Comune di Voldomino ( sec. XIII - 1928 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente pubblico territoriale
Condizione: pubblico
Profilo storico / Biografia
Il Comune di Voldomino entra a far parte del Regno di Sardegna nel 1859 , in seguito alla Seconda guerra di Indipendenza e all’armistizio di Villafranca, che sancisce il passaggio delle province lombarde dall’Austria alla Francia e da questa consegnate al sovrano piemontese.
In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 , l’amministrazione municipale è governata da un sindaco, capo dell’ente e delegato del governo, da una Giunta municipale e da un Consiglio comunale. Il sindaco, inizialmente nominato con regio decreto e scelto fra i consiglieri comunali, a partire dal 1889 è eletto dal Consiglio stesso tra i suoi membri, per un mandato di quattro anni, con possibilità di rielezione.
Le amministrazioni municipali, dalla dichiarazione dell’Unità d’Italia al biennio rosso, alternano sindaci liberali, come Serafino Galante ed Emanuele Berranini, e sindaci cattolici, come Luigi Vanoli, già presidente della Congregazione di carità e impegnato nell’assistenza ai bisognosi.
Alla fine del XIX secolo il panorama politico si amplia, con un primo candidato socialista. I moti milanesi del 1898 e le ripercussioni a Luino toccano anche Voldomino, con la morte di due suoi cittadini: la tessitrice Giuseppina Zosi e il giovane Giuseppe Maestri, scesi in piazza per manifestare il loro sostegno alle vittime milanesi e per chiedere un calmiere al prezzo del pane.
All’inizio del Novecento irrompono sulla scena sociale le leghe di operai di orientamento cattolico e socialista, che rivendicano maggiori diritti e testimoniano un’accresciuta consapevolezza del proprio peso politico; l’ampliamento del diritto di voto, con la riforma dell’elettorato voluta da Giolitti, segna un’affermazione politica dei socialisti, che raggiungono, nelle elezioni del 1914, il 56%.
Il primo conflitto mondiale chiude un’epoca e apre il secolo breve, con una profonda crisi economica e sociale. La grave disoccupazione, seguita alla cessazione delle commesse militari e alla chiusura delle frontiere, che impediva la tradizionale emigrazione all’estero delle maestranze edili, provoca l’occupazione per più di un anno, del cantiere del torrente Margorabbia, per i lavori di rettifica del suo corso.
Il trionfo elettorale dei socialisti del 1914 è riconfermato nelle elezioni politiche del 1919, con il 77% delle preferenze. Gli anni del biennio rosso sono segnati da un susseguirsi di scioperi e scontri fino all’occupazione delle industrie metallurgiche nel settembre 1920, anno in cui per la prima volta è eletto un sindaco socialista: Ulisse Mondini. Il 28 ottobre 1922, giorno della marcia su Roma, i fascisti occupano il Municipio di Voldomino e invitano il sindaco Mondini a dimettersi; seguono numerose violenze di matrice fascista. Con l’affermarsi del regime, gli organi democratici comunali sono soppressi e sostituiti da organi di nomina governativa. Attraverso una serie di provvedimenti legislativi , si delinea un sistema nel quale tutte le funzioni in precedenza spettanti al sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale sono attribuite ad un’unica figura, il podestà, nominata con regio decreto per una durata di cinque anni.
Le riforme fasciste prevedono, inoltre, la soppressione e l’accorpamento di Comuni di piccola entità, e nel maggio 1928 il Comune di Voldomino è soppresso ed aggregato a Luino .
Complessi archivistici
- Comune di Voldomino (1865 - 1928)
Compilatori
- Schedatura: Dilda, Giovanni Luca (archivista) - Data intervento: 30 dicembre 2021
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/creators/8859