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Genio civile di Pavia

Genio civile di Pavia (1822 - 1995)

1.023 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: 384 buste, 10 registri, 4 volumi, 2 scatole e 56 volumi di stampa periodica

Le serie individuate sono sette, esattamente "Edilizia", "Idraulica", "Ordini di servizio", "Servizi generali−Amministrazione", "Certificati della Camera di Commercio", "Atti di repertorio" e "Processi verbali".
Ad eccezione di un piccolo nucleo di registri di "Ordini di Servizio", all'interno del fondo non è stata rinvenuta documentazione riferita all'organizzazione e alla regolamentazione dell'Ufficio. Data l'assenza di strumenti di corredo coevi e di dati sulla storia archivistica del patrimonio documentario considerato, come lavoro propedeutico alle operazioni di riordino e inventariazione è stata necessaria un'indagine bibliografica e normativa sulla storia e le competenze degli Uffici del Genio civile.
Dall'organizzazione delle carte si evince la struttura tecnica e amministrativa dell'Ufficio pavese, ma è da notare come la serie "Idraulica" costituisca il nucleo quantitativamente più importante del fondo, interessando circa 200 buste. Rispetto all'impostazione ministeriale, la serie idraulica raccoglie non solo le informazioni su derivazioni d'acqua, linee elettriche, bonifiche e opere idrauliche, ma comprende anche documenti su concessioni, acque pubbliche, Tribunale delle acque, Naviglio di Pavia, magazzini idraulici, servizio di piena, registri di osservazioni idrometriche oltre a un cospicuo gruppo di periodici, esattamente gli "Annali idrologici" e i "Bollettini mensili" a cura degli Uffici idrografici.
Questa particolare e dettagliata ripartizione riflette la necessità di un aggiornamento continuo di fronte al precario equilibrio idrogeologico del territorio pavese e attesta quanto la regolamentazione del regime delle acque sia stata − e sia ancora − importante. Nell'intera provincia le derivazioni d'acqua irrigua divengono una delle condizioni per un florido sviluppo agricolo, inoltre il continuo e periodico monitoraggio sui corsi d'acqua e sulle loro sponde agisce come opera preventiva di fronte a eventi eccezionali quali piene o esondazioni.
Interessanti appaiono le notizie sulla conservazione e il ripristino di edifici pubblici − tra i quali si menzionano la Certosa di Pavia e l'Università degli Studi − inseriti nella serie "Edilizia", aggregazione che ospita anche un consistente nucleo documentario dedicato alla costruzione e alla manutenzione di ponti e strade. Di notevole impatto visivo è l'apparato fotografico delle sotteserie "Danni bellici", in modo particolare per i lavori di ricostruzione del Ponte coperto dopo il secondo conflitto mondiale.
Nel complesso documentario sono assenti informazioni dell'edilizia popolare e sono rari i riferimenti all'edilizia scolastica, lacune che divengono spie di una possibile dispersione delle carte nel corso degli anni. L'ipotesi è avvalorata dal confronto fra il fondo pavese e altri archivi storici degli Uffici del Genio in cui sono ricorrenti dati su pianificazione, sviluppo, costruzione e controllo dell'urbanistica popolare. Le disseminazioni e gli smarrimenti delle carte potrebbero essere una conseguenza degli spostamenti della sede dell'Ufficio, trasferitosi da via Mentana all'attuale sede di via Cesare Battisti.
Altra peculiarità dell'archivio del Genio civile di Pavia è l'importante nucleo di strumentazione tecnica per le misurazioni, cimeli ancora conservati nelle scatole lignee originarie. Gli oggetti testimoniano lo sviluppo delle metodologie e delle tecniche di misurazione nel corso di oltre un secolo di storia e integrano il già importante fondo documentario. Come organo tecnico per eccellenza, il Genio fu infatti protagonista di indagini − tradotte sotto forma di rilievi, progetti, planimetrie e altre modalità di rappresentazione − sul territorio e sul tessuto urbano.

Storia archivistica:

Il fondo fu acquisito dalla Regione Lombardia a seguito dei D.P.R. 616 e 617 del 1977 che sancivano il trasferimento delle attribuzioni del Genio civile dalle competenze del Ministero dei Lavori pubblici a quelle regionali.
Il nucleo documentario più vasto è stato prodotto in un lasso di tempo compreso tra la seconda metà del XIX secolo e gli anni Quaranta del XX. Sono confluiti nell’archivio anche documenti del “Corpo reale del Genio civile” e carte precedenti al regolamento del 4 gennaio 1825, norma che stabiliva la dipendenza dal Ministero degli Interni e che istituiva il “Consiglio superiore alle opere pubbliche”(1). Il fondo contiene anche atti prodotti dalla “Direzione generale delle pubbliche costruzioni dell’imperial regio Governo di Milano” riguardanti interventi di epoca preunitaria.
Nella struttura dell’archivio emerge l’impostazione degli uffici ordinari del Genio civile, organizzazione che, espressa dal Regio decreto n. 287 del 2 marzo 1931, identificava 8 sezioni rispettivamente definite come “Servizio generale”, “Derivazioni d’acqua e linee elettriche”, “Opere idrauliche”, “Bonifiche”, “Opere stradali”, “Opere marittime”, “Opere edilizie”, “Opere e servizi speciali dipendenti da pubbliche calamità”.
Il fondo si articola sulla traccia delle materie di competenza dell’Ufficio, ripartite in nuclei di livello inferiore relativi a singoli affari o sub-materie.
Non è stata rintracciata alcuna notizia di interventi di riordino sul complesso archivistico né appaiono codici o numerazioni costanti sulle unità di confezione, questo nonostante la discreta organizzazione del fondo stesso, frutto dell’operato dell’archivista capo, figura che compare nell’organigramma dell’Ufficio a partire dagli anni Trenta del secolo XX. Il ruolo dell’archivista capo, menzionato nei registri degli “Ordini di servizio”, non era espressamente richiesto dal citato Regio decreto n. 287, norma che affidava l’archivio al “personale d’ordine”.
Si rintracciano fra le carte annotazioni a lapis rossa o blu, in modo particolare per la serie “Idraulica”: è verosimile pensare che gli appunti siano stati creati nella prima metà del Novecento dal responsabile dell’archivio, fautore di parziali sistemazioni all’interno delle buste maggiormente consultate dall’Ufficio.

CRITERI DI ORDINAMENTO
Il Regio decreto n. 287 del 1931, norma che definì il “Regolamento per il servizio del Genio civile”, stabiliva una precisa organizzazione dell’archivio. L’ordinamento definiva la suddivisione degli atti secondo appositi “Titoli”: “Titolo I – Personale degli impiegati e agenti di ogni categoria addetti all’ufficio o da questo dipendenti”, “Titolo II – Disposizioni ed istruzioni di massima”, “Titolo III – Affari diversi”, “Titolo IV – Statistiche”, “Titolo V – Inventari”. Per ogni titolo esisteva una suddivisione in classi, contraddistinte dalle lettere dell’alfabeto, effettuata a seconda dell’importanza dei servizi: una classe poteva interessare un singolo corso d’acqua, strada o bonifica, oppure riguardare un gruppo di servizi minori.
Dell’organizzazione in titoli non rimane traccia evidente nel fondo, organizzato secondo grandi partizioni corrispondenti alle attribuzioni dell’Ufficio, quali idraulica, edilizia, etc. Alcuni incartamenti fra i più antichi, risalenti per la maggior parte alla seconda metà dell’Ottocento, mostrano sulle camicie cartacee indicazioni che sembrano attestare una classificazione in titoli e rubriche: compaiono riferimenti al “Titolo I” e sporadici accenni agli altri titoli, talvolta appare anche la segnalazione della cartella e del numero di fascicolo, ma le annotazioni non sono generalizzate a tutto il complesso documentario e sembrano abbandonate con il trascorrere del Novecento.
Su alcune unità di confezione originarie era evidente una numerazione, a matita o a lapis rossa o blu, probabilmente conseguente a uno dei trasferimenti della documentazione. Altre annotazioni a matita sono ricorrenti per la serie “Idraulica”, gruppo documentario che raccoglie parte delle carte maggiormente consultate dall’Ufficio nel corso degli anni.

NOTIZIE DI INTERVENTO
Le indicazioni applicate sul dorso delle unità di confezione, in maggioranza faldoni di legno e buste di cartone, sono state molto utili nella prima fase di schedatura in quanto fonti generalmente attendibili e precise sulla struttura del complesso archivistico e sull’articolazione delle carte all’interno dei contenitori: si sono rivelati rari i casi di disomogeneità fra note apposte sulle buste e reale contenuto.
Dopo un primo accorpamento sulla base delle affinità delle materie, si è proceduto alla schedatura dei singoli incartamenti e quindi alla puntuale individuazione della struttura del fondo.

STATO CONSERVAZIONE
Al momento del riordino lo stato di conservazione delle carte era nel complesso buono, non si sono rilevate muffe o altre patologie, mentre una discreta quantità di unità di confezione è stata sostituita a causa del distaccamento dei piatti dal dorso.

Note
1. A questo proposito si rimanda alla descrizione del soggetto produttore.

Codici identificativi:

  • MIBA003492 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • ZAFFIGNANI, L'archivio = G. Zaffignan, L'Archivio dell'Ufficio Tecnico Comunale di Pavia (1783-1940), in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 1989.
  • SAVARE', Situazione = Situazione territoriale di Pavia alla fine del XIX secolo. Ricerche di geografia storica, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 1983.
  • SAVARE', Situazione = C. Savaré, Situazione territoriale di Pavia alla fine del XIX secolo. Ricerche di geografia storica, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 1983.
  • GUDERZO, Sviluppo ferroviario = G. Guderzo, A proposito dello sviluppo ferroviario in Italia dal 1850 al 1914: aspetti geografici, economici e tecnologici, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 1972-73.
  • ZAFFIGNANI, Uso delle acque = G. Zaffignani, Uso delle acque e trasformazione della fascia nord-occidentale esterna alle mura attraverso le carte del Consorzio della Roggia Carona fuori e presso Pavia (1518-1953), in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 1991.
  • BRINATA, Per un'indagine = D. Brinata, Per un'indagine sull'economia pavese durante il Fascismo: i fondi documentari dell' archivio della Camera di Commercio di Pavia, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, in memoria di Pietro Vaccari, , Pavia, 1976-77.
  • SCALA, Da un secolo = M. Scala, Da un secolo all'altro (Pavia fra il XIX e il XXI), in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 2000.
  • GABBA, Un calcolo = Un calcolo di Paolo Frisi per la spesa del Naviglio di Pavia, in Bollettino della Società Pavese di Storia Patria, Pavia, 1998.
  • VECCHI, Il Naviglio pavese = L. Vecchi, Il Naviglio pavese e la lunga storia di un rapporto tra uomo e ambiente, in "Pavia Economica", n. 2 197, pp. 72-76.

Compilatori

  • Linda Giuzzi
  • Paola Ciandrini (Archivista)