|||
Archivio storico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano onlus

Archivio storico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano onlus (1793 - 2001)

4.365 unità archivistiche di primo livello collegate

Archivio

Metri lineari: 135.0

Consistenza archivistica: bb. 808 (comprendenti fascc. 3992) + regg. 297 + quaderni 10 + pacchi 5 (comprendenti fascc. 81)

L'archivio conserva la storia della fondazione dell'ente ad opera del cavaliere ragioniere Michele Barozzi (1840) e delle istituzioni sorte in successione quali l'Asilo Mondolfo (1877), l'Asilo Infantile Convitto Vitali (1905), la Casa Famiglia Stoppani (1926). La sezione Istituzione è di particolare interesse in quanto comprende la documentazione concernente l'attività del fondatore e direttore Barozzi, la corrispondenza e i rapporti con le sfere governative milanesi e provinciali, i progetti d'intenti per la costituzione dell'Istituto e le dettagliate relazioni sull'organizzazione della comunità degli allievi, carte private e atti celebrativi. Sulla fondazione dell'Asilo Mondolfo e dell'Asilo convitto Vitali si conservano i documenti notarili, gli statuti e diversa corrispondenza. In questa sezione sono racchiuse inoltre le nomine dei presidenti e dei consiglieri che ressero l'Istituto dal 1867 al 1950, gli statuti, i regolamenti compresi tra il 1868 e il 1963.
La sezione Amministrazione, la parte più cospicua dell'archivio, è organizzata in numerose serie, sottoserie e sottosottoserie. Queste comprendono: i rapporti e la corrispondenza tra l'Istituto e gli enti pubblici e privati e gli istituti per ciechi in Italia ed all'estero; la documentazione relativa alla partecipazione ai convegni e a congressi sui temi tiflologici e assistenziali in Italia e all'estero e alle esposizioni italiane ed estere con materiali prodotti dagli allievi; carte e opuscoli relativi alle manifestazioni tenutesi presso la sede; statistiche e censimenti ministeriali e municipali. La serie Gestione risorse finanziarie racchiude la documentazione a carattere economico (mutui attivi e passivi, titoli azionari, rendite, vitalizi, raccolta fondi derivanti da proventi e prestazioni musicali) e i centosessantasette libri mastri (1861−1966), dell'Asilo Mondolfo (1879 −1923) e dell'Asilo Vitali (1905 −1910). La serie Gestione risorse strumentali conserva gli acquisti di strumenti musicali (organi, pianoforti, arpe, violini), e delle macchine per la scrittura dei ciechi, la documentazione inerente i bollettini dell'Istituto "Alba Serena" (1924) "Come d'Autunno" (1938) e "Buon Cuore" (1910), le pubblicazioni monografiche edite dall'Istituto.
Alla serie Patrimonio afferisce la documentazione databile tra il 1855 e 1960, relativa alle sedi dell'Istituto: Porta Nuova e l'attuale via Vivaio 7; i fascicoli relativi ad altri beni immobili, siti in Milano e fuori città (Binago, Como e Pinzano) pervenuti da eredità e legati testamentari e alla serie Personale, i bandi di concorso e le pratiche del personale amministrativo, tra cui la docenza in forza presso l'Istituto, l'Asilo Mondolfo e il Laboratorio Zirotti. Tra i collaboratori e i consulenti si conserva memoria dei pittori De Magistris, Carbonera, Calchi Novati, Crespi, Bartezago, Lelli, Cressini, Ribossi, Strazza, Trezzini a cui venne assegnato l'incarico di realizzare i ritratti dei benefattori; degli ingegneri: Brioschi, Fontana, Terruggia; degli specialistici in campo medico e legale.
La sezione che connota e contraddistingue questa tipologia di archivio, è quella dedicata ai Benefattori. Il volume delle carte è cospicuo: si tratta di 100 cartelle che comprendono i legati disposti dal benefattore, gli estratti dei testamenti, gli inventari delle eredità, i carteggi, le vendite di parti di eredità disposte dall'Istituto, la parte contabile e, in qualche caso le foto del benefattore, l'incarico al pittore per l'esecuzione del ritratto, la documentazione relativa ai monumenti funebri.
La sezione dedicata all'Assistenza e Istruzione (ex Beneficenza) conserva i fascicoli relativi all'attività didattica, svolta con la formazione delle scuole e dei laboratori a partire dalla seconda metà dell'Ottocento a tutto il Novecento (corrispondenza dei rettori, fascicoli personali degli allievi, registri d'ammissione, cartelle relative all'organizzazione delle scuole Elementari speciali, Musicali, d'Avviamento professionale maschile e femminile, di Massaggio, dei Lavori femminili e Laboratorio Zirotti). Di questa sezione fanno parte sia la documentazione relativa a Casa Famiglia, l'ente per anziane cieche fondato dal rettore Pietro Stoppani nel 1926, sia le sovvenzioni di enti e privati a favore della comunità dell'Istituto negli anni Cinquanta e Sessanta e le carte relative alle cure sanitarie prestate agli allievi.
La sezione Registri particolari comprende i registri dei verbali delle adunanze del consiglio (anni 1868 − 1975). Ogni registro contiene in dettaglio le relazioni delle assemblee che si tenevano quindicinalmente presso l'Istituto. Il primo verbale si apre con la seduta del 7 novembre 1868 a firma del presidente Mondolfo e del segretario Raineri. Altri registri presenti sono i protocolli della corrispondenza, gli inventari patrimoniali, i registri postali e un unico registro relativo alle assemblee dei benefattori.

Storia archivistica:

L’archivio storico dell’Istituto conserva le carte a partire dal 1793 fino agli anni Duemila (anche se la maggior parte della documentazione è cronologicamente compresa tra la metà dell’Ottocento e il 1976) e conta più di 1.000 pezzi tra volumi, buste, registri e quaderni. Si tratta di un patrimonio documentario ricco e cospicuo che attesta l’operato instancabile del fondatore Michele Barozzi e dei successori, volta all’inserimento sociale dei non vedenti attraverso l’adozione dei metodi di lettura e scrittura tra cui il Braille, l’istruzione primaria e secondaria e l’addestramento professionale, grazie ai vari laboratori e alla scuola musicale.
Il primo nucleo dell’archivio si costituì nel 1892, quando gli fu destinato un locale apposito con un ufficio nella nuova sede di via Vivaio al primo piano del palazzo; già nel 1891 il Consiglio dell’Istituto aveva affidato ad un archivista esterno Giuseppe Pomi l’inventariazione delle carte e la produzione di una “rubrica” quale mezzo di corredo. Il suo lavoro, conclusosi nel dicembre di quell’anno, portò alla individuazione di alcune categorie che servirono da “scheletro” per il futuro archivio: Istituto, Amministrazione, Patrimonio, Personale, Beneficenza. Attraverso queste partizioni, il complesso documentario fu inizialmente organizzato e le carte inserite in diverse cartelle, scatole di legno cartonato, in parte giunte fino a noi.
Nel 1914, il locale adibito all’archivio su suggerimento di monsignore Pietro Stoppani rettore dell’Istituto, fu trasformato in laboratorio per lavori femminili e le carte trovarono collocazione presso il salone utilizzato per le riunioni consiliari, già occupato in passato dall’economo e attiguo agli uffici dell’amministrazione.
Durante la seconda guerra mondiale, quando la direzione e gli uffici si trasferirono presso il corpo attiguo di Casa Famiglia e la comunità fu sfollata a Caravate nel varesino, l’archivio subì un ulteriore spostamento: le cartelle e i registri furono sistemati nelle cantine in seguito ai gravi danni riportati al palazzo dell’Istituto a causa delle incursioni aeree nel febbraio del 1943. Presumibilmente intorno agli anni Cinquanta una parte del patrimonio cartaceo fu recuperata dagli scantinati e sistemata nei diversi uffici.
Solo con il lavoro di riordino avviato nel 2001, è stato possibile recuperare altro materiale dell’archivio storico ancora dislocato negli uffici dell’Istituto: le carte amministrative e i registri dei verbali del consiglio erano conservati in pregevoli librerie ottocentesche, presso la stanza del segretario generale; una parte presso l’ufficio del protocollo, e quella più ingente, circa 260 buste e 150 registri, collocata nei sotterranei. In questi ultimi anni (2014-2016) altra parte di documentazione storica è stata ritrovata nei locali dell’Istituto, accorpata al resto dell’archivio.
L’intero patrimonio conservatosi in buono stato, pare non abbia subito grosse perdite o dispersioni, ad esclusione dei registri di protocollo più antichi che non sono mai stati rinvenuti, di buona parte delle carte dei rettori, prelevate probabilmente dai diretti interessati o dai loro eredi e delle carte relative al funzionamento dell’Asilo Infantile Vitali. L ‘archivio storico, ha mantenuto il vecchio impianto ottocentesco suddiviso in 4 sezioni principali (Istituzione, Amministrazione dove sono confluite le voci Patrimonio e Personale), Benefattori, Assistenza ed Istruzione (ex Beneficenza) e la sezione più recente Registri) che risultano articolate al loro interno, in numerose serie, sottoserie e sottosottoserie; insieme costituiscono il ricco titolario a cui afferisce tutta la documentazione prodotta e conservata.
Dal dicembre 2009 l’archivio storico fa parte della raccolta museale Braille riconosciuta da Regione Lombardia, che comprende oltre la storica sede, la quadreria (con oltre 200 ritratti), opere d’arte diverse (40 dipinti, mobilio ed arredo), strumenti musicali (organo, violini, viole, pianoforti), strumenti tiflologici (per la scrittura ciechi), la biblioteca (3.000 volumi circa), l’archivio fotografico (3.000 circa fotografie catalogate con il sistema informatico Sirbec di Regione Lombardia) .

Nota dell'archivista:

Criteri e metodi di intervento e ordinamento della documentazione sono stati vagliati e definiti in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.
Il patrimonio è stato inventariato e informatizzato mediante il software Archimista 3.1.0 prodotto da Regione Lombardia. La descrizione archivistica dei singoli fascicoli e dei singoli registri è stata redatta in base alle norme ISAD G (international standard archival description general) ISAAR (CPF) (international standard archival authority record for comparate bodies, persons and families) e si è avvalsa dei seguenti descrittori: numero di scheda, numero di unità, classificazione, titolo originario o titolo redazionale dell’unità, descrizione del contenuto, estremi cronologici, segnatura (classificazione e collocazione archivistica), consistenza numerica della carte, note e rimandi.
Tutto il materiale archivistico risulta condizionato in buste nuove e buste originali.

Condizione di accesso:

parzialmente accessibile

Note alla condizione di accesso:

La documentazione d’archivio è accessibile agli utenti previo appuntamento. L’accesso agli atti è disciplinato dagli articoli 122-127 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e dal D.lg. 30 giugno 2003 n.196 (Codice della privacy)

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Stato di conservazione:

buono

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • IST.CIECHI = "Luce su Luce l'impegno della solidarietà dalla carità alla scienza", Nexo, 2003

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Enrica Panzeri (Archivista)
  • Prima redazione: Maria Canella (Archivista)
  • Schedatura: Marzia Borgonovo (Collaboratore)