Casa di riposo per musicisti - Fondazione Giuseppe Verdi ( 1899 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Altre denominazioni:

  • Ricovero per musicisti Denominazione utilizzata nella fase di costruzione dell'edificio. Riportata sulle carte intestate. [Cronologia:]
  • Casa Verdi [Cronologia:]

Sede: Milano

Codici identificativi

  • MIDB001B64 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Il 16 dicembre 1899, nella casa di via Manzoni 29 a Milano, presso il notaio Stefano Allocchio, Giuseppe Verdi (Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) istituisce l’Opera Pia Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi “nella quale raccogliere e mantenere persone dell’uno o dell’altro sesso addette all’Arte Musicale, che siano cittadini italiani e si trovino in stato di povertà”. La denominazione riassume l’idea di Verdi di non parlare di “ricovero”, ma di “casa di riposo”, non di “ricoverati”, ma di “ospiti”.
Quattro giorni dopo è pronto il primo statuto e il 31 dicembre viene emanato il regio decreto che riconosce la Casa come Ente Morale.

Fin dal 1888 Verdi aveva manifestato l’intenzione di dare vita ad una casa di ricovero che potesse aiutare nella vecchiaia i “suoi amici musicisti” meno fortunati. L’idea prende forma nel febbraio del 1895 quando Verdi legge a Giulio Ricordi le disposizioni testamentarie per il futuro mantenimento della Casa. Il 5 marzo seguente l’architetto Camillo Boito (fratello di Arrigo, autore dei libretti di molte opere verdiane) sottopone al Maestro il primo progetto.
Qualche anno prima Verdi aveva acquistato alcuni terreni in un’area incolta che allora si trovava alla periferia della città, e su questa superficie sarà eretta la Casa di Riposo per Musicisti.
Ad aprile del 1896 vengono affidati all’impresa Noseda i lavori per la costruzione dell’edificio che sarà terminato nel 1900.

Con la fine dei lavori della “Fabbrica del Ricovero per Musicisti” (è questa la denominazione che si ritrova nelle carte) si costituisce la Casa di Riposo per Musicisti che prevede di accogliere, almeno per i primi anni al massimo 100 ospiti (60 uomini e 40 donne). Il patrimonio sarà costituito dalla proprietà dell’area e dello stabile costruito in piazza Buonarroti e dagli oggetti e dalle rendite che Verdi assegnerà alla Casa con il proprio testamento del 14 maggio 1900. In particolare oltre a rendite su titoli e crediti in essere presso Casa Ricordi, Verdi cede all’opera pia “tutti i diritti d’autore sia in Italia che all’estero di tutte le mie opere comprese tutte le partecipazioni a me spettanti in dipendenza dei relativi contratti di cessione”. Nel testamento inoltre esprime il suo “vivo desiderio” d’essere sepolto in Milano con mia moglie nell’Oratorio che verrà costruito nella Casa di Riposo per Musicisti.

Nello statuto allegato all’atto costitutivo, il Consiglio di Amministrazione nominato da Verdi è formato da sette consiglieri (Ambrogio Bertarelli, Camillo Boito, Ambrogio Carnelli, Ausano Labadini, Gaetano Negri, Giulio Ricordi, Emilio Seletti) ai quali si aggiunge un Segretario e consulente legale nella persona di Umberto Campanari, che manterrà la carica fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1931.

Era previsto che l’apertura di Casa Verdi avvenisse solo dopo la morte del Maestro, per evitare “ringraziamenti”. Verdi muore a Milano il 27 gennaio 1901 e il 27 febbraio successivo il feretro insieme a quello di Giuseppina Strepponi vengono traslati dal Cimitero Monumentale alla Casa di Riposo per Musicisti, con una folla immensa che partecipa all’evento. La Casa di Riposo per Musicisti diventa quindi anche uno dei luoghi di pellegrinaggio degli ammiratori del Maestro. Nei due anni successivi alla sua morte, con il contributo finanziario di Teresa Stolz (grande interprete verdiana) la cripta verrà decorata con nuovi mosaici e da allora in poi regolarmente aperta alle visite del pubblico.
Fin dai primi anni inoltre si costituisce anche un Museo che accoglie i cimeli verdiani lasciati dal Fondatore, dagli eredi e nel tempo acquisiti dalla Fondazione.

Il Consiglio di Amministrazione della Casa, riunito nella seduta del 9 giugno 1902, approva il Regolamento per l’ammissione dei ricoverandi nella Casa di Riposo per Musicisti. Il Regolamento conferma i criteri di ammissione riportati nello Statuto, precisando che le professioni riconosciute sono le seguenti: “Maestro compositore; Artista di canto (prima parte – comprimario); Maestro direttore d’orchestra; Maestro dei cori; Maestro di cappella; Corista; Suonatore in genere di istrumenti musicali; Docente; Maestro di bande cittadine e militari” (art. 2, comma c). Il Regolamento per l’ammissione dei ricoverandi nella Casa di Riposo per Musicisti subirà negli anni diverse modifiche.

Nel settembre del 1902 pervengono le prime richieste di ammissione e in ottobre accedono i primi ospiti e si avvia ufficialmente ma senza cerimonie l’attività della Casa di Riposo per Musicisti.

Nel 1905 il patrimonio della Casa si amplia con l’acquisto dello stabile di via Raffaello Sanzio 2 dalla Banca d’Italia e l’anno successivo con la casa di via San Siro 10 (entrambi confinanti con la proprietà dell’Opera Pia). Fin dall’inizio infatti la Casa ha svolto la propria attività anche grazie alla generosità di numerosi benefattori e che hanno apportato un discreto patrimonio mobiliare ed immobiliare, considerato anche che ad un certo punto i proventi legati ai diritti d’autore sarebbero arrivati alla loro scadenza legale con il 1962, per esaurirsi definitivamente con il decennio successivo.

Il Regolamento e pianta organica, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 21 ottobre 1908, illustra dettagliatamente l’organizzazione della Casa e definisce i compiti di tutte le sue componenti: Consiglio di Amministrazione; Presidente e Consiglieri; Segretario – Consulente legale; Cancelleria – Protocollo e Archivio; Tesoriere; Servizio di Cassa; Direttore; Economo; Ammissione dei ricoverandi; Disciplina dei ricoverati; Vitto e vestiario; Servizio medico e infermeria; Funerali; Custode; Guardarobiera; Personale di servizio; Disposizioni comuni; Visita al Museo e alla Cripta.
Nella pianta organica nel complesso erano indicati ventidue incarichi ripartiti in:
- Personale d’amministrazione: Segretario Consulente Legale (nominato dal fondatore con l’atto costitutivo), tesoriere, applicato di segreteria;
- Beneficenza: Direttore, Economo, Medico
- Servizio: sedici dipendenti fra guardarobiera, cuoco, infermieri, inservienti, custode, macchinista-fuochista.
Il Regolamento e pianta organica subirà negli anni diverse modifiche. Nel 1931 il Regolamento confermava in sostanza l’impianto già adottato con l’aggiunta di quattro suore e altro personale per un organico totale di ventinove unità.

I documenti dell’archivio della Casa testimoniano il ricorso a forme alternative di assistenza ai musicisti a partire dal 1910. Infatti, per quelli che necessitavano di aiuto, ma che per ragioni diverse non potevano usufruire dell’ospitalità della Casa, il Consiglio di Amministrazione deliberava l’erogazione di sussidi straordinari, di solito inviati trimestralmente.

Nel dicembre del 1914 il Consiglio di Amministrazione accoglie la richiesta del Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana per concedere i locali disponibili al collocamento di feriti o ammalati in caso di guerra e nel novembre del 1917 concede all’Autorità Militare fino al novembre del 1919 l’occupazione provvisoria della Casa di Riposo per Ospedale Militare per il ricovero di circa duecento tra feriti e ammalati. I sessantasette ospiti musicisti presenti vengono trasferiti presso parenti e amici o, se ammalati, presso l’ospedale della Baggina. A causa dei lavori necessari in seguito all’occupazione e alle carenze del riscaldamento nell’inverno del 1920-1921, gli ospiti rientreranno solo nel settembre del 1921.
Anche durante la seconda guerra mondiale Casa Verdi sarà occupata da comandi militari e subirà parziali danni dovuti ai bombardamenti.

Nel giugno del 1927 il Consiglio aderiva allo statuto della Fondazione Arrigo Boito, promossa dall’erede Luigi Albertini con l’intero asse ereditario, per integrare l’assistenza ai musicisti che non potevano usufruire dell’assistenza diretta di Casa Verdi. Anche la Fondazione Arrigo Boito fu eretta in Ente Morale con regio decreto del 15 gennaio 1928.

Lo Statuto della Fondazione Arrigo Boito, datato 11 giugno 1927, stabilisce all’art. 2 che la Fondazione integra l’opera della Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi mediante l’erogazione di sussidi: ai musicisti, provvisoriamente fino al raggiungimento dell’età prevista per l’ingresso nella Casa, che, per motivi di salute o perché impossibilitati a lavorare, si trovino in condizioni di povertà; ai musicisti, permanentemente, che pur avendone i titoli non possano usufruire dell’ospitalità della Casa. All’art. 5, inoltre, stabilisce che la Fondazione Arrigo Boito “è amministrata dal Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo per Musicisti. Ad esso è deferito con pienezza i poteri, la rappresentanza della Fondazione tanto per la gestione del suo patrimonio, quanto per la erogazione dei suoi redditi secondo gli scopi della Fondazione medesima. Esso curerà in specie l’esercizio dei diritti già spettanti dal defunto Maestro”.

Nel 1935 il Consiglio approva il progetto per il sopralzo di un piano dell’edificio e nel settembre vengono avviati i lavori che porteranno alla facciata odierna.

Il 7 luglio 1942 la Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi assorbe il Pio Istituto Filarmonico di Milano e il relativo patrimonio, con il vincolo della corresponsione di sussidi straordinari agli iscritti all’Istituto. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, riunito nella seduta del 3 settembre 1946, delibera di modificare il proprio statuto conseguentemente alla suddetta fusione. Il d.p.r. 20 marzo 1950, n. 1113, approva l’assorbimento e le modifiche statutarie.

Nella notte tra il 13 e il 14 agosto 1943 lo stabile subisce danni a causa di un bombardamento aereo, pertanto gli ospiti sono sfollati presso la Casa di Riposo per Vecchi ed Inabili di Casale Monferrato. Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 12 ottobre 1945 si dispone il rientro dei ricoverati nella Casa.

Negli anni lo statuto della Casa di Riposo fu più volte modificato. Nel 1999 furono introdotte due norme di grande rilievo e cioè la nomina di un Consiglio di Amministrazione a maggioranza privatistica, e l’apertura della Casa ai giovani studenti di musica. Con decreto della Regione Lombardia n. 7/15899 del 30 dicembre 2003 l’ente è stato trasformato in fondazione di diritto privato (ai sensi della Legge Regionale 13/02/03 n. 1), contestualmente alla fusione per incorporazione della Fondazione Arrigo Boito nella predetta persona giuridica.

Il 22 giugno 2007 la Fondazione Giuseppe Verdi ha costituito la Fondazione Casa dei Musicisti. Tale Fondazione, nata senza fini di lucro, ha lo scopo esclusivo di ospitare i musicisti secondo le norme statutarie e regolamentari della Fondazione Giuseppe Verdi. Con decorrenza 1 gennaio 2008, la Fondazione Giuseppe Verdi ha quindi conferito l’attività socio-assistenziale alla Fondazione Casa dei Musicisti (subentrata conseguentemente nei rapporti contrattuali e nelle convenzioni relative all’attività socio-assistenziale) assegnandole inoltre a titolo di comodato l’immobile istituzionale situato a Milano in piazza Buonarroti 29, ad eccezione delle parti monumentali aperte al pubblico, con gli arredi, gli automezzi e le attrezzature necessarie per l’attività socio-assistenziale.

Fonti normative:
- regio decreto 31 dicembre 1899, n. 384, “Con cui la casa di riposo pei musicisti in Milano viene eretta in ente morale e ne viene approvato lo statuto organico”
- decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1950, n. 1113, “Assorbimento del Pio Istituto filarmonico da parte della Casa di riposo per musicisti, con sede in Milano”
- decreto Giunta regionale 30 dicembre 2003, n. 7/15899, "Fusione per incorporazione dell’I.P.A.B. denominata “Fondazione Arrigo Boito” con sede legale in Milano nella I.P.A.B. denominata “Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi” con sede legale in Milano e contestuale trasformazione dell’ente risultante in persona giuridica di diritto privato denominata: “Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi” e conseguente approvazione del nuovo statuto. Ai sensi dell’articolo 3 e 5 della legge regionale 13 febbraio 2003, n. 1, OGR G02 Attuazione legge di riforma delle I.P.A.B."

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • Fondazione Giuseppe Verdi 1972 = Fondazione Giuseppe Verdi, La Casa di Riposo per Musicisti in Milano, Milano, 1972
  • Lopez 1988 = La Casa di riposo per musicisti fondazione Giuseppe Verdi in Milano, a cura di G. Lopez, Milano, 1988

Compilatori

  • Rocco Marzulli (archivista)
  • Gianluca Perondi (Archivista)