Trivulzio di Belgiojoso Cristina a Camperio Philippe ([1830])
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: b. 10, fasc. 28/1
La principessa di Belgiojoso (1) chiede a Philippe Camperio di procurare alla madre, in partenza per Milano, il terzo supplemento al Giornale di Ginevra, che riporta la notizia della prima proclamazione del generale La Fayette (2).
Nota dell'archivista:
La data è desunta dalla biografia della Belgiojoso e dal tipo di carta, che si ritrova anche in un’altra lettera dell’agosto 1830.
1. Nata a Milano nel 1808 dal marchese Gerolamo Trivulzio e da Vittoria Gherardini, perse il padre a soli 4 anni; la madre sposò in seconde nozze il marchese Alessandro Visconti d’Aragona, che le diede altri figli. Coinvolto nella cospirazione austriaca nel 1821, il patrigno, amico di Federico Confalonieri, fu arrestato ma in seguito, scagionato, fu rilasciato dopo alcuni mesi di carcere. La penosa vicenda fece maturare nella figlia la consapevolezza della situazione politica in cui viveva. Sposatasi a 16 anni con Emilio Barbiano d’Este, principe di Belgiojoso, si separò da lui dopo 4 anni e cominciò a viaggiare. A Roma frequentò l’ambiente dei napoleonidi e conobbe il principe Luigi Napoleone, indi raggiunse Genova, Ginevra e Lugano, dove le sue amicizie e la sua partecipazione alla lotta dei liberali ticinesi per ottenere la costituzione misero in sospetto la polizia austriaca, che cominciò a premere per il suo rientro in patria. Rifugiatasi a Genova, dovette fuggire anche da quella città nel novembre 1830, raggiungendo arditamente la Francia. A Marsiglia pare finanziasse nel 1831 il tentativo di spedizione in Savoia organizzato dagli emigrati italiani, dopodiché, fallita l’azione, si stabilì a Parigi, facendo del suo salotto il centro di ritrovo dei più noti intellettuali ed esuli di orientamento liberale, fondando tra l’altro la “Gazzetta italiana” (poi “L’Ausonio”) e pubblicando articoli politici e saggi storici. Tornata in Italia nel 1848, partecipò all’insurrezione di Milano ed organizzò un corpo di volontari che combatté in Lombardia; diresse inoltre il giornale milanese “Il crociato” in appoggio alla tesi di fusione della Lombardia al Piemonte. Nel 1849 partecipò alla difesa della Repubblica romana, ricevendo da Giuseppe Mazzini il compito di organizzare il servizio sanitario militare. Esclusa dall’amnistia concessa ai fuoriusciti politici il 12 agosto 1849, viaggiò a lungo in Asia Minore, acquistando un fondo in Anatolia e impiantandovi un’azienda agricola. Tornò definitivamente in Italia solo nel 1856, avvicinandosi alla politica di Cavour. Continuò allora la sua attività pubblicistica collaborando con i giornali “La perseveranza” e “L’Italie”. Morto Cavour, si allontanò progressivamente dalla politica e si trasferì a Locate, soggiornando spesso a Blevio, sul lago di Como, a volte ospite della figlia Maria, nata nel 1838 dopo un breve riavvicinamento della Belgiojoso con il marito e andata in sposa più tardi al marchese Luigi Trotti. Cristina di Belgiojoso morì a Milano il 5 luglio 1871. Tra i suoi scritti si ricordano: Asia minore e Siria (1858), Storia di casa Savoia (1860), Osservazioni sullo stato attuale dell’Italia (1868); Gli affittaiuoli della Bassa Lombardia (1869) e la traduzione in francese delle opere di Giambattista Vico.
2. Marie – Joseph de Motier, marchese di La Fayette. Durante la Restaurazione fu il capo dell’opposizione parlamentare liberale e favorì l’avvento al trono francese, dopo la rivoluzione del luglio 1830, di Luigi Filippo d’Orléans. La Belgiojoso ottenne da lui, a Parigi, paterna ed affettuosa protezione.
Destinazione: Plein Palais – Maison Couteau.
Descrizione estrinseca:
Lettera, cc. 1
Stato di conservazione: buono
Codici identificativi:
- MIUD02642E (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/17747/units/143944