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Congregazione di carità di Castelcovati e opere pie concentrate

Congregazione di carità di Castelcovati e opere pie concentrate (1802 - 1937)

196 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

L'archivio della Congregazione di carità unitaria di Castelcovati (1862−1937) consta di 196 unità archivistiche, tra buste registri e fascicoli, che coprono un arco di tempo che dagli inizi del XIX secolo arriva al 1937; un arco cronologico più ampio di quello dell'attività dell'ente, dal momento che sono confluite in essa le carte prodotte dalle istituzioni di beneficenza preesistenti alla Congregazione di carità unitaria (1862−1937): vale a dire Congregazione di carità napoleonica (1808−1829) e Istituto elemosiniero (1829−1861).

Della documentazione che lo compone, di particolare rilievo è quella relativa alla gestione finanziaria e patrimoniale, conservata dagli inizi dell'Ottocento fino al 1937 senza soluzione di continuità; di discreta consistenza quella concernente gli statuti, che sono conservati dal 1864 e contengono le norme istitutive e l'indicazione delle finalità dell'ente nelle loro successive specificazioni e modificazioni; modesta invece, quella che testimonia delle decisioni degli organi deliberanti, che si è conservata per il periodo successivo alla metà dell'Ottocento. Similmente modesta e molto frammentaria la documentazione relativa all'attività assistenziale svolta, che testimonia tuttavia delle strategie di intervento messe in atto nel tentativo di rispondere ai bisogni della povertà a Castelcovati (la distribuzione di sale il Sabato Santo di ogni anno, l'erogazione di sussidi dotali a favore delle nubende povere, l'erogazione di sussidi di baliatico alle puerpere indigenti impossibilitate ad allattare e la somministrazione gratuita di medicinali).

Storia archivistica:

Le poche notizie che si sono rinvenute in merito alle vicende storiche dell’archivio della Congregazione di carità di Castelcovati sono molto generiche e non consentono di far luce sulla storia dell’archivio e sulle modalità di organizzazione delle carte praticate nel tempo.

Da esse possiamo dedurre che l’archivio era conservato nell’ufficio dell’ente, in contrada Piazza, all’interno di un armadio insieme con la documentazione prodotta dal Monte grano. Così appunto si legge nel verbale di consegna degli atti d’ufficio da parte della cessante amministrazione dell’Istituto elemosiniero alla nuova Congregazione di carità (30 agosto 1861) (1). E similmente, nel verbale d’ispezione dell’opera pia compilato dal sindaco di Castelcovati, Giovanni Bruschi, e dal presidente della Congregazione di carità, Gaetano Fabeni, il 30 novembre 1876 (2). Della sua tenuta, secondo quanto previsto dai regolamenti d’amministrazione, il primo approvato nel 1869 (3), e il secondo del 1897 (4), si occupava il segretario.

Dalla lettura dell’inventario del 1861 di cui si è detto, attraverso un confronto tra gli atti d’ufficio in esso descritti e l’esistente, si desume inoltre che l’archivio subì nel tempo delle perdite, sebbene il mancato reperimento di strumenti di corredo non consenta di valutare appieno la loro consistenza.

I documenti tacciono sulle modalità di organizzazione delle carte praticate nel tempo.

Dall’esame dei caratteri esterni delle vecchie unità di conservazione tuttavia, si evince che la documentazione dell’archivio fu oggetto, forse nei primi decenni del Novecento, di un intervento di riordino. Tale ordinamento, l’ultimo riconoscibile dato alle carte, testimonia che il riordinatore ha scelto di procedere a raggruppamenti per argomento, all’interno dei quali collocare i fascicoli contenenti documenti tipologicamente diversi ma afferenti a un contenuto analogo.

Note:

1. Verbale di consegna degli atti d’ufficio da parte della cessante amministrazione dell’Istituto elemosiniero di Castelcovati alla entrante Congregazione di carità, 30 agosto 1861, in ACCCs, b. 7.

2. Verbale di ispezione, 30 novembre 1876, in ACCCs, f. 45.

3. Regolamento amministrativo del 31 ottobre 1864, in ibidem, f. 4.

4. Regolamento amministrativo del 31 ottobre 1897, in ibidem, f. 5.

Criteri di ordinamento

Il fondo comprende documenti prodotti da enti diversi che hanno preceduto la Congregazione di carità nello svolgimento di competenze analoghe: Congregazione di carità napoleonica (1808-1929) e Istituto elemosiniero (1929-1961). Siccome il suo stato di ordinamento non permetteva di distinguere le parti di documentazione prodotte da ciascuno di essi, si è collegato il fondo all’ultimo soggetto produttore: la Congregazione di carità unitaria (1862-1937).

Subito dopo aver terminato la schedatura preliminare dei pezzi (attraverso la rilevazione sistematica dei dati formali) si è proceduto al riordino dell’archivio.

In assenza di strumenti di corredo pregressi, attraverso l’analisi dei caratteri esterni delle vecchie unità di conservazione, in particolare dei titoli che figurano sul dorso di quelle, e dei titoli significativi spesso apposti alle camice contenenti i fascicoli si è ripristinato l’ultimo ordinamento riconoscibile dato alle carte. Tale modalità di organizzazione della documentazione, probabilmente applicata nei primi decenni del Novecento, testimonia che il riordinatore, ha scelto di procedere a raggruppamenti per argomento, all’interno dei quali collocare i fascicoli contenenti documenti tipologicamente diversi ma afferenti a un contenuto analogo.

Il materiale documentario è risultato così articolato in sei titoli, che si configurano come altrettante serie:

1.1.1 “Impiegati – Uffici – Statuti – Esattoria”

1.1.2 “Verbali di deliberazione”

1.1.3 “Legati diversi – Testamenti”

1.1.4 “Capitali affrancati”

1.1.5 “Capitali – Censi – Cartelle del debito pubblico”

1.1.6 “Stati patrimoniali – Inventari – Denunce redditi”

1.1.7 Contabilità

1.1.8 “Beneficenza – Esecuzione legati – Elenco orfani poveri – Sussidi alla Congregazione – Corrispondenza in genere”

1.1.9 “Massime diverse – Corrispondenza varia – Affittanze – Foglia gelsi – Assicurazione incendi – Ricovero vedove nei locali di questa Congregazione – Proventi dell’ortaglia”

Notizie di intervento

Il presente inventario è stato realizzato dallo Studio associato Scrinia con sede legale in Desenzano del Garda (Brescia).

Il progetto è stato commissionato e finanziato dal Comune di Castelcovati, cofinanziato dalla Regione Lombardia, approvato dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia.

Codici identificativi:

  • MIBA008B17 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Lepre 1998 = S. Lepre, Archivi diversi conservati negli archivi comunali, "Rivista storica del Lazio", VI/8, Roma, Gangemi editore, 1998
  • Antoniella 1979 = A. Antoniella, L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze, Giunta regionale toscana e La Nuova Italia, 1979
  • Carucci 1998 = Paola Carucci, Le fonti archivistice: ordinamento e conservazione, Roma, Carocci editore, 1998
  • Sesamo = R. GRASSI - P. POZZI - M. SAVOJA, Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale, Archilab, San Miniato, 2001