Cancelleria del Territorio Bresciano (1388 - 1798 maggio 13)
5.005 unità archivistiche di primo livello collegateFondo
Altre denominazioni:
- Territorio ex Veneto (O) | Annotazioni:
Metri lineari: 82.0
Consistenza archivistica: Buste 562, fascicoli 5005.
Trattasi di documentazione di natura per lo più fiscale, utilizzata per la ripartizione dei vari tributi imposti da Venezia ai Comuni cadenti sotto la giurisdizione del Territorio. Oltre ai calcoli delle varie tasse si conservano cause nate in seguito a divergenze per il pagamento delle varie tasse, in base a previlegi o esenzioni, documentazione per la "facitura" degli estimi, polizze d'estimo. Sono inoltre presenti registri di annali, ducali, carteggi del nunzio e dei sindaci del Territorio.
Storia archivistica:
Le carte afferenti alla Cancelleria del Territorio bresciano giunsero a questo Archivio di Stato subito dopo la caduta della Repubblica di Venezia. Giovanni Livi (1) stabilisce la data del versamento intorno al 1811.
“Parimenti cercai di chiarirmi in qual tempo e maniera all’Archivio governativo si aggiunse quello della Cancelleria del Territorio, azienda in sostanza corrispondente a una odierna amministrazione provinciale. E’ a supporsi sia ciò avvenuto poco dopo la caduta della Repubblica Veneta: comunque è certo che nel 1811 que’ due fondi erano già riuniti, nel palazzo del Broletto, e affidati all’archivista Giovanni Rossa (2), il quale nel detto anno compilò l’inventario generale che tuttora si conserva”. (G. Livi, Il Regio Archivio di Stato in Brescia, Cenni e proposte di Giovanni Livi, Milano, Tipografia Bortolotti, 1894, da p. 7).
Da un prospetto elaborato dal Livi si desume che l’Archivio territoriale, composto nel 1811 da 436 tra volumi e mazzi, a seguito di evidenti scarti, contava, nel 1854, 378 pezzi.
L’archivio si presenta diviso in due serie principali: la prima riguarda ciò che rimane delle scritture particolari della Cancelleria (provvigioni, carteggi, registri dei privilegi, atti concernenti l’estimo generale), la seconda parte è esclusivamente formata da vera e propria materia d’estimo.
Non vi sono documenti originali anteriori al 1388, ma copie di atti dei secoli XII e XIII, “tra i quali non sono naturalmente da contarsi certi privilegi imperiali di provata falsità, che apparirebbero i più antichi”.
L’impianto originario del fondo era stato dato alle carte dall’archivista Angelo Franchi (3), incaricato dal Consiglio generale del Territorio di “regolare e ridurre in buon ordine le carte tutte antiche e moderne di questo Spettabile Territorio […], di formare un archivio delle carte suddette e di disporre di scudi cento circa all’anno per tall’affare e di elleggere quelle persone che fossero abili a tall’impiego", individuando in Angelo Franchi la persona più adatta. (Archivio del Territorio bresciano, Libro delle provvisioni generali, 1730, foglio 111, b. 334, f. 04)
Nel 1811 Giovanni Rossa concluse il riordino di questo fondo e di altre magistrature venete.
Nel 1839 Angelo Patuzzi (4) compilò un indice tematico, di cui restano due rubriche.
Succeduto a Patuzzi nel 1845, Luigi Scalfi (5) asportò, per lucro personale, parte dell’archivio tra cui, quasi per intero, le carte inserite dal Rossa nel Mazzo IV, dove si conservavano i Catastri dei vari Comuni del Territorio, e nel V, al cui interno vi erano i quaderni delle taglie e delle tanse e i proclami dei rappresentanti veneti. Scoperto fu destituito e processato nel 1852.
All’epoca della direzione di Tito Vedovi (6), nella seconda metà del XIX secolo, il fondo subì ulteriori decurtazioni, sia per scarto sia per spostamento di alcune carte in altri fondi.
Tra il 1905 e il 1910 Filippo Condio (7) compilò un indice a schede con l’indicazione di materia, luogo o persona per la documentazione contenuta nei Mazzi: lavoro vanificato nel 1960 allorché le schede manoscritte furono sostituite da schede dattiloscritte, poiché nel passaggio si perse la segnatura archivistica originale.
Nel 1924 l’archivista Giuseppe Bonelli (8) dette una breve descrizione dell’archivio e della serie dei registri copiari (in G. Bonelli, L’archivio di Stato di Brescia, Pavia, 1924, p. 55).
In anni più recenti si sono succeduti interventi, non sempre documentati, che hanno ulteriormente compromesso il riordino Rossa.
Nel presente intervento, oltre a dotare il fondo di un inventario analitico, si è ripristinato l’ordine ideato da Giovanni Rossa, incontrovertibilmente ricostruibile attraverso le annotazioni sulle carte e il confronto con l’inventario e con le rubriche del Patuzzi. Tale operazione non solo ha reso fruibile con facilità la documentazione, ma ha permesso anche di quantificare la reale perdita di documenti dal 1811 ad oggi.
I titoli riportati sono quelli originali, il primo numero che compare è quello dato da Giovanni Rossa, il secondo quello dato da Angelo Patuzzi.
NOTE:
(1) LIVI Giovanni, direttore dell’Archivio di Stato di Brescia dal 1889 al 1898.
(2) ROSSA Giovanni, Archivista dell’Amministrazione del Dipartimento del Mella in servizio come protocollista aggiunto già nel 1800.
(3) FRANCHI Angelo Maria, archivista, sec. XVIII, di Rudiano. Religioso benedettino. Fu solerte archivista e diligente paleografo. È nominato la prima volta nel 1713 e l’ultima nel 1780. Si devono a lui molti riordini di archivi religiosi. Riordinò inoltre l’archivio comunale di Leno, del monastero di S. Chiara vecchia e forse lo stesso archivio civico di Brescia. Compilò anche indici di archivi di importanti famiglie bresciane.
(4) PATUZZI Angelo, direttore dell’Archivio di Stato di Brescia dal 1824 al 1845.
(5) SCALFI Luigi, direttore dell’Archivio di Stato di Brescia dal 1845 al 1852.
(6) VEDOVI Tito, direttore dell’Archivio di Stato di Brescia dal 1868 al 1885.
(7) CONDIO Filippo, archivista presso l’Archivio di Stato di Brescia dal 1901 al 1911.
(8) BONELLI Giuseppe, archivista presso l’Archivio di Stato di Brescia dal 1911 al 1926.
Soggetti conservatori
Soggetti produttori
- Cancelleria del Territorio Bresciano secondo quarto sec. XVI - 1797
Compilatori
- Prima redazione: Giuseppe Merlo - Data intervento: 31 gennaio 2024
- Revisione: Debora Piroli (archivista) - Data intervento: 31 gennaio 2024
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/149265