"Testamento solenne del Signor Capitano Andrea Facone di Canneto fatto li 5 agosto 1687 sigillato et aperto il primo marzo 1688 doppo sua morte" (1687 agosto 5)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: b. 5, 47
Testamento nuncupativo del capitano Andrea Facconi. In italiano.
Il capitano Andrea Facconi dispone le sue ultime volontà. Egli, dopo aver costituito diversi legati, istituisce erede universale la figlia Angela Francesca Facconi, badessa del monastero di S. Elena di Canneto, con l’obbligo che essa paghi tanto il capitale che il livello di tutti quelli che hanno censi o livelli stipulati con lui.
Lascia a titolo di legato all’Ospedale Grande di Mantova come anche al Monte di pietà soldi 20 ciascuno una volta tanto. Dichiara nulli i testamenti precedenti, sia scritti che nuncupativi. Stabilisce che siano celebrate duecento messe da morto privilegiate, cento dopo la sua morte e le altre cento nel termine di tre mesi, una volta tanto, metà a spese dell’erede e metà del giuspatronato. Lascia a titolo di legato ai padri del convento del Carmine di Canneto 50 scudi da lire sei l’uno da pagarsi da parte della sua erede a patto che essi celebrino per lui un ufficio solenne da morto ogni anno. Lascia a Pietro Alberti lire 100 e anche a Diambra, sua sorella, al tempo del suo matrimonio carnale o spirituale altre lire 100 da esserle date dall’erede e ciò per la servitù avuta dal di loro padre e da loro medesimi; come pure lascia che siano dati dalla sua erede lire 100 a Maddalena figlia di Giovanni Bazzani all’epoca del suo matrimonio carnale o spirituale, e ciò per carità. Lascia a titolo di legato vita natural durante a Anna Maddalena Zaccharella, sua donna di governo, tutti i mobili che al tempo della sua morte si troveranno nella sua casa di Canneto (mobili ed entrate come raccolti, bestiame); alla stessa lascia a titolo di legato l’usufrutto della sua casa di Canneto in contrada Regonella e l’usufrutto di un campetto e altre diverse pezze di terra tutte site a Canneto. Nel caso essa morisse prima del testatore il mobilio andrà all’erede designata e l’usufrutto delle terre al beneficiato che egli istituisce. Con la casa e le pezze di terra egli istituisce infatti – dopo la morte di Anna Maddalena – un beneficio semplice di giuspatronato della famiglia Facconi soprannominata Filipetta da Ostiano; il chierico o sacerdote che reggerà il beneficio sarà scelto tra i membri della famiglia Facconi o, mancando essi, tra quelli della famiglia Gavazza di Canneto e celebrerà tre messe l’anno per il morto e distribuirà otto quarte di pane di segale ai poveri.
Se verrà meno la famiglia Facconi il beneficio andrà alla Gavazza, se verrà meno questa alle monache di S. Elena e se queste verranno soppresse alla comunità di Canneto.
Lucio Caprioli del fu Giovanni, notaio in Canneto.
Descrizione estrinseca:
Unità documentaria, cc. 10
Codici identificativi:
- MIUD0FC879 (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/33022/units/443983