Monte di Pietà di Bergamo, amministrato dalla Congregazione di Carità ( 1864 - 1938 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza
Condizione: pubblico
Profilo storico / Biografia
Ai sensi del regio decreto del 6 marzo 1864, confermato dalla legge crispina sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza del 1890 (1), il Monte di Pietà è amministrato dalla Congregazione di Carità di Bergamo, che lo mantiene separato dagli altri istituti gestiti, «servandone distinti lo scopo e la speciale natura e tenendone separate le attività e passività del rispettivo patrimonio» (2). Lo statuto organico più antico, conservato in archivio, è del gennaio 1892, con annotazioni e correzioni successive, e delinea una struttura e una gestione amministrativa ben più articolata rispetto alle origini.
La Congregazione di Carità nomina tra i suoi membri un Direttore del Monte, che rappresenta l’istituto e ne amministra il personale, costituito da un segretario ragioniere ispettore, un cassiere, un guardarobiere, uno stimatore di preziosi, uno stimatore di oggetti diversi, due scrittori e due inservienti (3), tutti nominati dalla Congregazione.
Nel corso dei secoli la sede muta: dalla vicinia di S. Eufemia, il Monte di Pietà si trasferisce nel 1605 presso il Luogo pio Colleoni, dove rimane per circa due secoli, quando, in età lombardo veneta, si stabilisce nel palazzo della Misericordia Maggiore di Bergamo, in via S. Salvatore/via Arena, fino alla sede definitiva, costruita all’inizio del XX secolo, in viale Vittorio Emanuele II.
La difficile situazione economica in cui versa il Monte nei primi decenni del Novecento spinge il Consiglio dell’ente a proporre una sua trasformazione, attraverso l’apertura della sezione di credito. Uno studio accurato di altri Monti ed in particolare del caso del Monte di Pietà di Cremona, di cui si constata «la fiorente situazione (…) in seguito alla creazione di un nuovo Ufficio Banca accanto al vecchio servizio di pegni», riconosce nella sezione del credito bancario una possibilità per risanare una situazione economica altrimenti disastrosa. La gestione del servizio pegni è passiva, con gravi perdite determinate dagli oneri degli stipendi del personale impegnato nel settore.
La Congregazione di Carità, nella seduta del 23 settembre 1922, delibera una serie di provvedimenti per l’apertura della sezione di credito presso il Monte di Pietà:
1. La banca è autorizzata a gestire i depositi a risparmio liberi e vincolati, conti correnti, credito agrario, sovvenzioni su merci e su titoli pubblici, cambio di valute, emissione di assegni, depositi a custodia, servizio cassa di enti morali e anticipazioni sugli stipendi;
2. Al cassiere della banca passa il servizio di cassa delle opere pie amministrate dalla Congregazione di Carità.
La Banca del Monte di Pietà di Bergamo è aperta il 20 novembre 1922 nella sede del Palazzo del Monte in viale Vittorio Emanuele II, come istituto di credito e beneficenza, amministrato dalla Congregazione di Carità cittadina (4).
A partire dal 1923 i Monti sono distinti in due categorie (5): la prima con un consistente ammontare di depositi fruttiferi, la seconda, come nel caso di Bergamo, con Monti connotati da depositi non rilevanti; alcuni Monti della seconda categoria, infatti, non raccolgono neppure il risparmio.
L’istituto bancario è liquidato nel 1935 poiché l’esercizio del credito è «ritenuto troppo pericoloso e non consono delle istituzioni di beneficenza, specie dopo la riforma delle Congregazioni».
Note
(1) Ultimo comma dell’art. 59 della legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Ulteriori modifiche sono introdotte con la legge sui Monti di Pietà del 4 maggio 1898, n. 169, e il relativo regolamento del 14 maggio 1899, n. 185, e con quella del 18 luglio 1904, n. 390; tutte riconoscono le motivazioni assistenziali dei Monti, configurandoli, però, come istituti misti di beneficenza e credito.
(2) Art. 5, Statuto organico del Monte di Pietà in Bergamo, gennaio 1892 (b. 1, fasc. 1).
(3) Secondo il Regolamento degli stessi anni il personale è costituito da: un segretario ragioniere ispettore, un cassiere particolare e un computista che lo coadiuva nell’attività contabile e amministrativa, un controllore, che assiste il segretario, uno scrittore, un volontario, un guardarobiere, stimatori di preziosi e di oggetti diversi, due inservienti, uno per la custodia della porta del Monte e l’altro per la custodia notturna dei magazzini, e un cassiere generale (Regolamento del Monte di Pietà in Bergamo, art. 5, b. 1, fasc. 1).
(4) In base al nuovo Statuto approvato nel 1930 la Banca cambia la sua denominazione in Banca del Monte dei Pegni di Bergamo. Vedi “Apertura della Banca del Monte di Pietà”, 1921-1930, b. 2, fasc. 4.
(5) Art. 1, R. D. 14.6.1923, n. 1396.
Complessi archivistici
- Monte di Credito su Pegno di Bergamo (1557 - 1964)
Compilatori
- Prima redazione: Dilda, Giovanni Luca (archivista) - Data intervento: 07 maggio 2023
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroMano-/creators/8659