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Comune di Valbondione

Comune di Valbondione (1927 - 1970)

3.419 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Metri lineari: 34.0

Consistenza archivistica: bb. 856, fascc. 3996, regg. 567

L'archivio conserva la documentazione prodotta nello svolgimento dell proprie funzione tra cui le serie delle delibere del Consiglio e della Giunta comunale, i conti consuntivi, e il carteggio legato alle singole attività svolte dall'ente.

Le carte coprono un arco cronologico che va da metà del 1927, anno dell'istituzione del comune per l'avvenuta fusione dei comuni di Bondione (già avvenuta la fusione tra Bondione e Lizzola) e Fiumenero nel neonato Valbondione. Sono divise in due sezioni, la prima con gli atti del carteggio dal 1927 al 1970, anno di cesura dello storico, e la seconda con gli atti delle serie particolari per lo stesso arco cronologico.

Storia archivistica:

A seguito della nascita del Comune di Valbondione le carte dei comuni aggregati furono inizialmente conservate nelle rispettive sedi e aggregate in momenti successivi, pertanto se ne dà merito nelle specifiche introduzioni. I documenti del costituito comune risalgono all’ottobre del 1927, ma ancora nel 1933 il prefetto, con richiamo formale al segretario, denunciava il totale disordine dell’archivio mai sottoposto ad alcun intervento di riordino dopo la fusione. La situazione si presentava sostanzialmente analoga quando nel febbraio del 1941 un incendio all’edificio scolastico, sede di alcuni uffici comunali già dal 1924, bruciava insieme a parte dell’archivio più antico. In quella data l’archivio era stato sicuramente unito in una sola sede, pertanto quanto rimasto fu trasferito nelle vicinanze di quella che fu scelta come nuova sede comunale temporaneamente in casa di Giovanni Marzupio, con il quale in Comune permutò uno stabile proprio.

Solo a fine del 1952, a seguito delle frequenti richieste della competente Soprintendenza venne predisposto un primo riordino dell’archivio di cui però non è rimasta alcuna traccia neanche sulle carte, così da ipotizzare che non sia mai stato fatto. Tanto che una visita ispettiva predisposta dalla Soprintendenza, ed effettuata nel 1969, denunciava che l’archivio non era tenuto con la cura adeguata e si disponeva la sua conservazione in locali più idonei, il suo ordinamento e la sua inventariazione con la creazione dell’archivio aggregato dell’ECA.

Con la costruzione della nuova sede municipale nel 1972 e il relativo trasferimento dell’archivio, viene affidato l’incarico di riordino al bibliotecario Giovanni Moraschini (con delibera della Giunta municipale n. 62 del 19/8/1972) che di fatto si occupa saltuariamente della messa in ordine dell’archivio e nemmeno in questa occasione sarà in grado di produrre un inventario formale. Da un’indagine sugli archivi comunali effettuata dalla Regione Lombardia nel 1974 risulta, inoltre, che i locali erano umidi, le scaffalature di legno ed insufficienti, l’impianto elettrico e quello antincendio non a norma e lo stato di conservazione delle carte era pessimo. La consistenza dichiarata, in tale data, era pari a circa 700 faldoni, di cui i più antichi risalgono al 1850.

Nonostante il carteggio e le circolari che disponevano operazioni relative allo scarto della documentazione d’archivio, e un sollecito da parte del comune nel 1953 per ottenere l’approvazione, non risulta nessun nulla osta della Soprintendenza a tale operazione.

Criteri di ordinamento

Il carteggio è stato mantenuto nella sezione unica in cui è stato rinvenuto, seguendo l’ordinamento annuale, mentre le serie omogenee di atti, per la loro natura seriale, sono state riordinate nella sezione delle Serie particolari.

L’inventario analitico prodotto costituisce un primo mezzo di corredo frutto di un preliminare intervento mirante a ricostituire l’ordine attribuito dalla classificazione assegnata sulla base del titolario vigente. Va segnalato che l’archivio si presentava in grande disordine, con mescolati anni e categorie diverse nelle medesime unità di conservazione, evidenziando un ordinamento per ufficio in serie annuali chiuse. Le carte riportavano raramente la protocollazione e non erano divise in base alla classe di appartenenza, ma spesso conservate secondo la categoria.

Nel lavoro si è pertanto proceduto alla schedatura dei singoli pezzi archivistici a livello di fascicolo, rilevandone fedelmente le note dorsali (individuabile tramite i titoli virgolettati), al reinfaldonamento nel caso di fascicoli sciolti – attribuendo in questo caso un titolo redazionale -, riportando o assegnando la classificazione in base al titolario per gli archivi comunali in uso presso il Comune: il contenuto analitico, gli estremi cronologici ed eventuali annotazioni utili alla descrizione dell’unità considerata. In linea con la struttura originaria del fondo le pratiche di tutte le sezioni sono state riordinate per serie chiusa, ovvero dalla categoria I alla categoria XV per ogni anno, considerando come anno d’archiviazione l’estremo cronologico iniziale dell’unità archivistica considerata.

In riferimento alla corposa categoria dei lavori pubblici l’indicazione della presenza del progetto e dei relativi elaborati tecnici segnala la presenza della Relazione tecnica (con indicazione dei progettisti e della data) e di capitolato d’appalto e stima dei lavori, libretti delle misure, computo metrico estimativo, stima dei prezzi e tavole, il cui numero è stato riportato nelle note.

Nonostante fosse stata utilizzata la categoria XIV si è provveduto alla selezione delle carte e al loro reinserimento nelle categorie, classi e anni di pertinenza.

Inoltre, sono state schedate le Serie particolari individuate per i contratti, i ruoli (divisi tra patrimoniali e tributari), il personale cessato, la leva (divisa tra liste di leva e ruoli matricolari), i conti consuntivi, i protocolli, le delibere (divise tra Consiglio e Giunta), i verbali della Commissione elettorale comunale – CEC, i registri di Stato civile ed anagrafe, e i regolamenti.

Sempre conservando la situazione rinvenuta i contratti sono stati repertoriati senza far alcuna distinzione con le concessioni cimiteriali, per cui si presentano all’interno della stessa serie Contratti, che conserva anche i repertori.

A seguito dell’ordinamento annuale di queste serie è stato possibile evidenziare mancanze e lacune, che si segnalano qui di seguito:

- Registri delibere del Consiglio comunale: prima del 1946

- Fascicoli del personale: prima del 1938;

- Conti consuntivi: i mastri per gli anni 1930, 1950;

- Ruoli patrimoniali: gli anni 1942-1958, 1960, 1963-1970; Ruoli tributari: gli anni 1932, 1941-1949, 1951-1962, 1965;

- Verbali CEC: l’anno 1950;

- Registri delle pratiche di emigrazione: prima del 1941, per gli anni 1966-1970;

- Registri delle pratiche di immigrazione: prima del 1941;

- Registri di cittadinanza: prima del 1941, per l’anno 1953.

Per i registri aperti prima del 1927 e chiusi dopo il 1970 si è deciso di rispettare le cesure temporali della sezione e di indicare nelle note gli effettivi estremi cronologici di apertura.

Struttura dell’Archivio:

Storico: Carteggio atti 1927-1970

Deposito: Carteggio schedatura analitica 1971-1988

Carteggio schedatura sommaria 1989-2000

Serie particolari: 1927-2000

Congregazione di carità ed ECA: 1899-1978

Ufficio del giudice conciliatore. 1928-1994

ONMI: 1929-1975

ENAOLI: 1950-1972

Codici identificativi:

  • MIBA01D15B (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Chiara Perico (Archivista)
  • Silvana Gallone (Archivista)
  • Lavinia Parziale