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Economato dei benefici vacanti di Milano

Economato dei benefici vacanti di Milano (1838 - 1958)

688 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 269

Il fondo comprende i fascicoli relativi ai benefici ecclesiatici e alle fabbricerie sottoposti alla giurisdizione dell'Economato generale dei benefici vacanti di Milano (1860 − 1929) organizzati per Subeconomato.
La documentazione si riferisce per la maggior parte all'amministrazione dei benefici durante la vacanza, ma anche al controllo di gestione esercitato dall'Economato in sede piena.
I fascicoli conservano anche documentazione anteriore al 1860 (data di istituzione dell'ente produttore di questo fondo), riferentesi all'amministrazione esercitata in Lombardia dall'Economato regio dei benefici vacanti fin dal 1782.
Gli atti posteriori al 1929 si riferiscono all'amministrazione dei benefici esercitata dall'Ufficio per gli affari di culto presso la Procura generale della Corte d'appello di Milano e poi dalla Prefettura.
I fascicoli sono relativi a benefici ecclesiastici di natura diversa (parrocchiali, coadiutorali, prepositurali, etc.), a chiese (1) e fabbricerie aventi sede presso le parrocchie sottoposte alla giurisdizione dei Subeconomati di Abbiategrasso, Cuggiono, Codogno, Lodi, Gorgonzola, Milano, Monza, Busto Arsizio.
I fascicoli presentano prevalentemente i seguenti tipi di documenti:
− Descrizione dei beni mobili e immobili di compendio del beneficio (2)
− Atti relativi alla vacanza del beneficio e corrispondenza relativa tra la Curia e l'Economato
− Nomine degli investiti del beneficio (3)
− Atti di immissione dell'investito nel possesso del beneficio (sono istrumenti notarili repertoriati)
− Verbali di presa di possesso del beneficio conseguente l'atto di immissione nel possesso con allegate quietanze relative al pagamento della tassa di immissione
− "Placet" rilasciato dalla Procura generale del Re presso la Corte d'appello di Milano per il conferimento del beneficio all'investito
− Atti relativi ad eventuali rinunce dei sacerdoti proposti per l'investitura
− Atti relativi alla "congrua", compenso annuale (pensione o stipendio) del sacerdote
− Atti riguardanti l'esecuzione di lavori e interventi di manutenzione e miglioria sulle proprietà del beneficio e relativa corrispondenza con il Comune sede del beneficio
− Atti riguardanti opere di restauro, interventi di manutenzione e lavori di costruzione di nuove chiese e relativa corrispondenza con la Fabbriceria e il Comune sede del beneficio (ad esempio per la richiesta di contributi)
− Atti relativi alla richiesta e alla concessione di contributi da parte dell'Economato alla Fabbriceria per opere di restauro (4)
− Decreti della Procura generale presso la Corte d'appello (5)
− Atti relativi alla gestione dei beni (vendite, acquisti, donazioni, permute), copie di testamenti istitutivi del beneficio, eredità e legati e atti relativi alla loro accettazione
− Documentazione contabile relativa all'amministrazione ordinaria (6)
− Documentazione contabile diversa (7).
Le camicie originali dei fascicoli riportano nella maggior parte dei casi le seguenti informazioni:
· Subeconomato;
· diocesi;
· località e/o comune;
· natura e intitolazione del beneficio;
· numero del fascicolo (relativo a ciascun beneficio);
· numero in matita blu o rossa corrispondente al numero di pacco;
· altre segnature (non utilizzabili per le scarse occorrenze).
I fascicoli contengono generalmente una o più camicie coeve alla formazione del fascicolo. Nella maggior parte dei casi tali camicie recano una rubricatura di tutti gli atti presenti all'interno del fascicolo, riportante i seguenti dati:
numero di protocollo del documento, oggetto, numero di protocollo o riferimento del mittente in caso di documento in arrivo, data dell'atto.
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Note
1. Esistono alcuni fascicoli intestati a chiese parrocchiali e non a benefici o fabbricerie. Si tratta di enti dotati di personalità giuridica, di cui il parroco è il legale rappresentante e che, anche se non amministrati da una fabbriceria, ricevono donazioni o legati ed effettuano opere di restauro.
2. Al momento della vacanza del beneficio veniva redatto dalla Curia un "verbale di presa di possesso" contenente descrizione dello stato patrimoniale del beneficio vacante. Tale verbale veniva registrato nel registro delle vacanze della Curia e prodotto in tre copie: la prima per l'archivio del beneficio, la seconda per l'archivio dell'ufficio amministrativo diocesano e la terza per l'archivio del Subeconomato.
3. La nomina avveniva secondo la seguente procedura:
l'Arcivescovo redigeva una bolla di nomina del sacerdote. La nomina veniva sottoposta all'approvazione del Regio economato che richiedeva il "placet" di nomina alla Procura generale presso la Corte d'appello. Un notaio stipulava l'atto di immissione del beneficiario nel possesso del beneficio, registrandolo nel suo repertorio.
Al momento della immissione nel possesso veniva redatto da periti e firmato dall'investito un inventario dei beni che l'investito andava a possedere previo pagamento di una tassa.
Sempre al momento dell'immissione l'investito doveva prestare giuramento di fedeltà al Re e alle leggi dello Stato dichiarando inoltre di non partecipare ad attività sovversive o fare parte di organizzazioni che potessero turbare la pubblica tranquillità.
4. Il Subeconomo pagava alla fabbriceria il sussidio che veniva poi rimborsato dall'Economo generale a fronte di presentazione di quietanza.
5. Decreti di autorizzazione a compiere qualsiasi atto di rilevanza giuridica (vendite, acquisti, permute, livelli, censi, accettazione di legati ed eredità, taglio delle piante ecc.)
6. "Resoconto dell'amministrazione e di riparto" o conto consuntivo della gestione contabile del beneficio; atti relativi ad eventuali lasciti, eredità o legati; "Conto speciale" costituito dal verbale di presa di possesso da parte dell'amministrazione dell'Economato al momento della vacanza e riportante lo stato dei beni e la situazione patrimoniale del beneficio. Al conto consuntivo si trovano spessissimo allegate le pezze giustificative contabili (confessi) ordinate in fascicoletti o filzette.
7. Ricevute di certificati del Debito pubblico e cedole di versamento su conti postali.
I proventi derivanti da transazioni finanziarie venivano investiti in buoni postali su appositi conti postali o in certificati del Debito pubblico.
Ad esempio la somma ricavata dalla vendita di un terreno non veniva corrisposto in denaro ma in buoni postali, i quali venivano consegnati dal beneficiario all'Economato generale che li rinvestiva in Certificati del Debito pubblico intitolati al beneficio. Al beneficiario veniva corrisposta la rendita su questi depositi quale stipendio.

Storia archivistica:

La documentazione, prima conservata presso gli uffici centrale e periferici dell’Economato, dopo la soppressione dell’ente in seguito al Concordato del 1929, fu trasferita agli archivi della Procura generale presso la Corte d’appello di Milano dove rimase fino all’ulteriore trasferimento presso gli archivi della Prefettura (1934 circa) a seguito del passaggio di competenze dal Ministero di grazia e giustizia a quello dell’interno. Dall’archivio della Prefettura venne infine versata all’AS MI negli anni 1987 – 1988. Le vicende anteriori all’ultimo versamento, benché non documentate, sono state desunte in parte dalla circolare del 1934 e in parte da notizie indirette ricavate dall’analisi del fondo.

Oggetto dell’intervento di riordino
Il presente lavoro di riordino e inventariazione è stato condotto sul materiale non ordinato riferentesi per la maggior parte ai Subeconomati di Milano, Monza e Busto Arsizio non trattati nel precedente intervento, nonché su documentazione di compendio dell’Economato Generale di Milano.
Poiché il lavoro di riordino e inventariazione condotto da Piero Scatizzi non è stato portato a termine, sono stati rinvenuti, tra il materiale non ordinato, un certo numero di fascicoli di pertinenza di Subeconomati già inventariati (Abbiategrasso, Cuggiono, Codogno, Lodi e Gorgonzola).
In alcuni casi tali fascicoli riportavano numeri di posizione (numero di pacco) anomali che ne rendevano difficile l’immediata individuazione.

Consistenza del materiale
Al momento del presente intervento di riordino il fondo era costituito da:
- 159 cartelle riordinate e inventariate nel 1990 da Piero Scatizzi archivista di Stato, con atti relativi ai Subeconomati di Abbiategrasso, Cuggiono, Codogno, Lodi, Gorgonzola;
- 500 fascicoli circa legati in pacchi numerati, non sottoposti ad alcun intervento di riordino, relativi ai Subeconomati di Milano, Monza, Busto Arsizio;
- alcune cartelle contenenti atti di carattere generale di compendio dell’Economato generale dei benefici vacanti;
- circa 110 fascicoli relativi alle nomine dei membri di altrettante fabbricerie.

Stato di ordinamento
I fascicoli si presentavano già condizionati in pacchi legati e contrassegnati da un numero, corrispondente al numero a matita rossa o blu riportato sulle camicie dei fascicoli.
Si ipotizza che tale numero fosse stato attribuito al materiale al momento del suo trasloco dagli archivi della Procura generale presso la Corte d’appello di Milano a quelli della Prefettura al momento del passaggio istituzionale delle competenze in materia di culto dall’uno all’altro ufficio (probabilmente nel 1934 come da circolare del Ministero dell’interno in allegato n. 1).
La numerazione dei pacchi rispecchiava una sommaria divisione del materiale per Subeconomati e quindi per comuni in ordine alfabetico, fatte salve alcune particolari eccezioni (ad esempio alcuni Comuni sede del Subeconomato che spesso precedono le altre località).
Spesso sulle camicie dei fascicoli il numero a matita rossa o blu appare cancellato e sostituito da altro numero. Benché non sia stato possibile ricostruire con certezza la ragione di tale doppia numerazione, tuttavia si può ipotizzare un precedente ordinamento degli stessi fascicoli in stretto ordine alfabetico di località senza riguardo alla partizione per Subeconomati (spesso infatti i Subeconomati venivano soppressi o modificati nelle loro competenze territoriali).
La numerazione dei pacchi è stata utilizzata da Piero Scatizzi come metodo di ordinamento: infatti i fascicoli sono descritti nell’Inventario di sala PU 10 secondo una sequenza che rispecchia tale numerazione.

Operazioni di riordino
Gli atti di compendio ad un singolo beneficio costituiscono spesso più fascicoli.
Si è quindi provveduto a rintracciare, ove non contigui (poiché ad esempio recanti numeri di pacchi diversi), tutti i fascicoli relativi allo stesso beneficio e a descriverli in una sola unità archivistica, dandone però descrizione analitica riguardo agli estremi cronologici.
Di ciascun fascicolo è stato operato, ove necessario, il riordino cronologico delle carte sulla base delle indicazioni archivistiche riportate sulle camicie originali presenti nella maggior parte dei fascicoli.
Sono state segnalate le anomalie riscontrate rispetto a tali indicazioni (eventuali mancanze di atti o presenza di atti non rubricati sulla camicia).
Nei casi di benefici costituiti da più fascicoli, è stato ricostituito l’ordine originario delle carte ricollocandole, quando necessario, nei fascicoli di provenienza sulla base delle segnature archivistiche riportate sulle camicie originali.
Sono state inoltre rintracciate carte sciolte e parti di fascicoli appartenenti a fascicoli già inventariati. Per tale materiale si è provveduto alla ricollocazione fisica all’interno del fascicolo di pertinenza previe opportune verifiche che ne confermassero la reale provenienza.
Si è provveduto inoltre a riordinare e descrivere una esigua quantità di atti di compendio dell’Economato Generale di Milano (bb. 160 – 162).
Tale documentazione è stata fisicamente collocata in coda alle cartelle già inventariate (bb. 1 – 159) nel rispetto della numerazione già consolidata, ma posta in testa alla descrizione di tutto il fondo nell’inventario in ordine logico.

Strumenti di corredo prodotti
Si è provveduto a creare un’unica banca dati (Software Sesamo) contenente i dati inventariali del presente lavoro e quelli del precedente riordino al fine di ottenere una descrizione completa dell’intero fondo. Si è provveduto inoltre a stampare:
- un inventario in ordine di Subeconomato/località, corredato da apparati introduttivi e indici delle istituzioni e dei toponimi
- un inventario in ordine di busta.
Gli inventari prodotti sostituiscono e integrano l’inventario redatto nel precedente riordino da Piero Scatizzi.

Elementi della descrizione archivistica adottati
Nella scheda informatica sono stati riportati i seguenti dati:
- natura e intitolazione del beneficio
- comune o località sede della parrocchia (in caso di frazione il comune viene indicato tra parentesi)
- estremi cronologici generali e di ciascun fascicolo di compendio al beneficio
- eventuali note di carattere archivistico o descrittivo del contenuto
- segnature antiche
- stato di conservazione quando cattivo ed eventuali danni
- segnatura attuale.

Operazioni di condizionatura
Ciascuna unità archivistica è stata condizionata in camicie bianche recanti etichetta adesiva riportante i dati principali della schedatura.
I fascicoli sono stati condizionati in nuove cartelle recanti opportuna etichetta dorsale.

Stato di conservazione
Pur conservandosi la leggibilità degli atti, lo stato generale di conservazione dei supporti è mediocre a causa di una notevole presenza di polveri e di un avanzato stato di usura dovuto alla assenza di condizionatura adeguata.

Codici identificativi:

  • MIBA006FC2 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
  • asmi5864 (ASMI Anagrafe) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • MICA0003B4 = Economato dei benefici vacanti, 1990 - 2000

Compilatori

  • Prima redazione: Antonella Cassetti (archivista) - Data intervento: 01 gennaio 2000
  • Prima redazione: Raimonda Cuomo (archivista) - Data intervento: 01 gennaio 2000
  • Prima redazione: Daniela Bernini (archivista) - Data intervento: 01 gennaio 2000
  • Revisione: Marina Regina (archivista) - Data intervento: 01 gennaio 2007