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Carte antiche
303
Opuscoli a stampa relativi memorie e sentenze di cause civili presentate al Tribunale di Prima Istanza e al Tribunale d'appello di Milano nel XVIII secolo.
(s.d.)
b. 66, fasc. 303
304
Memoriale di Michele Tangassi relativo alla causa contro Carlo Giuseppe Sala per la trascrizione fraudolenta tra "il Paziani già Procuratore del Tangassi, e Carlo Giuseppe Sala".
(s.d.)
b. 67, fasc. 304
305
Manoscritto intitolato "Aggiunta alla Gioie, e altre esperienze delle Pietre dure, e tenere più nobili" di "A. Del Riccio".
(s.d.)
b. 67, fasc. 305
306
Copia settecentesca del registro dei giustiziati nella Repubblica di Venezia dall'820 al 1782.
(s.d.)
b. 67, fasc. 306
307
Raccolta di cinque pergamene dei secoli XIV-XVI relative alla comunità della città di Brescia, con relativi regesti e trascrizioni parziali manoscritti.
(1370 - 1532)
b. 67, fasc. 307
308
1388 novembre 30, Cremona. Nell'abitazione degli Umiliati di S. Abbondio in Cremona, il prevosto e altri frati del convento affittano a Bartolomeo de Aspice un terreno con fabbricati sito in località Zochi nel Clausso di Cremona per la somma di 16 lire imperiali all'anno.
(1388)
b. 67, fasc. 308
309
Post 1396, Lugano. In data domenica 20 agosto 1396 il notaio Johannolus de Mantellis di Bedelliona ha redatto uno strumento "obligatonis" per un mutuo contratto dal defunto Blaxallus Morellus e da suo figlio Marcholus con Johannes Brochus. Quest'ultimo ha dato la carta a Maffiolo de Somazo perché resti a lui dopo essere stata tagliata a dimostrazione del pagamento avvenuto. Il Somazo ha anche avuto dal Marcholus una casa sita a Lugano "pro solutione" di lire 83 e soldi 4. Il Brochus ha ceduto al Somazo i suoi diritti per lire 51.
(1396)
b. 67, fasc. 309
310
1400, Luino. Gli eredi del fu Pierpaolo Raimondi vendono a Cesare de Peregrinis di Como, gabelliere del sale, una casa con orto e torchio e un terreno con forno in Luino.
(1400)
b. 67, fasc. 310
311
1401 marzo 5, Cremona. In casa di Paolo Pallavicini, i testimoni Marchino Oldoini, Giacomo Rogatis, Pontio de Vicomercato, Bartolomeo de Renciis e suo figlio Antonio riconoscono di aver ricevuto 160 lire imperiali a titolo di dote di Maddalena de Melegariis, fu Dognino, moglie di detto Bartolomeo.
(1401)
b. 67, fasc. 311
312
1409 luglio 19, Torno, in casa di Simone de Salla . Testamento di Antonio de Bossis, cittadino di Como, già abitante in parrocchia S. Donnino intus e ora esule a Torno.
(1409)
b. 67, fasc. 312
313
1412 marzo 16, Cremona. Arbitrato fra Giovanni Marzoli, del fu Jacopino, e Montano de Pilatis, del fu Bertolini, tra i quali sono sorte liti e discordie. Sono nominati arbitri Cristoforo de Albia, Tomasino de Rotiis e Pietro de Segafenis.
(1412)
b. 67, fasc. 313
314
1435 agosto 22, Como. Domina Caterina, del fu Antonioli de Bossis, sposa di Abbondio de Orco, rinuncia a tutti i suoi diritti sui beni di famiglia ereditati in favore del fratello Filippolo. Lo stesso giorno "paulo ante", Filoppolo e sua madre Franceschina vendono al de Orco beni immobili per il valore di 803 lire terzuoli, di cui 500 costituiscono la dote di Caterina, in aggiunta a vestiti, gioie "et alia adobantia" adatti al suo stato.
(1474)
b. 67, fasc. 314
315
1442 maggio 28, Cremona. Giorgio Oldoini, del fu Moreto, vende ad Aloisio Tinti, del fu Stefano, un terreno di 15 pertiche sito a Noce Garioni per 49 lire imperiali 18 soldi e 10 denari.
(1445)
b. 67, fasc. 315
316
1457 aprile 27, Castel San Pietro, vicino a Mendrisio, in casa di Albino di Rolandino, del fu Giovanni de Castello. Zanino de Marratiis, del fu Rigolo, abitante in Castel San Pietro, vende ad Antonio de La melia di Como, detto Fraepino, del fu Giorgio, abitante a Gironico al Piano, e ai suoi fratelli Nicola e Giovanni, un terreno aratorio con prato e frantoio da vino, sito a Castel San Pietro "ubi dicitur" Zermegnano. Il terreno misura 16 tavole e il suo prezzo è di 38 lire terzuoli e 8 soldi. La transazione avviene in presenza e con l'assenso di Francina de Salvio, del fu Francesco, moglie del venditore.
(1457)
b. 67, fasc. 316
317
1457 gennaio 21, Crema. Bartolomeo de Cataneis, del fu Otolino, di Caravaggio vende a Nicola de Cassano, del fu Franzino, otto terreni siti a Madignano e Vergonzano per 10 lire imperiali alla pertica.
(1457)
b. 67, fasc. 317
318
1458 febbraio 26, Cremona. Antonio Oldoini, del fu Giovanni, detto Rambardo, in rappresentanza anche del fratello Giacomo, e Giovanni Frochis, del fu Perino, in rappresentanza anche dei fratelli Bassiano e Stefano, nonché degli affini Cabrino, Giacomo e Antonio, eleggono arbitri fra loro Lanfranco de Lamo e Giacomo de Pisse.
(1458)
b. 67, fasc. 318
319
1460 giugno 20, Cremona, nel palazzo comunale. Cristoforo de Herba, del fu Martino, dichiara di aver ricevuto da Filippo de Asinellis 160 lire imperiali a saldo per la vendita di un terreno sito a Fossa Guazzona del valore di 200 lire. Dichiara inoltre che altre 28 lire sono state già pagate, mentre le restanti 12 sono scontate perché una parte di terreno non è stata consegnata libera.
(1460)
b. 67, fasc. 319
320
1462 maggio 10, Berbenno in casa di Tomaso Odelscalchis. Francesco Odelscalchis, a nome di sua madre Margherita Rusconi, del fu Bertolaxio, vedova Odelschalchis, concede in enfiteusi a membri della famiglia Baldelli terreni siti sull'alpe Sassi di Calchera e boschi di Caldenno e di Ixio, per 405 soldi imperiali e 10 libbre di formaggio all'anno, da consegnare nel giorno di S. Martino nell'osteria di Berbenno, di proprietà di detta Margherita.
(1462)
b. 67, fasc. 320
321
1476 febbraio 29, Mendrisio. Antonio de La Turremendrisi, del fu Simone, vende a Antonio de Larduzia, del fu Marte, la metà per indiviso dei diritti di decima su prodotti di 45 terreni in Mendrisio, quali frumento, segale, fave, legumi, panico e vino per un dodicesimo.
(1476)
b. 67, fasc. 321
322
1479 aprile 22, Como. Bernardino de Sacho si riconosce debitore verso Smeraldo de Lucino della somma di 17 fiorini, con la promessa di restituire al medesimo 5 fiorini alle calende di agosto, 5 nel giorno di S. Michele e gli ultimi 7 a Natale.
(1479)
b. 67, fasc. 322
323
1483 febbraio 20, Cremona, in casa del notaio Jo. Francesco Sfondrati. Antonio de Stropis, del fu Bartolomeo, vende a Matteo de Raniciis, del fu Antonio, di San Gallo di Cremona, due terreni siti a Costa S. Abrae per il prezzo di 100 lire imperiali, già versate.
(1483)
b. 67, fasc. 323
324
1484 febbraio 8, Cremona. Elisabetta Oldoini, del fu Giovanni, vedova di Giovanni della Ciria, affitta per 9 anni a Stefano de Camisanis un terreno di 16 pertiche sito in Nosidalo, confinante con la proprietà dell'Ospedale Maggiore di Cremona, per 14 lire imperiali, 2 paia di capponi e 4 ceste d'uva all'anno.
(1484)
b. 67, fasc. 324
325
1498 luglio 7, nel palazzo episcopale di Como. Cristoforo de Sodino di Chiuro rinuncia alla cappellania di S. Pietro nella chiesa di Chiuro. Lo stesso giorno Giovandrea Muggiasca, vicario del vescovo di Como, Antonio Trivulzio, ne investe Pietro de Thamo di Chiuro.
(1498)
b. 67, fasc. 325
326
1499 maggio 10, Cremona. Tarsia de Robicis, vedova di Pietro Oldoini, assume la tutela dei figli minorenni, Antoniomaria, Galeazzo e Pietro, anche a scopo di venire alla divisione dell'eredità. E' nominato fideiussore Beseghino Oldoini.
(1499)
b. 67, fasc. 326
327
1499 giugno 4, Como, in casa di Aluisius Lambertengis. Aluisius de Lambertengis, del fu Giovanni, affitta a Antonio de Ugia, del fu Domenico, e al di lui figlio Adamolo, tutti i suoi 8 terreni e immobili siti a Vergossia "ubi dicitur ad Cantonum", per il canone annuo di 3 moggia di frumento e 3 moggia di segale da consegnare al tempo del raccolto o nel giorno di S. Martino, e un staio di castagne peste, 2 paia di capponi, 2 paia di polli, metà del vino e della frutta. In più hanno l'obbligo verso il padrone e la sua famiglia di garantire il trasporto gratuito con carri e buoi e di lasciare a disposizione parte dell'abitazione su richiesta.
(1499)
b. 67, fasc. 327
328
1550 aprile 7, Tirano. Bernardo de Homodeo concede in enfiteusi a Giovanni di Bernardo di Sondalo un terreno a prato con castagni e salici per il canone annuo di 4 congi e 2 staia di vino o mosto da consegnare nel giorno di S. Martino.
(1550)
b. 67, fasc. 328
329
1503 febbraio 17, Cremona, nella casa di Hieronimus de Cavenzonibus. Il medico Hieronimus de Cavenzonibus affitta a Giorgio Oldoini una casa per tre anni a partire dal 1° marzo. L'affitto è di 60 lire imperiali a semestre e vengono anticipate 100 lire imperiali, 60 per il primo anno e 40 di anticipo. Al conduttore si concede facoltà di ammodernare a sue spese, rifondibili alla fine dell'affittanza su arbitrato.
(1503)
b. 67, fasc. 329
330
1503 febbraio 18, Crema, "in officis notariae". Divisione ereditaria di beni immobili tra i fratelli Matteo e Giovanantonio Monticelli, del fu Montoslino. Al primo, in particolare, spettano metà dei casamenti e i poderi a Romasito.
(1503)
b. 67, fasc. 330
331
1503 aprile 22, Cremona. Giacomo de Ponzonibus vende a Eusebio Oldoini, del fu Beseghino, una casa in vicinia S. Apollinare.
(1503)
b. 67, fasc. 331
332
1505 marzo 24, Cremona. I fratelli Anselmi, Andrea e Fortunato, del fu Johan Antonio, vendono a Matteo de Tiresenghis, del fu Bartolomeo, una bottega sita nella contrada dei pellicciai "contra turrim magna cremonae" per 250 lire imperiali.
(1505)
b. 67, fasc. 332
333
1507 luglio 12. Giovanni de Meratis, con il consenso di figlio, moglie e suocero, cede a Andrea de Caminata un terreno sito a Caversaccio del valore di 90 lire e 6 soldi terzuoli a estinzione di un debito pecuniario contratto il 4 luglio 1505, pari a 23 fiorini e 21 lire terzuoli.
(1507)
b. 67, fasc. 333
334
1508 settembre 12, Como. Andrea de Caminata, mercante e cittadino comasco, affitta a Johanino, Stefano e Eugerio, fratelli de Maraziis, detti de Ugariis, di Caversaccio, 41 terreni, con una cascina, siti a Caversaccio, già affittati a Johannes de Maraziis e a Silvestro de Maraziis, padre dei contraenti. Il fitto decorre a partire dal giorno di S. Martino e dura 9 anni, o più se lo desiderano i contraenti. Il canone è di 10 moggi e mezzo di segale, 5 moggi di frumento, 4 moggi di miglio, un moggio e mezzo di fave intere, uno staio di ciliegie, 12 libbre di lino e 4 paia di capponi, da consegnare presso la casa del locatore. I conduttori si impegnano entro 5 anni a ristrutturare la cascina e hanno facoltà di apportare migliorie a loro spese che verranno rifuse nel fitto su arbitrato.
(1508)
b. 68, fasc. 334
335
1509 maggio 24, Como, in casa del notaio. In data 14 marzo 1503 il defunto Cristoforo di Bertramo de Suganapis di Gravedona ha venduto al defunto Nicola di Aloisio de Suganapis di Como una vigna a Gravedona "ad Chazanum" per 200 lire terzuoli. Con il medesimo istrumento, alla stessa data, Nicola ha dato la vigna a livello a Cristoforo per il fitto di 4 congi di vino o mosto. In un altro strumento rogato lo stesso giorno Nicola concesse il diritto di ricompera. In data 8 giugno 1507 Giovanpietro, figlio del defunto Nicola, ha rivenduto 3 parti della vigna a Bertramina di Giovanni, calzolaio de Segregorio, vedova di Cristoforo e tutrice dei figli per il prezzo di 250 lire terzuoli. Ora Giovanpietro, anche a nome dei fratelli, retrovende a Pietro de Segregorio, del fu Giovanni, e al notaio rogante l'ultimo quarto di vigna "ad Cazanum" per 50 lire terzuoli.
(1509)
b. 68, fasc. 335
336
1509 maggio 29, Cremona. Il marchese Galeazzo Pallavicino, capitano dell'armata e luogotenente del re di Francia Luigi XII, nomina Eusebio Oldoini prescrittore del sale.
(1509)
b. 68, fasc. 336
337
1512 agosto 17, Como. Johanna de Osognia, del fu Pietro, vedova di Luchino de Puteo, pittore, in qualità di tutrice di Maddalena, Margherita e Elisabetta e insieme ai figli Joanpietro, Francesco e Donata, vende un terreno a Nicola de Fontana di Como. Il terreno, vineato con due noci e un castagno, misura 6 pertiche e mezza ed è sito a Drezzo. Il prezzo è di 14 fiorini e serve ad ammortizzare i debiti che i de Puteo hanno col Fontana.
(1512)
b. 68, fasc. 337
338
1513 novembre 21, Cremona. L'ebreo Isapinus, del fu Mosé detto Cerni o Cervi, dichiara di aver ricevuto in deposito a suo completo rischio 800 lire imperiali dal magnifico cavaliere Johanandrea Mainardi, con l'impegno di renderli entro il 1° novembre del 1514.
(1513)
b. 68, fasc. 338
339
1515 dicembre 14, Cremona, in casa del notaio sita in vicinia S. Bernardo. Stefano Oldoini, prete beneficiario dell'altare di S. Giovanni Battista nella chiesa di S. Silvestro di Cremona, affitta per 9 anni un terreno del beneficio. Il terreno, che misura 21 pertiche e 6 tavole, è sito "in Claustris Cremonae ubi dicitur Lornum". L'affittuario è Francesco de Pisenatis, che pagherà 32 lire annue ed è tenuto ad ammodernare il fondo.
(1515)
b. 68, fasc. 339
340
1518 febbraio 21, Cremona, in casa del notaio Gerolamo de Galliciis in vico S. Sofia. Scambio di terreni in Pizighettone fra Bernardino de Marinis, agente in qualità di tutore di Angelo e Lazaro de Marinis, e i coniugi Cademosto, rappresentati da Zaneto de Alionibus. I terreni valgono entrambi 5 lire e 5 soldi di affitto annuo. Quello più grande, di pertiche 14, è ceduto dai de Marinis in enfiteusi perpetua e prebenda del canonicato di S. Andrea di Cremona. Il beneficiario presente, Giorgio de Adrianis, consente a mezzo del suo procuratore, Ludovico de Gallis, che i Cademosto subentrino ai de Marinis.
(1518)
b. 68, fasc. 340
341
1518 maggio 4, Rezzonico. Tommaso de la Torrerezzonico, speziale di Rezzonico, vende a Vincenzo de la Torrerezzonico, che rappresenta anche il proprio fratello Gerolamo un terreno "ronchivo e vineato", con piante di olivo e una casa con cortile e fontana, sito a Rezzonico "ubi dicitur in Treseno sup.". Detto terreno fu venduto da Giacomino de La Torrerezzonico, del fu Ambrogio, a Pietro, padre di detto Tommaso, per 180 lire terzuoli, ma Giacomino l'aveva tenuto a livello da Pietro per un staio di olio di oliva e 4 lire terzuoli all'anno, come da istrumento datato 25 febbraio 1499. I compratori subentrano nel diritto di riscossione del fitto dovuto da Giacomino, figli ed eredi.
(1518)
b. 68, fasc. 341
342
1523 febbraio 12. Franceschina, del fu Antonio de Perabobus, beccaio di Como, vedova di Pietro de Blanchis vende la quarta parte dei suoi beni di Garzolo a Nicola e Gerolamo de Ruschonibus, del fu Francesco.
(1523)
b. 68, fasc. 342
343
1524 marzo 1°, Roma. Papa Clemente VII nomina Pietro Lamberto rettore della chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista di Longardore per rinuncia di Benedetto de Rentiis.
(1524)
b. 68, fasc. 343
344
1525 luglio 10, Roma. Al vescovo di Cremona. Papa Clemente VII conferma Pietro Lamberto rettore della Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista di Longardore nonostante ignori la lingua locale, per rinuncia di Benedetto de Renziis.
(1525)
b. 68, fasc. 344
345
1525 agosto 1°, nella sede del vescovo di Cremona. Philippo de Rentiis viene nominato rettore della chiesa di S. Giovanni Battista di Longardone per rinuncia di Pietro Lamberti, riconoscendo parte delle rendite annue del beneficio alla Curia Romana qualora fossero superiori ai 26 ducati.
(1525)
b. 68, fasc. 345
346
1527 agosto 12, Cremona. Il causidico Giorgio Oldoini e altri Oldoini, tutti patroni del beneficio di S. Maria dell'Angelo di Boffalora, propongono come beneficiario Fabrizio Oldoini, diacono, del fu Cremosano, al posto del defunto Paolo Oldoini. Il vescovo di Cremona, Benedetto Accolti, e Baldassarre de Fidelibus, arciprete di Monza, dispongono che ne sia affisso avviso alle porte della chiesa interessata. Il 23 agosto il corriere della Curia testifica di aver affisso il giorno prima l'avviso. 1527 novembre 9, Cremona. Dato che nessuno ha presentato obbiezioni, su richiesta anche di Angelo de Frigidis, tutore di Fabrizio, il candidato viene dispensato dall'impedimento di non avere l'età e di non essere prete, dato che il beneficio gli servirà "incumbere litterarum studiis" ed è regolarmente investito.
(1527)
b. 68, fasc. 346
347
1528 novembre 6, Cremona. Nicola Oldoini, del fu Simone, agendo in nome del figlio Giuseppe, beneficiario dell'altare di S. Giovanni Battista nella chiesa di S. Silvestro di Cremona, affitta per 9 anni, a partire dal giorno di S. Martino del 1527, a Stefano de Martinellis un terreno di 22 pertiche di ragione del beneficio, per 34 lire imperiali annue da pagarsi ogni S. Martino.
(1528)
b. 68, fasc. 347
348
1531 maggio 22, Cremona, nella cancelleria episcopale. Giuseppe Oldoini, beneficiario dell'altare di S. Giovanni Battista nella chiesa di S. Silvestro di Cremona, e Nicola Oldoini, del fu Simone, si scambiano dei terreni. L'appezzamento del beneficio misura 21 pertiche e 6 tavole ed è sito a Lerno. In cambio vengono dati un terreno di 23 pertiche, uno di 13 pertiche e un altro confinante di 4 pertiche, tutti siti a Casalmorano. Il reverendo Galeazzo de Schinchinellis, sostituto del vicario della Curia, da il suo assenso preso atto della relazione fattagli da Jo. Angelo de Frigidis, detto de Medegonibus, dietro suo incarico e da Policrasio Oldoini, incaricato dal beneficiario e da Nicola Oldoini.
(1531)
b. 68, fasc. 348
349
Raccolta di atti, deliberazioni, manifesti e grida a stampa, avvisi, lettere e altri manoscritti dei secoli XVI-XVIII, intitolata, sulla legatura in cartone dell'epoca, "Memorie attinenti al Tribunale di Provisione tomo 2.do".
(1532 - 1735)
b. 68, fasc. 349
350
1542 gennaio 7, Como. Giovanalberto de Fontana, del fu Nicola, anche a nome del fratello Stefano, da in enfiteusi a Giovanpietro de Putheo e alle sue sorelle, Donata e Maddalena, un bosco che misura 7 pertiche. Il terreno si trova a Drezzo "ubi dicitur ad silvam prope ecclesiam". Detto Fontana è entrato in possesso del bosco per un cambio col Putheo fatto immediatamente prima. Il fitto è fissato in 40 lire imperiali e ai Putheo è garantito il diritto di redenzione.
(s.d.)
b. 69, fasc. 350
351
Raccolta di atti, deliberazioni, manifesti e grida a stampa, avvisi, lettere e altri manoscritti dei secoli XVI-XVII, intitolata, sulla legatura di cartone dell'epoca, "Instruzione de Vicarij di Provvisione con altre Memorie di tal Uffizio e del tribunale di Provvisione".
(1581 - 1714)
b. 69, fasc. 351
352
Famiglia Caimi e parenti anche in linea collaterale (famiglie Bagliotti e Pallavicini): raccolta di documentazione a stampa e manoscritta dei secoli XVI-XIX relativa a compravendita di beni immobili, successioni e misure in Milano, Turate, Novara, Mondonico, Lomagna e Usmate.
(1596 - 1860)
b. 69, fasc. 352
353
1600 aprile 5, Tremezzo, nella cucina di Battista Aggatapani, rettore della chiesa di S Lorenzo. Battista Girardoni, del fu Mafiolo, di Clesio che ora abita a Sondrio, agendo anche a nome di suo fratello Orazio, vende a Mafiolo Girardoni, del fu Mafiolo, un insieme di locali con corte a Olesio, per il prezzo di 310 scudi d'oro. Con il presente atto si pagano 10 scudi, il resto a 20 scudi l'anno sul fitto che i Girardoni dovrebbero pagare agli eredi di Francesco Lavizari. 300 scudi vennero pagati da detto Lavizari a Ioanantonio Mainoni per beni venduti da Mafiolo Girardoni.
(1600)
b. 70, fasc. 353
354
1604 dicembre 5. Clemente VIII concede indulgenze in favore della Confraternita del SS. Sacramento della chiesa di S. Michele in Rovenna.
(1604)
b. 70, fasc. 354
355
Filippo III comunica alla Deputazione della Catalogna la sua intenzione di sposare Elisabetta di "Brunsvic".
(1607)
b. 70, fasc. 355
356
Documenti relativi alla nomina di beneficiari dell'altare di S. Giulio nell'oratorio dell'ospedale delle orfane di S. Orsola in Cremona.
(1623 - 1626)
b. 70, fasc. 356
357
Raccolta di documenti a stampa del XVII secolo concernenti cause ecclesiastiche di competenza della chiesa metropolitana di Milano.
(1635 - 1645)
b. 70, fasc. 357
358
1660 gennaio 5, Roma. Paolo V concede ai canonici della Collegiata di S. Fedele di Como di prolungare per 9 anni il fitto di una casa dotata di due botteghe a favore dei figli di Giovanantonio Campati. Il fitto annuo è di 60 lire imperiali da pagarsi nel giorno di S. Michele.
(1660)
b. 70, fasc. 358
359
Promemoria a stampa relativo al rapporto numerico tra cittadini milanesi e provinciali nella composizione del Senato di Milano.
(1665)
b. 70, fasc. 359
360
Documentazione manoscritta dei secoli XVII e XVIII relativa alla famiglia vigezzina Cioia-Mellerio concernente compravendite di beni immobili e cause per diritti di successione.
(1666 - 1794)
b. 70, fasc. 360
361
Nomine e successioni al beneficio dell'altare di S. Giovanni Evangelista della chiesa di S. Silvestro a Cremona, trasferito poi all'altare del SS. Crocefisso nella chiesa di S. Domenico.
(1686 - 1847)
b. 70, fasc. 361
362
Documenti settecenteschi, a stampa e manoscritti, relativi all'imposizione di tasse e al funzionamento di magistrature in Milano e Napoli.
(1697 - 1758)
b. 70, fasc. 362
363
1711 novembre 24. Papa Clemente XI conferisce all'abate Cristoforo Brumani la libera collocazione del beneficio semplice eretto all'altare di S. Lorenzo nella chiesa parrocchiale di Longardore.
(1711)
b. 71, fasc. 363
364
1713 giugno 28, Roma. Papa Clemente XI concede al chierico Cristoforo Brumani il beneficio di Santa Maria vergine dell'Angelo di Boffalora per rinuncia di Francesco Rota, chierico e presbitero.
(1713)
b. 71, fasc. 364
365
Pretura di Busto Arsizio: raccolta di atti giudiziari manoscritti e a stampa, suppliche dei protettori di carcerati.
(1713 - 1807)
b. 71, fasc. 365
366
Censimento di Carlo VI: istruzioni ai delegati; documentazione relativa alla storia e alle rilevazioni dell'estimo dal 1548 al 1562; valorizzazione degli immobili di Milano e del Ducato; osservazioni sulla misurazione, sui rilievi e sulle difficoltà di riscossione.
(1718 - 1724)
b. 71, fasc. 366
367
Manifesti camerali e avvisi riguardanti la normativa in vigore in materia di commercio e industria manifatturiera tessile nei territori piemontesi.
(1725 - 1792)
b. 71, fasc. 367
368
Relazione di Paolo Antonio Biraghi, "ragioniere generale dell'Imprese, ed effetti Camerali" della città di Milano riguardante un passaggio di capitali prestati alla pubblica amministrazione nel periodo 1646-1719.
(1727)
b. 71, fasc. 368
369
Memoriali e contromemoriali della Camera dei mercanti circa la valutazione del filippo.
(1729 - 1730)
b. 71, fasc. 369
370
Documentazione a stampa relativa a dazi e tariffe, proveniente dall'archivio di monsignor Gaetano Opizzoni: tariffario per merci importate dall'estero (1784); regolamento e tariffa daziaria della mercanzia nella Lombardia austriaca (1786); avvisi e tariffario dei dazi d'entrata e d'uscita dell'Imperial regio governo austriaco di Milano (1827-1846).
(1784 - 1846)
b. 72, fasc. 370
371
Documentazione manoscritta e a stampa dei secoli XVIII e XIX proveniente dalle carte personali di monsignor Gaetano Opizzoni: note di spesa, conti e ordini di pagamento; orazioni funebri; atti relativi a cause ecclesiastiche; lettere pastorali; rapporti con autorità civili milanesi.
(1731 - 1847)
b. 72, fasc. 371
372
Memoriali relativi alle spese sostenute di abati e decurioni della città di Pavia per gli alloggi di truppe e relative richieste di esenzione da dazi e imposte.
(1734)
b. 72, fasc. 372
373
1735 febbraio 3, Roma, "apud Sanctam Mariam Majorem". Papa Clemente XII concede alla moglie del marchese Alessio Gadio di fare celebrare messe nella sua cappella privata.
(s.d.)
b. 72, fasc. 373
374
1736 febbraio 3, Roma, "apud Sanctam Mariam Majorem". Papa Clemente XII, dietro richiesta di Alberico Simonetta, vescovo di Como, minaccia la scomunica per chiunque asporti senza autorizzazione carte o altro materiale dall'archivio capitolare di Como.
(1736)
b. 72, fasc. 374
375
Causa del Regio Fisco di Parma contro privati per il pagamento di imposte e la falsificazione di moneta.
(1738)
b. 72, fasc. 375
376
Cause e memorie relative all'esazione delle imposte e al loro incanto.
(1760)
b. 73, fasc. 376
377
1763 settembre 9, Como. Pietro Velzi, parroco di S. Martino nei sobborghi di Como, concede in fitto livellario per tre generazioni a Paolo Grifone, del fu Bartolomeo, un terreno di 4 pertiche con una casetta, sito a S. Giuliano di Como, per il canone annuo di 108 lire milanesi e 10 soldi, da pagare metà nel giorno di Pasqua e metà a S. Martino.
(1763)
b. 73, fasc. 377
378
Promemoria a stampa dei sindaci della Valsassina presentato al Magistrato camerale del Ducato di Milano per ottenere l'esenzione di alcuni dazi.
(1766)
b. 73, fasc. 378
379
Vertenza tra Antonio Maria Albrisi e il reverendo Giambattista Cassina per la delimitazione dei confini delle rispettive proprietà in Paderno: testo della causa a stampa; rilievi e pianta dell'edificio allegati.
(1786)
b. 73, fasc. 379
380
Vertenza tra il conte Francesco di Belgioioso e il marchese Ferdinando Cusani circa i diritti di derivazione delle acque "del Cavo Mortizza, e Lanca, situata nel Luogo di S. Giacomo della Cereda" nei pressi di Pavia: visita giudiziale e relazione a stampa, carta topografica, relazione a stampa dell'ingegnere Pissina Giuseppe Antonio.
(1787)
b. 73, fasc. 380
381
Controversia relativa all'uso delle acque del carreggio Pallavicini Triulzi e dello "scolatore" Zavanca tra Ercole Cavazzo della Somaglia e Annibale Cavazzo della Somaglia: stato della causa a stampa, carta topografica a colori.
(1787)
b. 73, fasc. 381
382
Memorie e sentenze relative alla causa intercorsa tra i terrieri della Ghisolfa e il marchese Francesco Visconti per la proprietà e l'uso della chiesa di S. Spirito alla Ghisolfa in Milano.
(1790)
b. 73, fasc. 382
383
Vertenza tra Carlo Francesco Brusa e Catterina Appiani, nata Carnevali, circa "la ripetizione di alimenti prestati dal fu Giulio Carnevali ad Antonia Carnevali di lei sorella, vedova Brusa, dal giorno 14 novembre 1776 al 20 febbraio 1784".
(1793)
b. 73, fasc. 383
384
Stampa della causa tra la Mensa vescovile di Lodi e la comunità di S. Colombano circa "la prestazione dell'annua Decima di Brente 22 Vino bianco buono, e dei buoni, e migliori Vini dei Colli di S. Colombano".
(1796)
b. 73, fasc. 384
385
Documenti relativi alla nomina e alla successione del diritto sul giuspatronato del beneficio dell'altare della Beata Vergine del Rosario nella chiesa di S. Michele in Gazzo, frazione di Pieve San Giacomo.
(1815 - 1832)
b. 73, fasc. 385
386
Sentenza relativa alla causa vertente tra Andrea Ballarini e Luigi e Federico Confalonieri, fratelli, per il pagamento della costruzione della nuova chiesa parrocchiale di Mesate.
(1845)
b. 73, fasc. 386
387
Documenti relativi alla nomina e alla successione dei diritti di giuspatronato del beneficio dell'altare di S. Pietro e Paolo nella chiesa soppressa di S. Andrea in Cremona.
(1847)
b. 73, fasc. 387
1442 maggio 28, Cremona. Giorgio Oldoini, del fu Moreto, vende ad Aloisio Tinti, del fu Stefano, un terreno di 15 pertiche sito a Noce Garioni per 49 lire imperiali 18 soldi e 10 denari.

1442 maggio 28, Cremona. Giorgio Oldoini, del fu Moreto, vende ad Aloisio Tinti, del fu Stefano, un terreno di 15 pertiche sito a Noce Garioni per 49 lire imperiali 18 soldi e 10 denari. (1445)

Unità

Tipologia: unità documentaria

Segnatura definitiva: b. 67, fasc. 315

Nota dell'archivista:

Documento su supporto membranaceo; copia del 1445.
Faceva parte del gruppo di documenti cosiddetto “Oldoini”, riguardanti detta famiglia cremonese cui appartennero mercanti, notai e amministratori di governi lombardi.
Contiene il regesto dattiloscritto di Miriam Bondioli.
Sulla camicia del fascicolo originale: “Cremona”.

Codici identificativi:

  • MIUD146617 (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]