Causa Pia Ponti ( 1896 - 1956 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente sanitario

Condizione: pubblico

Profilo storico / Biografia

Francesco Ponti appartenne alla celebre grande famiglia di imprenditori cotonieri originaria di Gallarate. Furono soprattutto il padre e lo zio, Giuseppe (Gallarate 1786 – 1853) e Bartolomeo (Gallarate 1785 – 1860), a raggiungere un ruolo di primissimo piano nella società lombarda e italiana dopo l’unità nazionale. Francesco, nato in Gallarate il 7 settembre 1832, partecipò alle campagne del 1859 come volontario nel reggimento Cavalleria Aosta e del 1860 con Giuseppe Garibaldi, stringendo numerose amicizie con altri personaggi della politica e della cultura Dopo il 1861 lasciò ai fratelli ogni ruolo dirigenziale nelle aziende di famiglia concentrandosi su sulla passione per i viaggi e per le arti figurative. Nella sua casa di milanese allestì un vero e proprio museo, con un’importante collezione di dipinti, sculture e incisioni di artisti contemporanei. Morì a Baveno il 24 agosto 1895 senza discendenti diretti. Con il testamento del 3 dicembre 1892 nominò erede universale il nipote Pio Borghi. Tra gli altri lasciti benefici stabilì
“allo scopo di ricordare eternamente il ben fatto de’ miei maggiori, lascio a’ miei nipoti Ettore Ponti fu Andrea ed Amerigo fu Antonio lire italiane seicento mila coll’obbligo che fra loro d’accordo abbiano ad erogare tal somma a vantaggio di una benefica istituzione già esistente, sia fondandone una nuova”. Il 26 novembre 1896 Ettore Ponti, alla vigilia della sua elezione a sindaco di Milano e al conferimento del titolo di marchese, presentò all’amministrazione dell’Ospedale Maggiore di Milano un progetto di convenzione per istituire, tramite il lascito dello zio Francesco, una pia istituzione autonoma e annessa all’Ospedale, intitolata al benefattore sotto la voce “Causa Pia Francesco Ponti per gli infortuni sul lavoro”. Due giorni dopo il Consiglio accettò l’offerta di 600.000 lire, predisponendo la stesura dello statuto della nuova opera pia. Sebastiano De Albertis, da lunga data amico personale del benefattore, realizzò il ritratto gratulatorio per la quadreria ospedaliera (1897).

Complessi archivistici