Scuola elementare all'aperto "Casa del Sole" ( 1922 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di istruzione e ricerca

Altre denominazioni:

  • Scuola elementare all'aperto "Umberto di Savoia" [1922-8 settembre 1943]
  • Scuola elementare all'aperto "P. Reginaldo Giuliani" [11 gennaio 1944-Anni Sessanta, seppur raramente]
  • Scuola elementare all'aperto "Casa del Sole" [Anni Quaranta-Settanta]
  • Scuola elementare all'aperto di via Giacosa [Anni Cinquanta-Sessanta]
  • Istituto comprensivo statale "Via Giacosa" [Dal 2013]

Condizione: pubblico

Collegamenti

Profilo storico / Biografia

La Scuola “Casa del Sole” nasce nel 1922 come Regia Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” per bambini gracili, nell’area dell’ippodromo cittadino situato tra viale Monza e via Padova.
L’8 maggio 1922 la Scuola elementare inizia la sua attività, ma solo nel 1925, quando l’ippodromo si trasferisce a San Siro, la Scuola viene ufficialmente inaugurata. Nel 1928 viene completata la costruzione dei padiglioni scolastici, concepiti per stare in presa diretta con ampi spazi verdi, della piscina, della fattoria, del Convitto (denominato “Casa del Sole”), della chiesetta, del solarium, del teatro. La Scuola accoglie bambini gracili provenienti da tutta Milano; una parte di essi, esposti al rischio di contagio tubercolotico, vengono ospitati nel Convitto. Alle classi elementari si affiancano anche una culla materna e le sezioni di grado preparatorio (scuola materna).
La maggior parte delle attività si svolgono all’aria aperta, in linea con i principi pedagogici ottocenteschi dell’attivismo (apprendere attraverso l’esperienza diretta del fare e dell’osservare in contrapposizione con l’insegnamento intellettualistico e nozionistico) e con gli obiettivi igienico-sanitari dell’epoca.
Nel 1930 alla Scuola elementare si aggiunge un Corso di avviamento professionale maschile a indirizzo agrario, un Corso di avviamento professionale femminile a tipo industriale e, in seguito, un Laboratorio professionale femminile per le alunne che hanno completato il corso di avviamento.
Fino all’anno 1932 circa i direttori che si sono avvicendati alla guida della Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” sono detti direttori sezionali in quanto dipendenti dalla Direzione centrale delle scuole primarie del Comune di Milano, secondo il disposto del testo unico delle leggi sull’istruzione elementare (regio decreto 5 febbraio 1928, n. 577). La Direzione centrale intorno all’anno 1930 cambia denominazione in Ripartizione della pubblica istruzione del Comune di Milano. In seguito al passaggio allo Stato delle scuole elementari dei comuni autonomi (regio decreto 1° luglio 1933, n. 786), viene stipulata una convenzione tra il Ministero dell’educazione nazionale e il Comune di Milano riguardante scopi e gestione delle scuole elementari speciali, tra cui la Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” (nello specifico, artt. 10-21) per il quinquennio 1934-1938. Nelle disposizioni di carattere generale della convenzione si specifica che nelle scuole speciali la Direzione è unica, sia il corso elementare sia per il corso di avviamento professionale e le sezioni di grado preparatorio (compresi “Officine”, “Laboratori”, “Campi sperimentali”, “Aziende agricole”, etc.), nonché per le istituzioni assistenziali annesse permanenti e periodiche (come il Convitto e la Colonia elioterapica estiva). La Direzione è affidata al Direttore didattico governativo da cui dipende il corso elementare (1). La convenzione testimonia il grande impegno – anche finanziario – delle istituzioni dell’epoca, e in particolar modo del Comune di Milano, verso questa esperienza. Durante il periodo fascista frequenti sono le visite dei gerarchi e dello stesso Mussolini, come testimoniato dalle pagine della rivista “Bimbi al sole”. Il fascismo reinterpreta i principi pedagogici fondativi della Scuola (didattica del fare, etc.) in coerenza con le caratteristiche ideologiche del regime. L’ispirazione pedagogica della Scuola viene messa al servizio della creazione dell’"uomo fascista". Si accompagna a questo progetto l’imposizione di una cultura militare e nazionalista: i bambini in divisa, le marce, il saluto e l’inno al duce e alla bandiera. Il processo di fascistizzazione non coinvolge solo il personale e gli alunni, i programmi e i libri di testo, ma anche gli spazi: i padiglioni, che portavano i nomi di famosi pedagogisti (Grazioli, Gabelli, Da Feltre, Tommaseo, Quaroni, Tarra, Lambruschini, Grioli, Arquati), vengono rinominati e intitolati a tematiche care al regime (per es. romanità, forze armate, rurale, razza, autarchia, Gioventù italiana del littorio, colonie, rivoluzione fascista, donna italiana). Viene inoltre fatto costruire, per volere del direttore didattico Angelo Brighenti, un nuovo padiglione in legno detto Padiglione dell’Impero, contenente un’aula adibita a mostra permanente sulla Grande guerra, la rivoluzione fascista, l’impresa etiopica e la guerra di Spagna con relativa biblioteca.
A seguito delle frequenti e devastanti incursioni aeree verificatesi a partire dall’ottobre 1942, il 16 febbraio 1943 si procede alla chiusura della Scuola elementare all’aperto “Umberto di Savoia” e pochi giorni dopo, il 22 febbraio, la stessa sorte tocca alla Scuola materna “Umberto di Savoia”. All’inizio del mese successivo il Convitto risulta già sfollato a Seregno in via Cavour 32, presso la Scuola elementare Luigi Cadorna, con 160 convittori e 33 adulti. La Scuola e il Corso di avviamento professionale continuano in quella sede la propria attività, traendo esclusivamente dal Convitto i propri alunni. Il celere sfollamento è permesso anche dalla collaborazione del generale Canale, comandante del Corpo d’armata di Milano. In questa difficile situazione, il 15 aprile 1943, il Convitto riceve il riconoscimento a preventorio antitubercolare. La gestione amministrativa del Convitto sarà svolta dalla direzione didattica mediante un dirigente e in collaborazione con la Ripartizione educazione del Comune di Milano fino al 7 febbraio 1950, quando la Giunta municipale demanda alla Ripartizione igiene e sanità la trattazione delle sue pratiche. I bombardamenti provocano danni ingenti agli edifici scolastici. Nella rilevazione dei danni di guerra segnalati dal direttore, il 17 agosto 1943 (ancora prima del bombardamento sul quartiere Gorla del 1944), la situazione dei padiglioni è drammatica: distrutti totalmente i padiglioni Tommaseo, Quaroni, Gabelli, Martini, Tarra; parzialmente distrutti i padiglioni Lambruschini e Grazioli; gravemente danneggiati i padiglioni Da Feltre e dell’Impero; “tutti sconvolti” i padiglioni Grioli e Arquati. Anche il Convitto subisce danni gravissimi tali da rendere i locali inagibili (2).
Grazie al provveditore alle opere pubbliche per la Lombardia Madonnini i lavori di ricostruzione della Scuola procedono speditamente: il 1° novembre 1947 il Convitto rientra in sede e, a partire dal 1° dicembre 1947, la Scuola elementare all’aperto rientra in funzione. Successivamente il Provveditorato alle opere pie si occupa della ricostruzione di altri due padiglioni e l’intero complesso viene completato entro il 1950, complice anche l’impulso dato ai lavori dal IV Congresso internazionale dell’educazione all’aperto svoltosi a Roma nella primavera del 1949, che prevedeva una visita da parte di una delegazione dei congressisti alla Scuola all’aperto nei giorni 10-11 maggio 1949 (3).
Sotto la seconda direzione di Luigi Cremaschi, dall’ottobre 1945 circa, la Scuola all’aperto assume l’intitolazione non ufficiale di “Casa del Sole”, per la quale richiederà agli organi competenti, con qualche anno di ritardo, nel 1948, il riconoscimento ufficiale, ma le sarà negato (4). Infatti, con decreto del 19 giugno 1951, il Provveditorato agli studi di Milano impone la conservazione dell’intitolazione della Scuola e del Convitto alla memoria di padre Reginaldo Giuliani, che era stata votata dal Collegio docenti l’11 gennaio 1944 (5) in seguito alle disposizioni ministeriali relative alla soppressione delle intestazioni a membri viventi della ex famiglia reale.
Il 15 ottobre 1952 riprende, seppure in via provvisoria, l’attività del Laboratorio femminile, sotto la dirigenza di Antonietta Moda, per l’insegnamento di cucito, confezione, ricamo e decorazione della ceramica e, il 25 novembre 1952, viene riaperta la Culla materna, con quattro bambini (2 lattanti e 2 svezzati).
Negli anni Cinquanta del Novecento ferve l’attività didattico-pedagogica con la formazione di varie cooperative scolastiche gestite da alunni delle classi elementari e di avviamento: Flores, Chicchirichì, Fiocco di panna, Conigli, Falegnami, INO (Il nostro orto), PAI. L’importanza educativa di queste esperienze è espressa in una lettera informativa della direttrice Bice Libretti Baldeschi, datata 24 agosto 1960, sulle attività scolastiche: “Tutte [le cooperative] hanno reso possibile ai ragazzi l’esercizio dello spirito di iniziativa, del senso di responsabilità, nonché l’acquisto spontaneo e l’uso pratico del sapere indicato dai programmi ministeriali (…)” (6). Alla fine degli anni Cinquanta viene attivato il Servizio sociale a favore degli alunni della Scuola all’aperto e dei convittori, seguiti da una assistente sociale coadiuvata da allieve tirocinanti della Scuola pratica di servizio sociale (ENSISS). Dopo pochi anni di attività viene chiesta l’integrazione di uno psicologo a completamento del servizio offerto (7).
All’inizio degli anni Sessanta la Scuola all’aperto intesse legami con il Centro di esercitazione ai metodi dell’educazione attiva-CEMEA attraverso stage annuali per insegnanti, gite e conferenze organizzate dal centro. Questo è reso possibile anche dalla presenza della direttrice Bice Libretti Baldeschi, delegata CEMEA di Milano (8). Negli stessi anni (1960-1962) la direttrice si spende a difesa della Scuola e dei suoi alunni, coinvolgendo esponenti politici e autorità scolastiche, per impedire la realizzazione di progetti di apertura al pubblico del parco scolastico, mentre nel 1963 viene stipulato un accordo con il suo successore, il direttore Gian Giuseppe Moroni, circa l’apertura al pubblico di due aree del parco (9).
La Scuola mantiene al suo interno la materna, le elementari, i corsi di avviamento professionale e, dal 1963, la scuola media.
Nell’ottobre 1969 il Comune di Milano giunge alla determinazione di chiudere il Convitto, trasferendo i convittori della Scuola elementare al Convitto Mirabellino di Monza e i convittori della Scuola media in altri istituti di assistenza. Le strutture del Convitto vengono cedute in parte alla Scuola elementare, in parte alla Scuola materna.
Nel corso degli anni Settanta la Scuola “Casa del Sole” cessa di essere una scuola speciale per i “bambini gracili” di tutta la città, diventando una scuola “normale”, di quartiere. Questo cambiamento viene però attuato in seguito all’entrata in vigore della legge n. 517 del 1977 che abolisce le classi differenziali per bambini portatori di handicap e anche le scuole speciali.
Nel 1971, lo Stato riconosce la possibilità alle scuole di organizzare il “tempo pieno”. La Scuola aderisce all’esperienza e, nel 1973, gli insegnanti iniziano a lavorare attorno a un progetto di sperimentazione verticale, un progetto didattico “integrato”, che vuole coordinare le attività della materna, delle elementari e della media, i tre ordini di scuola presenti nel parco. La sperimentazione verticale della “Casa del Sole” viene autorizzata ex art. 3 – d.d.l. 419/1974 dal Ministero nell’a.s. 1974/75.
Nel corso di questo decennio il parco scolastico viene aperto al pubblico al di fuori degli orari previsti per le attività scolastiche.
La storia della Scuola continua ben oltre il limite temporale dell’archivio storico con un altro importante cambiamento dal 2013, anno in cui diviene Istituto comprensivo statale "Via Giacosa”.
Direttori scolastici dal 1926 al 1976: Carlo Quaroni (1926), Leone Clerle (1928-1929), prof. Attilio Fiori (1930-1931), Luigi Cremaschi (1931-1936), Angelo Brighenti (1937-1943), Alberto Franchino (agosto-settembre 1943), Carlo Scandroglio (1943-25 aprile 1945), Benvenuto Zanoli (giugno-ottobre 1945), Luigi Cremaschi (ottobre 1945-26 ottobre 1956), Bice Libretti nata Baldeschi (27 ottobre 1956-1963), Gian Giuseppe Moroni (settembre 1963-1976?).
Di seguito forniamo qualche breve informazione in merito ai diversi enti annessi alla Scuola elementare all’aperto.

Convitto
Detto anche internato o preventorio, il Convitto “Casa del Sole” ospita bambini e bambine sani di età compresa tra i 6 e i 12 anni, conviventi con persone affette da tubercolosi polmonare e quindi esposti a tale contagio. Dispone di 160 posti letto, ripartiti esattamente tra sezione maschile e femminile, di cui 120 destinati ad alunni della Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” e i rimanenti 40 a disposizione delle altre scuole cittadine. I convittori frequentano la Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” insieme agli altri alunni e, se al termine dell’internato sono giudicati gracili, possono continuare a frequentarla. Con l’intenzione di isolare e così proteggere i convittori dal contagio tubercolotico viene ultimata nel luglio 1928 la cappella dell’internato, la chiesetta. Con decreto podestarile del 6 marzo 1930 viene nominata la Commissione amministratrice per la “Casa del Sole”, presieduta dal dottor Luigi Veratti, riunitasi per la prima volta il 29 marzo 1930. L’obiettivo della commissione era la gestione del Convitto in collaborazione con gli uffici comunali (in particolar modo con l’Ufficio economato), ma negli anni immediatamente seguenti la collaborazione si arresta.
La storia del Convitto continua dopo lo scioglimento della Commissione amministratrice, di cui non abbiamo notizie precise, fondendosi con quella della Scuola all’aperto, cui è annesso.
Direttori/presidenti: prof. Leone Clerle (1928-1929), prof. Attilio Fiori (1930 febbraio-marzo), dott. Luigi Veratti, presidente (1930-1931).
I successivi dirigenti del Convitto di cui si è trovata notizia nelle carte sono: Luigi Cremaschi (1935), Maria Maddalena o Marilena Arpino (1938-1942), Lucia Montipò (1942), Carlo Scandroglio (1943), Alberto Franchino (1943), carica vacante, Carlo Scandroglio (1945), reggenza del medico Elvira Buschi (1945), Clotilde Biroli (1945-febbraio 1949), Erminia Paderno (maggio 1949-11 novembre 1951), Augusta Jotti o Iotti (13 novembre 1951), Cecilia Righi (ottobre 1954), Maria Tullia Perfumo (1957-1959), Marianna Colobichio (1966-?), Lucia Colombo (?-1969).

Casa dei bambini poi Scuola materna
Aperta intorno alla metà di novembre del 1926 (10), ospita bambini dai 3 ai 5 anni ed applica il metodo montessoriano, almeno nell’a.s. 1927/28; secondo i principi pedagogici fondanti dell’Istituto, gli ospiti vengono tenuti all’aria aperta e occupati in attività come l’allevamento dei colombi e la cura dei fiori nelle aiuole loro riservate. Nell’a.s. 1932/33 risultano iscritti 74 bambini. Colpita duramente dai bombardamenti degli anni 1942-1944, ne viene sollecitata la ricostruzione nel gennaio 1949. A partire dall’a.s. 1936/37 viene denominata anche Asilo all’aperto “Umberto di Savoia”, mentre dall’a.s. 1946/47 viene indicata come Scuola materna “Casa del Sole”.
Direttori: Leone Clerle (1928), Angelo Brighenti (1936-1938), Costantina Milanesi nata Vairetti (1941-1965).

Colonia elioterapica
Colonia di cure naturali di tipo elioterapico nata con una gestione comunale diversi anni prima della Scuola all’aperto “Umberto di Savoia”. La sua attività inizia con l’estate 1918 per iniziativa del Riparto igiene e la collaborazione di altri due riparti municipali: istruzione, assistenza e beneficenza pubblica. La sede, inizialmente sita in via Rovereto 14, diverrà via Giacosa 46. Costituisce un’istituzione integrativa periodica (da fine luglio a inizio settembre) frequentata da alunni provenienti dalle scuole milanesi, scelti dai medici scolastici a causa della loro gracilità o denutrizione. Opera secondo due direttive: il trattamento fisico-naturale della gracilità e l’educazione a una vita igienica e sana (11). Dal 25 luglio al 20 settembre 1928 accoglie 2.200 bambini, nella stagione estiva 1939 ne accoglie 2.500. Negli anni 1941-1942, immediatamente prima dello sfollamento a Seregno, risulta attiva una colonia estiva per i bambini dell’Asilo sotto la dirigenza di Martina Sandri Vergani. La Colonia elioterapica dell’estate 1943 si svolge a Seregno e torna in sede a partire dalla stagione estiva 1948. Abbiamo notizie sull’organizzazione giornaliera delle attività, l’accettazione, il personale. A partire dagli anni Quaranta del Novecento viene indicata a volte col nome di Colonia “Casa del Sole”.
Direttori: dott. Alfredo Albertini, prof. Leone Clerle (1928), Angelo Brighenti (1937-1939) con una sostituzione da parte del prof. ordinario della Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” Giuseppe Damiano Pensa (29 luglio-9 agosto 1939).

Patronato sezionale (1926-1947)
Con la legge Daneo-Credaro del 4 giugno 1911, n. 487 “Riguardante provvedimenti per la istruzione elementare e popolare” e il relativo regolamento applicativo, approvato con regio decreto 2 gennaio 1913, n. 604 vengono istituiti in ogni comune i patronati scolastici con lo scopo, a norma degli artt. 71 e 75 della medesima legge, di assicurare l’istruzione elementare e incentivare la frequenza scolastica.
Attivo fin dalla fondazione della Scuola, il Patronato scolastico comunale di Milano “ha saputo degnamente integrare, con mezzi larghi, pronti ed efficaci, il magnifico programma della civica amministrazione”, occupandosi dell’arredamento del Convitto, dell’incremento dell’Azienda agricola, dello stanziamento per la realizzazione della chiesa, dell’offerta di 1.200 sedie a sdraio, dei doni natalizi, dei sussidi elargiti alle famiglie bisognose, del salone destinato alle riunioni e all’esposizione permanente delle attività scolastiche (12).
Per un’assistenza scolastica più efficiente il Patronato si divide in sezioni di Patronato o Patronati sezionali, uno per ognuno dei circoli didattici in cui è divisa la circoscrizione scolastica. Ogni sezione ha vita autonoma, proprie iniziative e un bilancio proprio annuale che deve essere approvato dal Consiglio di amministrazione del Patronato centrale. A ciascuna sezione o Patronato sezionale è preposto un presidente delegato dal Patronato centrale, coadiuvato da 4 consiglieri (13).
Nelle carte d’archivio firmano come presidenti del Patronato della Scuola all’aperto: Luigi Veratti, Luigi Cremaschi (1934), Piero Formigli (1935-45), Luigi Cremaschi (?-1956), Bice Libretti Baldeschi (1956-1958). Per quanto riguarda il professor Cremaschi, possiamo aggiungere che ha ricevuto la comunicazione della nomina a consigliere del Patronato sezionale il 14 gennaio 1932 (14). Il 26 ottobre 1956 Luigi Cremaschi rassegna le proprie dimissioni da presidente del Patronato della Scuola all’aperto, in quanto collocato a riposo dal giorno successivo e la carica viene assunta, così come la direzione scolastica, da Bice Libretti nata Baldeschi (15).
Il regio decreto 17 marzo 1930 n. 394 trasferisce le competenze sui patronati scolastici all’Opera nazionale Balilla-ONB, creata con legge del 3 aprile 1926, n. 2247 “per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù”, confluita dal 1937 nella Gioventù italiana del Littorio-GIL. Il passaggio di competenze sui patronati scolastici all’ONB è riscontrabile nell’intestazione delle carte provenienti dal Patronato scolastico centrale di Milano, sito in via Conservatorio 9. Nel 1954 il Patronato scolastico centrale di Milano trasloca nella nuova sede di corso Porta Romana 10.
Con deliberazione comunale del 24 febbraio 1936, in seguito al passaggio al Comune dell’Azienda agricola, del Laboratorio professionale, degli impianti di economia domestica, della Culla materna e della dotazione del Gabinetto medico, l’attività del Patronato viene rivolta esclusivamente all’assistenza diretta degli alunni (16).
L’assistenza scolastica svolta dal Patronato e testimoniata dalle carte d’archivio si esprime nell’ammissione degli alunni bisognosi a servizi gratuiti detti “benefici” di refezione scolastica, di distribuzione di vestiario, cancelleria e libri di testo, nella concessione di borse di studio e nell’invio a colonie di cure climatiche.
L’utenza della Scuola all’aperto “Umberto di Savoia” è costituita nell’a.s. 1937/38 al 94% da alunni beneficati dal Patronato scolastico (17).
Negli anni Quaranta del Novecento è testimoniata la prosecuzione dell’opera assistenziale soprattutto nei confronti dei convittori sfollati a Seregno tramite la fornitura gratuita di cancelleria, libri di testo e vestiario.
Il riordinamento dei patronati scolastici viene disposto con decreto legislativo del capo provvisorio dello stato del 24 gennaio 1947, n. 457 (18).
Con una comunicazione del 15 aprile 1958 Bice Libretti Baldeschi, direttrice didattica e presidente del Patronato della Scuola all’aperto “Casa del Sole”, racconta alla Cassa di risparmio di Milano che presso la Scuola all’aperto ha continuato ad esistere, dopo la soppressione dei patronati scolastici sezionali, il cosiddetto Patronato scolastico della Scuola all’aperto che è in realtà la cassa scolastica e ne chiede il cambio di denominazione in Cassa scolastica della Scuola all’aperto (19).

Note
1. Allegato alla deliberazione podestarile 23 luglio 1934 riguardante l’approvazione della convenzione, Archivio storico dell’IC di via Giacosa 46 (d’ora in poi AIC-Giacosa), b. 335, fasc. 4092. Riguardo alla convenzione si veda anche Casadelsole2005, pp. 10-11.
2. AIC-Giacosa, b. 26, fasc. 213.
3. In merito al Congresso si vedano AIC-Giacosa, b. 36, fascc. 297 e 303.
4. AIC-Giacosa, b. 32, fasc. 271.
5. AIC-Giacosa, b. 28, fasc. 231.
6. AIC-Giacosa, b. 67, fasc. 598.
7. AIC-Giacosa, b. 59, fasc. 527; b. 68, fasc. 604
8. AIC-Giacosa, b. 73, fasc. 642. Si veda anche la relazione dell’a.s. 1956/57, in cui la direttrice didattica espone la difficoltà pratica da parte dei docenti nell’attuazione dei principi dell’educazione attiva all’interno degli stringenti programmi ministeriali, b. 56, fasc. 504.
9. AIC-Giacosa, b. 67, fasc. 603.
10. AIC-Giacosa, b. 1, fasc. 3
11. Albertini1921, pp. 26-28.
12. AIC-Giacosa, b. 1, fasc. 4.
13. AIC-Giacosa, b. 123, fasc. 1122.
14. AIC-Giacosa, b. 2, fasc. 12.
15. AIC-Giacosa, b. 55, fasc. 492.
16. AIC-Giacosa, b. 5, fasc. 24.
17. AIC-Giacosa, b. 9, fasc. 72.
18. Si veda il testo del dispositivo nell’opuscolo intitolato “Patronato scolastico: raccolta di norme e di istruzioni” (Milano, 1956) in AIC-Giacosa, b. 54, fasc. 488.
19. AIC-Giacosa, b. 61, fasc. 543.

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • Albertini1921 = A. Albertini, La Scuola all'aperto e la Colonia di cure naturali al Trotter, [s.e.], 1921
  • Comune1925 = Comune di Milano, La scuola all'aperto al Trotter e le sue istituzioni integrative nel febbraio 1925, Stabilimento topografico Stucchi Ceretti (Soc. An.), 1925
  • Comune1937 = Comune di Milano, Monografia delle regie scuole speciali già comunali, Industrie grafiche italiane Stucchi, 1937
  • Ragazzi1917 = M. Ragazzi, "La Scuola all'aperto di Milano", 1917
  • Villa1919 = Sereno Villa, La scuola all'aperto nel comune di Milano, Tip. Unione Ed., 1919
  • Villa = Sereno Villa, Relazione del direttore della scuola elementare mista e all'aperto in Niguarda (Milano) per l'anno scolastico 1917-18
  • Sormani1926 = Paolo Piazza Sormani, Relazioni sull'esperimento di elioterapia artificiale alla scuola all'aperto al Trotter di Milano, s.i.e., 1926
  • Clerle1928 = Leone Clerle, La scuola all'aperto "Umberto di Savoia", la "Casa del Sole", 1928
  • Patronato1930 = Patronato generale scuola all'aperto «Umberto di Savoia», Festa della Primavera: canzoni popolari, A. Vallardi Edit. Tip., 1930
  • Lombroso1930 = Paola Carrara Lombroso, La Casa del Sole: un esperimento educativo su bambini del popolo, Off. Graf. Elzeviriana, 1930
  • Perucci1931 = Ugo Perucci, Esercitazioni fisiche e ginnastica più particolarmente indicate pei fanciulli gracili delle scuole e colonie all'aperto : relazione, Scuola all'aperto «Umberto di Savoia», 1931
  • Cremaschi1955 = Bimbi al sole: numero unico della Casa del Sole, 1955
  • VairettiMilanesi1973 = R. Vairetti Milanesi, Una ghianda diventa trottola, La Nuova Italia, 1973
  • Natale2000 = G. Natale, La "Città del Sole" nel Parco Trotter, Edizioni Educazione Nuova, 2000
  • Bordogna1986 = E. Bordogna, Trotter scuola all'aperto, Comune di Milano, 1986
  • Casadelsole2005 = Casa del Sole 1925 - 2005: la Città dell'Infanzia a Milano, s.e., 2005

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Nadia Carrisi (Archivista)
  • Aggiornamento scheda: Enrica Panzeri (Archivista)
  • Aggiornamento scheda: Marina Regina (Archivista)