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Cassi Ramelli Antonio

Cassi Ramelli Antonio (1905 - 1980)

420 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Grazie al lavoro di ricerca, condotto tra il 2000 e il 2005, l'archivio si è arricchito di numerose copie di materiale proveniente da altri archivi, sia pubblici sia privati: copie, su supporto cartaceo o digitale, di tavole di progetto, fotografie d'epoca, documentazione testuale (perlopiù stralci di pratiche comunali).
Per alcuni di essi sono state effettuate riproduzioni ad alta risoluzione (scansioni, fotocolor e riproduzioni fotografiche) a fine editoriale e documentario.
Tra il 2004 e il 2005 è stata commissionata a Gabriele Basilico una interpretazione fotografica delle opere dell'architetto; parte di queste fotografie sono state raccolte nel portfolio all'interno della monografia pubblicata e successivamente esposte in mostra ingrandite su supporto in alluminio formato 100×80.
Per fini espositivi sono stati realizzati anche una serie di ingrandimenti, su carta e su pannelli, da fotografie d'epoca conservate nell'archivio, da pubblicazioni e da tavole di progetto presenti in altri archivi.
Tutti questi materiali vanno oggi a incrementare il corpus documentario già presente nell'archivio, diventando parte di esso.
Il fondo rispecchia la tipologia degli archivi di architettura, contenenti una eterogeneità di materiali non derivati unicamente dall'attività professionale, come documenti legati agli studi del soggetto produttore, ai suoi interessi culturali, ai viaggi intrapresi, ai rapporti interpersonali, all'attività didattica e pubblicistica e, inoltre si arricchisce anche della presenza di documenti derivati dalla sfera più personale e familiare, che certamente contribuiscono a spiegare la vita di Cassi nel suo complesso: la sua figura di architetto, di uomo e di intellettuale.
Si individuano, quindi, nell'archivio, due sezioni distinte: la sezione "professione" e la sezione "personali".
La sezione "professione" dell'archivio si articola in documentazione relativa a: "progetti e opere realizzate", "arredi" e "altre attività".
La prima, composta da circa 350 progetti, riguarda parte della lunga attività professionale e progettuale dell'architetto, dal 1926 (data del primo concorso al quale partecipò) al 1980 (anno della sua morte).
I progetti sono illustrati da tipologie documentarie diverse, come disegni per architetture, allestimenti interni e decorazioni (originali e/o copie); fotografie d'epoca di opere realizzate, quelle attuali di Gabriele Basilico prodotte in occasione della mostra e, in numero molto minore, fotografie di modellini realizzati in fase di progetto; riproduzioni fotografiche e/o digitali effettuate a scopo editoriale e, infine, documenti testuali, alcuni in originale e numerosi in copia, come le relazioni tecniche, le perizie ed gli estratti da pratiche comunali, derivati dalla ricerca condotta presso gli archivi pubblici esterni.
L'attività di progettazione di pezzi d'arredo è documentata dai mobili esistenti, realizzati su suoi progetti, rimasti di proprietà della famiglia, ora conservati presso sedi distaccate; da progetti e schizzi di pezzi di arredo realizzati su lucido e su carta e, infine, dalle fotografie d'epoca dei mobili e dagli scatti realizzati nel corso della ricerca per motivi di documentazione e studio.
La serie denominata "altre attività" è formata da una raccolta di relazioni tecniche e verbali di collaudo che completano la documentazione della vita professionale dell'architetto.
La sezione "personali" dell'archivio è composta da materiali per gran parte raccolti in un arco di tempo che ricopre gli anni dell'intera vita dell'architetto, ma anche da alcuni documenti a lui anteriori e posteriori, come fotografie di parenti e amici dei familiari, necrologi e un carteggio post 1980.
I documenti in essa contenuti possono essere ripartiti in vari gruppi tematici: "carte di famiglia", "formazione scolastica e universitaria", "attività culturale e didattica", "attività artistica", "biblioteca", "rassegna stampa", "corrispondenza professionale e pubblica", "registro delle attività e curriculum".
I documenti e le fotografie più personali fanno parte della serie "carte di famiglia ", che comprende i documenti anagrafici, i certificati, le tessere e le ricevute; le fotografie (stampe e alcuni negativi), sciolte, montate su cartoncini o in album, che raccontano diversi momenti della vita di Cassi, o quella di parenti e amici; la corrispondenza privata, ovvero lettere, telegrammi, cartoline e biglietti, i documenti sull'ascendenza della sua famiglia e, infine, le lettere e i biglietti ai congiunti, inviati ai parenti in occasione della sua scomparsa.
La sua formazione scolastica e universitaria è illustrata dai disegni originali e dalle riproduzioni fotografiche d'epoca dei progetti eseguiti da Cassi studente all'Accademia di Brera e al Politecnico di Milano, conservati all'interno di tubi, cartellette e faldoni e dai documenti scolastici, come pagelle, attestati, diplomi, quaderni di appunti, compiti ed esercitazioni scolastiche.
La sua attività culturale e pubblicistica è testimoniata dalla presenza di una notevole quantità di disegni e di documenti testuali, manoscritti o dattiloscritti, sulle strutture fortificate e le architetture militari in genere, raccolti dall'architetto a scopo di studio e di pubblicazione, quindi da altro materiale sempre riconducibile alla sua attività di studioso, come le prime stesure e le bozze di alcune sue pubblicazioni, i disegni per illustrazioni, gli estratti di articoli e le recensioni su vari argomenti di suo interesse (meridiane, campane, ecc..) e, infine, i documenti relativi al Rotary Club e le onorificenze a lui riconosciute. Inoltre, è conservata una vasta raccolta iconografica di ritagli di immagini perlopiù artistiche, incollate su cartoncini, ora racchiusi in nove faldoni e nove quaderni e da una grande quantità di ritagli, articoli estratti da periodici ed altre pubblicazioni e riviste su vari argomenti di suo interesse.
L'attività artistica è testimoniata dalla produzione pittorica, ovvero dai i dipinti da lui realizzati per diletto, soprattutto nel periodo trascorso a Olginate durante e dopo la guerra, poi negli anni successivi, nei suoi numerosi viaggi (Volterra, Valdobbiadene, Aquileia, ecc.) e, ancora più intensamente, nell'ultimo fase della sua vita a Capiago Intimiano, ora conservati presso sedi distaccate; quindi dal piccolo catalogo, gli inviti e il manifesto relativi alla mostra personale di dipinti allestita a Treviglio nel 1976, insieme a un numero notevole di stampe di disegni, bozzetti e schizzi di architetture, scorci urbani, paesaggi, nature morte, figure, nudi e ritratti, alcuni di questi raccolti nei suoi taccuini di viaggio.
Della sua biblioteca fanno parte i libri personali da lui raccolti soprattutto negli ultimi anni della propria vita, oggi conservati in altro luogo e una parte dei libri da lui scritti insieme ad alcuni testi di natura tecnica, oggi custoditi nella sede dell'archivio.
La rassegna stampa, raccolta scrupolosamente dall'architetto nel corso della sua vita, è formata dai quattro quaderni e dai fogli sciolti (circa 2 faldoni) sui quali sono raccolti i vari ritagli di articoli, in gran parte da lui redatti, inerenti a progetti realizzati da Cassi o a eventi a lui in qualche modo connessi (la contestazione al Politecnico del 1963, le vignette satiriche da lui disegnate, ecc.).
La corrispondenza, professionale e pubblica, riguarda i carteggi relativi ai vari aspetti della sua vita professionale e ai contatti con alcune personalità di rilievo (I. Montanelli, G. Ponti, G. Muzio, P. Portaluppi, ecc.), anche in merito a vicende più o meno note (tra le quali appunto la contestazione al Politecnico del 1963).
E, infine, le sue attività sono in parte elencate in un quaderno personale, sul quale l'architetto annotava, anno per anno, nomi accanto a probabili luoghi o committenti, così come i suoi incarichi più importanti sono cronologicamente ordinati nei suoi tre curriculum vitae, scritti tra il 1953 e il 1971.
L'archivio conserva inoltre diverse riproduzioni di parti dello stesso, per lo più realizzate ad hoc per illustrare la monografia e la mostra: scansioni digitali ad alta risoluzione di disegni originali e fotografie d'epoca; fotocolor di disegni di grande formato, di disegni deteriorati nella fase precedente al restauro e di immagini tratte da pubblicazioni (libri, riviste, quotidiani) non più esistenti su altro supporto.
Sono presenti stampe fotografiche da negativi originali custoditi in archivio, relativi sia alla sezione professione sia alla sua vita privata; ingrandimenti fotografici su carta e su pannelli da originali presenti in archivio e dalle fotografie di Gabriele Basilico, realizzati a fini espositivi e riproduzioni fotografiche attuali dei mobili delle opere pittoriche conservate in sedi distaccate.

Criteri di ordinamento
Dato lo stato dei materiali pervenutici e l'assenza di strumenti di corredo, quali inventari o elenchi sistematici delle opere, l'ordinamento dell'archivio non risultava di immediata chiarezza; tuttavia, almeno per quanto riguarda le testimonianze relative all'attività professionale, si sono potute cogliere, da una prima analisi, tracce di un ordinamento per commesse e progetti; una sistemazione di tipo funzionale, tipica degli archivi degli studi professionali di architettura, poi confermata dalla presenza del quaderno su cui l'architetto annotava, anno per anno, nomi di luoghi o di committenti; informazioni non sempre decifrabili, in quanto prive di ulteriori specificazioni.
Il primo studio dei corpus documentario è stato sviluppato nel corso della ricerca sull'opera dell'architetto commissionata dal figlio Paolo Cassi, presidente dell'associazione, a Elisabetta Susani; poi svolta, tra il 2000 e il 2005, da Elisabetta Susani coadiuvata da Francesca Varalli.
In un secondo tempo, per la redazione delle schede del catalogo della prima monografia sull'architetto, hanno collaborato dodici studiosi: Virna Alberti, Samanta Braga, Anna Chiara Cimoli, Marta Fumagalli, Daniele Garnerone, Giada Ortalli, Olga Piccolo, Chiara Sotgia, Luigi Spinelli, Emanuela Terrile, Emanuele Vicini, Ferdinando Zanzottera.
La ricerca è iniziata dall'analisi delle fonti indirette riguardanti l'architetto, attraverso lo spoglio sistematico delle riviste di settore, delle pubblicazioni collegate alla sua attività di docente e ai suoi specifici interessi e, infine, degli interventi sui quotidiani legati, prevalentemente, ai suoi eventi biografici.
La ricerca volta all'identificazione dei progetti e delle architetture, soprattutto nei primi anni, si è orientata presso gli archivi pubblici (archivi comunali e archivio della Soprintendenza di Milano), e, in un secondo momento, presso archivi privati di committenti, colleghi, imprese, artigiani e antiquari rintracciati attraverso la documentazione rinvenuta.
Un'operazione di ricerca che ha comportato l'assunzione non solo di informazioni, ma anche di una grande quantità di copie di materiali.
Quando, nel 2003, l'archivio dell'architetto è stato recuperato, le strade già intraprese dalla ricerca sono state verificate, corrette e integrate.
Gli esiti di questo studio sono stati utilizzati per il lavoro di inventariazione, poi rientrato all'interno del progetto "Guida alle fonti documentarie dell'architettura per Milano e la Lombardia nel XX secolo", oggetto di una convenzione tra Regione Lombardia e Politecnico, con la responsabilità scientifica di Maria Antonietta Crippa e il coordinamento operativo di Elisabetta Susani.
Tale lavoro è anche oggetto di una tesi di diploma di specializzazione accademica in "Comunicazione creativa per i beni culturali" presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, di cui è relatrice Elisabetta Susani.
L'ordinamento individuato per l'archivio, a seguito dell'analisi delle deboli tracce emerse, è una struttura a livelli gerarchici, che mantiene la suddivisione in due sezioni: "professione" e "personali".
La sezione "professione" dell'archivio contiene tre serie: "progetti e opere realizzate", "arredi" e "altre attività".
La prima raccoglie unità corrispondenti ai progetti e alle opere realizzate nel corso degli anni di attività dell'architetto; la scheda riporta "titolo" del progetto, "estremi cronologici", e, nel campo "contenuto", una descrizione 'anagrafica' dell'opera: luogo e indirizzo, coautori e collaboratori, committente, esecuzione, direzione lavori ed eventuale demolizione.
La scheda unità è completata da sottounità, collegate alla scheda−madre, che corrispondono alle diverse tipologie documentarie:
− nella sottounità "disegni" si indicano quantità, tecniche e supporti, soggetti, scale, e dimensioni (minima e massima);
− nella sottounità "fotografie" si specificano quantità, tecniche e supporti, soggetti e dimensioni (minima e massima);
− nella sottounità "documenti testuali" si precisano quantità e tipologia (pratiche edilizie, corrispondenza, appunti, bandi, dépliants, pagamenti, ecc.);
− nella sottounità "fotografie di Gabriele Basilico" si indicano quantità, tecniche e supporti e dimensioni (minima e massima);
− nella sottounità "riproduzioni" si riportano quantità, tipologie, dimensioni (minima e massima) e soggetti;
− nella sottounità "materiali in copia da altri archivi" si indicano tipologia, quantità e provenienza della documentazione.
La datazione di queste tre ultime sottounità differisce dagli estremi cronologici dell'unità madre, trattandosi di materiale risalente agli anni della ricerca condotta, tra il 2000 e il 2005, sull'opera dell'architetto; tuttavia in questi casi, per evitare di alterare l'informazione, si è ritenuto opportuno lasciare invariato il campo "estremi cronologici", specificando di volta in volta in "note" la datazione corretta dei documenti descritti.
Gli estremi cronologici dell'unità madre si riferiscono alla sola datazione dei materiali o all'intera durata dell'iter progettuale e realizzativo dell'opera, risultante dalla ricerca. In alcuni casi le date sono state separate da una virgola per segnalare uno scarto significativo tra il progetto e l'edificazione o da un punto e virgola per indicare due interventi diversi distanziati nel tempo.
Il campo "note" è stato anche utilizzato per annotare le informazioni utili alla comprensione del progetto, per le quali il programma non offriva un campo specifico da compilare.
Nel campo "documentazione correlata" di ogni singola unità progetto sono stati inseriti i riferimenti ad altri documenti presenti in archivi pubblici e privati esterni, emersi grazie al lavoro di ricerca recentemente conclusa. Per lo sviluppo in forma estesa delle abbreviazioni utilizzate per gli archivi si rimanda al campo "documentazione correlata" della presenta scheda.
La serie "arredi" si divide nelle unità archivistiche: "mobili esistenti", "disegni" e " fotografie".
La prima descrive i mobili rimasti di proprietà dell'archivio, di cui si specificano, nel campo "contenuto", quantità, tipologia e materiali; una sottounità descrive le fotografie attuali degli stessi e di altri mobili di proprietà diverse, riportando quantità, tipologie, dimensioni (minima e massima), soggetti ed eventualmente la provenienza.
L'unità "disegni" include i progetti e gli schizzi di pezzi di arredo, di cui si riportano, nel campo "contenuto", quantità, tecniche e supporti, soggetti e scale; alcuni di essi sono stati riprodotti a scopo editoriale e illustrativo, come specificato da una sottounità che ne descrive quantità, tipologie, dimensioni (minima e massima) e soggetti. Infine l'unità "fotografie", che raccoglie gli scatti d'epoca di alcuni mobili: se ne indicano, nel campo "contenuto", quantità, tecniche e supporti, soggetti e dimensioni (minima e massima).
La serie "altre attività" comprende le unità archivistiche relative alle relazioni tecniche e ai verbali di collaudo eseguiti da Cassi; in ognuna di esse, nel campo "contenuto", sono indicati l'oggetto, l'indirizzo e il committente.
La sezione "personali", non essendo stata ancora oggetto di uno studio esaustivo e puntuale, è ordinata secondo una percepibile divisione in blocchi tematici, ai quali sono state fatte corrispondere le serie "carte di famiglia", "formazione scolastica e universitaria", "attività culturale e didattica", "attività artistica", "biblioteca", "rassegna stampa", "corrispondenza professionale e pubblica", "contabilità e curriculum".
Per le prime quattro serie, dall'analisi dei materiali in esse contenuti, è stato possibile rintracciare, dunque mantenere, delle macro−unità archivistiche, tra loro omogenei nel contenuto.
Così la serie "carte di famiglia" è stata suddivisa nelle unità: "documenti anagrafici, certificati, tessere e ricevute", in cui si specificano quantità, tipologie e soggetti; "fotografie" in cui si riportano quantità, tecniche e supporti, dimensioni (minima e massima) e soggetti; "corrispondenza privata", di cui si indicano quantità e tipologie; "documenti sull'ascendenza della famiglia" e infine "lettere e biglietti ai congiunti", per entrambe le quali si specificano quantità, tipologie e soggetti.
La serie ""formazione scolastica e universitaria" è formata da due unità: "disegni", in cui si riportano quantità, tecniche e supporti, con la relativa sottounità "riproduzioni" di cui si indicano quantità, tipologie e soggetti; "documenti scolastici", in cui si precisano quantità, tipologie e soggetti.
La serie "attività culturale e didattica" comprende al suo interno cinque unità archivistiche: "materiale raccolto a scopo di documentazione culturale"; "documenti relativi al Rotary Club"; "altro materiale di studio e pubblicazione"; "materiali di studio sulle strutture fortificate", con la relativa sottounità "riproduzioni" di cui si riportano quantità, tipologie, dimensioni (minima e massima) e soggetti e infine "onorificenze"; per ognuna di queste unità sono riportati i dati relativi alla quantità, alle tipologie e ai soggetti.
La serie "attività artistica" è formata dalla unità archivistiche "produzione pittorica", con la relativa sottounità "riproduzioni" di cui si indicano sempre quantità, tipologie, dimensioni (minima e massima) e soggetti e dall'unità "disegni schizzi", per entrambe le quali si specificano quantità, tipologie e soggetti.
Le restanti serie "biblioteca", "rassegna stampa", "corrispondenza professionale e pubblica" e "registro delle attività curriculum", non articolate in unità archivistiche, sono state descritte nelle voci di struttura del "complesso archivistico".
Solo per quanto riguarda la biblioteca è stato creato un link che rimanda alla schedatura analitica, pezzo per pezzo, dei testi, per chi volesse avere informazioni più specifiche e dettagliate al riguardo.

Notizie di intervento
I materiali, fino ad oggi sopravvissuti, sono giunti a noi secondo un ordinamento piuttosto casuale, in forma miscellanea, all'interno di unità di condizionamento assolutamente occasionali e contingenti; questo ha condotto a un nuovo condizionamento dei materiali, sulla base della struttura individuata.
Si è quindi provveduto, nella sezione "professione", in sintonia con il criterio di ordinamento per commesse e progetti, a disporre le unità progetto in fascicoli formati da disegni, fotografie, documenti testuali, ecc., a loro volta collocati all'interno di 88 faldoni 25×35, organizzati in ordine cronologico.
La maggior parte dei disegni, sia su carta da schizzo sia su lucido, é stata rinvenuta già piegata in formato A4, soluzione che tuttavia, dal punto di vista conservativo, non risulta idonea.
Altri disegni pervenuti arrotolati all'interno di tubi o stesi in cartellette, in ragione delle dimensioni o della loro qualità artistica, sono stati disposti allo stesso modo entro nuove unità di condizionamento.
Alcuni materiali prelevati da faldoni, usati per illustrare la monografia e la mostra sull'architetto, sono stati riposti in separate unità di condizionamento, quali tubi e/o cartellette.
Le copie cartacee di materiali derivati da altri archivi sono state piegate in formato A4 all'interno dei fascicoli dei progetti a cui si riferiscono, per agevolarne la consultazione e fornire al fruitore un quadro il più possibile completo sul progetto in esame.
Le stampe originali del servizio fotografico di Gabriele Basilico sono state divise in fascicoli per progetto e posti all'interno di un unico faldone.
Quanto al materiale riprodotto per la mostra, le fotografie d'epoca ingrandite sono state disposte, divise per progetto in ordine cronologico, entro 5 cartellette 100×70 senza lembi con elastici agli angoli, mentre i pannelli con le riproduzioni, sia degli originali d'archivio sia delle foto di Basilico, sono stati depositati nei piani alti degli scaffali dell'archivio.
I materiali della sezione "personali" sono momentaneamente collocati all'interno di 26 faldoni, 4 cartellette e 4 tubi,: su di essi, infatti, non è stato ancora effettuato un intervento di ordinamento vero e proprio, ; tuttavia i materiali sono stati suddivisi in base ai blocchi tematici individuati e sistemati all'interno di diverse unità di condizionamento a seconda dei differenti formati.

Stato di conservazione
Il materiale dell'archivio è stato conservato per anni in condizioni assolutamente non idonee a una corretta conservazione, in particolare gran parte dei disegni, su carta da lucido e carta da schizzo, rivelano uno stato di conservazione deleterio, poiché piegati in formato A4.
Negli anni in cui l'archivio era in uso non sono stati presi dovuti accorgimenti e le necessarie precauzioni tali da permettere il corretto mantenimento dei materiali e prevenire eventuali danneggiamenti.
Fino ad oggi è stata compiuta una parziale ma efficace opera di restauro su alcuni disegni, perlopiù destinati all'esposizione in mostra, ma sarebbe opportuno che essa interessasse l'intero materiale compromesso.
Inoltre si auspica, per il futuro, un ricondizionamento di questi materiali in unità di contenimento maggiormente votate alla conservazione.
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Tavola dlle abbrevizioni
AAGT: Archivio Assicurazioni Generali, Trieste
AALERM: Ufficio Catasto dell'ALER−Agenzia Lombarda Edilizia Residenziale, Milano
AAM: Archivio Antonino Messina, LUOGO
Aa: Archivio Amministrazione di via Pirandello n. 1
AAPS: Archivio Amministrazione Provinciale di Sondrio
AARERVdA: Archivio IACP/ARER della Valle d'Aosta
AARERB: Archivio Arer di Brescia
AATEPM: Archivio Area Tecnica−Edilizia Politecnico di Milano
AB: Archivio Bianchini Claudio & Massimiliano, Milano
AC: Archivio Cinemeccanica
ACB: Archivio Civico di Bari
ACBr: Archivio Civico di Brescia, Settore Sportello Unico dell'Edilizia e dell'Impresa
ACC: Archivio Civico di Como
ACCB: Archivio Comune Cinisello Balsamo
ACCI: Archivio Comune Capiago Intimiano
ACCIAAM: Archivio Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Milano
ACL: Archivio Comune Lainate
ACM: Archivio Civico di Milano
ACMM: Archivio Cimitero Monumentale di Milano
ACMo: Archivio Civico di Monza
ACN: Archivio del Comune di Novate (Mi)
ACO: Archivio del Comune di Olginate (LC)
ACP: Archivio del Comune di Pavia
ACPD: Archivio del Comune di Paderno Dugnano
ACR: Archivio del Comune di Rovato (Bs)
ACRo: Archivio del Comune di Rosate
ACS: Archivio Comunale di Segrate (Mi)
ACSi: Archivio Comunale di Sirmione
ACSo: Archivio Comunale di Sormano
ACTAR: Archivio Centro Tecnico Alfa Romeo, Arese
ACV: Archivio Civico Comune di Venezia
ACZ: Archivio Civico Zoagli
ADCB: Archivio di Deposito del Comune di Bergamo
ADG: Archivio Danile Garnerone
AECB: Archivio Eredi Camillo Bianchi, Milano
AEF: Archivio Eredi Ferrara
AEL: Archivio Eredi Lanzani
AEPA: Archivio Edilizia Privata di Azzate (Va)
AEPAB: Archivio Edilizia Privata di Alzate Brianza (Co)
AEPB: Archivio Edilizia Privata di Bari
AEPC: Archivio Edilizia Privata di Cantù (Co)
AEPCe: Archivio Edilizia Privata di Cervinia
AEPCM: Archivio Edilizia Privata di Cusano Milanino (Mi)
AEPCo: Archivio Edilizia Privata di Corsico (Mi)
AEPD: Archivio Edilizia Privata di Dongo (Co)
AEPDe: Archivio Edilizia Privata di Delebio (So)
AEPLa: Archivio Edilizia Privata Lainate
AEPM: Archivio Edilizia Privata di Milano
AEPMa:Archivio Edilizia Privata Magenta (Mi)
AEPMC: Archivio edilizia privata Mariano Comense
AEPML: Archivio Edilizia Privata Mandello Lario (Lc)
AEPE: Archivio Edilizia Privata di Erba (Co)
AEPP: Archivio Edilizia Privata di Pavia
AEPS: Archivio Edilizia Privata di Stresa (Vb)
AEPSe: Archivio Edilizia Privata di Seregno (Mi)
AEPSC: Archivio Edilizia Privata Sesto Calende (Va)
AEPSF: Archivio Edilizia Privata San Fedele (Co)
AET: Archivio edilizio di Torino
AEQ: Archivio Eredi Quaroni
AEJL: Archivio Eredi Jonghi Lavarini
AES: Archivio Elisabetta Susani
AFAEMM: Archivio Fotografico Azienda Elettrica Municipale di Milano
AFFTM: Archivio Fotografico Fondazione La Triennale di Milano
AFP: Archivio Francesco Pecori
AFV: Archivio Francesca Varalli
AFT: Archivio della famiglia Testori
AGCP: Archivio Generale del Comune di Padova
AGPM: Archivio Generale Politecnico di Milano
AIG: Archivio Impresa Gadola
AIL: Archivio Immobiliare Leman
AL: Archivio Latis, Albavilla (CO)
APB: Archivio Paolo Buffa, conservato presso la Eredi di Angelo Marelli−Cantù
APBo, FPBo: Archivio Piero Bottoni, dipartimento di Progettazione architettonica del Politecnico di Milano
APP: Archivio Paolo Piccione
APRP: Archivio Parrocchiale chiesa Regina Pacis, Cusano Milanino
APSAM: Archivio parrocchiale della chiesa di Sant'Anna Matrona, Milano
APSZ: Archivio Parrocchia San Zenone, Campione d'Italia
ARCI: Archivio Reale Compagnia Italiana
AR: Archivio Romanoni
ARD: Archivio redazione Domus
ASAB: Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Brera
ASAR: Archivio storico Alfa Romeo, Arese
ASBAPM: Archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, Milano
ASC: Archivio Storico Corriere, Milano
ASCA: Archivio Storico Comunale di Asti
ASCB: Archivio Storico Comunale Bologna
ASCBe: Archivio Storico Comune di Bergamo
ASCF: Archivio Storico del Comune di Firenze
ASCT: Archivio Storico Comune di Turbigo
ASCV: Archivio Storico Civico di Varese
ASCVe: Archivio Storico Comunale di Verrès (Ao)
ASFA, FGZ: Archivio Storico della Fondazione Ansaldo, Fondo Giovanni Zoncada
ASFA, FMEQ: Archivio Storico della Fondazione Ansaldo, Fondo Mario ed Eugenio Quarti
ASFEF: Archivio Storico della Fondazione Ente Fiera
ASIC: Archivio Studio Ingegneria Ceretti, Milano
ASI BCI: Archivio Storico Intesa, Banca Commerciale
ASI Cariplo: Archivio Storico Cariplo
ASOSC: Archivio Suore Orsoline di S. Carlo
AST: Archivio Storico Telecom, Torino
AUADCA: Archivio Ufficio amministrativo diocesano della Curia Arcivescovile di Milano
AUTC: Archivio dell'Ufficio Tecnico Comune di Cervinia
AUTCCM: Archivio dell'Ufficio Tecnico Comune di Costa Masnaga (Lc)
AUTSr: Archivio dell'Ufficio Tecnico del Comune di Sarre (Ao)
AV: Archivio Viscolube
AVFD: Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo
CDSAR: Centro di Documentazione Storica Alfa Romeo
CRSAB: Civica Raccolta di Stampe Achille Bertarelli, Castello Sforzesco
CSAC: Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università degli Studi di Parma
FAAP: Fondazione Ansaldo, Archivio Perrone
GDAB: Gabinetto dei Disegni dell'Accademia di Brera
ICCD, CB: Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Collezione Bombelli
MIG Magazzino Impresa Gadola, Cologno Monzese
STC: Studio tecnico Caserini
UgiSSPT: Ufficio Gestione Immobili Società S. Paolo, Torino
Altre abbreviazioni utilizzate:
c.: cartella
f.: fascicolo
m.n.c.: materiale non classificato
p.g.: protocollo generale
pr.: pratica
q.g.: Conti di studio − registro delle attività
r.s.: rassegna stampa

Storia archivistica:

Da gennaio 2005, presso la sede di via S. Canzio 10, è conservato l’archivio professionale e personale dell’architetto Antonio Cassi Ramelli.
Esso si è formato parallelamente alla sua vita; infatti, oltre a testimoniare una parte della sua attività professionale, conserva materiali privati, legati alla sua famiglia e ai suoi interessi privati, insieme ad una raccolta di parte dei testi da lui scritti e a una biblioteca personale (custodita in sede distaccata).
L’archivio non è pervenuto integro, ma come il risultato di una serie di vicende note e meno note.
Causarono una non indifferente dispersione di materiale della sezione tecnico-professionale dell’archivio i vari spostamenti dello studio nel corso della vita dell’architetto e i bombardamenti del 1943, durante i quali l’ufficio, il relativo archivio e la biblioteca tecnica, vennero distrutti insieme alla casa.
Con il trasferimento, nel 1976, dall’ampio e capiente studio degli anni ‘50, in via Morosini 14, agli ambienti decisamente più limitati della sua abitazione in via Fiamma 24, Cassi operò il più consistente e incisivo scarto, sulla base di valutazioni a posteriori della propria opera, fino all’ 1 gennaio 1977, giorno in cui chiuse definitivamente il suo studio.
E’ conservata, presso altra sede, la biblioteca personale che Cassi raccolse per la maggior parte negli ultimi anni della propria vita.
Dopo la sua morte, nel corso degli anni, l’archivio venne ulteriormente smembrato e impoverito da tormentate vicende ereditarie fino alla decisione di studiare l’opera di Cassi, che comportò il recupero della documentazione sopravvissuta, proveniente dagli eredi, e raccolta in due momenti successivi in forma miscellanea, senza un evidente ordinamento.
L’archivio oggi è costituito anche dalla serie dei quadri da lui realizzati per diletto e dai mobili progettati dall’architetto, in origine conservati nei vari studi e nelle abitazioni in città e in campagna, ora depositati presso sedi distaccate.
Nel 2005 si sono aggiunti i materiali provenienti da archivi pubblici e privati esterni, acquisiti in copia attraverso la ricerca condotta nell’ambito della realizzazione della monografia sull’architetto, e il materiale prodotto appositamente per la mostra “Antonio Cassi Ramelli. L’eclettismo della Ragione” tenutasi a Palazzo della Ragione a Milano dal 20 settembre al 16 ottobre 2005.

Codici identificativi:

  • MIBA0063D6 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti