Federbraccianti regionale Lombardia ( 1967 - 1987 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale

Condizione: privato

Sede: Corso di Porta Vittoria 43, Milano (MI)

Profilo storico / Biografia

La Federbraccianti regionale Lombardia costituì per circa vent’anni, dal 1967 al 1987, la rappresentanza sindacale nel territorio lombardo della ‘Federazione nazionale dei braccianti e salariati agricoli e maestranze qualificate e specializzate in agricoltura’ (Federbraccianti nazionale), sindacato di categoria della Cgil.
L’ente nacque di fatto con l’elezione del primo comitato direttivo, in occasione della ‘Conferenza regionale delle Federazioni provinciali dei braccianti e dei salariati agricoli’ tenutasi a Cremona il 16 ottobre 1967. Dal verbale di decisione risulta che la composizione del nuovo comitato fu presentata da Renzo Antoniazzi, segretario della Federbraccianti provinciale di Cremona e, fino a quel momento, responsabile del coordinamento regionale. Lo stesso comitato nominò il primo segretario generale della federazione, Gioacchino Ghisio (1).
All’interno della relazione pronunciata dal neo-segretario si trovano già delineati i punti programmatici di contrattazione e strategia politica al centro delle azioni e conquiste sindacali degli anni successivi, oltre che il ruolo di verifica delle attività svolte dalle istanze territoriali. Il discorso di inizio mandato riguardò in particolare il piano di sviluppo regionale per l’agricoltura, insieme all’auspicata costituzione dell’Ente regionale di sviluppo della Lombardia (Ersal), gli orientamenti per la contrattazione e le battaglie per i diritti dei lavoratori agricoli, con riferimento a questioni urgenti come le condizioni di lavoro e di salute degli addetti alle stalle, alla definizione delle nuove figure professionali, tra cui gli ‘addetti alle macchine’, le cui mansioni non erano ancora riconosciute nei contratti agricoli.
Alcune iniziative ebbero esito positivo (licenziamento per ‘giusta causa’, riduzione dell’orario lavorativo, diritto alle ferie, etc.), altre si sarebbero protratte per lungo tempo o avrebbero assunto nuove forme, come testimoniano gli interventi del segretario pronunciate nel I e nel II congresso regionale, rispettivamente del 1974 e del 1979 (2).
Uno dei nodi più difficili da sciogliere da parte del mondo bracciantile era l’isolamento delle battaglie contadine rispetto alle rivendicazioni degli altri settori produttivi, a cui si accompagnava l’arretratezza del modello di sviluppo economico e il conseguente esodo dei lavoratori dalle campagne. La linea politica adottata dalla Federbraccianti regionale, ribadita più volte in sede congressuale, poneva tra gli obiettivi da perseguire l’unità sindacale, la lotta congiunta alle rivendicazioni del mondo operaio, il coinvolgimento di associazioni di produttori, cooperative e salariati non rappresentati nel sindacato.
La Federbraccianti, pur collaborando con le federazioni di categoria Fisba-Cisl e Uisba-Uil regionali, ribadì in più occasioni la necessità di un’alleanza stabile, per coalizzare i lavoratori agricoli e incidere maggiormente nel terreno delle relazioni industriali (3). Nella relazione pronunciata al I congresso regionale della Federbraccianti del 1974, il segretario generale diede notizia dell’avvenuta costituzione della Federazione regionale Federbraccianti-Fisba-Uisba Lombardia, sottolineando la necessità di realizzare strutture unitarie in tutte le province, così da uniformare le azioni per i rinnovi contratti integrativi provinciali e aziendali.
Le federazioni unitarie regionali, confederale e di categoria, erano anche i principali interlocutori nei frequenti incontri con le istituzioni regionali che, a partire dal 1970, acquisirono nuove funzioni e competenze. Come rappresentante sindacale, componente di coordinamenti unitari per l’agricoltura e l’agro-industria, il segretario della Federbraccianti Lombardia era convocato in riunioni d’assemblea e commissioni di lavoro organizzate dalla Regione, discutendo su vari temi, tra cui i piani di sviluppo agricolo e dei settori industriali collegati, l’occupazione, la formazione professionale.
Il collegamento con le istanze operaie divenne ancor più naturale nel contesto della programmazione agro-industriale, delle leggi sui piani settoriali e di riconversione industriale. Anche l’agro-industria costituì uno dei capi saldi della strategia sindacale di quegli anni. La mole documentaria prodotta dalla segreteria regionale sul tema, documenti d’approfondimento scientifico sulle innovazioni tecnologiche, atti di convegni, conferenze e seminari, normative, carteggio di università e istituti di ricerca, è indice dell’attività sindacale volta ad anticipare i tempi, ad intercettare i cambiamenti del mondo produttivo per la costruzione di una proposta sindacale in grado di incidere nelle decisioni d’indirizzo economico e produttivo, oltre che nei rapporti con la controparte datoriale (4).
Si rese infine necessaria a livello nazionale una più stretta collaborazione con il settore dell’industria alimentare, che agli inizi degli anni ‘80 si concretizzò attraverso la costituzione della Federazione Federbraccianti-Filziat. Nell’intervento tenuto al congresso regionale del 1981, il segretario della Federbraccianti Lombardia annunciò un’importante riunione tra i comitati direttivi regionali delle due categorie, a cui avrebbero fatto seguito diverse iniziative congiunte (5). Il percorso comune appena iniziato, a cui si accompagnò la perdurante e ormai incontrovertibile crisi dell’occupazione agricola e degli iscritti al sindacato, portò all’istituzione a livello nazionale, e quindi territoriale, di un’unica sigla sindacale delle due categorie, la Flai-Cgil, nel 1988.
La memoria storica dell’ente di fatto si interrompe attorno al 1983, anno delle dimissioni di Gioacchino Ghisio da segretario regionale e la nomina da parte del comitato direttivo di Danilo Aluvisetti, che ebbe il compito di traghettare la Federbraccianti regionale negli ultimi anni prima di confluire con la Filziat nel nuovo soggetto sindacale.

Note
(1) Cfr. Archivio storico, Serie 2, b. 4, fasc. 21.
(2) Cfr. Ibidem,Serie 1.2, b. 1, fascc. 6-7.
(3) Cfr. Ibidem, Serie 3.2.1.III, b. 9, fasc. 89-90.
(4) Cfr. Ibidem., Serie 3.5.
(5) Cfr. Ibidem., Serie 1.2, b. 2, fasc. 8.

Complessi archivistici

Fonti

  • MON = Bergamaschi, Myriam, I sindacati della Cgil, 1944-1968. Un dizionario, Guerini e associati, 2007
  • MON = Torre Santos, Jorge, Il sindacato unitario : la Camera del lavoro di Milano nel periodo dell'unità sindacale (1945-1948), Guerini e associati, 2009
  • MON = De Bernardi, Alberto; Della Valentina Gianluigi, La terra e la piazza : braccianti e sindacato nelle campagne milanesi, Il Guado, 1982
  • MON = 1944-2006 : gli uomini e le donne della Cgil . le segreterie confederali, delle Federazioni nazionali di categoria, delle Cgil regionali, delle Camere del lavoro, Ediesse, 2007
  • PER = «La terra : organo della Federbraccianti provinciale di Milano», AA. 17-35 (1964-1985)
  • PER = «La Terra : periodico d'informazione della Flai-Cgil Comprensori di Milano, Lodi, Brianza», A. 38 (ott. 1989)

Compilatori

  • Revisione: Silvia Maresca (Archivista) - Data intervento: 14 maggio 2018