” e “11.18 – Vari – Pratica e corrispondenza”, nella voce “Sanità” si è aggiunta la classe “13.4 – Animali porcini, bestie bovine e cavalli ammalati”, nella voce “Sicurezza pubblica” si sono aggiunte le classi “14.11 – Pratiche e corrispondenza” e “14.12 – Santificazione delle feste”, nella voce “Municipio” si sono infine aggiunte le classi “19.11 – Bilanci”, “19.18 – Uffici comunali”, “19.24 – Spese di amministrazione”.
La voce “12 – Popolazione” e le relative sei classi sono state in pratica create ex novo, visto che nella precedente versione del titolario erano state erroneamente comprese nella voce precedente.
Codici identificativi:
- MIBA016FEA (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Comune di Vigevano sec. XII -
Progetti
Compilatori
- Paolo Pozzi (Archivista)
- Gabriele Locatelli (Archivista)
- Paola Fontana (Archivista)
- Antonio Maria Orecchia (Archivista)
- Paola Zocchi (Archivista)
- Pier Luigi Muggiati (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/152591