Ospedale maggiore di Lodi (1155 - 1970)
6.427 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Storia archivistica:
L’archivio dell’Ospedale Maggiore ha rappresentato per lungo tempo uno dei più importanti centri di raccolta documentaria della città di Lodi. Erano infatti qui conservati non solo gli atti amministrativi dell’Ospedale, ma anche gli archivi di altre istituzioni, di famiglie, di privati, di notai. L’archivio ospedaliero, cosi come era avvenuto per l’analoga istituzione di Milano, era evidentemente considerato il luogo di elezione per la tutela documenti ritenuti importanti per la vita cittadina. Per molto tempo inoltre l’Ospedale fu sede di una scuola di diritto istituita con una specifica donazione di Francesco Danova che fu console di giustizia nel 1529 e cancelliere dell’Ospedale. Il notaio dispose un lascito annuale con il quale i deputati dell’Ospedale dovevano stipendiare un giureconsulto che tenesse lezione ad aspiranti notai e avvocati. Forse anche per questo motivo l’archivio conservò fino al 1807 le filze dei notai lodigiani che costituirono in seguito il primo nucleo dell’archivio notarile della città.
Anche la documentazione di altri enti, come la scuola dell’Incoronata, il Monte di Pietà e la causa pia Fissiraga fu conservata con quella dell’Ospedale. In seguito scorporata e riordinata, è andata a formare i rispettivi archivi separati. Nonostante questi interventi, anche durante gli ultimi lavori di riordino, sono stati individuati nella sezione antica dell’archivio atti e registri non appartenenti all’Ospedale Maggiore e che andranno ricondotti agli istituti di pertinenza.
L’archivio era situato all’interno dell’Ospedale, nei locali al primo piano del cortile d’ingresso; in seguito a lavori di ampliamento eseguiti nei primi anni del ‘900, i documenti furono trasferiti nella sala già adibita a infermeria delle ammalate croniche, soprastante la farmacia interna. L’ultimo trasferimento avvenne nel 1993 quando fu depositato presso la sede dell’Archivio storico comunale di Lodi.
L’archivio ospedaliero raccoglie la documentazione relativa all’amministrazione ospedaliera, alla gestione patrimoniale (compravendita di immobili, affitti, investimenti mobiliari, donazioni di benefattori), alla manutenzione degli stabili. La documentazione medica più antica è purtroppo perduta; sono invece disponibili numerosi registri nosologici novecenteschi.
Criteri di ordinamento – carteggio
Secondo Timolati, nel volume Monografia dell’Ospitale Maggiore di Lodi, l’archivio ospedaliero venne iniziato nel 1765; non è chiaro che cosa intendesse con questa affermazione, poiché è evidente come l’amministrazione ospedaliera fosse ben conscia del valore della documentazione prodotta o acquisita. Bastino a documentarlo la ricchezza del carteggio giunto sino ad oggi, la cura con cui è stata conservata la serie completa delle provvisioni (a partire dal 1459) o la ricca raccolta dei repertori di istrumenti e atti
Sempre per Timolati un sistema di distribuzione degli atti con relativo repertorio fu introdotto dal protocollista Brunati negli anni 1782-1784, “in quanto anteriormente non esisteva repertorio, ma una semplice registrazione di atti e documenti.” La schedatura non fu completata in quanto gli avvenimenti politici seguiti alla Rivoluzione francese, non consentirono l’abituale svolgimento della amministrazione ospedaliera.
Il lavoro del Brunati è probabilmente identificabile con il repertorio in otto volumi in cui sono stati schedati la maggior parte dei documenti compresi nel carteggio della sezione antica, suddivisi in mazzi distinti dalle lettere dell’alfabeto. All’interno di ogni mazzo gli atti sono numerati e poi descritti nei volumi. Timolati elenca nella bibliografia della sua opera sette volumi di repertorio; l’ottavo, forse di epoca leggermente posteriore agli altri, riporta sulla prima pagina ""Repertorio di atti non interessanti all’Ospedale Maggiore di Lodi, anteriori all’istituzione dei regi Archivi notarili". E’ in effetti relativo a documentazione apparentemente non riguardante gli affari ospedalieri, che non è stata trasferita nell’archivio notarile. L’opera di schedatura della documentazione iniziata da Brunati non fu in effetti completata, in quanto gli atti relativi alle donazioni in favore dell’Ospedale avvenute nei primi anni dell’Ottocento non sono stati repertoriati.
Poiché il repertorio rappresenta ancora oggi un prezioso e valido strumento per l’identificazione dei documenti, si è deciso di farvi riferimento come elemento portante dell’ordinamento documentario anche in occasione di questo riordino. In primo luogo sono stati individuati i mazzi originali descritti nei volumi, parte dei quali erano in pessimo stato di conservazione o erano stati dispersi durante i vari traslochi a cui la documentazione era stata sottoposta. Di ogni mazzo è stata poi controllata l’effettiva consistenza, confrontando la schedatura degli atti riportata nel volume. Per ogni mazzo è stata compilata una scheda unità in cui è riportato il titolo originale del repertorio, gli estremi cronologici della documentazione, una sommaria descrizione del contenuto, la presenza eventuale di pergamene. Sono inoltre indicati nelle note il volume del repertorio e le pagine in cui si trova la descrizione degli atti, le lacune della documentazione.
Sono stati poi aggiunti ed egualmente descritti i mazzi di pertinenza della sezione antica, ma non descritti in repertorio.
Criteri di ordinamento – registri
La sezione dei registri, al contrario del carteggio, era priva di validi strumenti di corredo. Un elenco sommario dei volumi è riportato nel settimo volume del repertorio, ma non è stato possibile, nella maggior parte dei casi, trovare corrispondenza con i registri attualmente conservati.
Si è pertanto cercato di ricostruire le serie originali, a prescindere da una fuorviante numerazione di corda, applicata su cartellini gialli forse in occasione di un trasloco interno all’Ospedale, procedendo ad una analisi intrinseca ed estrinseca dei volumi.
Schedatori
Daniela Bellettati – archivista
Daniela Fusari – archivista
Codici identificativi:
- MIBA019E6B (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Ospedale maggiore di Lodi 1457 - 1964
Progetti
- Comune di Lodi: Ospedale maggiore di Lodi (1996-2010)
Fonti
- Agnelli 1950 = Giovanni Agnelli, Ospedale di Lodi. Monografia storica, Lodi, 1950
Compilatori
- Mauro Livraga (Archivista)
- Mariasilvia Cortelazzi (Archivista)
- Daniela Bellettati (Archivista)
- Daniela Fusari (Archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/120641