Pigni, Renzo ( Fagnano Olona (VA), 1925 settembre 24 - Como (CO), 2019 gennaio 24 )

Tipologia: Persona

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Profilo storico / Biografia

Renzo Pigni nasce a Fagnano Olona il 24 settembre 1925 da una famiglia di operai. Nel 1928 si trasferisce a Como con il padre, Natale, la madre, Rosa Gussoni, e il fratello maggiore, Gasparino detto Rino. Il padre assume l’impegno di aiutare il cognato a gestire un negozio di vetraio in viale Lecco. Renzo frequenta l’asilo di Via Brambilla, le scuole elementari di Via Perti e, nel tempo libero, la parrocchia di Sant’Orsola. Al termine delle elementari viene iscritto dai genitori alle Scuole commerciali in via Cesare Cantù. Terminato il triennio inizia un corso di perfezionamento contabile che però interrompe quando la ditta Curioni gli propone un posto di lavoro presso il laboratorio di Via Benzi, dove si fabbricano bilance.
Viene convocato, in seguito al bando Graziani del novembre del 1943, a far parte dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana. Renzo non ha alcuna intenzione di indossare la divisa e si rifugia nella baita Bondella per unirsi a chi, come lui, ha deciso di disertare. Dopo due giorni la madre lo raggiunge: i fascisti si sono presentati a casa e hanno arrestato suo padre, minacciando di far seguire alla detenzione la deportazione in Germania. Renzo sceglie di presentarsi al Comando militare di zona. Viene destinato alla caserma di Piacenza, poi a Sommacampagna, in provincia di Verona, dove viene obbligato ad assistere alla fucilazione di alcuni commilitoni fuggiti dal campo. Sarà questa l’esperienza che gli farà prendere una posizione definitiva nei confronti del fascismo e determinerà le scelte di una intera vita.
Viene trasferito a Grado dove frequenta un corso di avvistamento aereo; nell’inverno del 1944 raggiunge il passo della Drava, poi viene destinato a Dobbiaco, in Val Pusteria. La compagnia tedesca a cui viene affrancato è destinata al fronte jugoslavo.
Renzo diserta: chiede passaggi in auto verso Milano e qui, in treno, si dirige verso Como. Si nasconde grazie alla collaborazione del suo datore di lavoro, signor Curioni e, in accordo con la famiglia, si rifugia a Fagnano Olona, alla Cascina Balzarina dove è nato, presso i parenti.
Prende contatto con gli antifascisti locali e incontra l’avvocato Lelio Basso, responsabile del movimento di unità proletaria, nascosto a Olgiate Olona perché ricercato come sovversivo. Renzo entra a far parte delle Brigate Matteotti di ispirazione socialista. Rientra a Como a giugno.
Si iscrive al PSI e si impegna a organizzare la federazione giovanile. L’avvocato Bernardi, esponente socialista all’interno del CLN e segretario della Federazione Socialista comasca, chiede a Pigni di lavorare a tempo pieno per il partito, diventando funzionario.
Nel 1946 è nominato segretario della Federazione giovanile Socialista e il 1948 lo vede vicesegretario della Federazione provinciale con il compito di organizzare la campagna elettorale. Dopo la sconfitta viene estromesso dalla segreteria provinciale e trasferito al sindacato Cgil, prima sindacalista nell’olgiatese come delegato di zona, e poi alla Camera del lavoro di Lecco.
Il 24 aprile del 1949, a Como, si apre il IX Congresso provinciale della Federazione italiana operai tessili (FIOT) durante il quale viene rinnovato il gruppo dirigente e i delegati eleggono Pigni. Pochi mesi dopo, la decisione del Governo di aderire al patto Atlantico provoca nuove proteste nelle piazze. Nel corso di queste manifestazioni nel Lecchese vengono fermati e portati in carcere alcuni dirigenti sindacali socialisti. Il vuoto nell’organico viene colmato, per decisione di Battista Tettamanti, segretario del sindacato, attraverso il trasferimento di Renzo che si divide tra le due sedi.
Nel 1951, appena torna a tempo pieno alla Camera del lavoro di Como, gli viene chiesto dalla FIOT nazionale di recarsi in Unione sovietica con una delegazione ufficiale. Il viaggio lo porta a Mosca, Leningrado, Kiev e in Uzbekistan.
Nella primavera i comaschi si preparano alle elezioni degli organi comunali e i Socialisti chiedono a Pigni di candidarsi. Eletto nel Consiglio comunale nelle votazioni di fine maggio, vi resterà ininterrottamente per 43 anni.
Alla vigilia delle elezioni politiche del 1953 viene proposto a Pigni di candidarsi per la Camera dei deputati, proposta scaturita dalla necessità di trovare nomi per completare la lista. Il consueto impegno, le capacità comunicative, la passione politica porteranno Renzo a essere eletto, unico deputato socialista del comasco e uno dei due più giovani deputati eletti in tutta la Repubblica. Accompagnato da Lelio Basso, a Roma stringe amicizia con altri padri costituenti, come Guglielmo Ghislandi e Sandro Pertini.
Pigni verrà confermato parlamentare nelle file del PSI nel 1958 e nel 1963.
Nel 1964 è tra i fondatori del Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP) per cui è rieletto nuovamente deputato nel 1968. Nel corso della V legislatura viene nominato Segretario di presidenza della Camera dei Deputati.
Allo scioglimento del PSIUP, nel 1972, non più parlamentare, ritorna nel PSI. Nel 1975 entra nella Giunta comunale di Como e gli viene affidato l’incarico di vicesindaco al fianco di Antonio Spallino (DC). Rimarrà nella Giunta fino alla crisi della stessa, nella primavera del 1979.
Esce dal PSI nel 1980, insofferente alla nuova politica del partito e, nel giugno del medesimo anno, il PCI gli propone di inserirsi nella lista per le elezioni comunali come indipendente di sinistra. Viene rieletto e, ricandidato nel 1985, ottiene nuovamente la conferma.
Il 30 ottobre 1992 viene eletto sindaco di Como, primo sindaco di Sinistra nella storia della città, sostenuto da una coalizione formata dalla Democrazia cristiana, Partito Socialista Italiano, Federazione dei Verdi e Partito Democratico della Sinistra, con l’appoggio esterno del Partito Repubblicano Italiano e del Partito Socialista Democratico Italiano .
Si dimette nell’ottobre 1993, a causa di contrasti nella maggioranza sui temi dell’edilizia e del piano urbanistico. Lascia la politica pochi mesi dopo, su consiglio medico, poiché colpito da infarto.
Negli anni risulta attivo in molteplici associazioni: Italia URSS, Italia DDR, Italia Cuba e ANPI che, nel 2005, in occasione del 60mo Anniversario della Liberazione, gli conferisce un attestato di riconoscenza per il suo impegno antifascista e nella difesa dei valori democratici.
Viene chiamato a far parte del Consiglio d’Amministrazione della Cà di Industria e diviene Presidente del Circolo culturale “La Trave” presso la parrocchia di Sant’Orsola.
Si riavvicina alla fede cattolica: nel corso del suo mandato di sindaco stringe amicizia con il vescovo Maggiolini e, con un gruppo di amici di Rebbio, frazione di Como, costituisce l’Associazione “Amici del seminario di Beit-Jala”, che vuole costruire un ponte di solidarietà tra Como e la Palestina, raccogliendo fondi non solo per aiutare il seminario alla periferia di Betlemme, ma da destinare al Patriarcato latino di Gerusalemme.
Nel 2003 viene premiato dal Comune di Como con l’Abbondino d’oro, la massima onorificenza cittadina, in riconoscimento per il suo impegno politico, sociale e istituzionale.
Si ritira nel 2018 dalla vita attiva e muore il 24 gennaio 2019 per complicazioni cardiopolmonari.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Valeria Pigni (figlia) - Data intervento: 20 ottobre 2025