"Concessio et investitura livellaria". (1505 luglio 7)
Sottounità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: b. 101, fasc. 26
Piccinello del Dosso (o Piccinelli), arciprete di Santa Maria di Salò, investe Lazzarino Lazzaroni di Salò, console e rappresentante del comune, nonché altri, dal comune deputati al negozio, di una fucina in contrada di Barbarano, nella quale il comune intende costruire un mulino, al livello annuo di lire 30 planete, dal quale il comune potrà affrancarsi acquistando, a nome della chiesa, un fondo del costo di lire 600 planete. Volendo il comune cedere la fucina, debba accettare dall’arciprete o suoi successori il giusto prezzo diminuito di un ducato d’oro; se l’arciprete non sarà disposto alla riacquisizione, il comune possa cedere la fucina a chi voglia, con le solite eccezioni, versando però all’arciprete un ducato d’oro in laudemio. Seguono a conferma “litterae patentes” di Bartolomeo del Pozzo, prevosto di Sant’Agata in Brescia, e Giovanni Schilini, canonico della chiesa maggiore di Brescia, delegati apostolici in “hac parte”, nelle quali è incluso un breve di Giulio II, includente a sua volta la supplica di Piccinello del Dosso di poter investire la fucina.
Notaio Bartolomeo, f.q. Onorio da Monterotondo, di Brescia e notaio della curia bresciana; autenticazione (1505 settembre 20) del provveditore Francesco Bragadin.
Originale. Copia semplice del sec. XVII ex. a n. 411.2, p. 97-101. Regesto: “Catalogo”, p.21, n. 24.
Atto sing. membr., 590×390 mm, latino. Cons. pessima per fori, macchie e sbiadimento inchiostro.
N. corda 26. Livi n. 217 H. Busta 101.
Codici identificativi:
- MIUD0FDB28 (PLAIN) [Verificato il 28/05/2012]
Immagini
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/archividelgarda/fonds/36470/units/514537