Archivio Giovanni Testori - Fondo Regione Lombardia (1952 - 1992)
306 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Metri lineari: 7.5
Consistenza archivistica: 107 quaderni manoscritti; 4 quadernoni con un catalogo di dipinti; 5560 fogli sciolti manoscritti e dattiloscritti; 273 volumi; 306 articoli a stampa di Testori e 605 articoli di rassegna stampa su Testori.
Abstract:
Il Fondo Giovanni Testori, di proprietà di Regione Lombardia e conservato presso la casa dello scrittore a Novate Milanese, custodisce materiali di grande importanza che riguardano l’intera attività intellettuale di Testori come poeta, narratore, saggista e critico d’arte, giornalista culturale e di costume. Il Fondo comprende materiali manoscritti, dattiloscritti, a stampa e materiale librario, il tutto è ordinato, inventariato e disponibile per la consultazione.
Il Fondo Giovanni Testori custodisce materiali di grande importanza che riguardano l'intera attività intellettuale di Testori come poeta, narratore, saggista e critico d’arte, giornalista culturale e di costume. Il Fondo comprende materiali manoscritti, dattiloscritti, a stampa, e materiale librario, il tutto ordinato come segue:
− Quaderni: 107 quaderni manoscritti (1956−1992), che testimoniano le prime stesure di quasi tutte le opere edite (romanzi, raccolte poetiche, testi teatrali, testi di storia dell'arte o di critica d'arte) insieme a numerosi inediti, e 4 quadernoni contenenti un parziale inventario autografo dei dipinti realizzati da Testori tra la fine del 1969 e l'inizio del 1972;
− Fogli: 69 cartelle contenenti 5560 fogli dattiloscritti e manoscritti (1952−1992); si tratta di stesure successive e revisioni di testi che trovano corrispondenza con oltre 200 titoli a stampa, di alcuni testi inediti e/o non identificati, di numerose prime redazioni di articoli poi pubblicati sul "Corriere della Sera" e su "Il Sabato";
− Rassegna stampa: 306 articoli a stampa di Testori (prevalentemente articoli pubblicati sul "Corriere della Sera", dal 1980 fino a pochi giorni prima della morte, ma anche articoli comparsi su altre testate) e 605 articoli a stampa su Testori (apparsi su "Avvenire", "Corriere della Sera", "L'Espresso", "L'Unità", "Il Giornale", "La Repubblica", etc.; si tratta soprattutto di recensioni di spettacoli teatrali, con numerosi pezzi usciti in occasione della morte e recensioni di pubblicazioni e rappresentazioni postume);
− Biblioteca: 273 volumi di opere di Testori (opere narrative, testi teatrali, cataloghi di mostre, saggi di critica d'arte, edite tra 1943 e 2002).
I 107 quaderni manoscritti, con copertina blu o nera e per la maggior parte di marca De Magistris e Daler, coprono un arco dal 1956 al 1992. Attestano le prime stesure di quasi tutte le opere edite (romanzi, raccolte poetiche, testi teatrali, testi di storia dell'arte o di critica d'arte), prime stesure di articoli destinati al "Corriere della Sera", numerosi inediti, diversi testi non identificati, con schizzi, disegni, appunti vari e lettere. I quaderni ospitano anche una notevole quantità di materiali vari, oltre 450 unità, che la Fondazione Mondadori ha classificato come allegati o inserti. Altri 4 quaderni contengono un catalogo/inventario dei dipinti realizzati da Testori tra 1969 e 1972.
I fogli dattiloscritti e manoscritti, disposti in 69 cartelline e databili tra il 1952 e il 1992, documentano in molti casi il passaggio che, dalla prima stesura trasmessa dai quaderni, porta alla pubblicazione a stampa, anche attraverso redazioni molteplici. In altri casi attestano prime stesure (soprattutto di articoli per il "Corriere della Sera"), sia manoscritte che dattiloscritte. Anche nel caso dei fogli, come avviene nei quaderni, diversi testi restano non identificati a causa dell'indecifrabilità della grafia di Testori e del relativo disordine di alcuni settori della serie.
La rassegna stampa è ripartita in una prima parte composta dagli articoli di Testori, pubblicati prevalentemente sul "Corriere della Sera", dal 1980 fino a pochi giorni prima della morte, e in una seconda parte di articoli su Testori. Le 306 unità raccolte offrono un ampio panorama degli interventi di Testori su avvenimenti e questioni di varia rilevanza. Gli articoli su Testori compresi nel Fondo, apparsi su testate come "Avvenire", "Corriere della Sera", "L'Espresso", "L'Unità", "Il Giornale", "La Repubblica", ammontano a 605 unità e riguardano dibattiti culturali e morali, interviste, recensioni di romanzi e poesie, recensioni di spettacoli teatrali.
La biblioteca storica (273 volumi) offre uno spaccato molto ampio, anche se non completo, delle pubblicazioni di Testori, e comprende anche moltissimi scritti d'occasione difficilmente reperibili altrove e alcune traduzioni di opere testoriane nelle principali lingue europee.
Storia archivistica:
Custodito dall’erede Alain Toubas dopo la morte di Testori nel 1993, il fondo è stato acquisito da Regione Lombardia e depositato presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori in due versamenti: nel febbraio del 2002 (107 quaderni e 273 volumi), e nel febbraio del 2003 (4 quadernoni, 69 cartelle di fogli sciolti, e 2 scatoloni e due buste di articoli). L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia.
Nel 2023, in occasione del centenario dalla nascita dell’autore, il fondo è stato depositato a Casa Testori a Novate Milanese, casa natale dello scrittore. Così facendo il fondo di Regione Lombardia si è ricongiunto con quello dell’Associazione Giovanni Testori conservato nello stesso luogo.
Criteri di individuazione delle unità archivistiche
La Fondazione Mondadori ha provveduto a una schedatura informatica dell’Archivio Testori secondo criteri analiticamente formulati e principalmente basati sull’individuazione dell’unità archivistica. Tanto nella descrizione dei quaderni che in quella dei fogli la Fondazione ha deciso di far capo, per individuare l’unità archivistica, ad un criterio di ordine bibliografico e letterario, che solo marginalmente e in seconda battuta tiene conto della fisicità dei materiali e della distribuzione dei testi su di essi. Le ragioni di questa opzione sono anche legate alle particolari caratteristiche dei materiali testoriani (l’uso molto eterodosso che l’autore faceva del quaderno, scritto in due direzioni contrapposte e spesso incrociantesi; l’abitudine di passare attraverso un alto numero di stesure nella produzione di ogni opera; la grafia pressoché illeggibile; il disordine, o ordine imperscrutabile, dei fogli). L’unità archivistica è stata fatta coincidere con l’uscita bibliografica (denominata ‘opera’), tenendo conto, ad esempio, “non del quaderno fisico (pur sempre segnalato nelle sue ripartizioni), che […] rappresenta una specie di ‘contenitore’ di diversi ‘oggetti’, ma dei confini dell’opera stessa”; nella medesima maniera si è proceduto per i fogli, che più dei quaderni presentano casi di aggregazione materiale se non casuale almeno difficilmente decifrabile.
Ciò comporta alcune conseguenze:
a) sia nei quaderni che nei fogli la stessa unità archivistica (bibliografica e perciò, in questo caso, virtuale) può essere incarnata da diversi supporti materiali; la stessa ‘opera’ può presentarsi in più quaderni o in più di un collettore di fogli (il caso più evidente è quello che riguarda i materiali elaborativi de L’Imerio, che occupano 18 nuclei diversi di fogli);
b) nei fogli, e specie nei casi di maggiore disomogeneità dei materiali raccolti in un unico collettore, la medesima unità-‘opera’ può comprendere materiali che si trovano fisicamente distanziati, anche di molto, all’interno delle carte.
Il vero e proprio lavoro di catalogazione che qui si presenta è basato innanzitutto su un criterio di individuazione delle unità archivistiche diverso da quello seguito dalla Fondazione appena richiamato. Un’unità archivistica è individuata prioritariamente dalla sua fisicità, ossia dalla coerenza e continuità del suo supporto fisico, e in secondo luogo sulla base della continuità o uniformità del contenuto in supporti diversi. Varranno dunque come parametri per l’individuazione dell’unità tipologie e misure dei supporti e dei fogli, e le loro aggregazioni: nella serie dei quaderni, ad esempio, e rovesciando il criterio adottato dalla Fondazione, ciascun quaderno varrà come un’unità archivistica, che potrà contenere materiali preparatori ed elaborativi per opere poi giunte a pubblicazione oppure inedite, ma anche appunti personali, minute di lettere, o scritti di altro genere; tutti questi materiali saranno descritti, con analiticità variabile a seconda dei casi, come parte organica dell’unità-quaderno. In tal modo si tengono nettamente separati, pur dando conto di entrambi nella descrizione, il piano archivistico e quello bibliografico. Tale criterio, applicato sempre nella schedatura dei quaderni, è stato seguito meno rigidamente nella descrizione dei fogli. Nei casi in cui la singola cartella di fogli ospita materiali molto eterogenei e, soprattutto, di ardua decifrazione, si è fatto prevalere il criterio secondario di una accertata uniformità del contenuto su quello dell’unitarietà fisica. Quest’azione si è svolta verificando contestualmente con il materiale documentario originale e anche grazie al supporto di identificazione delle unità mancanti a causa della difficoltà di lettura della grafia testoriana. Ciò significa che in alcuni casi “lo stesso” testo può proseguire in fogli non attigui all’interno della stessa cartella ed essere ugualmente registrato come un unico testo.
Viene qui offerta una schedatura parziale del Fondo Testori; è limitata infatti ai materiali rubricati dalla Fondazione come quaderni, fogli, inserti e allegati. Tali materiali sono ripartiti in tre serie, rispettivamente 1) Quaderni, 2) Fogli, 3) Inserti. Quest’ultima serie descrive materiali vari che si trovano fisicamente all’interno dei quaderni ma che non hanno attinenza con il/i testo/i presente/i nei quaderni in cui risultano collocati (le tipologie sono varie: dal biglietto ferroviario alla lettera, dalla fotografia al quadrifoglio seccato). I materiali vari che invece mostrano quell’attinenza, e che la Fondazione nomina allegati, sono stati descritti organicamente al contenuto del singolo quaderno, in coda ai testi, indicandone posizione, consistenza, contenuto e, laddove presenti e decifrabili, titolo e incipit.
Segnatura e collocazione
A ciascuna unità archivistica, individuata con i criteri sopra esposti, nel presente lavoro di schedatura si è attribuita una segnatura che consiste in un codice alfanumerico. Per le tre serie descritte si compone sempre di una o più lettere che indentificano la serie di appartenenza (Q per i quaderni; D per i fogli; IN per gli inserti) e da un gruppo di al massimo tre caratteri numerici che numera le unità di ciascuna serie a partire da 001. La prima unità della serie dei quaderni avrà dunque la segnatura definitiva Q001. Per la serie dei fogli, data la complessità ed eterogeneità del contenuto, a ciascuna unità sono state associate tante sottounità quante quelle riconosciute dalla Fondazione. Quindi, nel caso della serie dei fogli la segnatura definitiva per le sottounità sarà D34.001. La segnatura è stata inserita nel campo Segnatura definitiva della scheda di ciascuna unità.
Condizione di accesso:
liberamente accessibile
Note alla condizione di accesso:
Il materiale è consultabile previo appuntamento scrivendo a:
archivio@associazionetestori.it
Luogo di conservazione:
Largo A. Testori,13
Novate Milanese – 20026
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Testori, Giovanni 1923 maggio 12 - 1993 marzo 16
Progetti
- Verifica dati inventario Archivio Testori (2023-2024)
Fonti
- Gallerani 2007 = Paola Gallerani, Questo quaderno appartiene a Giovanni Testori. Inediti dall'archivio, con una postfazione di Fulvio Panzeri, Milano, Officina libraria, 2007
- Giovanni Testori Bibliografia 2007 = Giovanni Testori Bibliografia, a cura di Davide Dall'Ombra, Milano, Associazione Giovanni testori Onlus - Scalpendi, 2007
- MICA000969 = Inventario Testori 2004
- Sito Giovanni Testori = Sito Giovanni Testori
Compilatori
- Prima redazione: Federico Francucci
- Revisione: Alice Boltri
- Rielaborazione: Cecilia Morassi
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV/fonds/148779