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Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura - CCIAA di Varese - Sezione pre 1964 (1864-1963)

Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura - CCIAA di Varese - Sezione pre 1964 (1864-1963) (1864 - 1964)

7.431 unità archivistiche di primo livello collegate

Sezione

Consistenza archivistica: 7432 unità archivistiche ripartite in 31 categorie

Il primo fronte di lavoro relativo alla I, alla II e alla III fase di riordino e inventariazione (ca. 220 ml complessivi) riguarda la documentazione che potremmo definire "storica". Essa si sostanzia in una sezione separata d'archivio che comprende la documentazione dal 1864 a tutto il 1963 (1964). Tale cesura, oltre che porre in evidenza il limite tradizionale dei 40 anni, è funzionale perché individua l'entrata in vigore del Titolario d'archivio emanato dal Ministero a livello nazionale. Tale data è pertanto da considerarsi come una cesura "endogena" o "istituzionale" molto importante. Nel complesso, con la lavorazione di una IV e V fase si sono lavorati 254 metri lineari d'archivio che, condizionati in nuove camicie e ordinati sugli scaffali, si sono anche parzialmente compattati. Si escludono da tale computo i materiali pur antichi riguardanti il Registro delle imprese e la documentazione delle diverse Anagrafi (Albi e ruoli artigiani e altre). Non si esclude che nuove fasi di mappatura possano evidenziare documentazione compresa in questo arco cronologico a integrazione con ulteriori interventi, riconoscibili solo nei termini della segnatura (che riporta il suffisso I, II, III, IV, V fase o REG per una sezione registri un tempo separata.

L'archivio nella sua interzza riordinato e inventariato comprende documentazione strutturata in una sezione denominata:

Archivio storico CCIAA di Varese (1864−1963), con 7.432 unità archivistiche

La sezione dell'Archivio storico (1864−1963) ivi descritta comprende sia fascicoli che registri/volumi che corrono lungo le classificazioni di un titolario camerale proprio, elaborato nello specifico dalla Camera di commercio di Varese nel 1952 sulla base di quello generale del 1942 e applicato anche alla documentazione precedente a quegli anni (v. sotto). Il titolario è stato reperito tra la documentazione lavorata e rimarrà in vigore fino al 1964, anno dell'entrata in vigore di quello nazionale condiviso dalle Camere italiane.

Le carte conservate, che partono da metà ottocento per la categoria II poi si sviluppano principalmente negli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta e primi anni Sessanta del Novecento, testimoniano le numerose attività esercitate dalla Camera sul territorio della provincia di Varese riflettendone le peculiarità, la forte connessione con ditte, associazioni, organi di controllo e vigilanza, i rapporti con organi istituzionali statali e locali, e con Camere di commercio di altre province. Non mancano le testimonianze sulla gestione interna e sull'attività di funzionamento degli uffici camerali: dagli organi istituzionali al personale.

Gli interventi camerali abbracciano vari ambiti disciplinari: si va dalla vigilanza sulla produzione, vendita e approvvigionamento dei beni, alla disciplina del commercio interno ed estero; dalla regolamentazione dei settori agricolo, forestale, zootecnico e della pesca, alla gestione economica, tributaria delle ditte; dal controllo esercitato sui prezzi, all'organizzazione e partecipazione a convegni mostre e fiere locali; dalla regolamentazione dei trasporti, degli orari e delle tariffe alla concessioni per il deposito di brevetti per marchi d'impresa e di fabbrica e per brevetti d'invenzione industriale. Particolare attenzione va posta al peso che la "Finanza camerale" occupa nello sviluppo dell'archivio (ca. metà delle unità archivistiche) dimostrando un alto grado di completezza della categoria.

In presenza di un titolario d'archivio proprio e sviluppato dalla Camera di commercio in base alle esigenze nelle svolgimento dell'attività si sono mantenute le categorie e le classi originarie, salvo qualche sporadica integrazione, soprattutto a livello di classe o sottoclasse (individuabile perché indicata da una parentesi quadrata).

Pertanto l'archivio si sviluppa come segue:

I. Legislazione e studi (1908−1963), 104 unità

II. Camera di commercio, industria e agricoltura (1864−1963), 665 unità

III. UPIC (1943−1963), 106 unità

IV. Personale (1914−1964), 407 unità

V. Servizio di vigilanza (1931−1963), 12 unità

VI. Finanza camerale (1900−1963), 3.146 unità

VII. Economato (1932−1963), 153 unità

VIII. Agricoltura e foreste (1928−1963), 242 unità

IX. Zootecnia e pesca (1929−1963), 174 unità

X. Industria − Piccola industria − Artigianato (1931−1963), 304 unità

XI. Miniere e cave − Sorgenti minerali e termali (1932−1962), 6 unità

XII. Commercio interno (1932−1963), 200 unità

XIII. Commercio estero (1936−1963), 158 unità

XIV. Assicurazioni e credito (1931−1961), 23 unità

XV. Lavoro (1923−1963), 135 unità

XVI. Previdenza e assistenza sociale (1936−1963), 27 unità

XVII. Trasporti e comunicazioni terrestri (1925−1963), 163 unità

XVIII. Trasporti e comunicazioni aeree − marittime − fluviali e lacuali (1934−1963), 28 unità

XIX. Turismo (1936−1963), 34 unità

XX. Insegnamento tecnico e professionale (1927−1962), 60 unità

XXI. Prezzi (1918−1963), 199 unità

XXII. Statistica (1930−1963), 175 unità

XXIII. Anagrafe (1911−1963), 476 unità

XXIV. Privative industriali − Modelli e disegni di fabbrica − Marchi di fabbrica e di commercio (1939−1963), 50 unità

XXV. Usi e consuetudini (1931−1963), 32 unità

XXVI. Albi e ruoli consiliari (1928−1963), 100 unità

XXVII. Convegni − Consorsi − Congressi − Conferenze (1947−1963), 75 unità

XXVIII. Esposizioni − Mostre − Fiere campionarie (1934−1963), 56 unità

XXIX. Fiere e mercati locali (1934−1963), 35 unità

XXX. Requisizioni (1931−1964), 68 unità

XXXI. Aziende speciali (1941−1959), 19 unità.

Storia archivistica:

Ogni categoria si sviluppa in classi. Per quanto riguarda l’ordinamento interno alle singole classi si è replicato l’ordine originario, tendenzialmente cronologico o in alcuni casi per gruppi omogenei di documentazione (tipologie documentarie es. mandati, reversali o gruppi alfabetici, ecc.). Ogni categoria e ogni classe riporta le specifiche descrittive nelle introduzioni.

La lavorazione di materiali documentari per fasi (v. sopra “Storia archivistica”) non incide sull’ordinamento logico dell’inventario. Le diversità sono riscontrabili esclusivamente nei termini della segnatura definitiva e nella collocazione fisica in archivio laddove vengono indicati i termini della “II fase” o “III fase” o “IV fase” o “V fase” o “REG” per registri.

Codici identificativi:

  • MIBA020B48 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Fonti

  • MICA000DC2 = Titolario d'archivio della Camera di commercio di Varese

Compilatori

  • Antonella Bilotto (Archivista)