Antonio Rava (1978 - 2018)
549 unità archivistiche di primo livello collegateSerie
Consistenza archivistica: 340 bb.(schedate 150)
Il fondo è pervenuto all'Associazione Giovanni Secco Suardo mediante un atto di donazione volontaria di Antonio Rava nel 2019. Comprendeva tutta la documentazione conservata nel suo studio di Torino in via Cremona n. 3 raccolta in 67 colli (contenitori) elencati in uno degli allegati alla donazione.
Presso la sede dell'Associazione la documentazione, mantenuta con l'organizzazione e ordinamento originario, è stata infaldonata dal personale del progetto ASRI. Successivamente è stata avviata una schedatura sommaria dei singoli fascicoli con un foglio elettronico, denominata "elenco di versamento" che al momento risulta ancora in corso di ultimazione. La segnatura provvisoria assegnata a queste unità fisiche è stata riportata nelle nuove schede unità archivistica nel campo segnatura precedente.
Con il presente intervento si è operato sulle prime 150 buste di questo provvisorio ordinamento preliminare effettuando una schedatura analitica delle unità archivistiche con il programma Archimista versione 3.2.0 web server del progetto Lombardiarchivi. Si tratta del primo lotto del lavoro di riordino e inventariazione e per questa ragione l'inventario prodotto è parziale ma anche provvisorio. Parziale in quanto per completarlo restano ancora 190 buste da schedare e provvisorio in quanto potrebbero essere modificate le stesse unità con il ritrovamento di altri documenti pertinenti ma soprattutto l'albero della struttura del fondo che è stato sviluppo sulla base delle tipologie e materie finora individuate.
Sono state fonti prioritarie e indispensabili per la verifica dell'attività di Rava le varie versioni di curriculum e gli elenchi degli incarichi rinvenuti nel fondo. E' stato così possibile compilare un primo elenco cronologico degli interventi sulla base di questi documenti e utilizzarlo come authority file per il progetto. Il lavoro sugli incarichi è ancora in stato di bozza in lavorazione.
La parte più consistente del fondo è formata dai servizi fotografici realizzati in occasione quasi esclusivamente dei restauri o comunque per la redazione dell'offerta. La documentazione è stata con molta cura condizionata in gran parte in buste di plastica, scatolette (tipo Ilford) e raccoglitori di negativi e diapositive a cui sono state attaccate etichette adesive, stampate con il pc, riportanti l'intestazione della ditta, la data, il comune, la sede e talvolta anche o l'autore o il titolo dell'opera. Alcune scatole di cartone Ilford sono numerate ma non è ad ora ancora chiaro il motivo dell'esclusione da questa numerazione della altre. Risulta comunque evidente che rispetto agli altri fondi riordinati di ASRI questo è molto più consistente, meglio organizzato e condizionato e possiede molta documentazione anche di carattere biografico e documentario. Risulta essere il risultato delle volontà del restauratore di mantenere una corretta organizzazione e aggregazione documentale avviata e mantenuta per tanti anni probabilmente con la collaborazione di qualcuno dei professionisti del suo staff.
Nel fondo sono presenti molti atti contabili, seppur con lacune, restituiti dal commercialista di Torino a cui Rava si appoggiava per la gestione della contabilità. Fra questa è stata rinvenuta documentazione strettamente personale tipica di una libera professione come ad esempio quella relativa ai costi dell'abitazione, incidenti stradali, multe e contravvenzioni, vacanze di famiglia e acquisti per la casa, bolle di accompagnamento che verrà restituita oppure scartata.
Pochi invece i verbali del consiglio di amministrazione della ditta snc e dell'assemblea dei soci rinvenuti fino a questo punto, alcuni di questi hanno allegato i bilanci. Molto scarse invece sono le schede di restauro, presenti numerose in altri fondi, così pure la corrispondenza e i fascicoli di affari o attività e gli elaborati tecnici come le tavole di disegno dei rilievi geometrici. E' probabile che questi documenti assieme agli originali dei servizi fotografici siano stati consegnati al committente e alla Soprintendenza.
Da una preliminare analisi comparata degli interventi riportati nell'elenco cronologico redatto sulla base dei curricula e di quelli delle unità archivistiche risultano molte coincidenze ma anche differenze. Ci sono perciò restauri riportati solo nell'elenco e viceversa. Nei casi in cui si è riscontrato il medesimo lavoro sulla stessa opera i dati dell'elenco sono stati utilizzati nei casi nelle unità vi erano lacune informativa, come ad esempio la località, l'autore e il titolo dell'opera ma soprattutto la data del restauro. In questi casi perciò la data è stata riportata nella scheda come attribuita indicando in nota il riferimento al curriculum. Nei casi in cui la data non risulta in nessun documento sono stati utilizzati intervalli di tempo stimati relativi ai periodi in cui risulta aver operato in quella località, provincia o regione.
Criteri metodologici
Secondo quanto previsto nel progetto è stata effettuata schedatura, la verifica, ricostruzione e descrizione dell’ordinamento originario e la produzione dell'inventario completo del I lotto del fondo. Le attività hanno seguito queste fasi secondo un cronoprogramma concordato con l’Associazione:
1. censimento generale della documentazione;
2. individuazione di eventuali altri soggetti produttori;
3. rilevazione di originarie separazioni e aggregazioni delle carte;
4. individuazione di eventuali classificazioni originarie adottate;
5. individuazione e ricostituzione di sezioni e collezioni documentarie originarie;
6. schedatura delle unità archivistiche (fascicoli e registri) con il programma Archimista 3.2.0 web server (non sono stati eseguiti in quanto non previsti nel progetto: l’utilizzo della scheda unità documentaria, la cartulazione e paginazione delle fotografie, album e dei registri).
7. schedatura archivistica sempre con il programma Archimista dei servizi, insiemi e aggregazioni fotografiche del fondo;
8. prove di generazione di un nuovo riordino logico virtuale del fondo;
9. rilevazione e segnalazione di eventuali criticità dello stato di conservazione della documentazione;
La schedatura delle unità e delle altre schede archivistiche (complessi, produttori, conservatori, progetto) è stata effettuata seguendo gli standard descrittivi previsti dalle norme ISAD, ISAAR e NIERA sempre con il programma Archimista e la base dati prodotta è caricata nel gruppo del progetto ASRI sul sito web regionale del progetto Lombardiarchivi .
Sono stati utilizzati i tracciati delle schede archivistiche di questo programma conforme agli standard internazionali e che consente l’esportazione delle base dati nei formati di interoperabilità previsti dalla DGA e adottati dall’ICAR.
Le unità riunite nelle rispettive serie archivistiche sono state mantenute nell’ordinamento originario assegnato dal restauratore che ha utilizzato etichetti identificative apposte sulle confezioni e spesso sigle numeriche e alfabetiche per la segnatura delle singole unità (specialmente per le diapositive inteliate). Le unità riportavano una marcatura sulle camice dei fascicoli e sui contenitori delle fotografie come segno evidente della organizzazione originaria assegnata dal restauratore. Non sono stati rinvenuti nel fondo strumenti di corredo ne elenchi di queste sigle relative alle diapositive e alle scatolette con le stampe fotografiche.
L’ordinamento delle unità che si è ottenuto è esattamente corrispondente a quello originario impostato da Rava. Si è intervenuti soltanto in quei pochi casi in cui, con evidenza diretta, le unità si trovavano in una collocazione non corretta rispetto alla segnatura originaria oppure per aggregazione di documenti appartenenti in modo evidenti allo stesso restauro e alla stessa opera.
Le schede unità sono state compilate seguendo le norme redazionali del progetto ASRI che prevede la compilazione dei seguenti per le unità relative a interventi:
titolo
In questo campo viene riportata l’ubicazione geografica e topografica (comune, città, frazione) e l’edificio in cui si trova l’opera (con l’opzione non identificato).
Estremi cronologici
Qui si indicano le date di apertura e chiusura desunte o presunte, attribuite e/o, incerte. Sono stati rilevati i dati cronologici del curriculum che riporta le date degli interventi distinte per luogo.. Come sopra riferito con questi dati si è stati in grado di utilizzare intervalli cronologici più ristretti e maggiormente attendibili principalmente per i casi in cui la documentazione non conteneva alcuna indicazione temporale.
Spesso la data del curriculum differiva da quella riportata nelle didascalie delle fotografie o nella documentazione dei fascicoli ma è stata ritenuta ugualmente datante e caricata negli estremi cronologici dell’unità. Nei casi in cui invece la datazione è stata ricavata solo dal curriculum lo si è indicato nel campo note alla data.
Contenuto
Qui sono caricati i seguenti dati:
• ubicazione dell’opera (comune, edificio, sede specifica);
• autore dell’opera (indicato nella fonte o identificato oppure con la sigla “s.a.” se non è riportato);
• denominazione dell’opera (indicata, desunta, descritta sommariamente e/o non identificata); questa informazione è replicata per le altre eventuali opere nella stessa sede oggetto del medesimo intervento;
- data dell'opera (s.d., se non è riportata e non è stata individuata con una ricerca)
• tipologia e supporto (affresco, lapideo, olio su tela, ecc.); - ubicazione dettagliata (volta, controfacciata, portale, ecc.)
• fotografie e allegati.
Descrizione estrinseca
Contiene le indicazioni delle tipologie documentarie con le misure m senza la consistenza (diapositive a colori, 24×36 mm., fotogrammi b/n, 6×6, ecc. Identicamente anche per i documenti di testo (cc.)
Note
Sono qui riportati documenti più importanti e significati di un intervento come le relazioni, i collaudi, i verbali, le analisi, le schede, gli elaborati, ecc..
Segnatura provvisoria
Allo scopo di non alterare l’ordinamento originario delle unità il campo numerico segnatura provvisoria è stato utilizzato per assegnare una numerazione progressiva crescente ad ogni scheda corrispondente e in parallelo alla sequenza delle unità. In questo modo il campo è stato utilizzato come unico ed esclusivo criterio di ordinamento di ogni serie del fondo.
Con questo primo lotto sono state individuate 12 serie archivistiche, 547 unità in maggioranza formate da servizi fotografici (425), redatta la scheda soggetto produttore con una bozza di profilo biografico e un provvisorio elenco cronologico dei restauri e la scheda progetto. Sono stati rivenuti 46 CD in 12 unità che verranno esaminati nei successivi lotti del progetto.
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Rava, Antonio 1952 novembre 12 -
Progetti
- ASRI fondo Antonio Rava - I lotto (2024-2025)
Compilatori
- Schedatura: Sergio Primo Del Bello (archivista) - Data intervento: 05 dicembre 2024
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/128599