Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL di Milano (1948 - 1970)
Archivio
Consistenza archivistica: Buste 800 circa
Storia archivistica:
L’archivio storico dell’Unione sindacale provinciale-Confederazione italiana sindacati lavoratori (USP-CISL) di Milano è stato depositato nei locali di BiblioLavoro nel 2001. Fino ad allora tutta la documentazione, che copre il periodo dall’immediato dopoguerra ai primi anni ’80 del Novecento, era conservata presso la Fondazione Regionale Pietro Seveso nel Parco di Monza, dove era arrivata nell’estate del 1978 dalla sede storica della CISL milanese di via Tadino.
Il 21 dicembre 1981 la Sovrintendenza archivistica per la Lombardia ha dichiarato «il materiale documentario fondamentale importanza per la storia del movimento sindacale nell’Italia contemporanea», precisando che: «è costituito dagli archivi dell’Unione dei sindacati provinciali-Confederazione italiana sindacati lavoratori di Milano, di alcune federazioni di categoria e unioni di sindacati di zona; comprende inoltre documentazione donata da membri della Segreteria dell’USP-CISL di Milano (Ettore Calvi, Carlo Ceriani, Pier Virgilio Ortolani, Alessandro Pastore, Roberto Romei), le “carte” Albino Estorelli, responsabile agli inizi degli anni ’60 dell’ufficio contrattazione della stessa, e il fondo Barni, segretario della Federazione Tessili dal 1948.»
Nel gennaio del 1982 è stato avviato il primo riordino dei documenti, concluso nel 1984 per opera di Armando Todesco. Il risultato di questo intervento è la pubblicazione della Guida all’Archivio storico sindacale dell’USP-CISL di Milano , che riflette il riordino operato secondo le attività proprie del sindacato. Dopo il trasferimento a BiblioLavoro, il materiale è stato condizionato in nuove buste mantenendo, però, la corrispondenza numerica con i contenitori originari (cassetti).
Alla dispersione e alla inevitabile distruzione di parte della documentazione connesse alle vicissitudini dei primi anni di vita del «libero» sindacato, e ai cambiamenti del modello organizzativo elaborati in seguito con il processo di «verticalizzazione» degli anni ’60 (ad esempio molti fondi delle Unioni sindacali di zona sono confluiti in quelli delle strutture di categoria; si spiega, così, l’inconsistenza della documentazione prodotta da questi organismi tra le carte conservate nell’archivio unionale), vanno poi ad aggiungersi le distruzioni delle carte ritenute «inutili», gli scarti effettuati acriticamente e, più in generale, la tendenza a sottovalutare la valenza storica di questo tipo di fonti documentarie.
I documenti provenienti dagli archivi dell’Unione, come articolazione della CISL in sede provinciale e, in particolare, dagli archivi delle strutture verticali e orizzontali della provincia di Milano, rispecchiano quindi fedelmente la duplice struttura organizzativa della confederazione, articolata ai vari livelli territoriali: da una parte ci sono le strutture di categoria (le strutture «verticali»), che organizzano i lavoratori addetti a produzioni simili (ad esempio, chimici, meccanici, bancari, operatori sanitari, impiegati pubblici, ecc.). Dall’altra le strutture organizzative intercategoriali (strutture confederali o «orizzontali»), cui sono affiliate tutte le categorie. L’Unione rappresenta il sindacato sia di fronte ai lavoratori in genere e alle commissioni interne in particolare, sia di fronte alle autorità locali, alle associazioni di imprenditori e ai singoli imprenditori. Organismo orizzontale della struttura organizzativa cislina, l’Unione sindacale provinciale esplica a livello territoriale funzioni di coordinamento, di orientamento sul piano generale e di assistenza nei confronti delle organizzazioni ad essa aderenti.
L’archivio, che contiene anche carte personali di alcuni dirigenti, risulta quindi composto dai fondi provenienti dall’Unione dei sindacati provinciali, dalle categorie, dalle zone, vale a dire i principali soggetti produttori di documentazione archivistica sindacale.
Nel 2003 si è proceduto alla revisione e all’informatizzazione dell’inventario del 1984, realizzata attraverso una schedatura analitica di tutto il materiale archivistico, e al riordino delle nuove carte che erano state versate da diversi uffici dalla CISL dopo il 1984 e che non erano mai state né riordinate né inventariate. Si tratta di materiale miscellaneo dal 1948 al 1980 che si sovrappone esattamente per estremi cronologici e per tipologia a quello inventariato in precedenza. Il materiale è stato fascicolato e, una volta condizionato, inserito nelle corrispondenti serie del precedente riordinamento, mantenendo però la distinzione del nucleo originario dell’archivio dalle successive acquisizioni.
Il nuovo lavoro di inventariazione e, per la nuova documentazione, anche di riordino si è protratto dal gennaio 2003 al dicembre 2004, dopo la costituzione di un gruppo di lavoro formato da due schedatrici (Vanessa Pollastro e Elena Bernasconi) e coordinato da una archivista (Anna Riva). Per l’informatizzazione del repertorio è stato utilizzato il programma Sesamo.
Il titolario, in linea con numerosi altri archivi storici sindacali, soprattutto di area CISL, è organizzato in sei aggregati principali: 1) attività interna (statuti, congressi, assemblee organizzative, organismi statutari, organismi non statutari, attività di studio e formazione, periodici e pubblicazioni, documentazione amministrativa); 2) attività sindacale (vertenze, scioperi, contrattazione, contratti, documentazione di convegni, studi e dati); 3) rapporti con livelli sindacali diversi; 4) rapporti con l’esterno; 5) legislazione; 6) varie. In coda sono presenti una serie di archivi aggregati personali o di altre USP (Ettore Calvi, Carlo Cerini, Pier Virgilio Ortolani, Alessandro Pastore, Roberto Romei, Albino Estorelli, USP Varese)
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
Progetti
- Archivi del lavoro in area lombarda (2011-2015)
Compilatori
- Inserimento dati: Primo Ferrari (Archivista) - Data intervento: 23 dicembre 2015
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/77366