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Cappellania di Santo Stefano
432
"Ereccione de la capella di Santo Stefano in pieve di Salò, eretta dal papa in beneficio semplice. Iuspatronato del spettabile comune di Salò".
(1441 gennaio 8 - 1711 luglio 30)
b. 87, fasc. 1
433
Beneficio di Santo Stefano.
(1543 aprile 6 - 1725 agosto 26)
b. 87, fasc. 2
434
Cause per la cappellania di Santo Stefano (1)
(1547 febbraio 20 - 1559 dicembre 10)
b. 87, fasc. 3
435
Rettori di Santo Stefano.
(1577 marzo 10 - 1602)
b. 87, fasc. 4
436
Beni (e giuspatronato) della cappellania di Santo Stefano.
(1772 agosto 23 - 1772 agosto 24)
b. 87, fasc. 5
Cause per la cappellania di Santo Stefano (1)

Cause per la cappellania di Santo Stefano (1) (1547 febbraio 20 - 1559 dicembre 10)

Unità

Tipologia: registro o altra unità rilegata

Segnatura definitiva: b. 87, fasc. 3

Estratti di deliberazioni comunali relative alla nomina del cappellano e al beneficio della cappella (1441 gennaio 8-1491 aprile 17, cc. 4-6v); consacrazione della chiesa parrocchiale a opera di Marco Saracco, vescovo di Lepanto, atto nel quale compare l’elenco degli altari con le rispettive dotazioni (1502 ottobre 17, cc. 7-9); accettazione pontificia delle dimissioni dalla cappellania di Giovanni Carracci, rettore della chiesa parrocchiale di Sant’Odorico della villa di Campo Cervaro (diocesi di Ceneda, ora Vittorio Veneto) e nomina del nuovo cappellano Giovanni Tristano Caroldi (1547 febbraio 20, cc. 32-36); mandato del doge Lorenzo Priuli al provveditore di Salò Silvestro Loredan di immettere in possesso del beneficio di Santo Stefano Giovanni Tristano Caroldi in seguito a rinuncia di Giovanni Carracci (1558 luglio 30, cc. 1-1v, 36v); immissione in possesso del suddetto Caroldi, rappresentato da Giovanni Francesco Socio, fatta dal provveditore Silvestro Loredan (1558 agosto 4, cc. 2-3v, 36); nomina da parte dei sei deputati al culto di Francesco Maggi a difesa del giuspatronato del comune sulla cappellania (1558 ottobre 12, cc. 11-11v ); ad istanza del quale Maggi, intimazione della avogaria di comun al detto Caroldi di rinunciare entro tre giorni ai suoi “impetrati” romani (1558 dicembre 4-20, cc. 14-14v,16); offerta del comune al rettore Caroldi di usufrutto di beni della cappellania, in cambio della rinuncia a rettore: presentazione dell’oblazione da parte del suddetto Maggi (1558 dicembre 17-20, cc. 15-16); rinuncia del Caroldi ai suoi diritti di cappellano (nominato “dalla corte romana”) in seguito a detta offerta del comune e in conformità alla sentenza degli avogador di comun Giovan Battista Contarini e Gaspare Renier (1558 dicembre 22, cc. 17-20v). Immissione in possesso della cappellania del prete Paolo Maffioli di Salò (concessagli in commenda dal capitolo della cattedrale di Brescia, vacante la sede vescovile), compiuta dal reverendo Francesco Caprioli di Canneto a nome dell’arciprete di Salò Ludovico Savalli (1558 ottobre 8, cc. 25-25v); citazioni da parte del detto avogador Renier al cappellano Paolo Mafioli perchè rinunci agli “impetrati” a Roma (1559 gennaio 18-1559 febbraio 3, cc. 21-24) e produzione di atti di causa simile relativi a rinuncia dell’abate Giovanni Trevisan dell’abbazia di San Cipriano in Murano (1549 gennaio 22-1549 dicembre 10, cc. 27-31).
Inserta in fine in copia autentica: “Renuntia reverendi domini presbiteri Pauli Maphioli impetratis pro cappella Santi Stephani” (cc. 4, cfr. c. 21 e segg. del volume).
Cronologia con precedenti in copia dal 1441 gennaio 8.
Originali, copie autentiche e semplici.
NOTA AL TITOLO
1 Su un lacerto della coperta cart. “Quedam iura antiqua pro iure [patronatu]s communis Salodii in capella Sancti Stephani”, cui segue indicazione del contenuto del volume.
N. corda 3. Livi n. 182. Busta 87.

Descrizione estrinseca:

Vol., 310×220 mm, latino (un solo atto in volgare). Leg. orig. in carta dep. Num. 1994 cc. 37 seguite da molte bb. Cons. discreta.

Codici identificativi:

  • MIUD0FD8FD (PLAIN) [Verificato il 28/05/2012]

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