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Miscellanea storica

Miscellanea storica (sec. XV - sec. XIX)

94 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Metri lineari: 18.8

Consistenza archivistica: bb. 94

Raccolta miscellanea di documenti d'epoca e provenienza diversa, compresi in un arco cronologico che va dal XV al XIX secolo.
La raccolta consta complessivamente di 94 buste ed è stata organizzata, ai fini del presente inventario, nelle seguenti serie riconducibili al nucleo logico tematico prevalente:
1 Peste;
2 Carteggio secoli XV − XVI;
3 Cariche;
4 Cicco Simonetta;
5 Protocolli;
6 Sfragistica;
7 Atti di governo;
8 Comuni − Famiglie;
9 Carteggio generale secoli XVIXIX;
10 Antonino Arguis;
11 Magistrature napoleoniche;
12 Ministero della guerra napoleonico;
13 Codice penale napoleonico;
14 Codice di commercio napoleonico;
15 Debito pubblico di epoca napoleonica;
16 Leggi, decreti, circolari di epoca napoleonica;
17 Esposizioni;
18 Prestito forzoso;
19 Notificazioni, circolari;
20 Congresso agrario di Milano;
21 Atti diversi;
22 Manifesti, avvisi.
All'interno di tali serie, le unità inventariate corrispondono alle unità di condizionamento (buste) e sono disposte in base all'ordinamento dato alla Miscellanea intorno alla metà del XX secolo (e attestato dal precedente inventario di sala).
I titoli delle unità di descrizione sono stati attribuiti in base al contenuto prevalente della documentazione e per lo più corrispondenti ai titoli presenti nel precedente inventario.
Il contenuto delle unità è desunto dalle annotazioni apposte sui fascicoli conservati nelle singole buste, verosimilmente riconducibili alle operazioni svolte dagli archivisti di Stato nel corso del XX secolo nel tentativo di ricollocare la documentazione nei fondi di pertinenza.
Il presente inventario mantiene come base di descrizione la schedatura sommaria effettuata nel corso del progetto "Anagrafe informatizzata degli Archivi italiani" a cura di Daniela Bernini; ai fini della schedatura si è adottato l'applicativo Sesamo 4.1.

Storia archivistica:

Il fondo è menzionato varie volte nei volumi dell’Annuario dell’Archivio di Stato di Milano (d’ora in poi AS MI) come “Miscellanea della Sezione storica” o “Miscellanea storica” o anche soltanto “Miscellanea” (talora qualificata con l’aggettivo “antica”), spesso in abbinamento con la raccolta Autografi, con cui condivide l’evidente carattere eterogeneo.
Stando alle menzioni dell’Annuario dell’AS MI, pare verosimile un’origine composita e diversificata della Miscellanea storica, nella quale con tutta probabilità confluì:
- materiale di difficile collocazione perchè non datato o perchè rimasto nelle buste come esito di scarti o delle operazioni volte alla creazione dei fondi peroniani e delle collezioni avviate da Osio;
- materiale consapevolmente messo da parte per soddisfare esigenze di curiosità storica o di peculiare interesse.
Fin dagli inizi del secolo XX il fondo si prestò a critiche di non legittimità da un punto di vista archivistico, espresse in particolare da Luigi Fumi, direttore dell’AS MI dal 1908 al 1920 (cfr. in particolare Annuario ASMI (1911 – 1919), vol. 1/1911, p. 18 sgg.), e fu sottoposto a un progressivo smantellamento in vista della reintegrazione dei documenti nei fondi di pertinenza.
Tali lavori di scomposizione, particolarmente lunghi e complessi, nonché la natura della documentazione compresa in origine nella raccolta, si possono ricostruire per sommi capi attraverso i volumi dell’Annuario.
La prima menzione del progetto si ha nel 1911: “Questa Miscellanea fatta a spese di serie organiche dell’archivio, sarà destinata, col tempo, a sparire; ma prima di scomporla, converrà studiarla attentamente per ritrovare la primitiva sede di ogni atto e tenerne nota per il caso che qualche atto sia stato citato dagli scrittori. Intanto era dovere inventariarla” (Annuario AS MI (1911 – 1919), vol. 1/1911, p. 18). In base alla schedatura effettuata fra il 1909 e il 1910, nella Miscellanea storica erano conservate 174 buste con documentazione dal XIV al XVIII secolo (cfr. Annuario AS MI (1911 – 1919), vol. 1/1911, p. 18), o fino al XIX (secondo quanto riportato a p. 50 dello stesso volume).
L’Annuario del 1913 dà notizia di materiale reperito nella Miscellanea e riconosciuto come proveniente dall’Archivio sforzesco, segnalando, fra l’altro, la presenza di carte senza data e contenute in buste appartenenti già all’Archivio sforzesco ma recanti data diversa rispetto a quella dei documenti (Annuario AS MI (1911 – 1919), vol. 3/1913, p. 35).
Dall’Annuario del 1915, nel contributo a firma di Achille Giussani in relazione all’archivio di Sanità, si apprende che “un certo numero di atti sparsi e di inserti, o perchè scampati agli scarti, o perchè parvero meritevoli di attenzioni particolari per gli studi storici, hanno contribuito a rimpinzare quella diecina di cartelle che forma parte della Miscellanea della Sezione Storica sotto la voce generica Sanità, e il cui contenuto deriva prevalentemente dall’archivio sforzesco” (GIUSSANI, L’archivio del Magistrato della Sanità in Milano, in Annuario AS MI (1911 – 1919), vol. 5/1915, p. 182).
Intorno al 1917 (la notizia è riferita nell’Annuario del 1918, p. 18) si procedette ad una inventariazione sommaria del fondo, eseguita dal “primo aiutante” Luigi Settimo Pierucci, come lavoro propedeutico alle delicate operazioni di scomposizione e ricollocazione del materiale, affidate al “primo archivista” Beno Della Croce.
L’intenzione di scomporre la raccolta è ribadita dal Fumi, a operazioni già avviate, nell’Annuario del 1918, con alcune note informative sul contenuto e sulla storia del fondo: “questo vero guazzabuglio”, la Miscellanea storica – “raccolta inorganica di documenti d’ogni data tratti dalle più svariate sedi in tempo antico e accresciuta segnatamente sotto Cesare Cantù”, "in parte divisa secondo i più svariati titoli, tra i quali è ormai notissimo per la stranezza quello di “bizzarrie” – “è destinato a scomparire” (Annuario AS MI (1911 – 1919), vol. 8/1918, p. 18). All’epoca il fondo risultava tuttavia costituito da 204 buste, di cui “i gruppi più numerosi [di documenti] riguardano il culto, la peste, i processi; ma anche i minori sono spesso importantissimi come, ad esempio, quelli che riguardano la formazione dei nuovi codici nella prima dominazione austriaca e nell’epoca napoleonica” (Annuario AS MI (1911 – 1919), vol.8/1918, p. 18).
Nel 1918 le operazioni di scomposizione erano in fase avanzata se è vero che il Fumi poteva affermare che “il nobile cavalier Della Croce continuò indefessamente nel suo lavoro di assegnazione di documenti alle serie generali dell’archivio ducale sino alla morte di Francesco Sforza e alle serie dell’Estero sino al 1535; sono così più di due mila e trecento atti tolti in buona parte dalle classi Famiglie e Comuni, dalla serie Carteggio generale e dalla antica cosiddetta Miscellanea storica, che ritrovarono la loro sede naturale e bene spesso anche l’identificazione esatta e la datazione” (Annuario del 1918, p. 16).
Poche altre informazioni sulle vicende del fondo sono reperibili nell’ultimo inventario, probabilmente compilato intorno alla metà del XX secolo e aggiornato fino ad attestare una consistenza massima di 114 buste, e dal quale risulta che furono estratte:
- le buste 7, 10 -12, 16 – 22, 26 – 28, collocate nel Carteggio visconteo sforzesco;
- le buste 100 – 102, collocate nel fondo Militare parte moderna degli Atti di governo;
- le buste 107, 107 bis – 111, temporaneamente collocate nella Miscellanea storica dopo la seconda guerra mondiale, e in seguito spostate all’inizio del fondo Questura di Milano, dal 2006 costituiscono il fondo autonomo Direzione generale di polizia.
Da ultimo nella Guida Generale, a proposito della storia del Diplomatico, per il periodo posteriore al 1920 si specifica che “il gruppo dei Documenti statistici, già inseriti nella Miscellanea della sezione storico diplomatica, sono stati ricondotti all’archivio sforzesco” (GG II, p. 903).
Alla data di compilazione del presente inventario (2007), la Miscellanea storica conta 94 buste: è quanto resta della consistenza “fissata” attraverso l’inventariazione sommaria del 1917, tenuto conto delle numerose operazioni di ricollocamento della documentazione nei fondi di pertinenza o provenienza.

Codici identificativi:

  • MIBA00B232 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Progetti

Fonti

  • AS MI, Squarci d'archivio sforzesco = Archivio di Stato di Milano, "Squarci d'archivio sforzesco", Catalogo della mostra, Milano 1981
  • Annuario AS MI (1911 - 1919) = Annuario del Regio Archivio di Stato in Milano, Perugia, Unione Tipografico Cooperativa, voll. 1 - 9, 1911 - 1919
  • MICA000327 = Miscellanea storica, 2007

Compilatori

  • Daniela Bernini (archivista)
  • Ermis Gamba (archivista)
  • Marina Regina (archivista)