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Mappe originali arrotolate - Serie I

Mappe originali arrotolate - Serie I (1721 - sec. XIX)

Fondo

Altre denominazioni:

  • Mappe originali (O) | Annotazioni: Denominazione in Guida generale agli Archivi di Stato italiani

Metri lineari: 4600.0

Consistenza archivistica: rotoli 2275 (In GG: rotoli 2275)

Mappe "del catasto teresiano (per i territori compresi nello Stato di Milano settecentesco) e del catasto lombardo−veneto (per i territori sottoposti al governo lombardo privi di censo teresiano), redatte queste ultime in gran parte in periodo napoleonico" (SAVOJA, Catasto, pp. 112−113).

La cartografia catastale conservata in serie autonome presso l'Archivio di Stato di Milano è "derivata dall'attività degli organi preposti alla formazione e conservazione dei catasti settecenteschi e ottocenteschi, proveniente dai versamenti degli Uffici Tecnici Erariali (−) " (LIVA, Le mappe, p. 731); fra mappe piane, mappe arrotolate e fogli si contano circa 76.000 pezzi (76.665, stando a GG) compresi fra il 1721 ed il 1895.

BIBLIOGRAFIA: PIERUCCI, Inventario; SIGNORI, L'attività cartografica del Deposito della Guerra; SIGNORI, La cartografia lombarda; SAVOJA, Per governare; SIGNORI, La carta della Lombardia austriaca; SAVOJA, Archivi catastali, pp. 112−113.

Storia archivistica:

Titolo di acquisizione: Versamento
data di acquisizione: 1939

Fra il 1721 ed il 1723, nell’ambito delle misurazioni condotte dalla Prima giunta del censimento, accanto alla documentazione d’estimo iniziarono a venir prodotte le mappe territoriali secondo il sistema detto “geometrico particellare”, consistente nell’ “individuazione di tutte le particelle di terreno contraddistinte da un eguale tipo di coltura” (SAVOJA, Per governare, p. 55). Grazie all’aiuto di uno strumento perfezionato quale la tavoletta pretoriana i geometri incaricati dei rilevamenti disegnarono le mappe cosiddette “originali di campagna”, in scala 1:2000, relative a tutte le comunità censite dello Stato. Le mappe così rilevate venivano allo stesso tempo ricopiate “a tavolo” negli uffici preposti ai rilevamenti censuari, in fogli componibili di misure uniformi, ove le qualità di coltura e gli edifici venivano rappresentate secondo una tipologia standardizzata, ma assai sensibile alla rappresentazione del dettaglio; ogni particella veniva identificata da un numero progressivo o da una lettera, che rimandava ai dati inerenti al possessore ed all’estimo del bene rilevato. Dagli originali furono poi derivate delle carte a media e piccola scala delle diverse circoscrizioni amministrative: mappe comunali, mappe di pieve, mappe provinciali, queste ultime derivate dai quadri d’unione delle prime due; da un’ulteriore riduzione ed unione delle carte provinciali si formò poi il quadro generale di tutto lo Stato.

“Queste carte e specialmente quelle delle pievi, ripropongono sinteticamente il dettaglio delle mappe comunali: le diverse colture, risaie, aratori, pascoli, brughiere, boschi etc. sono rese inevitabilmente per ‘masse’ (…); viene delineata l’idrografia dei principali canali e, con particolare attenzione, l’alveo dei grandi fiumi, notevole risalto viene dato allo sviluppo dei confini tra le comunità, mentre la restituzione del rilievo è in genere alquanto imprecisa” (SIGNORI, La cartografia lombarda, p. 58).

Altra produzione cartografica
Accanto alle carte territoriali complessive si ha anche una produzione specifica di mappe e disegni riferiti a singoli elementi di particolare interesse, specialmente confini, montagne, acque, strade, fortezze.

L’esigenza di disporre di una rappresentazione complessiva del territorio lombardo fondata su rilievi che ne garantissero l’esattezza portò successivamente il governo a commissionare agli astronomi dell’Osservatorio di Brera Angelo de Cesaris, Francesco Reggio e Barnaba Oriani una carta che rispondesse a tali esigenze; le rilevazioni geodetiche iniziarono nel 1788, nel 1793 erano già pronte le prime lastre di rame per l’incisione, ma le vicende politico-militari successive impedirono la pubblicazione; tuttavia i dati raccolti vennero riutilizzati in seguito per esigenze amministrative durante il Regno lombardo-veneto, durante il quale si pensò anche ad un’integrazione della carta – conosciuta ormai come “Carta degli Astronomi di Brera” – con i dati ricavati dalle mappe redatte per le provincie di “nuovo censo” (cartt. 4828-4829).

Durante il periodo napoleonico, la cartografia del territorio ebbe notevole impulso dalle esigenze militari. Già nel 1796 si stabilì a Milano un Ufficio topografico composto da alcuni ingegneri francesi al seguito dell’Armata d’Italia, cui nel 1801 si affiancò una struttura parallela composta da ingegneri italiani, il Corpo topografico; quest’ultimo a sua volta operava di concerto con un ente logistico, il Deposito della Guerra (direttamente dipendente dal Ministero della guerra) la cui funzione era relativa non soltanto alla conservazione e rielaborazione di materiali cartografici, ma anche dei dati statici, tecnici e celebrativi (ad es. memorie militari, “storie di guerre” etc.) prodotti da singoli corpi d’armata, dati che sarebbero andati altrimenti dispersi.

Al ritorno degli Austriaci e durante tutto il Regno lombardo-veneto la cartografia venne incentivata soprattutto dalle esigenze amministrative dei nuovi uffici centrali e periferici; nascendo però sostanzialmente a fini prettamente fiscali, la rappresentazione grafica era ridotta all’essenziale: “in mappa veniva rappresentato solo il reticolo particellare, e i singoli appezzamenti sono individuati col solo numero di mappa; il colore è impiegato esclusivamente per distinguere gli edifici, i corsi d’acqua, le strade” (SAVOJA, scheda “Catasto”, p. 112). Aspetto interessante del periodo sono le iniziative che portarono dei privati, spesso ingegneri impiegati nell’amministrazione stessa, a produrre delle corografie provinciali che potevano essere di grande utilità per vari usi (l’ubicazione esatta di comuni, frazioni, cascine; gli andamenti di fiumi e corsi d’acqua; l’estensione dei terreni paludosi, boschivi, a risaia; l’estensione delle costiere etc.). Il loro utilizzo – previo assenso del governo – poteva essere richiesto o per esigenze private (celebrazione ed illustrazione di proprietà private) o per esigenze di certificazione amministrativa (es. allegati a documentazione relativa a possessi, affitti, confini di proprietà, questioni d’acque etc.).

BIBL.: PIERUCCI, Inventario; SIGNORI, L’attività cartografica del Deposito della Guerra; SIGNORI, La cartografia lombarda; SAVOJA, Per governare; SIGNORI, La carta della Lombardia austriaca; SAVOJA, Archivi catastali, pp. 112-113.

Codici identificativi:

  • MIBA002C14 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
  • asmi3900 (ASMI Anagrafe) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Danni di guerra = I danni di guerra subiti dagli Archivi di Stato, a cura del Ministero dell'Interno, in "Notizie degli Archivi di Stato", IV - VII (1944 - 1947), Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1950
  • GG II = MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI - UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI, Guida Generale degli Archivi di Stato italiani, dir. P. D'ANGIOLINI, C. PAVONE, vol. II, Roma 1983
  • LIVA, SAVOJA, SIGNORI, Le mappe = LIVA, G., SAVOJA, M., SIGNORI, M., Le mappe comprese nel fondo Atti di governo - Acque parte antica dell'Archivio di Stato di Milano: avvio di un progetto di schedatura, in MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI, Cartografia e istituzioni in età moderna, Roma 1987, pp. 731 - 741
  • Annuario AS MI (1911 - 1919) = Annuario del Regio Archivio di Stato in Milano, Perugia, Unione Tipografico Cooperativa, voll. 1 - 9, 1911 - 1919
  • Locatelli, Catasto = LOCATELLI Andrea, Riforma fiscale e identità regionale, il catasto per il Lombardo - Veneto (1815-1853), Vita e Pensiero, Milano 2003
  • Zaninelli, Nuovo censo = ZANINELLI, Sergio, Il nuovo censo dello Stato di Milano dall'editto del 1718 al 1733, Milano, 1963
  • Savoja, Giunta Censimento = SAVOJA, Maurizio, Documentazione archivistica conservata presso l¿Archivio di Stato di Milano relativa all'attività della Giunta del Censimento, in Ingegneria e politica nell'Italia dell'Ottocento: Pietro Paleocapa, Atti del Convegno di Studi Venezia, 6-8 ottobre 1988, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia, 1990, pp. 495-518
  • MICA00034C = U.T.E. Mappe Arrotolate Serie I

Compilatori

  • Prima redazione: Eleonora Saita (archivista) - Data intervento: 27 dicembre 1999