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Unione femminile nazionale - Archivio storico

Unione femminile nazionale - Archivio storico (1899 - 1951)

106 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Si tratta dell'archivio generale dell'Unione femminile, e conserva quindi i verbali dei consigli di amministrazione e delle assemblee, la documentazione di bilancio e amministrativa (specialmente riguardo all'acquisto e all'amministrazione della sede), documentazione relativa alle attività culturali e formative (conferenze, incontri, convegni, serate e spettacoli per beneficenza e così via) e alle attività sociali (l'impegno a livello politico e pratico per fornire alle donne un aiuto mirato e qualificato dal punto di vista sociale, lavorativo, sanitario, culturale), carteggi tra la Presidenza e le socie e con le altre associazioni, oltre a importanti carte sul suffragismo femminile italiano e internazionale.

Storia archivistica:

L’archivio storico generale è da considerarsi come costituito dalla documentazione direttamente prodotta e conservata nell’Ufficio segreteria dell’Unione femminile, ed è ancora strutturato, almeno nelle linee di base, così com’é pervenuto alla gestione moderna. Diverse cartelle originali, specie le più antiche, riportano la classificazione usata all’epoca della loro creazione.

Un’ultima riorganizzazione delle carte dev’essere avvenuta nel dopoguerra, dopo i bombardamenti del 1943 che è supponibile abbiano causato la distruzione di una larga parte dell’archivio. A tale riorganizzazione si devono, probabilmente, le ultime serie numeriche in lapis rosso o blu riscontrabili su molte carte.

L’archivio subì un primo riordino documentato da parte della professoressa A. Perrotta in data imprecisata, di cui sono rimaste le fotocopie del preparatorio oltre a una prima stesura (1).

Un secondo elenco di consistenza è stato redatto da C. Ghidini nel novembre 2003 (vedi link agli strumenti di corredo).

Note

(1) Vedi l’archivio di deposito dell’Unione, busta 38.

Criteri di ordinamento

L’intervento compiuto ha considerato i livelli alti, vale a dire la revisione e riorganizzazione della classificazione generale (“albero”) dell’archivio, strutturando e creando vecchi e nuovi livelli. Nella sua costruzione, l’albero riflette il modello suggerito dalle attività indicate dallo statuto, dalla gestione delle attività dell’ente e dall’effettiva organizzazione della documentazione riscontrata nelle pratiche.

A ciascun livello sono stati assegnati i livelli inferiori, vale a dire le unità di descrizione. Queste ultime corrispondono al fascicolo (ovverosia la pratica) o al singolo registro o volume.

Nel dettaglio, l’intervento è stato strutturato in base ai seguenti punti:

1. revisione dell’inventario cartaceo ed eventuale riconduzione delle unità documentarie a una sede ritenuta consona sulla base delle numerazioni e classificazioni preesistenti, dei contenuti delle unità documentarie stesse e di eventuali altre annotazioni;

2. gradi d’inventariazione svolti nel rispetto delle regole di descrizione internazionale ISAD – International Standard Archival Description e ISAAR (CPF) – International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families, recepite nel software Sesamo 4.1;

3. produzione di una banca dati informatizzata e di un inventario cartaceo rispondenti ai seguenti criteri:

3a. descrizione del soggetto produttore, comprensiva di profilo storico del medesimo; 3b. descrizione del soggetto conservatore; 3c. descrizione dei complessi archivistici (storia archivistica, contenuto, criteri di ordinamento, apparati di corredo, apparati critici); 3d. descrizione delle unità ed eventuali sottounità a livello di fascicolo (classificazione, titolo, estremi cronologici, contenuto analitico, segnatura, collocazione, tipologia di eventuali allegati/inserti, consistenza numerazione, stato di conservazione a livello di unità e ove necessario di sottounità, eventuali annotazioni);

4. indice generale;

5. numerazione definitiva delle unità archivistiche e confezionamento nelle buste di conservazione, con relative note dorsali.

Ove presenti, sono state indicate le segnature antiche nell’apposito campo “Segnature precedenti”. Nel medesimo campo sono stati inseriti anche i dati di riferimento contenuti nell’elenco di consistenza di C. Ghidini, in modo da poter rendere sempre possibile un eventuale riscontro. Le segnature a matita da lei assegnate a ciascun documento sono state lasciate, a testimonianza dell’ultimo ordinamento pregresso.

Per la descrizione dei singoli allegati o inserti di una pratica è stato utilizzato l’apposito campo presente nella pagina “Descrizione 2” delle schede “Unità”. Attualmente tale campo presenta difficoltà strutturali, dipendenti dal programma, che ne impediscono la stampa e, a volte, anche la visualizzazione: i record improvvisamente scompaiono, e per farli ricomparire bisogna chiudere il programma e riaprirlo.

La consultazione dei dati contenuti nel campo “Allegati/Inserti”, dunque, è al momento possibile solo mediante “Desco”, l’ambiente di interrogazione e presentazione on site per gli utenti.

Documentazione collegata:

Azienda di servizi alla persona “Golgi – Redaelli”, Archivio dei Luoghi pii elemosinieri di Milano, fondo “Aggregazioni cause pie”, busta 85, fascicolo 7, “Unione femminile”, 1939-1945., Il fascicolo conteneva il documento prefettizio di scioglimento dell’Unione (andato perduto) e comunicazioni riguardanti un credito dovuto all’Eca – Ente comunale di assistenza (confluito nell’attuale istituto), cui nel 1939 fu affidata la gestione dell’ente liquidando.
Un’indagine compiuta nel fondo “Comuni” del medesimo archivio dei Luoghi pii non ha dato esito; altro materiale era qui sicuramente presente, ma è scomparso sotto i bombardamenti dell’ultima guerra.

Codici identificativi:

  • MIBA00A61B (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • MICA000A5F = Archivio UFN 6 novembre 2003

Compilatori

  • Eleonora Saita (archivista)