Archivio Rodolfo Graziani (1923 - 1964)
245 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Metri lineari: 12.0
Consistenza archivistica: 56 buste e 48 volumi per un totale di 245 unità archivistiche
Il fondo è costituito da documentazione dal 1923 al 1964 proveniente dall'archivio privato di Rodolfo Graziani.
Si tratta di documentazione eterogenea, che riflette diversi momenti della vita pubblica e privata di Graziani: le campagne militari in Africa, l'incarico di ministro delle Forze Armate nella Repubblica sociale italiana, il processo a suo carico nell’immediato dopoguerra, la presidenza dell'Associazione Nazionale Combattenti Repubblicani, la militanza nelle file del Movimento Sociale Italiano negli ultimi anni della sua vita, l’amministrazione della tenuta agricola di Arcinazzo, la morte e le commemorazioni (i documenti successivi alla morte sono stati raccolti dalla moglie Ines Chionetti).
Il fondo è suddiviso in nove serie, tra le quali spiccano per rilevanza e consistenza l’ampia rassegna stampa che copre gli anni 1930−1964, le carte processuali, gli scritti autografi, la corrispondenza intrattenuta a vario titolo con personaggi noti e con gente comune durante i suoi molteplici incarichi politici e militari.
− serie Archivio stampa (1930−1953), composta dalle sottoserie “Comentari d'Africa” e “Comentari di Libia”, Archivio stampa 1941−1943, Archivio stampa 1948−1950, Archivio stampa 1952−1953
− serie Archivio stampa con notazioni, pagine ed interventi autografi (1923−1964)
− serie Carte processuali (1948−1950)
− serie Originali dell'appello e petizione al presidente della Repubblica (1948)
− serie Documenti e corrispondenza (1929−1955)
− serie Scritti autografi e dattiloscritti originali (1930−1954)
− serie Corrispondenza Africa italiana (1936−1937)
− serie Documenti amministrativi (1943−1954)
− serie Carte intestate
− serie Raccolta di carte geografiche
Il fondo documentario è inoltre corredato da una biblioteca composta da 1.500 pezzi tra volumi e opuscoli, catalogati e inseriti nel catalogo Opac della Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese.
Storia archivistica:
L’archivio di Rodolfo Graziani ha una storia complessa, difficile da ricostruire con esattezza, caratterizzata da passaggi di mano, presunte sottrazioni, controversie di vario genere.
Quello che pare certo è che nel novembre del 1943 – all’indomani della sua nomina a ministro della Difesa della Repubblica sociale italiana e alla vigilia della partenza per il nord Italia – Graziani nasconde nelle catacombe della basilica di Sant’Agnese fuori le mura a Roma alcune casse di oggetti di famiglia, documenti e carte personali, affidandone la custodia al parroco. Quattro di queste casse, contenenti documenti degli anni 1913-1943, vengono sequestrate nel 1944 dall’Intelligence Military Service statunitense e portate a Washington. Torneranno in Italia a guerra conclusa per essere versate all’Archivio Centrale dello Stato (1). Il versamento è effettuato dalla Joint Diplomatic Section dell’ambasciata USA il 9 giugno 1947 (2).
Nel 1955 l’Archivio Centrale dello Stato riceve altri due versamenti di carte riconducibili all’archivio Graziani, uno riguardante documenti sull’attività militare africana degli anni 1921-1939, l’altro riguardante documentazione dal 1921 al 1949 che Graziani aveva destinato nel suo testamento al padre benedettino Marino Marsili.
Attraverso questi successivi versamenti l’Archivio Centrale dello Stato acquisisce e tuttora conserva la documentazione inerente all’attività pubblica di Graziani. La documentazione privata, che costituisce buona parte del presente fondo, viene consegnata a padre Marsili e da questi agli eredi.
Il fondo denominato “Biblioteca e carte Rodolfo Graziani” viene poi messo all’asta e acquistato da Regione Lombardia (DGR n. 39899 del 27 novembre 1998), che nel 2003 lo cede in comodato d’uso al Centro Studi Rsi di Salò (convenzione 31 luglio 2003, repertorio n. RCC/5868).
Un primo intervento di recupero e inventariazione del fondo viene eseguito, prima della cessione al Centro Studi Rsi, ad opera dell’archivista Mara Pozzi. Le condizioni dell’archivio sono così descritte nell’introduzione archivistica all’inventario: “L’insieme della documentazione si presentava suddiviso in 43 casse numerate; ogni cassa era ripartita in buste, a loro volta organizzate in fascicoli. All’esterno delle casse era segnalata la serie di appartenenza; le cartelle riportavano l’indicazione della serie o sottoserie; la maggior parte dei fascicoli recava la segnatura. II fondo era corredato da un breve elenco dei pezzi stilato dalla casa d’aste che ne aveva curato la vendita”. Nel complesso la documentazione si trovava in buono stato di conservazione, tranne parte dell’archivio stampa e delle carte del processo e i volumi della biblioteca, danneggiati da un allagamento dei locali dell’Archivio di Stato di Milano in cui erano stati depositati (3).
Nel corso dell’intervento non viene operata alcuna riorganizzazione e la struttura del complesso viene elaborata sulla base dell’elenco di versamento (4). Per l’inventariazione è utilizzato l’applicativo informatico Mens, realizzato da Regione Lombardia per l’inventariazione degli archivi personali.
Questo inventario è oggi disponibile solo in versione cartacea.
Nel 2025, nell’ambito del progetto “Public Engagement in History: Festival, School Workshops and Digital Tools”, si è proceduto ad una ricognizione del fondo e alla revisione dell’inventario esistente. L’intervento è stato curato da Abibook Società Cooperativa Onlus di Brescia.
Per prima cosa l’inventario è stato riversato nell’applicativo Archimista, operazione necessaria date l’obsolescenza del software Mens e la necessità di rendere il fondo più ampiamente fruibile.
Nel corso del riversamento si è verificato lo stato di fatto della documentazione e dell’inventario stesso.
Non sono state apportate modifiche alla struttura del fondo e le serie originariamente individuate sono state mantenute, considerate tra l’altro la mancanza di strumenti che potessero chiarirne le modalità di formazione e l’irreperibilità degli elenchi di versamento citati nel precedente inventario.
Le maggiori criticità sono invece emerse riguardo all’organizzazione di alcune serie – in particolare per le serie “Carte processuali” e “Scritti autografi e dattiloscritti originali” – per le quali si è ritenuto opportuno operare il riordino logico/cronologico delle unità archivistiche.
Alcune modifiche e correzioni, non sostanziali, hanno interessato l’apparato descrittivo a livello di fondo, di serie e di singole unità, modifiche che hanno consentito di storicizzare il precedente intervento, adattare l’inventario al nuovo software di inventariazione, rettificare o integrare alcune descrizioni a seguito delle verifiche fatte.
Note
(1) Cfr. Alessandro Cova, “Graziani, un generale per il regime”, Roma, Newton Compton, 1987, pp. 94 e 220.
(2) Le informazioni riguardo a questo e ai successivi versamenti all’Archivio Centrale dello Stato sono state tratte dal sito all’indirizzo https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/7169328b-0c33-4622-91b8-44ed4eaa95c1/fondo-graziani-rodolfo (verificato il 05/05/2025)
(3) “Archivio Rodolfo Graziani – Inventario”, a cura di Mara Pozzi, p. VII.
(4) Id, p. I.
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Graziani, Rodolfo 1882 agosto 11 - 1955 gennaio 11
Progetti
Compilatori
- Prima redazione: Mara Pozzi (archivista)
- Rielaborazione: Laura Soggetti (archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroMano-/fonds/194720