Procura generale di Brescia (1865 - 1950)
1.461 unità archivistiche di primo livello collegateArchivio
Consistenza archivistica: 786 unità (buste 626 e registri 160)
L'archivio è costituito dalla documentazione trattata dagli uffici della Procura generale di Brescia nello svolgimento delle attività giudiziarie, dal momento dell'istituzione alla prima metà del Novecento.
Dopo una prima parte riguardante il personale in servizio, si passa all'attività propria della Procura, suddivisa nelle voci di riferimento (affari civili, affari penali, requisitorie, gratuito patrocinio, polizia della stampa, successioni, eccetera).
Segue poi presente documentazione contabile e patrimoniale, seppur limitata ad alcuni anni.
Serie distinte conservano le carte delle Corti d'Assise e della Giurisdizione vescovile delle provincie di Bergamo, Brescia e Cremona.
Si consideri tuttavia che alcune serie siano circoscritte a pochi anni e non coprono l'intero periodo di attività della Procura generale.
In coda, sono rappresentate le diverse tipologie di registri (protocolli della corrispondenza, notifiche, processi, sentenze, dispense, ricorsi, corpi di reato, spese d'ufficio, eccetera).
Storia archivistica:
L’archivio della Procura di Brescia è stato oggetto di più versamenti presso l’Archivio di Stato di Brescia, succedutisi nel corso degli anni.
Nel giugno 1930, confluì il primo nucleo di documentazione, corredato da sintetici elenchi degli atti e riguardante le carte prodotte da uffici diversi (affari penali, affari del personale, rogatorie penali, protocolli, repertori, ecc.) nel periodo dal 1862 al 1916, per un totale di 267 buste e 115 registri (cfr. numeri di prot. 371, 380 e 381 del 1930).
Nel 1950, si ha notizia del versamento di 3 fascicoli relativi a procedimenti penali degli anni 1945-1949 (verbale prot. 342/IV.1 del 5.6.1950). Successivamente, nel 1982 (prot. 460/VII.2.4 del 6.3.1982), si aggiunsero fascicoli e registri civili e penali della Procura della Repubblica di Brescia e delle soppresse Procure di Breno e di Salò, dal 1862 al 1976, per n. 478 pezzi; nel 1995 pervennero infine altri 58 scatoloni (n. 447 buste e registri).
Il presente intervento di riordino ha posto mano alla documentazione dall’origine al 1950 circa, inventariando 626 buste e 160 registri.
Seppure in disordine, l’archivio si presentava con una struttura ben definita, articolata in base ad un titolario di classificazione, sempre applicato ai documenti, salvo poche eccezioni, costituito da 24 Sezioni (Sezioni numerate in numero romano da I a XXIII e una Sezione indicata con la lettera S).
All’interno dei faldoni, i fascicoli si trovavano già organizzati in serie annuali o per numero di pratica.
Si è quindi proceduto con la schedatura informatizzata delle unità archivistiche, tramite il software Archimista, applicativo per archivi storici, secondo gli standard internazionali ISAD (G).
La scheda di descrizione riporta i seguenti elementi: tipologia (fasciolo o registro), titolo, estremi cronologici, contenuto, note, segnatura (numero del faldone/fascicolo/registro).
La documentazione è stata poi riordinata secondo il titolario in uso, ripristinando l’ordine dei faldoni e inserendo, dove necessario, i faldoni rinvenuti fuori posto.
I pochi materiali per cui era poco chiara o non presente la classificazione, sono stati ricollocati grazie all’analisi di tipologie documentarie analoghe.
Dagli elementi raccolti in fase di schedatura, è stato quindi ricostuito il titolario, suddiviso, come si è detto, in Sezioni.
Non è stata rinvenuta documentazione, e quindi non sono presenti quali voci di titolario, le Sezioni VII, XII, XIII, XIX, XX, XXI; sono rappresentati invece due volte le Sezioni VIII, XI, XIV, XV, mentre la Sezione VII è nominata come VII bis. Le Sezioni doppie recano diciture differenti e in genere riguardano oggetti e periodi storici diversi. Pertanto sono state mantenute distinte nella struttura del titolario.
Alcuni nuclei documentari presentano un titolo di classificazione ben definito, seppur non riferito a uno dei 24 Titoli, come per esempio “Funzionari defunti e pensionati”, “Servizio Tutele”, “Ispezioni cancellerie”, eccetera.
In fase di riordino questi faldoni sono stati collocati in coda a tutte le sezioni o, se ritenuto più opportuno, avvicinati alla Sezione principale alla quale fanno riferimento (per es. la documentazione riguardante il personale).
I termini “Sezione” e “Categoria” risultano utilizzati indistintamente.
E’ stata così ricomposta quella che si può ritenere l’organizzazione originaria data alle carte negli uffici della Procura.
Le unità archivistiche sono state poi numerate in ordine progressivo dal n. 1 al n. 786.
Soggetti produttori
- Procura Generale di Brescia [1865] -
Fonti
- Elenco 1930 = Atti, documenti e registri della Procura Generale di Brescia versati all'Archivio di Stato di Brescia, 1930
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/159989