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Fondo Salvatore Quasimodo

Fondo Salvatore Quasimodo ([1917] - [1998])

2.369 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Altre denominazioni:

  • IT-PV0293_QUA (O) | Annotazioni: Codice identificativo ArchiLett

Metri lineari: 4.0

Consistenza archivistica: faldd. 25, b. 1, fascc. 30 ca.

Sebbene l'Archivio Quasimodo depositato presso il Centro non raccolga la totalità delle carte di questo poeta, l'importanza del materiale qui custodito è notevole, non solo con riguardo all'opera poetica di Quasimodo, ma anche a quella di traduttore e saggista. Si deve poi segnalare la presenza di una parte relativamente consistente del carteggio del poeta e di materiale a stampa.
L'archivio consta di circa 4 metri lineari ed è composto in parte da documentazione manoscritta e dattiloscritta, in parte da pubblicazioni a stampa. La parte manoscritta (circa 3 metri) è raccolta in 13 faldoni più una busta di lettere inviate da lettori del "Tempo" a Quasimodo negli anni in cui il poeta collaborò col periodico. Il materiale a stampa (circa 1 metro lineare) consiste in raccolte di giornali, periodici e altro materiale a stampa conservato in 12 faldoni. Sono poi presenti altri 6 fascicoli sciolti, libri e altro materiale a stampa.
Complessivamente il materiale è suddiviso in circa 126 denominate cartelle, gran parte delle quali (115) riguarda i documenti manoscritti e dattiloscritti. A queste cartelle vanno aggiunti i ricordati 12 faldoni di materiale a stampa non ancora ordinato e distinto in unità.

1. Materiale manoscritto
L'Archivio è stato oggetto di un riordino da parte del Centro; tale riordino ha riguardato la documentazione manoscritta ed ha prodotto l'organizzazione nei 13 faldoni di cui si è detto e la stampa dei due citati volumi di inventari, che costituiscono più una descrizione analitica del materiale che un inventario. In essi non si fa cenno alla situazione precedente il riordino né alla storia dell'archivio, di conseguenza anche i criteri del riordino effettuato non sono del tutto chiari (non è chiaro, ad esempio, se è stata conservata una struttura preesistente, se se ne è adottata una del tutto nuova, oppure se, come sembra da un primo esame, si è seguita una traccia integrandola). Manca infine una visione d'insieme della struttura dell'archivio.
Tuttavia la logica che presiede l'ordinamento è riconducibile a una suddivisione in serie, corrispondenti all'organizzazione del materiale per argomenti:
traduzioni, in tutto 46 fascicoli numerati da 1 a 41 (sono presenti alcuni bis, nella numerazione è saltato il 22, cioè si passa da 21 a 23). Questa serie è di fatto suddivisa in due sottoserie: traduzioni di autori greci e latini e traduzioni di autori moderni. La prima sottoserie descritta nel volume curato da Rizzini, Salvatore Quasimodo e gli autori classici consiste di 26 cartelle con numerazione da 1 a 21 (per l'incertezza che rimane sull'equivalenza tra cartella dell'archivio e unità archivistica della catalogazione a stampa vedi infra) raccolte nei primi tre faldoni e denominati Traduzioni. Autori greci e latini I, II e III; la seconda sottoserie − descritta nel volume curato da Bignamini e De Alberti, Fra le carte di Salvatore Quasimodo − consta di 20 cartelle con numerazione da 23 a 41 (il salto nella numerazione da 21 a 23 è probabilmente dovuto ad una svista nel passaggio dalla prima alla seconda fase del riordino), raccolte nei faldoni denominati Traduzioni. Autori moderni IV, V e VI_;
materiale poetico, 21 fascicoli numerati da 1 a 20 (è presente un fascicolo 17_bis
) suddivisi in due faldoni denominati Materiale poetico (1) e Materiale poetico (2); questa parte della documentazione è descritta nel volume a cura di Bignamini e De Alberti, Fra le carte di Salvatore Quasimodo_;
saggi, articoli e recensioni, 26 fascicoli numerati coerentemente da 1 a 14, il fascicolo 15 è suddiviso in 4 fascicoli definiti con lettere (dalla a alla d), poi la numerazione riprende da 16 a 23. I fascicoli sono distribuiti in due faldoni (_Saggi, articoli e recensioni (1)
e Saggi, articoli e recensioni (2)); questa parte della documentazione è descritta nel volume a cura di Bignamini e De Alberti, Fra le carte di Salvatore Quasimodo;
epistolario e carteggi, 10 fascicoli numerati da 1 a 10 conservati in due faldoni denominati Epistolario e carteggi (1) e Epistolario e carteggi (2), più 12 fascicoli conservati in un faldone denominato Epistolario. Inventari a stampa (quest'ultimo raccoglie 9 fascicoli numerati da 1 a 9, più 3 fascicoli non numerati). Alcune lettere sono presenti in fotocopia. In tutto l'epistolario consta quindi di 22 fascicoli conservati in tre faldoni. La parte inventariata di questa serie (descritta nel volume a cura di Bignamini e De Alberti, Fra le carte di Salvatore Quasimodo) corrisponde però solo al materiale conservato nei due faldoni Epistolario e carteggi (1) ed Epistolario e carteggi (2). Per questa parte si riscontrano divergenze tra la descrizione e la situazione del materiale presente nei fascicoli.

2. Materiale a stampa
Una prima parte della documentazione a stampa, non inventariata, è raccolta in 12 faldoni non numerati. Non è chiaro se questa suddivisione sia il frutto dell'opera di riordino recente, oppure se rispecchia ancora una precedente sistemazione. Da un'analisi esteriore (tipo di contenitori, suddivisione del materiale ecc.) sembra che alcuni faldoni provengano ancora dalla suddivisione originale imposta se non da Quasimodo stesso quanto meno dai suoi eredi. Sono invece sicuramente opera del recente riordino i due faldoni intitolati Riviste e opuscoli varii (1) e Riviste e opuscoli varii (2) e quello intitolato Contratti con editori. A differenza di tutti i faldoni di questa parte del materiale, che custodiscono materiale a stampa di diversa natura con una prevalenza di articoli e copie di giornali e di riviste letterarie, il faldone Contratti con editori comprende materiale manoscritto suddiviso in 4 fascicoli. Si tratta di documentazione di natura amministrativa, ma sono presenti anche lettere e carteggi con editori e responsabili di case editrici. Nel volume a cura di Bignamini e De Alberti, Fra le carte di Salvatore Quasimodo è descritta una parte di questo carteggio, anche se con diversa collocazione (sono segnalate come custodite nel faldone Epistolario e carteggi (2) − cartelle nn. 8 e 9, dove in effetti c'è altro materiale). Non sono esplicitati i criteri che hanno guidato la selezione del materiale da includere nella descrizione a stampa.
[a cura di Andrea Moroni]
In data imprecisata ma successiva a quelle indicate, il Centro manoscritti ha inoltre ricevuto in dono da Alessandro Quasimodo un considerevole quantitativo di materiale a stampa, conservato attualmente per lo più in quattro grosse scatole di cartone, di cui gli inventari a stampa Rizzini e Bignamini−De Alberti non danno notizia (forse perché questi materiali non erano ancora giunti al Centro all'epoca della compilazione degli inventari). Se ne dà qui una descrizione molto sommaria.
Scatola n. 1
Fascicoli e pagine estratte di numerosi quotidiani (soprattutto) e periodici, italiani e stranieri (francesi e slavi), con contributi critici su Quasimodo e non solo, risalenti al periodo 1942−1959, parzialmente censiti su 2 ff. dss. (l'elenco registra solo i pezzi giudicati di maggior interesse). Inoltre un fascicolo della rivista «Letteratura». n. 53−54, novembre−dicembre 1961.
Scatola n. 2
Fascicoli e pagine stratte da quotidiani e periodici, italiani e stranieri (greci, russi, inglesi), con contributi non solo su Quasimodo, risalenti al periodo 1940−1958, parzialmente censiti su 3 ff. dss.; un raccoglitore contenente spartiti di vari compositori (tra cui Goffredo Petrassi e Luigi Dallapiccola) che musicano liriche di Quasimodo. Alcuni spartiti ospitano dediche, lettere o biglietti degli autori a Quasimodo; altri contengono disegni di artisti (ad es. Guttuso). Inoltre una porzione ds. di un'intervista a Quasimodo (si parla di politica, ideologia e arte).
Scatola n. 3
Fascicoli e pagine estratte da quotidiani e periodici, italiani e stranieri (svedesi, americani, inglesi, francesi, greci, slavi, russi, argentini, rumeni), risalenti alla fine degli anni Cinquanta, parzialmente censiti nei 3 ff. dss. conservati nella scatola n. 2; un'antologia di poesie di Quasimodo tradotte in francese, con annotazioni mss. a correggere alcuni passi delle traduzioni; un raccoglitore contenente pagine e numeri interi di giornali svedesi che danno notizia del Premio Nobel a Quasimodo.
Scatola n. 4
Fascicoli e pagine estratte di quotidiani e periodici, italiani («Corriere della sera», «Candido» «La Fiera letteraria», «L'Unità», «Radiocorriere TV», «Rotosei», «Epoca» e altri) e stranieri (spagnoli, sudamericani, slavi, greci, tedeschi), con contributi di e su Quasimodo.
Scaffale
Il Centro manoscritti ha selezionato, tra i materiali sopra brevemente descritti, un certo numero di fascicoli che ora sono provvisoriamente conservati in ordine su uno scaffale. Oltre ad alcuni opuscoli d'arte, sono presenti copie dei seguenti periodici: «D'Ars Agency», «L'Europeo», «Homo», «Tempo», «Le Ore», «Rotosei», «Cinema Nuovo», «Successo», «Parliamoci», «Time», «Art Cheminots», «Annabella», «La Boulgarie», «Graduate Comment», «Saturday Review», «Vie Turistiche», «Colloqui», «Ragguaglio Librario», «Eikones», «Records of the Academy 1963−1964», «L'Esame artistico e letterario», «Italy Speaks», «Il Calendario del Popolo», «Il Rispetto delle lettere e delle arti», «Alba», «Ungheria d'oggi», «Gente», «Paris Match», «Radiocorriere TV», «La settimana illustrata INCOM», «Levante», «Vie Nuove», «Italian Quarterly», «Orizzonti», «La Domenica del Corriere», «Petronio», «Leggere», «Panorama», «ABC», «Città di Vita», «La Roumanie», «Grazia», «La Ruota», «Olimpo», «Pesci Rossi», «Settimana radio TV», «Le Tre venezie», «Oggi», «Visto», «Settimo Giorno», «Vita», «Epoca», «Caracola», «Patria indipendente», «Talento», «Il Borghese», «Cronache La Rinascente», «L'Italia che scrive», «Noi donne», «Poetry and Audience», «RADIO TV», «L'Indicatore», «Il Chiosco», «Enotria», «Casa e turismo», «Encounter», «Femmes d'aujourd'hui».
[a cura di Federico Francucci]

Storia archivistica:

Le vicende e le trattative che portarono all’acquisizione dell’Archivio Quasimodo da parte del Centro di Ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei furono lunghe e complesse.
Alla morte del poeta (1968) le carte furono ereditate dal figlio Alessandro, che probabilmente ne avviò un primo ordinamento anche in vista di alcune pubblicazioni da lui successivamente curate (ad es.: Bacia la soglia della tua casa_, Siracusa 1981). Seguirono trattative con il Centro pavese che si conclusero con due invii di materiale: nel 1981 giunse una parte dell’archivio: alcune traduzioni e opere poetiche. Ne diede conto M. Rosani in una descrizione sommaria pubblicata in “Autografo”, 1985, dove si affermava più volte come le carte giunte a Pavia rappresentassero solo una parte di “un ampio patrimonio di proprietà del figlio del poeta, Alessandro” e riferiva “di molte stesure e appunti di lavoro ancora conservate tra le carte milanesi”.
Il trasferimento della rimanente parte dell’archivio fu oggetto di una ulteriore trattativa, che si concluse con la consegna definitiva avvenuta nel 1997. In questa occasione fu compilato un inventario del materiale acquisito. Si tratta di un elenco ufficiale di consegna, siglato in ogni pagina da un responsabile del Centro e da Alessandro Quasimodo (“AQ”), dove sono descritti sommariamente 9 pacchi, contenenti cartelline, quaderni, buste.
Il materiale giunto nei due successivi versamenti è andato a costituire l’attuale Archivio Quasimodo custodito presso il Centro, ma non rappresenta la totalità delle carte Quasimodo: una parte non quantificabile e non meglio conosciuta è ancora di proprietà dell’erede, altri materiali sono stati da lui alienati a collezionisti privati. Presso il Centro sono presenti materiali autografi in fotocopia, senza indicazione del luogo di conservazione degli originali.
Una nuova descrizione del materiale poetico, più analitica di quella riportata nell’elenco precedente, è presente in un dattiloscritto di 23 pagine senza data e senza firma ma che dovrebbe corrispondere al lavoro citato come opera di Paola Barni e Flavio Santi a p. 1 dell’Inventario a stampa (_Fra le carte di Salvatore Quasimodo. Poesie, traduzioni, saggi, lettere
, a cura di Mauro Bignamini e Andrea De Alberti, Pavia 2004).
Dal 1997 il personale e i collaboratori del Centro di Pavia si sono impegnati nel riordino e nell’analisi del materiale custodito presso questo archivio. Frutto di tale lavoro è l’attuale distribuzione delle carte in cartelle e faldoni, e soprattutto i due voluminosi tomi pubblicati nel 2002 e nel 2004:
- Salvatore Quasimodo e gli autori classici. Catalogo delle traduzioni di scrittori greci e latini conservate nel Fondo Manoscritti, a cura di Ilaria Rizzini, Università di Pavia, Centro di Ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, Pavia 2002;
- Fra le carte di Salvatore Quasimodo. Poesie, traduzioni, saggi, lettere, a cura di Mauro Bignamini e Andrea De Alberti, Università di Pavia, Centro di Ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, Pavia 2004.
Sulle caratteristiche di quest’opera, che rappresenta oggi la guida per l’accesso alle carte Quasimodo, si tornerà in seguito.
[a cura di Andrea Moroni]

Criteri di individuazione delle unità archivistiche
A) I criteri degli inventari a stampa
I due cataloghi a stampa forniscono una descrizione dettagliata dei materiali manoscritti e dattiloscritti nonché un’accurata identificazione degli scritti attestati dai materiali. Presentano tuttavia alcuni inconvenienti da un punto di vista strettamente archivistico. La schedatura riflette – e avrà, in misura non precisabile, determinato – l’ordinamento dei materiali, che si presentano divisi in serie distinte per tipologie testuali, e nella maggior parte dei casi ulteriormente suddivisi secondo le principali opere (edite in vita da Quasimodo, ma anche postume) in cui i testi presenti nei materiali sono confluiti. Nel complesso tale catalogazione ha una sua empirica perspicuità, ma ad uno sguardo più attento pone in alcuni casi problemi di coerenza interna e di congruenza con i materiali. Data la mancanza di indicazioni esplicite, i criteri seguiti per individuare le unità archivistiche devono essere dedotti dall’analisi dei due cataloghi a stampa. Emergono criteri variabili, di formalizzazione non facile. Da una parte sembra che l’unità archivistica corrisponda alla singola cartella o raccoglitore contenuto nel faldone; la dicitura che indica serie, numero del faldone e numero della cartella è sempre premessa alla descrizione dei materiali che la cartella custodisce. Tale dicitura è preceduta da un’altra, che indica l’opera edita in volume a cui i materiali preparatori o di altro genere presenti nella cartella sono riconducibili. Ad esempio, nel catalogo Bignamini-De Alberti la rubrica Materiale poetico (1) – cartella n. 4 è preceduta dalla dicitura Acque e terre, Firenze, Solaria 1930. Nel caso le opere “d’arrivo” siano testi compositi (ad esempio raccolte poetiche o raccolte di saggi), il materiale della cartella risulta ulteriormente suddiviso da rubriche corrispondenti ai titoli dei singoli testi della raccolta in oggetto. Nel caso sopra citato di Acque e terre, i materiali sono registrati sotto le rubriche Angeli, Terra, I morti, Osteria, Elemosina e così via. Va notato che questa ripartizione si effettua del tutto indipendentemente dal fatto che sulle carte compaiano o meno i titoli delle raccolte e dei componimenti singoli. Nei due cataloghi non viene chiarito se si considera unità la cartella-volume a stampa di riferimento, oppure il/i foglio/i relativo/i al singolo testo: ogni singolo foglio, anche quando fa parte di un insieme codicologico unitario più ampio, è infatti descritto dettagliatamente – con indicazione di incipit ed explicit, dimensioni, colore degli inchiostri, presenza di scrittura su recto e verso, eventuale numerazione della pagina – e numerato in successione a partire da 1, con numerazione che ricomincia ad ogni nuova cartella e che non sempre corrisponde con la numerazione vigente sulle carte. Si sarebbe perciò portati ad attribuire statuto di unità al foglio singolo. La combinazione di un criterio oggettivizzante e atomistico (la descrizione foglio per foglio) e di un criterio astrattamente bibliografico (i titoli del volume a stampa e dei componimenti in esso contenuti usati per suddividere i materiali in sottoinsiemi all’interno di un’ulteriore griglia d’ordine) finisce, se non per eradere, certo per ridurre la visibilità di alcune caratteristiche dei materiali (ad esempio i titoli che effettivamente i testi hanno sulle carte, e gli eventuali rapporti intrinseci che le carte intrattengono reciprocamente), a vantaggio di istanze estrinseche ed estranee alla natura e alla composizione dell’archivio. L’unità archivistica risulta essere “troppo grande” e troppo lontana dai caratteri reali dei materiali se identificata con la cartella-volume a stampa, e “troppo piccola” e immersa in una microscopia dei materiali stessi se identificata con il foglio o pezzo singolo. Tutto questo, unito alla mancata esplicitazione dei criteri-guida e all’assenza di adeguati indici ragionati da usare come mappa, rende estremamente laborioso e complesso muoversi nelle 770 pagine che compongono i due volumi di cataloghi a stampa, nonché il loro utilizzo come strumento per orientarsi all’interno dell’archivio. Si deve aggiungere che i criteri ora esposti, dedotti, lo ricordiamo, da un’analisi dei due cataloghi a stampa, non vengono seguiti uniformemente nel corso della schedatura-descrizione. Si registrano almeno quattro tipologie di difformità: a) molti materiali presenti nelle cartelle descritte risultano tralasciati e non inventariati, forse perché ritenuti meno interessanti; b) i materiali custoditi in alcune cartelle vengono descritti in maniera sommaria e in poche righe, senza dare indicazioni sulla consistenza né dettagli sui caratteri dei testi (come nel caso delle cartelle MP 1 2, MP 1 3), anche in questo caso, probabilmente, perché valutati di scarso interesse; c) quando una cartella dell’archivio presenta numerazioni bis (ci si trova quindi di fronte a due distinte cartelle, come nel caso delle cartelle 17 e 17/bis della serie dei materiali poetici), oppure risponde ad altre sottodistinzioni (come nel caso della cartella 15 della serie dei Saggi, in realtà quattro cartelle seriate a, b, c, d), la schedatura dei cataloghi a stampa non dà conto della situazione archivistica perché descrive tutti i materiali in questione come se fossero contenuti in un’unica cartella; d) nella porzione di epistolario catalogata il criterio di descrizione foglio per foglio viene meno, e l’oggetto elementare diventa la singola lettera, costituita che sia da uno o da più fogli.

B) I criteri di questa catalogazione
I materiali del Fondo Quasimodo, come già detto sopra, sono già stati sottoposti a un ordinamento. Rispecchiando tale ordinamento, e integrando la descrizione dei due cataloghi a stampa, la presente catalogazione ripartisce i materiali nelle cinque serie seguenti: 1) Materiali poetici; 2) Traduzioni; 3) Saggi articoli e recensioni; 4) Epistolario; 5) Periodici e altro materiale a stampa. La serie delle traduzioni è composta da due sottoserie: a) Traduzioni da autori antichi; b) Traduzioni da autori moderni. I due cataloghi a stampa registrano invece quattro serie, dato che non schedano la parte dei periodici e altro materiale a stampa.
Il vero e proprio lavoro di catalogazione si basa innanzitutto su un criterio di individuazione delle unità archivistiche diverso da quello seguito nei due cataloghi a stampa. Una unità archivistica è qui individuata prioritariamente dalla sua fisicità, ossia dalla coerenza e continuità del suo supporto fisico, nei limiti in cui ciò è possibile a fronte di materiali già riordinati, e con il vincolo del rispetto dell’ordinamento vigente (il riscontro sui materiali ha rivelato peraltro alcune difformità rispetto all’ordine delle carte descritto nei due cataloghi a stampa: se ne darà conto nelle descrizioni delle singole serie). Varranno dunque come parametri per l’individuazione dell’unità misure e tipologie dei fogli, loro aggregazioni (rilegature) o tracce di aggregazioni ora non più presenti (graffettature o pinzature, rimosse probabilmente al momento del primo riordino dei materiali ad opera del Fondo Manoscritti), inchiostri.

Segnature e collocazione
A ciascuna unità archivistica, individuata con i criteri sopra esposti, nel presente lavoro di schedatura si è attribuita una segnatura ex novo, che nelle intenzioni del progetto dovrebbe essere adottata come collocazione definitiva delle carte. La segnatura consiste in un primo gruppo di tre caratteri alfabetici, identico per tutte le unità, che designa il fondo di appartenenza (QUA); un secondo gruppo di due caratteri alfabetici che designa la serie o la sottoserie a cui ciascun documento appartiene (MP per i materiali poetici; TA per le traduzioni da autori antichi; TM per la traduzione da autori moderni; SA per i saggi, articoli e recensioni; EP per l’epistolario, PE per i periodici e altro materiale a stampa); e infine un gruppo di quattro caratteri numerici che numera le unità di ciascuna serie a partire da 0001, e che segue l’ordine in cui le carte erano disposte nel momento della schedatura. La prima unità della serie dei materiali poetici avrà dunque la segnatura definitiva QUA MP 0001. La segnatura è stata inserita nel campo Segnatura definitiva della scheda di ciascuna unità.
Ogni unità ha ricevuto un titolo archivistico. Per l’individuazione del titolo dell’unità ci si è comportati come segue:
a) nei casi in cui l’unità riporta in testa al foglio un’indicazione sul testo o sull’autore (ad esempio l’unità QUA TA 0089: Praxilla) e il testo compreso nell’unità ha un proprio titolo (in questo caso: Ditirambo; sempre diverso dall’indicazione in testa al foglio), l’indicazione in testa al foglio (quindi in questo caso: Praxilla) è considerata come titolo dell’unità.
b) nei casi in cui l’unità reca soltanto il titolo del testo in essa compreso, tale titolo è usato anche come titolo attribuito all’unità.
c) nei casi in cui l’unità contiene uno o più testi privi di titolo, ad essa è attribuito un titolo descrittivo che ne rende immediatamente perspicue le caratteristiche, segnalando la tipologia documentaria dell’unità (ad esempio: Cartellina), oppure le tipologie testuali contenute (ad esempio: Due poesie) oppure l’opera di riferimento (ad esempio: Dall’Odissea). Nei casi in cui i fogli sono scritti solo sul recto, nella descrizione della consistenza li si designa come carte (c. o cc.); in tutti i casi in cui i fogli sono scritti su entrambe le facciate, nella descrizione della consistenza li si designa come pagine (p. o pp.). La presenza, che si riscontra in molte unità, di riproduzioni in fotocopia o di copie carbone conservate contestualmente ai loro originali è registrata nel campo Riproduzioni della scheda Unità, dando conto della tipologia della riproduzione, senza però tenerne conto nella descrizione della consistenza dell’unità. La presente catalogazione, che per le sue caratteristiche omette di riportare molti dei dati paleografici e codicologici forniti nei due cataloghi a stampa, ha sempre mantenuto il riferimento alle segnature ivi assegnate, per facilitare il confronto tra i due strumenti e rendere più agevole l’eventuale consultazione diretta delle carte, pur procedendo, come già detto, secondo criteri differenti. È stata schedata inoltre una certa quantità di materiali che non figurano nei due cataloghi a stampa, e per i quali quindi non ci si poteva riferire ad essi. Si è cercato ad ogni modo di prendere come punto di partenza le segnature dei due cataloghi a stampa, per dare un’idea della posizione effettiva di questi materiali all’interno dell’archivio, nelle modalità che si diranno tra breve. Per i materiali schedati anche nei cataloghi cartacei, nel campo Segnatura provvisoria di ciascuna unità si riporta la collocazione delle carte indicata in quelle sedi. Nel caso della prima unità della serie dei materiali poetici, la scheda riporta dunque nel campo Segnatura provvisoria la sigla MP 1 1 1; dove le due lettere iniziali indicano la serie di pertinenza, la prima cifra indica il numero del faldone, la seconda cifra il numero della cartella, e la terza cifra il numero della carta, tutti così come indicato nei cataloghi. In caso di presenza di refusi nella numerazione dei cataloghi, tale numerazione si mantiene comunque, segnalando la non corrispondenza nel campo Note della singola unità interessata. In ragione delle sopra elencate diverse impostazioni nei criteri di individuazione dell’unità, nonché dell’ambiguità dei criteri dei due cataloghi a stampa, accade frequentemente che una unità stabilita e contrassegnata secondo i criteri della presente catalogazione non corrisponda a una unità di quelle individuate nei detti cataloghi. Ad esempio l’unità segnata QUA MP 0039 corrisponde ai fogli segnati MP 1 4 13, MP 1 4 14, MP 1 4 15, MP 1 4 16 del catalogo Bignamini-De Alberti. In questo caso il campo Segnatura provvisoria recherà la sigla MP 1 4 13-16. Ci si è regolati in maniera analoga in tutte le occorrenze di questo tipo. Per il materiale dell’archivio non schedato negli inventari a stampa si presentano due diverse situazioni: a) il materiale, pur non schedato, si trova fisicamente interpolato a materiale schedato (la situazione si verifica spesso nelle serie dei materiali poetici, delle traduzioni da autori moderni, dei saggi; molto meno nell’epistolario e nelle traduzioni da autori greci e latini); b) il materiale non schedato è conservato separatamente da quello schedato (è il caso della serie denominata PE, che comprende periodici e altro materiale a stampa, interamente non schedata nei due cataloghi a stampa). La prima tipologia è quella che pone più problemi. Si procede come segue: scontata l’attribuzione di una segnatura ex novo a ciascuna unità secondo i criteri seguiti dal presente lavoro, ed esposti sopra, e l’inserimento di tale segnatura nel campo Segnatura definitiva, si inserisce nel campo Segnatura provvisoria la segnatura dell’ultima carta, precedente quella in questione, schedata dall’inventario a stampa. A questa segnatura si fa seguire una barra obliqua e una numerazione progressiva che dia approssimativamente conto della posizione dei materialiall’interno dell’archivio. Nel caso in cui i materiali non schedati siano conservati in una cartella diversa da quella che ospita l’ultima carta catalogata dai due cataloghi a stampa, per facilitarne l’individuazione si usa il campo Collocazione per indicare l’effettiva posizione del materiale all’interno dell’archivio. Ad esempio l’unità QUA MP 0026, con Segnatura provvisoria MP 1 1 3 / 23 (ad indicare che si tratta della ventitreesima unità non schedata dopo l’ultima schedata dall’inventario a stampa) riporta nel campo Collocazione la sigla MP 1 3 ( a segnalare che i materiali si trovano non nella prima cartella del primo faldone, come si potrebbe pensare dalla Segnatura provvisoria, ma nella terza cartella del primo faldone). Si procede diversamente per la serie PE; di questo si dà conto in dettaglio nel campo Note della scheda della serie stessa. Infine per la serie dell’epistolario, di cui in questa sede non si fornisce descrizione dettagliata, nel campo Collocazione provvisoria ci si limita al solo rinvio a faldone o busta, omettendo la numerazione progressiva lettera per lettera del catalogo Bignamini-De Alberti, comunque corrispondente solo in parte alla consistenza e all’ordine effettivo dei materiali.
[a cura di Federico Francucci]

Codici identificativi:

  • MIBA0079D0 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

  • Università degli Studi di Pavia. Centro di ricerca interdipartimentale sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Bignamini, De Alberti 2004 = M. Bignamini, A. De Alberti, Fra le carte di Salvatore Quasimodo. Poesie, traduzioni, saggi, lettere, a cura di Mauro Bignamini e Andrea De Alberti, Pavia, Università degli Studi di Pavia. Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, 2004
  • Rizzini 2002 = I. Rizzini, Salvatore Quasimodo e gli autori classici. Catalogo delle traduzioni di scrittori greci e latini conservate nel Fondo Manoscritti, a cura di Ilaria Rizzini, Pavia, Università degli Studi di Pavia. Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, 2002
  • Quasimodo 1999 = Quasimodo, a c. di Alessandro Quasimodo et alii, Milano, Mazzotta, 1999

Compilatori

  • Federico Francucci