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Fondo Ansaloni
82
Storia della Nobile Famiglia Ansaloni-Rangoni
([1937 aprile 1])
DPP_4480, DPP_4483, DPP_4484
83
Cartoncino con le foto di Vittorio Ansaloni, della moglie e dei figli
([seconda metà sec. XX])
VA_001
84
Stemma Araldico della famiglia Ansaloni
(1937 aprile 5)
VA_006, VA_007
85
Lettera di condoglianze del Comune di Cusano Milanino
(1944 settembre 20)
VA_005
86
Vittorio Ansaloni
([metà sec. XX])
VA_100
87
Elena Milani, moglie di Vittorio Ansaloni
([metà sec. XX])
VA_101
88
Anita Ansaloni, figlia di Vittorio Ansaloni
(metà sec. XX)
VA_102
89
Arturo Ansaloni, figlio di Vittorio Ansaloni
(metà sec. XX)
Arturo Ansaloni, figlio di Vittorio Ansaloni

Arturo Ansaloni, figlio di Vittorio Ansaloni (metà sec. XX)

Unità

Tipologia: unità documentaria

Scheda speciale: F - Fotografia

Arturo Ansaloni è uno dei figli di Vittorio Ansaloni. Nato nel 1893, al 1° aprile 1937, data della stesura della storia di famiglia, è l’unico ancora vivente. Non sappiamo quando morì.
Leggiamo come Vittorio ce lo descrive nella storia della famiglia che il nipote Alberto Ansaloni ci ha messo a disposizione:


ARTURO è ora l’unico superstite; fratello di Anita e che essa amò tanto; studiò a Milano ma giunto al secondo anno dell’istituto tecnico superiore, volle accettare occupazione presso una Assicurazione a Milano e di lì a poco presso l’Union des Gas di Milano ove rimase per 17 anni.
Scoppiata la guerra europea partì per essa in Giugno 1914 perché si trovava già sotto le armi e non ne ritornò che in Marzo del I9I9. Finita la guerra ritornò | al gas ma preso dalla mania che invadeva quasi tutti di far grossi guadagni, così egli pure fu preso da tale mania; ma cadde in balia di sfruttatori della sua attività eccezionale e delle sue larghe conoscenze, cosicché in più volte rimise oltre 50mila Lire interamente coperte dal gruzzolo accumulato in tanti dai genitori.
Ritenne allora di rifarsi abbandonando il Gas per accettare lavoro a Mogadiscio quale direttore di quell’Autoparco; ma sei mesi dopo doveva rimpatriare colpito da febbri malariche e da piaghe tropicali.
Forte, robusto, pieno di vita, di rara intelligenza tanto che appena guarito si occupò in Algeria, dapprima come disegnatore, poscia come contabile di una vastissima azienda agricola di Arbal (Orano). Ivi lavorò per quattro anni quando, tanto lui che il figlioletto furono colpiti da febbri malariche che li ridusse in fin di vita. Ripresa alquanto (essi) la salute, ammalò la moglie di ulcera al duodeno; fu dai medici di Orano consigliato il rimpatrio per non perdere la vita tanto lui che il figlioletto e la moglie.
Giunto in Italia nel 1935 con tutta la famiglia, fu accolto dai genitori e subito si adoperò per cercare un’occupazione e benché un Decreto facesse obbligo ai Sindacati di occupare di preferenza gli italiani di rimpatrio, poiché molti erano in quell’anno i disoccupati, non si ottenne l’occupazione attesa.
Solo per opera del cognato Vittorio Guerzoni di Modena e di un amico di questi (Rag Coppi) riuscì ad occuparsi provvisoriamente a Modena presso il Municipio di quella città ove si trova tuttora con la famiglia composta della moglie Anna Bottoni, buona, laboriosa, rassegnata a tutti i sacrifici, dei figli Renza di 14 anni e Vittorio di 8 anni entrambi scolari.


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famiglia Ansaloni
Cusano Milanino
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Autori:

  • n.d.

Supporto: gelatina ai sali d'argento/carta

Altezza: 5.0

Larghezza: 4.0

Descrizione estrinseca:

OGTD=positivo
OGTS=esemplare singolo
MISU=cm
MTX=b/n

Lingua della documentazione:

  • ita

Condizione di accesso: liberamente accessibile

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Gabriele Marazzini - Data intervento: 05 marzo 2023

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